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Autore: Nori Namow    09/03/2013    6 recensioni
-Sai Harry, credo che tu sia come il Litio.- affermò ad un certo punto Louis, ricevendo la completa attenzione del riccio.
Questo infatti alzò un sopracciglio, chiedendosi cosa voglia dire l’amico.
L’osservò di sottecchi, e lo trovò terribilmente bello. Le labbra sottili, le sopracciglia curate, la barbetta che c’era e non c’era.
-Cioè?-
-Il Litio, nella tavola periodica degli elementi, è il terzo. Tre. Tre è il numero perfetto, Haz.- continuò lui.
-E quindi?-
-E quindi niente. Tu sei il Litio. Sei perfetto.-

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Larry Stylinson.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lithium.




 

Lithium, don't want to lock me up inside. 
Lithium, don't want to forget how it feels without... 
Lithium, I want to stay in love with my sorrow. 
Oh, but God, I want to let it go.


Harry sente una stretta al petto, mentre guarda in basso. Le macchine e le persone sono così piccole da lassù.
Tutto il mondo sembra averlo abbandonato in quel momento, e si sente bene con se stesso.
Ma sa di non poter rimanere per sempre lì, sulla terrazza di quel palazzo.
Sa che, appena scenderà da lì, la verità e il dolore gli piomberanno addosso.
 


-Zayn, spiegami cosa cazzo vuoi dire.- urlò il riccio, gli occhi verdi contornati dal pianto.
I rapporti con il suo ragazzo, Zayn, non erano dei migliori in quel periodo.
Ma mai avrebbe pensato che il moro dagli occhi scuri, la barbetta incolta e la tranquillità
che in qualche modo trasmetteva sicurezza, potesse dirgli quelle parole.
-È finita, Haz.- abbassò lo sguardo, osservando la punta delle sue scarpe nuove di zecca.
Le aveva comprare quella mattina con Liam, un suo collega di lavoro.
E Zayn non sapeva spiegarsi inizialmente, perché stesse meglio con Liam invece che con Harry,
il ragazzo che amava –o pensava di amare- da ben tre anni.
Avevano persino deciso di andare a vivere insieme, fottendosene altamente del giudizio della gente che li additava.
“Guarda, quei due sono finocchi!”
“Che schifo, ma si sono baciati?”
“È un peccato, sono davvero carini.”
Ormai Harry e Zayn non ci facevano più caso ai commenti e ai sussurri della gente.
Finché erano insieme, niente li avrebbe separati.
Niente che non fosse la dolcezza di Liam.
 


Harry piange, ricordando quel giorno maledetto in cui il moro gli aveva confessato di averlo tradito con un altro.
Liam, si chiamava. E da come Zayn lo descriveva, sembrava proprio che a confronto, Harry fosse uno stupido ragazzo cattivo.
Liam era più dolce, più comprensivo, più premuroso, più fragile.
 


 

Come to bed, don't make me sleep alone. 
Couldn't hide the emptiness, you let it show. 
Never wanted it to be so cold. 
Just didn't drink enough to say you love me. 

 


Harry era quello forte, impassibile, indistruttibile. Agli occhi degli altri.
Ma se qualcuno avesse avuto la possibilità di aprire in due il torace di Harry per osservarne il cuore, avrebbe visto quanto
questo battesse lentamente e con fatica, lacerato da quella delusione.
 


Harry si stese sul letto, la bottiglia di Absolut Vodka ormai vuota stretta nella mano sinistra.
Sapeva bene che bere non avrebbe risolto un bel niente, però non sapeva davvero come fare,
come giustificarsi, come farsi del male. Pianse silenziosamente, ripensando al moro che in quel preciso istante
stava donando anima e cuore ad un ragazzo che non era lui, il riccio dagli occhi verdi.
-Non voglio dormire da solo.- sussurrò alle pareti, pregando che Zayn comparisse con un sorriso,
dormendo poi accanto a lui. Il materasso era freddo, senza il moro che ci dormiva sopra.
L’aveva davvero amato? Era davvero stato innamorato di Harry, nonostante ciò che gli aveva fatto?
Il riccio non ne era più sicuro.
 


 

I can't hold on to me, 
wonder what's wrong with me.

 


Ma Harry sa di essere lui quello sbagliato, non Zayn. Lui è perfetto, protettivo, geloso, tranquillo.
È stato Harry a sbagliare qualcosa, ne è sicuro.
Si sporge oltre il cornicione della terrazza, in qualche modo rincuorato dal fatto che una volta preso il volo,
sarebbe stato libero di redimersi, di punirsi per essere un errore vivente.
Sente una lacrima calda accarezzargli la guancia. Guance che non sorridono più, mettendo in mostra le fossette.
Vuole volare. Harry vuole volare.
 


 

Lithium, don't want to lock me up inside. 
Lithium, don't want to forget how it feels without... 
Lithium, I want to stay in love with my sorrow. 

 
 
-Cosa ordini, bel fusto?- una risata squillante interruppe il filo dei suoi pensieri, riportandolo alla realtà.
Era seduto su uno sgabello di una discoteca, abbastanza famosa lì in città.
Non sapeva nemmeno perché ci era andato. Forse perché ci veniva sempre con Zayn,
quando erano felici insieme, prima che Harry rovinasse tutto.
Osservò il barista, gli occhietti azzurri e peperini puntati nei suoi, verde smeraldo.
Occhi così diversi da quelli del moro, eppure ugualmente magnetici e belli.
-Dammi un po’ di Rum, Lou.- gli rispose Harry, sorridendo debolmente all’amico. Quest ultimo studiò il viso del ragazzo,
così triste da quando la relazione con Malik era finita. Avrebbe voluto fare qualcosa per lui, ma non ne aveva le forze.
Tutte le persone che amano in segreto, prima o poi le forze le perdono.
Perciò Louis si limitò a voltarsi, prendendo la bottiglia di Rum dalla mensola, e versandone un po’ nel bicchiere.
Haz si voltò, osservando la moltitudine di gente che ballava felice, i sorrisi sinceri dipinti sui volti, alcuni troppo truccati.
E fu in quel momento, che il mondo gli cadde addosso come una valanga.
Perché lì, a pochi metri da lui, c’era Zayn. Troppo impegnato a ficcare la lingua in gola a Liam per notare
il cuore straziato di Harry, che piangeva silenziosamente.
 

 
Harry respira profondamente, spalancando poi le braccia dopo aver serrato gli occhi.
Non ce la fa più, sente che nessuno comprende il suo dolore. Sono tutti bravi dire ‘vai avanti, sei giovane’.
Come fai ad andare avanti se non vuoi, senza una certa persona? Ogni volta che Harry chiudeva gli occhi,
gli tornava in mente il viso di Zayn, nitido più che mai. Sono passati sei mesi da quella sera in discoteca,
ma lui ancora non si rassegna. Niente va per il verso giusto, si sente come un salmone che naviga contro corrente.
Peccato non abbia la stessa forza, né la stessa forza di volontà.
Harry vuole volare, e ha già spalancato le ali, pronto a saltare. Nessuno sentirà la sua mancanza, lui ne è certo.
L’unica persona alla quale ha detto addio è stato Louis, lasciandogli un messaggio in segreteria.
Gli ha detto persino il nome del palazzo sulla quale si trovava.
Voleva che conoscesse il posto in cui avrebbe finalmente spalancato le ali.
 


 

Darling, I forgive you after all. 
Anything is better than to be alone. 
And in the end I guess I had to fall. 
Always find my place among the ashes.

 

E pian piano si sente cadere, spinto da una forza non sua, come se la gravità fosse aumentata per spingerlo verso il basso.
Perdona Zayn per averlo abbandonato, Liam per avergli rubato la ragione della sua vita. Li perdona tutti, e non capisce che in realtà
deve perdonare se stesso per essere stato così stupido ad incolparsi.
Poi accade una cosa strana.
Harry è sicuro che il palazzo sia alto una ventina di metri. E allora perché è atterrato di schiena un secondo dopo aver spiccato il volo,
e sente un peso addosso? È caldo e confortante, non si arrischia ad aprire gli occhi per paura che scompaia.
Forse è il Paradiso, pensa in un momento di pura follia. Respira profondamente e nonostante la posizione scomoda,
non può non notare quanto sia buono il profumo del Paradiso. Quindi è questo che si prova a morire.
Un piccolo dolore, e poi l’infinita tranquillità. È da tempo che Harry non si sente così bene.
 
 

 

I can't hold on to me, 
Wonder what's wrong with me.

 
 

-Louis, l’amore fa schifo.- sussurrò Harry con la voce spezzata, al ragazzo dagli occhi infinitamente blu.
Questo abbassò lo sguardo, trovando quelle parole fin troppo vere.
-L’amore è bello, Haz. È quello non ricambiato, impossibile, inconcepibile, a fare terribilmente schifo.- ribatté osservando i bambini.
Era riuscito a convincere Harry a fare una passeggiata, costringendolo poi a sedersi su quella panchina.
-Sai Harry, credo che tu sia come il Litio.- affermò ad un certo punto Louis, ricevendo la completa attenzione del riccio.
Questo infatti alzò un sopracciglio, chiedendosi cosa voglia dire l’amico.
L’osservò di sottecchi, e lo trovò terribilmente bello. Le labbra sottili, le sopracciglia curate, la barbetta che c’era e non c’era.
-Cioè?-
-Il Litio, nella tavola periodica degli elementi, è il terzo. Tre. Tre è il numero perfetto, Haz.- continuò lui.
-E quindi?-
-E quindi niente. Tu sei il Litio. Sei perfetto.-
 


Ma Harry pensa che il Paradiso sia strano. Sente il pavimento freddo sotto la schiena e quel peso caldo che continua a schiacciarlo.
Rimane in silenzio, gli occhi ben chiusi e il respiro affaticato. Poi sente un leggero picchiettare contro il suo petto, e capisce che c’è un cuore
che corre assieme al suo. Forse è un angelo custode che gli da il benvenuto, o forse dovrebbe solo aprire quei maledetti occhi verdi, in tutti i sensi.
-Harry, ma sei un coglione, per caso?!- strilla una voce familiare al suo orecchio, facendolo sobbalzare.
Il riccio apre di scatto gli occhi, facendo poi leva sui gomiti per allontanarsi, strillando.
Perché la persona che gli è finita addosso non è un angelo custode. È Louis.
Quel profumo che Harry pensava appartenesse al Paradiso, quella bella sensazione provata, gliele aveva causate lui.
-Lou, che ci fai qui?- chiese ingenuamente il ragazzo, mentre gli occhi verdi sono puntati in quelli di Louis, azzurri.
Nota che l’amico ha gli occhi lucidi, probabilmente appena ha ascoltato il messaggio si è precipitato lì, pregando di riuscire a salvarlo.
-Cosa ci faccio qui?! Mi. Stai. Chiedendo. Cosa. Cazzo. Ci. Faccio. Qui?- urlò Louis, dando ad Harry un pugno sull’avambraccio ad ogni parola.
-“Non ce la faccio più a vivere senza di lui. Mi dispiace.” Hai idea dell’infarto che mi hai fatto venire? Hai idea di quante bestemmie ho urlato in mezzo alla strada,
di quante macchine hanno rischiato di investirmi mentre correvo qui, pezzo di merda? Volevi lasciarmi solo, eh, patetico coglione?-
Louis da uno schiaffo in faccia ad Harry con forza, facendogli voltare la testa di novanta gradi. Harry non risponde, non replica.
È troppo impegnato ad osservare Louis, gli occhi gonfi e prossimi alle lacrime, la voce che mai avrebbe pensato di desiderare così tanto.
Era convinto di essere solo, che a nessuno importasse più di lui. E invece ecco lì Louis, mentre gli rifila parole davvero poco carine,
ogni tanto la mano che gli colpisce il braccio o il petto tatuato.
-Ma sì dai, diciamo addio a Louis e poi buttiamoci da un palazzo perché sono un cazzo di cornuto. E mi pare giusto, vero Harry?
Sei una testa di cazzo, non osare mai più fare questi pensieri. Perché non ti fai una sega su, che ne so, Ian Somerhalder, invece di fare pensieri stupidi?
Io ci tengo a te, ti voglio bene, e tu che fai? Sei uno schifoso egoista, hai pensato solo al tuo amore per Zayn quando il mondo è pieno di ragazzi che ti amerebbero
persino più di quanto abbia fatto lui!- le mani di Lou si stringono attorno al collo di Harry, stringendolo leggermente.
E Harry è convinto che l’amico sia impazzito, e che se non è morto buttandosi giù, probabilmente creperà soffocando.
-Non osare morire, ok? Non ti permettere mai più, schifoso, lurido, patetico bastardo!
-Lou… Lou non respiro.- si lamenta Harry, spaventato dalla reazione esagerata di Louis. Nonostante sia incazzato nero, rimane terribilmente sexy.
Boo si rimette in piedi, aggrappando poi Harry per i capelli e costringendolo ad alzarsi. Lo guarda con occhi supplichevoli, sofferenti.
E Harry finalmente capisce che il mondo non gira attorno a Zayn. Che il suo mondo non lo fa più.
E si chiede se quegli occhi azzurri siano una cura efficace per il suo malessere.
 


 

Lithium, don’t want to lock me up inside.
Lithium, don’t want to forget how it feels without…
Lithium, …stay in love with my sorrow.
I’m gonna let it go

 
 
-Haz, non pensi che il mio culo sia altamente invidiabile dal mondo femminile?
Harry sorrise, suo malgrado, e scosse piano la testa. Lou e i suoi strani modi di tirargli su il morale.
-Sì Boo, è bellissimo.- lo assecondò, non proprio per farlo stare zitto. Perché Louis aveva un bel culo e Harry non l’aveva mai notato prima di allora.
Dove minchia aveva gli occhi?
-Quanto è bello da uno a dieci?-
-Nove.-
-Nove?!- Louis fece una smorfia contrariata, facendo ridere ancora di più il riccio.
-Ok, no. Mille.-
-Bene. E no, Haz, non te lo faccio toccare.- Louis gli fece l’occhiolino, e le fossette di Haz tornarono sul suo viso.
Era da tempo che non sorrideva così. Da quando…
-S-Scusa Lou, devo andare.-
Uscì di fretta dalla casa del suo amico Louis, e la poca allegria rimasta scomparve del tutto.
 


Harry e Louis si osservano in silenzio, il blu perso nel verde e viceversa.
-So che l’amore è una merda, Haz. Io ti capisco.-
-No invece, tu non capisci un bel niente!- ribatte il riccio, innervosendosi. Perché la gente diceva di capire quando in realtà non capiva un cazzo?
Louis sbatte un piede a terra e si trattiene dal prendere a ceffoni Harry.
-Sì che ti capisco, invece. Ma tu sai come mi sentivo io, ogni volta che Zayn ti baciava? Ogni volta che vi guardavate come se foste prossimi
a sbattervi sul bancone del bar? No che non lo sai, coglione. Perché Louis è l’amico gay che ti offre una spalla sulla quale piangere,
quello che fa di tutto per farti ridere. Sai cosa vuol dire amare il proprio migliore amico per un anno e mezzo, e patire in silenzio
mentre si distrugge per un altro?- una lacrima calda scende piano dal viso di Louis, e il cuore di Harry perde qualche battito.
Louis, per tutto questo tempo. Era innamorato di lui e non se ne era accorto, troppo occupato a piangere per un ragazzo che
non lo ama più. Ha attraversato di corsa una Londra impazzita nel traffico, è arrivato in quella palazzina con il rischio di non trovarlo più lì,
bensì steso sul marciapiede, grondante di sangue. E l’ha salvato. L’ha tirato verso sé prima che fosse troppo tardi.
E se prima Harry non riusciva a spiegarsi perché quando era con Louis il mondo sembrava migliore, in quel momento lo sapeva.
Louis era la sua cura, il suo piccolo sole personale.
E quel dolore che l’aveva attanagliato in quei mesi, lui voleva lasciarlo andare.
Louis si muove per primo, spingendo Harry contro la porta di quel terrazzo. Gli prende il viso fra le mani, fregandosene di ogni conseguenza.
Bacia Harry con passione, come se credesse che, interrotto quel contatto, Harry corra verso il vuoto, lanciandosi.
Ma Harry non ha intenzione di andarsene, di lasciare nuovamente Louis. Il bacio diventa più profondo, e lui li riconosce tutti, i sintomi dell’amore.
Le strane farfalle nello stomaco, le risate ebeti e spontanee, quell’instancabile desiderio di cercarlo in ogni piccola cosa.
Haz si stacca appena, mentre i respiri condensati si fondono, affannati.
-Sai Lou, credo che tu sia come il Litio, perfetto. Però sei anche come l’elemento numero trentotto della tavola degli elementi.-
-Cioè?- domanda Louis, incapace di credere che Harry lo stia baciando, ancora una volta.
-Lo Stronzio. Non osare mai più darmi del coglione, o potresti pentirtene.-
Gli sorride amabilmente, per poi fiondarsi nuovamente sulle sue labbra.
Louis c’era sempre stato, era solo lì, dietro l’angolo, aspettando che il suo cuore smettesse di sanguinare.
Ma perché aspettare, quando puoi curare quelle ferite con un bacio?




SCIAO BELE RAGAZZE.
Wow, una OS Larry che non finisce con la loro morte?
O meglio, una mia OS larry che non commuove?
Questa è una soddisfazione, bitches. Sappiatelo.
E niente, come potete vedere è una song-fic. La canzone scelta è
Lithium, degli Evanescence. Ascoltatela, è bellissima.
All'inizio pensavo di far suicidare Harreh, ma poi mi sono detta:
perché li faccio crepare sempre? E così ho deciso di darvi il lieto fine c:
Vi like? DITEMI CHE VI LIKE. 
E niente, vi lascio.
Addio ♥
P.S. E direi che la gif sotto è perfetta per questa oneshot HAHAHAHAHAHA

with love,
@harryspatronus

   
 
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