Hey piccolo angelo,
adesso posso davvero chiamarti così, con tutta la tristezza che ho addosso.
Mi chiederai il perchè... beh, il perche c'é e se vuoi te lo dirò, ma prima di cominciare a perdere acqua dai miei occhi color nocciola scuro, mi munisco di fazzolettini.
Scusa, adesso che li ho tra le mani posso raccontare cosa è successo;
era una giornata scura, il sole faceva fatica a farsi spazio tra le nuvole, forse perche aveva paura di potere illuminare quella giornata, che non meritava di essere illuminata neanche dai lampioni della luce.
Quel giorno faceva piu freddo del solito, un freddo oserei direquasi polare. La notte era passata in fretta, sembrava essere passata in dieci minuti, credo che siano stati i dieci minuti piu lunghi ed infernali di tutta la mia vita.
La sera prima ci sedemmo come al solito su quel divano bianco come la neve, dove avevamo passato i giorni piu meravigliosi della mia vita, esatto i minuti piu belli del mio mondo li ho passati con te; quel giorno in cui ci siamo messi a correre per il supermercato per acchiappare il barattolo di Nutella te lo ricordi?! Oh bhe è iniziato tutto da lì!
Dovevo afferrare quel barattolo prima che il negozio chiudesse e tu lo volevi prendere prima di me, ma come persona meravigliosa che sei, lo lasciasti a me.
Ti ringraziai, per poi alzare lo sguardo, quello sguardo che forse era meglio non alzare perché altrimenti restavi di stucco, incantata dal tuo meraviglioso visino e dai tuoi occhi.
Oh gli occhi erano ciò che di piu prezioso avevi! Era proprio quello che mi mandava in paradiso. Rimanevi di stucco pure dai tuoi meravigliosi addominali, o le fossette che ti si formavano appena sorridevi, ed era proprio quando sorridevi che il mio cuore saliva in gola e poi tornava giù.
Così non sapendo cosa dirti, forse per il troppo imbarazzo scappai via.
Solamente tre giorni dopo ci ritrovammo nello stesso albergo, tu eri lì per lavoro ed io ero lì per lavorarci, e si hai sentito bene lavoravo lì.
Tu mi vedesti e mi venisti incontro come il vento incontra le foglie.
Mi dicesti che ero la persona più bella che tu avessi mai visto, io arrossii per l'imbarazzo, ovviamente timida come sono.
Mi facesti entrare nella tua camera e dopo esserci conosciuti meglio mi cadde il grenbiule, che tutti e due tentammo di raccogliere, e fu proprio lì che i nostri sguardi si incontrarono ed in quel momento capimmo che eravamo fatti l'uno per l'altra.
A quei tempi avevamo si o no tu 23 anni ed io 18, ma la differenza d'eta non contava, se il fato aveva scelto di metterci insieme non c'era alcuna speranza di poter cambiare questa sua scelta. Così dopo quasi 3 anni di convivenza decidemmo di sposarci, era tutto progettato: il vestito, la torta, il viaggio; quel giorno mi ricordo che sentivo le farfalle nello stomaco, non avevo fame ma ero solo emozionatissima di poterti avere per sempre tra le mie braccia.
Quel giorno per la commozzione ti mettesti a piangere, ma io dicevo sempre che il tuo bacino aveva perso l'acqua piu fortunata al mondo.
Bhe si, non volevo dire che stavi piangendo, ma non mi chiedere il perché, tu lo saprai di sicuro. Comunque, come non scordarsi i nomignoli che ci siamo dati? Io ero la tua "Nutella" e tu eri il mio "angelo", angelo, perché mi salvasti con il tuo sguardo e io ero la tua 'nutella' perch* era l'oggetto che ci fece incontrare. Erano i nomignoli piu belli che avessi mai sentito.
Sto continuando a scrivere piangendo, come un cielo di pioggia burrascosa, ti giuro che mi manchi da morire, mi mancano i tuoi baci senza respiro, le parole che mi sussurravi prima di sorprendermi con un tuo bacio, ed era lì che mi facevi diventare la ragazza piu felice al mondo! Comunque, adesso continuo altrimenti ritorno dallo psicologo, anche se lui non vuole che io ti ricordi.
L'ultima volta andai a finire ricoverata per shock anafilattico.
Tutto cio a cui pensavo eri tu, e forse lì sbagliavo.
Tu non meritavi di essere ricordato, mi avevi fatto una promessa, le tue parole furono: "Io non ti abbandonerò mai, e mai permetterò che una semplice malattia ci divida!"
Bhe ma fu proprio quella a dividerci, quella stupida leucemia che io ricordo con il nome di "Pietro" perche una volta l' avevi gia sconfitta, ma successivamente non ce la facesti, fu lui a sconfiggere te!
Esatto, quella mattina erano tutti al tuo funerale. C'erano tutti i tuoi compagni di band, quelli che tu chiamavi i "tuoi ragazzi", perche gli volevi bene, più della tua anima.
Quel giorno vennero tutti, mi abbracciarono e mi dissero che tutto sarebbe andato per il meglio, che ora c'erano loro per stare con me. Ma non erano loro che io volevo, ciò che volevo era venire da te, per dormire insieme per l'eternita, proprio quella che sta distruggendo anche me.
Adesso io sono affetta dal cancro ad entrambi i piedi, mi resteranno si o no due ettimane, ed io voglio viverle pensando a te e a come mi amavi.
Spero che tutto questo finisca presto, ho una grande voglia di venire da te, abbracciarti ed averti davvero tra le mie braccia per l'eternita. La sera della tua morte erano gia le 23.00 e tu non ti svegliasti, così decisi di venirti a svegliare, sapevo che da un momento all'altro non ti saresti più svegliato, ma non mi aspettavo che fosse dovuto accadere cosi presto; volevo ancora abbracciarti e baciarti come facevamo un tempo, ma quella stupida malattia non ce lo permise e ti portò via con sè.
Quello fu il giorno peggiore della mia vita, mi aspettavo di peggio ma evidentemente la tua fu morte lenta e silenziosa.
Adesso aspetto anche la mia, chissà quando arriverà...
 

Ti amo, Laura.



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Hello!
Ci tengo a precisare che questa OS non è stata pensata da me, quindi i complimenti non andranno a me, ma ad un'amica di una mia amica (?) è un po' contorto il discorso, lo so. lol
Beh, nulla di più.. spero con tutto il cuore che sia di vostro gradimento! c:
ciao ciao.