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Autore: Ran    19/08/2004    0 recensioni
Kodachi, una pazza scatena! Ma cosa c'è davvero nel cuore di una ragazza che non ha mai ricevuto affetto? Quello di cui a sempre avuto bisogno. E se in realtà fosse una persona sola che vuole sentirsi voluta bene dagli altri?
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le 7:00 di mattina erano giunte a Nerima, in casa Tendo una sveglia stava suonando

Le 7:00 di mattina erano giunte a Nerima, in casa Tendo una sveglia stava suonando. Ancora con gli occhi chiusi Akane cercò di spegnerla e dopo qualche tentativo ci riuscì. Dopo essersi seduta sul letto cominciò a sbadigliare ancora assonnata.

“YAWNNN” si strizzò gli occhi

“Ma è già mattina?! Che sonno”  quella notte aveva dormito pochissimo, ripensava alle parole dette a Ranma. Come aveva potuto dire delle cose così crudeli proprio a lui? Che cosa gli era preso?

* Non ho nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia *

* Ho davvero esagerato, non vorrà più saperne niente di me *

* Meglio prepararsi per scuola e sbrigarmi, stamattina non mi va proprio di vederlo *

*******

 

Scese in cucina e trovò sua sorella indaffarata a preparare la colazione

 

“Buongiorno Kasumi”

 

“Ciao Akane ben svegliata” l’accolse con il suo solito sorriso abbagliante

 

“Senti Kasumi io… stamattina devo andare a scuola un po’ prima… perché… perchè devo finire alcuni compiti quindi… non è che potresti svegliare tu Ranma?!”

 

“Ah no Akane non preoccuparti, Ranma è già sveglio, è in soggiorno”

 

“E’ già sveglio? Ma ne sei sicura?” Akane cominciò a sudare freddo

 

“Ma certo”

 

“Ah ecco… io… ma che ore sono?” guardò l’orologio della cucina

 

“Ma è tardissimo sarà meglio che vada” cominciò ad allontanarsi

 

“Akane non fai colazione?”

 

“Non c’è tempo ciao Kasumi” uscì dalla porta del retro per non farsi vedere da Ranma

 

“Aspetta Akane il tuo pranzo” ma ormai era troppo tardi…la minore delle sorelle Tendo era già corsa via.

 

*******

 

Durante la colazione……

 

“Kasumi ma Akane sta ancora dormendo?” chiese Ranma preoccupato

 

* Cosa le sarà successo? Non starà poco bene?! * si chiedeva

 

* Non sarà colpa mia?! *

 

“No Ranma, lei è già andata a scuola”

 

“Cosa? Ma come?”

 

“Si, ha detto di dover completare alcuni compiti” gli spiegò la giovane donna

 

“Capisco”

 

* Non posso crederci, ma quando è uscita? Mi sono svegliato prestissimo proprio per non farla andare via da sola *

 

“Ranma!” lo interrogò Nabiki

 

“Eh?”

 

“Non avrete litigato di nuovo?!”

 

“Non sono cose che ti riguardano”

 

“Come pensavo!”

 

“Ranma, che uomo sei? Far arrabbiare la propria donna è una cosa riprovevole” disse il padre saccente

 

“Povera la mia bambina” cominciò a piangere come al suo solito Soun

 

“Volete finirla! Pensate ai fatti vostri, lasciatemi stare!” si alzò e se ne andò anche lui verso la scuola

 

“Ranma aspetta il tuo pranzo… oh no lo ha dimenticato anche lui”

 

*******

 

A scuola……

 

Ranma era arrivato prima del solito

 

“Come siamo mattinieri” urlò Hiroshi andandogli incontro

 

“Già”

 

“Be che ti è successo? La tua fidanzata ti ha mollato?” disse Daisuke non vedendolo insieme a lei come ogni mattina

 

“Ma stamattina ce l’avete tutti con me?! Perché non mi state alla larga?!” Prese e se andò verso la sua classe

 

Hiroshi e Daisuke si guardarono interrogativi

 

“Svegliato male!” dissero insieme

 

*******

 

Stava entrando in classe, doveva assolutamente parlare con Akane, ma appena entrò la vide insieme a un mucchio di altre ragazze

 

* Accidenti, ma queste qui la mattina non hanno di meglio da fare che entrare subito in classe?! *

 

Posò la cartella e riuscì immediatamente, l’aria era un bel po’ tesa e loro non si erano nemmeno salutati

 

 

“Akane ma tu e Ranma avete litigato per caso?” le chiese Yuka

 

“Ma no, le solite cose” cercò di sviare il discorso lei 

 

“Ne sei proprio sicura?!” continuò Sayuri

 

“Ma si davvero”

 

Le lezioni cominciarono quando si sentì la voce del preside al megafono

 

[Hello my students!!! Hello teachers, volevo solo dire che la Professoressa Honjo è pregata di venire in presidenza dopo le lezioni]

 

* Che cosa vorrà? * si chiese lei mentre per il corridoio stava raggiungendo la sua aula.

 

 

Comunque quel giorno sembrava che ai nostri protagonisti non interessassero affatto le lezioni, ognuno aveva dei pensieri per la testa

 

* Come faccio a farmi perdonare da lei? * Ranma cercava una soluzione ma senza alcun apparente risultato

 

* Ranma è davvero arrabbiato, non mi ha nemmeno salutato quando è entrato in classe stamattina * Akane continuava a rimuginare

 

* Perché Kodachi non mi ha detto di aver avuto un calo a scuola? * Kuno ancora cercava una risposta a quella domanda, ci aveva pensato tutta la notte. E quando si erano incontrati per cena non aveva avuto il coraggio di chiederle delle spiegazioni

* Però forse quel maledetto preside lo sa, dopo le lezioni andrò da lui * questa era la decisione presa e non si sarebbe tirato indietro

 

* Dare ripetizioni a mia figlia, che losco piano, ma ora mi sente * continuava a ripetersi il signor Kuno

 

* Ma perché dovrei parlare con lui? Non ho fatto niente di male mi sembra* anche la Honjo rifletteva mentre molto distrattamente spiegava l’inglese.  

 

*******

 

Durante la pausa pranzo Ranma e Akane aprirono la cartella per prendere il pranzo

 

“Accidenti l’ho dimenticato a casa” urlarono, poi si guardarono stupiti

 

* Anche lui?! *      * Anche lei?! *

 

Ma si voltarono subito

 

* Uffa non riuscirò mai a prendere qualcosa alla mensa * pensava Akane

 

* Magari potrei prenderle il pranzo, forse così le passerà l’arrabbiatura * rifletté invece Ranma che corse al piano di sotto verso la mensa.  

 

Dopo aver sorpassato tutti con la sua abilità riuscì ad avere due panini, certo non era molto ma aveva speso tutti i suoi risparmi.

Tornò in classe……

 

“Akane anche tu hai dimenticato il pranzo giusto?! Ehm… ecco io… ho comprato un panino in più… non è che lo vorresti?” disse imbarazzato

 

“Ah no, non preoccuparti mi ha dato già il suo Yuka” lei era davvero sorpresa, quasi commossa, non si sarebbe mai aspettata quel gesto da Ranma 

 

“Ah capisco, be scusa il disturbo”

 

“No no nessun disturbo, anzi ti ringrazio moltissimo”

 

* Maledizione, non ha funzionato * non sapeva che in realtà quello che aveva fatto, aveva sciolto il cuore di lei.   

 

*******

 

Le lezioni  ormai erano finite da un pezzo. La professoressa aveva finito di correggere alcuni compiti ed era pronta per andare dal preside. 

 

Anche Kuno che aveva appena finito la sua lezione di Kendo stava giungendo in presidenza. Camminava verso l’ufficio del padre quando sentì delle voci

 

* Sono il preside e la prof. d’inglese, be aspetterò qui e poi parlerò con calma con quell’uomo *  ancora non riusciva a chiamarlo , l’uomo che lo aveva abbandonato quando era ancora un bambino e aveva un estremo bisogno di lui.

 

 

“Perché non si toglie gli occhiali signora, ormai il sole sta tramontando” disse il preside, ma a quanto pare lei non lo ascoltò

 

“Come mai mi ha chiamato signor preside?”  l’aria si poteva affettare con un coltello

 

“Prima si tolga gli occhiali” insisteva lui

 

“Non capisco, ma cosa le importa se porto gli occhiali o meno?! E poi li porta anche lei no?!” 

 

“Si forse hai ragione però vorrei rivedere i tuoi occhi almeno un’altra volta Rumi KUNO”

 

 

* COSA? Ma che significa? *  Kuno stava sentendo tutto

 

 

“Rumi Kuno? Mi dispiace ma il mio cognome è Honjo”  la donna sudava freddo e come colpita fece un passo indietro

 

“Ti sei risposata non è vero?!”

 

“Mi spiace ma si sta confondendo con qualcun altro”  

 

“Perché sei tornata?” il preside si faceva sempre più minaccioso

 

“Ma cosa vuole da me?! E poi come si permette di prendere tutta questa confidenza…ci conosciamo appena”

 

 

* Ma è impazzito?! *  intanto Kuno cercava di spiegarsi quella situazione

 

 

“Smettila” le urlò contro

“Perché? Dimmi perché sei qui?”

 

“Non sono cose che la riguardano, e ora mi scusi ma è molto tardi devo andare”

 

“Ora basta con questa messa in scena” il Preside era in uno stato indescrivibile, ormai aveva perso le staffe e impulsivamente colpì la donna con uno sonoro schiaffo in pieno volto;  il manrovescio fece volare via gli occhiali e finalmente i suoi occhi meravigliosi erano scoperti…scoperti ma pieni di lacrime che scendevano lentamente sulla guancia arrossata.  

 

* Ecco li i tuoi occhi… ma l’ultima cosa che volevo era vederli in lacrime dopo tanti anni * si disse

 

“Non piangere ti prego” era evidente che detestava vederla così, in quello stato pietoso

 

“……” da lei non giungeva alcuna risposta. Un rumoroso silenzio aveva riempito la stanza e il corridoio adiacente. Persino il suo pianto non produceva alcun suono

 

“Pensavi davvero che non ti avrei riconosciuta?!” quell’incantesimo fu spezzato come per magia da quelle dure e semplici parole

 

“……” non sapeva cosa rispondere

 

“Sei solo una stupida, sei sempre stata una stupida… ma speravo fossi almeno un po’ maturata in tutti questi anni”

 

“…ti prego” disse in un filo di voce

 

“Cosa hai detto?” di certo non aveva capito quel sibilo

 

“Lasciami in pace ti prego” lo supplicò

 

“Lasciarti in pace? Lasciarti in pace – ripetè- Mia moglie torna qui in Giappone dopo tredici anni e io dovrei far finta di niente e starmene zitto con le mani in mano? Sei pazza”

 

“……” infondo non poteva dargli torto

 

“Voglio sapere perché sei tornata”  

 

“……” Non poteva rispondere, non poteva perdere quella lotta così

 

“Sto aspettando una risposta”

 

“Sono qui per i nostri figli” era lui il vincitore, proprio come tanti anni fa, era sempre lui a vincere.

 

“Adesso ti ricordi di avere dei figli? Kuno e Kodachi non devono avere niente a che fare con te, questi erano i patti!”       

 

 

* Mia madre! * Kuno era senza parole non riusciva a pensare a nulla, riuscì solo a scappare via incredulo

 

 

“Come puoi dirmi questo?! L’ho vista Kodachi sai?! E’ una bambina così triste e malinconica, era tuo dovere starle vicino” lo rimproverò

 

“Era anche il tuo dovere eppure non lo hai compiuto”

 

“Lo sai che non ho potuto, lo sai che non c’era nient’altro da fare, lo sai che non è colpa mia” alzava sempre più la voce

 

“Basta” il preside batté forte i pugni su un banco, facendolo traballare. Lei spaventata si mise la mano davanti alla bocca come per non far uscire parola da quelle labbra salate… in un secondo riprese a piangere, lo guardò piena di rancore e scappò via

 

* Riesco sempre a farla piangere * si disse

 

 

La donna stava correndo per il corridoio quando si scontrò con Akane che quel giorno era rimasta perché di turno per le pulizie, la Honjo cadde a terra

 

“Professoressa si è fatta male?” per non farsi vedere in lacrime si mise subito gli occhiali, che aveva raccolto prima di uscire dall’aula  

 

“No Tendo, non preoccuparti sto bene” si rialzò. Durante l’urto la sua borsa si era rovesciata e tutto era uscito, cercò di rimettere tutto a posto e fuggì

 

* Che le ha preso? * Akane rimase con un palmo di naso

 

“Eh? Aspe…” la più giovane delle sorelle Tendo si era accorta che la Honjo aveva perso qualcosa… una foto. Era molto vecchia e c’era raffigurata la sua famiglia: lei, suo marito e due bambini molto piccoli.

Akane la rincorse ma ormai la donna era già scappata via.

 

“Non importa gliela ridarò domani in classe” così la mise nella sua cartella e andò verso casa……

 

Continua……

 

  
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