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Autore: Egwene    19/08/2004    1 recensioni
** “Il destino deve compiersi. La profezia deve avverarsi. Quando l’Antico Portale sarà aperto niente sarà più come prima, né nel bene né nel male. E quando questo succederà due forze dovranno scontrarsi per decidere il futuro delle anime del mondo.” Se vi incuriosisce andate a leggerlo, anche perché il primo cap. è corto, giusto x vedere se interessa a qualcuno, sennò lascio perdere. Egwene =’> **
Genere: Azione, Dark, Drammatico, Fantasy, Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mortal Clash Capitolo 1° - Bambini delle tenebre Il sole splendeva alto nel cielo quella mattina, mentre soffici e piccole nuvolette attraversavano ogni tanto il paesaggio conferendogli un’aria quasi innaturale. I bambini piccoli giocavano sulle giostre controllati dallo sguardo vigile delle madri mentre ragazzi si affrettavano a raggiungere il cancello che si distingueva in lontananza. April si alzò lentamente dalla panchina del parco dove stava riposando per distendersi sotto un albero nel caso qualcuno passasse di lì. Aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda e luccicanti occhi verdi con i quali osservava sempre attentamente tutto, una candida pelle nonostante stesse sempre al sole e un carattere forte e orgoglioso. Non aveva voglia di andare a scuola quel giorno. Aveva anche un compito in classe di non so bene quale materia. Aprì lo zaino e tirò fuori il lettore cd preparandosi ad ascoltare musica quando le arrivò una pallonata sulla testa. “ Scusa ma non ti avevamo vista nascosta lì!” le disse un ragazzo abbastanza carino da attirare la sua attenzione. Era alto e muscoloso, con dei capelli scuri sparati ovunque e dei bellissimi occhi gialli. Gialli?! Ma cos’è un gatto? “ Di nulla” si scusò April a sua volta “ Stavo tentando per l’appunto di nascondermi” le sfuggì. Era Jake. Andava nella sua stessa scuola fino all’anno prima e le era sempre piaciuto, per un periodo stavano anche insieme ma poi lui aveva voluto lasciarla perché doveva partire. Quando era ritornato non sembrava più neanche lui, schivo e cattivo, ne approfittava per sparlare degli altri, ma poi le avevano detto che era tornato normale. O perlomeno abbastanza. C’era una cosa che le risultava strana: lui non aveva mai avuto gli occhi gialli, ma azzurri. “ April!” esclamò contento “ Quanto tempo che non ci vediamo! Ti ho cercata ma non ti ho mai trovato” “ Avrai cercato nella dimensione sbagliata. Io sono sempre qui” ebbe un sussulto e si guardò intorno con circospezione. “ Ishirinduriel, nothy desrinuduriel.” Pronunciò a bassa voce Jake. “ Ti dispiacerebbe ripetere? Credo…credo di non avere capito bene…” chiese sconcertata. La guardò con sospetto e ripeté la frase. “ Forse è meglio che io vada, non trovi? Magari hai preso un’insolazione, no?” disse sempre più perplessa. “ Hai ragione” aveva cambiato tono di voce “ Ma perché mi hai detto di cercare in un’altra dimensione?” “ Hai presente i modi di dire? La parola sarcasmo? Facci un mix ed ecco qua!” “ Quindi per te non ha nessun significato?” “ Dovrebbe?” April stava seriamente pensando che era diventato pazzo. “ No…scusa, lascia perdere. Credevo che tu…no nulla” e la salutò. Credevo che tu cosa?! Era molto sospetto il tutto e poi…Le venne un mal di testa enorme e si chinò a terra tenendosela fra le mani con forza. Qualcosa voleva uscire, cercava disperatamente di venire fuori da lì…quella frase l’aveva già sentita…molte volte, troppe…un sigillo la teneva qui…un… “ Basta!!” urlò in preda al panico respirando affannosamente. I passanti la fissavano incuriositi. ‘Ho bisogno di riposare…’ si disse tra sé e sé. Tornò a casa sua che era li vicino, come sempre vuota. Sua madre era morta dopo il parto , non sapeva nemmeno chi era e da dove veniva e l’uomo che si prendeva cura di lei, non era il suo vero padre. Suo padre era partito per un viaggio affidandola a quest’uomo che era tutto fuorché normale, se ne stava tutto il giorno via e tornava solo la sera a fare al cena. “…Ishirinduriel…” disse una voce nell’aria “ Chi ha parlato?!” urlò April al nulla. ‘Forse è solo stress…’ Si distese a letto e si addormentò quasi subito. Era davanti ad una porta di legno, la spinse e questa la fece volare in uno strano posto…dove i colori erano il contrario di ciò che dovevano essere. La sua pelle era azzurra…i suoi occhi rossi…i suoi capelli viola…senza senso. E tutto le cose che era lì erano così. Vicino a lei c’era una persona ma, per quanti sforzi facesse, non riusciva a vederla…solo un ghigno…un occhio giallo…all’improvviso precipitò per quella che sembrò un’eternità…non toccava mai il fondo…mai…sentì rompersi qualcosa dentro di sé…come ossa o era la sua tessa testa? Un portale davanti a lei…solo questo…l’altro le stava impedendo di avvicinarsi ma qualcosa lo portò via… “ Non puoi fermarmi…” disse la stessa voce che aveva sentito in casa…Appoggiò la mano sul portale e questo si schiuse rivelando una grande ruota che teneva dentro di sé l’equilibrio delle anime…ma chi erano?…non erano umane…cercavano aiuto… “ Ishirinduriel!” disse la voce più forte…l’attirava verso di lei…non poteva resisterle… si ritrovò davanti ad una statua con una catena in mano…lo sguardo triste…all’improvviso dolore…mai sentito così forte…la catena l’aveva colpita lasciandole un marchio sul dorso della mano…una sfera attraversata da molteplici punte…ora era in un altra stanza…sentiva che si stava avvicinando…sempre di più…all’improvviso la vide…qualcosa di incorporeo e violetto che baluginava davanti a lei…tendeva una mano…la toccò mentre una voce dietro di lei grida…molte voci…. “ Ishirinduriel coreth nabech!” esplose questa frase dentro di sé dentro ognuna delle anime…dentro il suo cuore e tutti seppero. April si risvegliò sudata e frastornata. Era sembrato tutto così reale, fin troppo. Quelle parole pronunciate da Jake erano simili a quelle del sogno, si concentrò e tentò di ricordarsele…’ Ishirinduriel, nothy desrinuduriel’ Si dicevano proprio così…cosa volevano dire? Ogni volta che le pronunciava uno spasmo le prendeva tutto il corpo, senza darle tregua. Ma se si sforzava di capire il significato, perché era cosciente di saperlo, stava ancora peggio. Si diresse verso la cucina e bevve un bicchiere d’acqua per calmarsi. Ma all’improvviso cadde a terra infrangendosi in mille pezzi mentre April si teneva a stento sul lavandino e guardava impressionata la sua mano…il marchio era lì…fresco e vivido davanti a sé. “Ishirinduriel coreth nabech…” ripeté ad alta voce, mentre il cuore le batteva ad un ritmo serrato, mozzandole il respiro. Sentì qualcosa che spingeva per uscire, il suo vero presente, il suo vero io… I suoi occhi cambiarono e diventarono rossi come il fuoco… “Ishirinduriel è tornata!” esclamò soddisfatta prima di cadere a terra senza forze. **Come vi è sembrato? Spero vi sia piaciuto….^_______^! dai vostri commenti vedrò se andare avanti o no…me molto furba!!(seeeee, come no…. N.d.tutti) Comunque il titolo credo sia provvisorio, dipende da come si evolverà la storia, e vedrò se cambiare nome…! Ringrazio di cuore tutti quelli che la leggeranno…!!!!!!Alla prox!!!!!**
  
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