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Autore: ciastenwillneverdie    10/03/2013    3 recensioni
Savannah Calder, diciotto anni.
Justin Bieber, diciannove anni.
I due si conoscono da ormai sette anni, ma devono allontanarsi per via della futura fama di Justin.
Savannah non riesce a fare nulla, da quando Justin non s'è fatto più sentire e si è addirittura fidanzato.
Per due anni rimane in un centro di riabilitazione, e quando torna, una brutta sorpresa l'attenderà: Justin tornerà in Canada per trovare i suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Third Chapter - - Che cazzo ci fai tu qui? - chiedo quando vedo Justin seduto sul divano a guardarmi sorseggiando un bicchiere d'acqua che, alla mia esclamazione, finisce prontamente sulla maglietta di Ryan.
- C..ciao Sav.. - dice con un filo di voce - Ti..ti vedo in forma. - si gratta la nuca mordendosi un labbro.
- Grazie al cazzo, - sputo con acidità - sono appena tornata da un centro riabilitazione, sai. - continuo senza guardarlo negli occhi.
- Ho saputo... Sav, potremmo salire in camera tua e parlare un attimo? - chiede quasi in un soffio, guardandosi i piedi e cercando un contatto con il mio sguardo inutilmente.
- Certo, e di cosa dovremmo parlare, eh? Del fatto che non ti sei fatto più sentire per un sacco di tempo? O del fatto che per colpa del tuo assoluto menefreghismo io sia diventata un'anoressica asociale del cazzo? Dimmi quale argomento preferisci di più, non so. - grido furiosa - io volevo solo tornare a casa, rivedere mia madre e i miei migliori amici, quando sto solo incontrando teste di cazzo! - sbotto prima di dirigermi verso le scale che portano alla mia camera.
- Sav, aspetta! - Justin mi raggiunge e mi blocca per il polso - Ti prego, parliamone. - sussurra.
- Va bene. - sorride - Ma appena ti ordinerò di andartene non dovrai opporti, se no t'arriva un calcio in culo. - rispondo facendogli scappare un ultimo ghigno prima che io lo fulmini con lo sguardo.
Raggiungiamo la mia camera e ci entriamo chiudendo la porta a chiave.
- Allora.. - inizia sedendosi accanto a me. Mi sposto. - Ho preparato un discorso abbastanza lungo, perciò non interrompermi fino a quando non ho finito. - dice guardandomi dritto negli occhi.
- Spara. - sbotto stando semi-sdraiata, la schiena appoggiata alla testiera del letto.
Oh, amore, quanto mi sei mancata.
- Perfetto. - si schiarisce la voce - Savannah, so che ce l'hai con me, che mi detesti e che io sono la causa del centro di riabilitazione, ma la ragione era che io non mi sono fatto più sentire per colpa del lavoro. Dopo sei mesi ero già "la nuova stella del pop", "il ragazzino più amato dalle teenagers del 60% degli stati mondiali", ecc... e non ho più avuto tempo per me, per te, per noi. Non ti ho mai dimenticata, la maggior parte delle canzoni l'ho scritta pensando a te, come feci con Common Denominator cinque anni fa. Sei sempre stata nei miei pensieri, anche quando mi sono fidanzato con Selena, io pensavo a te. Pensavo che fidanzandomi ti avrei dimenticata, ma, anche se amavo veramente quella ragazza, tu eri sempre qui: nel mio cuore. Sav, ti giuro, mi sento uno schifo. La carriera mi ha impedito di chiamarti, di venirti a trovare, di cercarti, però non ho mai smesso di pensare a te. - fa un respiro profondo - io ti ho amata davvero, Sav, e lo faccio tutt'ora. Spero solo che tu perdoni il modo in cui mi sono comportato, facendo finta che non sia successo, ricominciando da dove ci eravamo lasciati. - continua avvicinandosi pericolosamente - Solo un'altra possibilità, ti pre..- cerca di concludere ma lo interrompo bruscamente spostandomelo di dosso.
- Un'altra..cosa? Ma sei per caso impazzito? Pensi davvero che dirmi tutte 'ste bugie possa fare in modo che io ti perdoni? Ma ragioni seriamente col cazzo, tu? - fa per parlare ma lo interrompo. - Si, mi hai detto una bugia perché sei stato un sacco di tempo senza fare un cazzo. Per esempio, sei stato a Bali, in Indonesia, per comporre Be Alright, bello. Lo so perché ho sempre cercato di avere tue notizie, comprando giornalini, guardando la tv, perché mi mancavi. Mi sei sempre mancato! Ma cercare di prendermi in giro così mi da fastidio. - mi alzo dal letto - ed ora, per favore, esci dalla mia camera e aspettami giù, voglio stare da sola. - mi avvicino alla porta, la apro e aspetto che se ne vada.
Prima di uscire definitivamente si gira e mi stampa un piccolo bacio sull'angol0 del labbro inferiore. Lo fermo.
- Aspetta. - dico - Di' agli altri che tra poco li raggiungo, sia mai che pensino che voglio fare l'asociale. Ciao. - concludo abbassando lo sguardo e chiudendo la porta, dove ci appoggio la schiena per poi trascinarmi giù.
Inizio a piangere silenziosamente, fino a quando sento che sto singhiozzando e cerco di fermarmi.
Mi asciugo le lacrime e mi stendo sul letto, chiudendo gli occhi e pensando a tutto ciò che ho passato con Justin, prima che lui diventasse famoso.



Apro gli occhi e vedo Ryan che mi sta accarezzando lentamente.
- Ehi dormigliona. - sussurra prima di lasciarmi un bacio sulla fronte. Sorrido al gesto e mi siedo.
- Salve panda, quanto ho dormito? - mi stiracchio e mi strofino gli occhi.
- Sono le quattro, fai un po' tu.. - ride e si alza, aiutandomi a raggiungerlo.
- Merda! Avete pranzato senza di me? Non pensavo di addormentarmi. - mi aggiungo alla sua risata e scendo in cucina.
Lì mi aspettano mia madre, Chaz, Chris e Justin, che ha la faccia tra le mani e i capelli scompigliati.
- Scusatemi, mi sono sdraiata sul letto a pensare e in un secondo mi sono addormentata. Spero che abbiate pranzato senza di me, insomma...scusate. - abbozzo un sorriso e mi siedo accanto a Justin.
- Tranquilla tesoro. Piuttosto, raccontami che hai fatto in questi sei mesi.. - chiede mia madre accarezzandomi un ginocchio. Sorrido.
- Beh.. Ho fatto le cose che facevo anche prima, guardavo la TV, studiavo, facevo passeggiate con alcune ragazze nel cortile e.. - abbasso la testa e la voce - ho conosciuto un ragazzo. - continuo quasi in un soffio, come se non volessi farmi sentire.
Al suono di quelle parole Chaz, Ryan e Chris mi guardano sbalorditi, Justin ha la mascella contratta e mia madre è...entusiasta? Oh, merda.
Caccia un urlo e mi abbraccia - Oh, piccola mia! Come si chiama? Quanti anni ha? L'hai conosciuto nel centro riabilitazioni? Oh mio Dio, è un ragazzo apposto, vero? - chiede con gli occhi che brillano.
La faccio sedere.
- Allora..si chiama Colton, ha 20 anni, sì, l'ho conosciuto al centro, però perché era lì per una visita di studio, sta studiando psicologia ed era lì per fare una specie di relazione sui disturbi alimentari e su che influenza hanno sulla mente. - sorrido al ricordo..


Torno dalla solita passeggiata del pomeriggio che faccio con Sally e salgo nelle camerate per andare a sdraiarmi sul letto quando mi scontro con qualcuno.
- Scusami, che sbadata. Non ti ho proprio visto. - dico al ragazzo che ho urtato.
- Tranquilla, non c'è problema. - risponde lui volgendomi un sorriso stupendo. - comunque, io sono Colton. Tu sei.. - continua facendo cenno con la testa di presentarmi.
- Savannah, ma tutti qui mi chiamano Sav. - arrossisco visibilmente, poiché sento la sua risata.
- E' davvero un piacere conoscerti, Sav. - lo sento sorridere - Che ne dici di prendere un caffé insieme? Almeno possiamo conoscerci meglio.. - conclude ammiccando.
Arrossisco sempre di più e annuisco.


Dopo un mese si presenta alla mia camera con un mazzo di fiori in mano.
- Ciao Sav. Devo parlarti. - il suo tono diventa improvvisamente nervoso.
Annuisco e lo faccio entrare.
Mi siedo sul mio letto e aspetto che parli.
Si avvicina sempre di più a me e mi prende una mano, guardandomi negli occhi.
- Sav..tu mi piaci, e anche tanto. Perciò volevo chiederti se..vorresti essere la mia ragazza. - dice arrossendo un po'.
Senza parole, annuisco e mi fiondo su di lui abbracciandolo.


- E come è finita? State ancora insieme? - mia madre si avvicina sempre di più al mio viso, con un sorriso che parte da un orecchio e finisce sull'altro.
Il mio sorriso svanisce. Fisso il vuoto.
- Mi ha lasciata dopo dieci mesi che stavamo insieme "Perché non si sentiva a suo agio" - imito la voce di Colton e improvvisamente l'atmosfera tesa che prima regnava dentro la stanza, lascia spazio a un'aria tranquilla e rilassata.
- Tesoro, mi dispiace tantissimo.. - mamma si alza e mi abbraccia, ricambio.
- Tranquilla, è ormai passata. Voi che mi dite? - abbozzo un sorriso e mi siedo di nuovo.
- Niente di nuovo, insomma, ci siamo diplomati e abbiamo accompagnato Justin in tour dopo la cerimonia, vero, Juss? - Chris dà una gomitata a Justin che sobbalza prendendomi per un braccio e trascinandomi in cucina.
- Che cosa? Justin, che ti è pre..- cerco spiegazioni ma vengo bloccata dalle sue labbra, che si appoggiano sulle mie delicatamente.
Si allontana prendendomi il viso tra le mani.
- Un'estate. - sussurra guardandomi negli occhi - un'estate per farti capire che ti amo ancora, e per farti innamorare di me. - detto questo, mi stampa un altro bacio tornando in soggiorno.



sciao beli.
spero che il capitolo vi piaccia, lol.
sono stata sveglia tutta la notte per scriverlo, letteralmente.
ora vado a dormire, finalmente, AHAHAH.
un grazie infinito va alla gente che ha messo la storia tra le preferite.
un bacione a tutti,

deh.
We Are a Big Family.
We Are a Big Family.
We Are a Big Family.

  
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