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Autore: Hoplessy    10/03/2013    5 recensioni
Eccomi quì,
mi chiamo Ashley e ora vi parlerò un pò della mia ultima estate quì a Los Angeles.
Vivo con mia madre Sophia e mio fratello Josh, mio padre abita a New York da un pò di anni.
Ci abitava per 'lavoro' mi diceva mia madre, ma io non ci credetti molto.
Le cose cambiarono per me, dal momento in cui incontrai uno dei migliori amici di Josh, Mark.
Il capitano della squadra di Football e come Josh, il classico ragazzo 'sono troppo figo e me ne vanto'.
Ma forse è stato un bene incontrarlo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ashley’s pou
Vidi arrivare mio fratello e in fretta mi asciugai le lacrime che ancora rigavano il mio viso, stavo piangendo come una bambina, ero grande per quelle cose, dovevo capire che era solo uno scherzo, mi sento tanto un’insulsa sfigata che non capisce che le persone che la circondano sono bugiarde, raccontano solo menzogne, illudono e fanno male.

-Ashley, ho visto tutto, vuoi andare a casa?- sussurrò Josh abbassandosi verso di me.
-Che hai visto? Che è successo?- alzai il viso sfoggiando uno dei miei soliti sorrisi falsi
-Puoi ingannare gli altri, ma non tuo fratello sai?-
Sospirai.
-E’ tutto apposto, Mark ha fatto la sua bella scenetta per Denise e io gli ho dato una mano-
-E perché stai piangendo allora?-
-Sono solo una brava attrice-
continuai.
-Va bene, ‘brava attrice’. Ti porto a casa-
Annuii.
Lo aveva capito, ma stava zitto, mi aiutava a far credere a me stessa che tutto stesse andando secondo i piani, dovevo illudermi di essere una brava attrice e dopo quella scena trionfante,dove un bellissimo ragazzo mi scorta fuori dalla palestra, avrei preso l’Oscar.
Passammo davanti a Mark e Denise, cominciarono a fissarmi di nuovo tutti, i ragazzi sulle tribune fischiavano e le ragazze mi urlavano che ero ‘una figa’. Non avevo fatto niente, perché mi dicevano quelle cose? Perché sorridevo?
Mio fratello mi stringeva al suo fianco, si guardava in giro sorridendo, fiero di fare la cosa giusta, di far star bene sua sorella.
-Josh- una voce squillante e odiosa mi fece rabbrividire, era Denise.
-Josh! Ti vuoi fermare?- continuò
-Che vuoi?- rispose mio fratello.
-Dove stai andando? La lezione inizierà fra pochi minuti e dobbiamo fare la piramide ricordi?- si mise a ridere.
Dio quanto era odiosa, lei e la sua voce da vipera, una viziata del cazzo, fanculo a lei e i suoi capelli tremendamente perfetti, ai suoi occhi intensi e al suo corpo perfetto.
-Non mi importa della lezione- ribadì Josh
-Perché? La tua amica può andarsene a casa da sola, non mi sembra senza gambe- sorrise.
I miei nervi saltarono a mille, mi spostai da Josh e feci un bel respiro prima di parlare, il mio cervello stava formando all’interno di esso, tante parole da dire a quel bel faccino di Denise, i miei pugni si strinsero, le mie gambero si posizionarono davanti a lei e i miei occhi diventarono di fuoco, ero pronta.
-Si hai ragione, ho le gambe e un bel cervello, non come te. So badare a me stessa, non ho bisogno di amiche o ragazzi lecca culo, che mi scortano fino a casa perché se no da sola posso rompermi un unghia. Mio fratello può rimanere a vedere che voi fate la piramide, o meglio rimarrà a guardare il tuo culo, ormai aperto da tanti cazzi che ci sono entrati, incluso quello di Mark. –
 Il silenzio piombò su di noi, le ragazze a bocca aperta, i ragazzi con le mani tra i capelli, Mark non riusciva a respirare dalla vergogna, divenne tutto rosso e Denise non emise nessun tipo di suono, ne un respiro.
Avevo sconvolto tutti? Mi ha fatto davvero piacere, ero stanca di essere quella che si faceva mettere i piedi in testa da tutti, ero un’anti-Barbie, una ragazza normale che cercava di vivere al meglio il liceo, per quanto duro potesse essere.
Mi girai verso di Josh, anche lui non riusciva a crederci, avevo tirato fuori le palle, il coraggio e avevo parlato finalmente.
Dal completo silenzio, un applauso cominciò a nascere tra le mani delle persone sulle tribune, io stetti zitta continuando a guardare la faccia isterica di Denise.

-Brava Ashley!- urlavano.
-Sei una grande! Se lo meritava!- ripetevano.

 
Ammetto che in quel momento mi sentii importante, amata da qualcuno, ho sconfitto la paura di parlare a qualcuno in modo diverso, finalmente ho detto ciò che pensavo, ciò che temevo da tanto ormai.
Mi girai, verso Josh, gli stampai un bacio sulla guancia, seguito da un ‘grazie fratellone’ e un sorriso sgargiante, per poi continuare verso l’uscita della palestra.
Finalmente ero fuori.
Fuori da quell’incubo di scuola.
Ero quasi arrivata a casa quando sentii una mano toccare la mia spalla, mi girai lentamente e con cautela, non sapendo il viso che avrei incontrato.
-Mark?- lo guardai incredula.
-Si, sono io- disse.
-Che vuoi?- mi allontanai un po’ da lui in modo che la sua mano si tolse dalla mia spalla.
-Chiederti scusa, anche da parte di Denise-
-Non me ne faccio niente delle vostre scuse, puoi andare a scopare con lei. Tanto è quello che i ragazzi come te cercano no?-
-Ero venuto solo a chiederti scusa, nient’altro –

-Come sei venuto, puoi anche andare via- una risposta secca, ecco cosa ci voleva.
-Josh mi ha detto che devo prendere una cosa dalla sua camera, devo tornare a casa con te, per forza-
-Va bene, ma non parlarmi-

 
Mark’s pou
 
L’avevo combinata grossa, lei non mi parlava, Denise mi aveva lasciato per la seconda volta, davanti a tutta la palestra, Josh non mi parlava.
Sono un emerito idiota.
La seguivo, guardavo il suo culo, così perfetto, sodo e piccolo, volevo farmela, la scusa di Josh era perfetta, aveva abboccato, era un pesciolino facile in fin dei conti.
Ogni tanto si girava verso di me, sentivo che c’era un qualche tipo di attrazione tra noi due, ma perché non lo ammetteva?
Arrivammo a casa, lei mise le chiavi nella porta e aprì, dentro casa sua c’era un profumo di rose e di fragole, era davvero troppo dolce per i miei gusti, ma non era male.
Il mio membro stava fremendo, i suoi movimenti mi incantavano, eravamo soli.
Mi avvicinai a lei.
-Josh ha detto che la sua camera è chiusa a chiave, vieni con me così mi apri?- dissi.
Annuì, era così ingenua ma così tremendamente dolce e bella.
Salimmo le scale e lei prese la chiave, la mise nella serratura della camera di suo fratello e aprì, si accorse che era già aperta ma fece finta di nulla ed entrò.
-Dov’è la cosa che cerchi? Mio fratello odia quando si mette mano alle sue cose, te la prendo io-
Chiusi la porta e sorrisi.
-Che cazzo fai?- urlò.
Non risposi e mi avvicinai a lei dolcemente, senza farle timore, e la spostai lentamente facendola mettere con le spalle al muro.
Mi guardava, non capiva, il suo respiro si faceva più veloce e intenso.
Gli presi la mano, lei me la strinse.
Aveva paura, sentivo la sua mano fredda, tremare.
Mi avvicinai al suo viso e le sfiorai le labbra.
-Non avere paura- sussurrai.
Non rispose, era senza parole.
Cominciammo a baciarci, un baciò tirò l’altro, così iniziai a svestirla, le tolsi lentamente la maglia, e accarezzai le sue braccia esili.
Lei rimase pietrificata, non parlava, non faceva nessun tipo di mossa, si guardava in giro, pensavo fosse pronta.
Le sfilai i jeans e lei lentamente alzò i piedi per poterla libera da quel pezzo di indumento che la tenevano protetta dal mio corpo.
Mi svestii velocemente e ci mettemmo sul letto di Josh, mi avrebbe letteralmente ammazzato se solo lo avesse saputo.
In pochi secondi ci ritrovammo nudi, lei stava sotto con le gambe leggermente aperte ma ci stavo alla perfezione.
Era dolce, la sentivo mia.
Presi un preservativo e lo misi, poi piano piano cercai di entrare in lei.
Sentii un piccolo gemito, seguito da un sorriso.
Ci guardavamo negli occhi, le mie spinte aumentarono, i suoi occhi si chiusero e miei con quelli di lei.
Sentii che per lei era la prima volta e questo rendeva il momento molto più speciale e unico, per entrambi.
La sentivo urlare, i suoi versi di piacere mi facevano impazzire.
Rimasi dentro di lei per parecchio tempo, ma lei ne era felice, lo vedevo, lo sentivo.
Ad un tratto il silenzio, solo piccoli respiri intrecciati l’uno con l’altro, le sue gambe si aprirono ancora un po’, la sentivo rilassata, le sue mani si poggiarono sulle mie guance calde, i suoi occhi finalmente si riaprono, aveva le lacrime.
-Ti ho fatto tanto male?- sussurrai baciandole la fronte.
-No- sorrise.
-E’ meglio se andiamo in camera tua, se Josh torna a casa, minimo mi ammazza lo sai?-
-Si lo so- rise
-Ti porto in braccio stai tranquilla- sorrisi.
Mi alzai lentamente, il mio pene stava ancora dentro di lei, misi le mani sotto le sue cosce e la portai in camera, poggiandola lentamente sul letto facendo uscire il mio membro.
Lei velocemente si coprì con le coperte ed io mi sedetti vicino a lei.
-Ora te ne andrai da Denise non è vero?- sussurrò.
La guardai, non potevo credere che dopo aver fatto sesso il suo primo pensiero era che mio me ne sarei andato.
-No non me ne andrò- sussurrai sorridendo.



Space of autrice:
Ayeee, ecco quì la parte più
arancione/rossa finalmente è arrivata, tranquilli non ci sarà solo questa.
spero che anche quì ci siano molte recensioni, come nei capitoli precedenti, e ovviamente ricambierò ogni recensione che mi verrà richiesta senza nessun problema. c:
spero vi piaccia davvero, accetto critiche, consigli e tutto il resto! ♥
Ziete tutti bellizzzzzzzimi, ahahaha. 
-Hoplessy xx.
  
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