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Autore: Laylath    10/03/2013    2 recensioni
Una storia che narra l'arrivo del giovanissimo soldato Kain Fury nel team del Colonnello Mustang.
Non sempre gli inizi sono facili, soprattutto quando si è privi di esperienza e si ha a che fare con compagni così diversi da se stessi: bisogna lavorare bene l'impasto per creare un team affiatato.
E soprattutto bisogna saper crescere
Storia finita di revisionare l'11 novembre 2013
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Team Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Military memories'
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Capitolo 8. Novità del nuovo anno.

 

Il nuovo anno era iniziato da qualche settimana ma quella nuova data nei calendari non sembrava fare tanto effetto.
Da qualche giorno una pioggia ininterrotta cadeva su East City, monotona fitta e insistente: il suo ticchettio scandiva le giornate dei soldati, rendendoli cupi e svogliati.
Nell’ufficio dell’alchimista di fuoco si respirava questo tipo d’atmosfera: quel tempo, con le nuvole che nascondevano il sole da giorni, rendeva tutti malinconici, tanto che persino Havoc e Breda sembravano giù di morale.
Fury guardò la finestra con tristezza: avrebbe dato chissà cosa per un raggio di sole che preannunciasse la fine di quel tempaccio e riportasse un po’ di vita tra i suoi compagni. Era ormai più di tre mesi che era entrato nella squadra del colonnello e amava profondamente quei soldati: non gli era mai capitato di stringere rapporti così stretti con delle persone, ovviamente al di fuori dei propri genitori. Stare in quell’ufficio, in loro compagnia, lo faceva sentire protetto e al sicuro, ma soprattutto felice: era meraviglioso saper di poter contare su quelle persone che, nel corso delle settimane, gli si erano avvicinate sempre di più, anche nelle piccole cose quotidiane. Non avrebbe mai pensato che avere una squadra potesse essere così simile ad avere una famiglia.
E, ovviamente, non era bello che la propria seconda famiglia fosse così immusonita dal maltempo…
Il soldato semplice guardò i documenti a cui lavorava pensando ad un modo per tirare su il morale degli altri, ma nonostante lo sforzo non gli venne in mente niente.
 “Tutti qui a rapporto” disse la voce del colonnello penetrando come un fulmine quel silenzio.
Improvvisamente tre uomini e una donna scattarono in piedi dalle loro scrivanie, seguiti dopo qualche frazione di secondo dal membro più giovane della squadra. Per lui questa era una novità assoluta, perché la voce dell’alchimista di fuoco non aveva usato il tono deciso del comando, ma era stata più pacata. Eppure era bastata a spazzare via la depressione e caricare l’aria di aspettativa.
Come furono davanti alla scrivania, il colonnello girò verso di loro un rapporto che aveva guardato tutta la mattina.
“Falman, il nome Slynt ti dice qualcosa?” chiese con noncuranza, come se stesse conversando del più e del meno.
“E’ un noto criminale. – rispose prontamente il maresciallo – Quattro omicidi negli ultimi cinque anni: il primo qui a East City e poi tre a Central City. E’ sempre sfuggito alla cattura. Non si aveva notizia di lui da almeno due anni, tanto che alcuni ipotizzavano che fosse morto.”
“A quanto pare è approdato di nuovo qui. C’è stato un omicidio ieri notte, con arma da fuoco: l’obbiettivo era un’alta carica dell’esercito di cui non posso fare il nome, ma a morire è stata una delle sue guardie del corpo. I testimoni hanno raccontato di aver visto un uomo corrispondente alla sua descrizione. Il Generale Grumman mi ha incaricato di occuparmi del caso, quindi preparatevi all’azione.”
“Sissignore!” risposero subito i militari
Lo sguardo dell’alchimista si posò poi sull’ultimo arrivato del gruppo, come se stesse soppesando un’importante decisione.
“Fury, per coordinare le manovre avrò bisogno che tutti siano provvisti di un collegamento radio. Voglio una comunicazione chiara entro un raggio di almeno tre chilometri”
“Signorsì!” rispose prontamente il ragazzo.
“Non è tutto: voglio un secondo canale, ma questa volta solo ed esclusivamente per le persone presenti in questa stanza.”
“Intende… senza nessun collegamento alla rete ufficiale?” si sorprese lui.
“Esatto, e lo voglio entro domani sera”
Fury si passò la mano tra i dritti capelli neri riflettendo sulla difficoltà di creare un canale completamente nascosto, cosa che non aveva mai fatto, in così poco tempo, senza ausilio di…
“Sto aspettando una risposta, soldato” la voce del colonnello lo riportò all’ordine
“Sissignore, sarà fatto. Vado subito a prendere il materiale per lavorare!” disse il ragazzo scattando sull’attenti e correndo verso la porta.
“Ah, un’altra cosa: – lo bloccò Mustang – sei un membro effettivo della squadra già da tre mesi ormai, quindi mi aspetto che tu partecipi personalmente alla missione.”
Il ragazzo si limitò ad annuire ed uscì dalla stanza.
Il colonnello tornò a rivolgere l’attenzione agli altri suoi sottoposti e si accorse, non senza aspettarselo, che gli sguardi non erano molto contenti.
“Signore, se posso permettermi, – iniziò il tenente – ritengo che non dovrebbe farlo partecipare all’azione. Non è pronto, non ancora.”
“Havoc, il ragazzo sa sparare bene ormai?” chiese Mustang invece di rispondere alla protesta ed evitando di guardare negli occhi la sua assistente.
Il sottotenente si accorse che gli altri lo guardavano con timore, soprattutto il tenente, ma non poté negare la realtà dei fatti davanti al suo superiore.
“Sì, è pronto, però… - si trovò ad aggiungere subito dopo - signore, anche io sono d’accordo col tenente. Saprà anche sparare discretamente, ma è troppo piccolo. Alla sua età i ragazzi sono ancora al secondo anno d’Accademia e non affrontano di certo missioni come le nostre”
“L’ho fatto entrare in squadra perché lo ritengo un elemento valido – tagliò corto Mustang, scuotendo il capo con ostinazione – non perché diventasse una mascotte da coccolare. Inoltre non lo sto mettendo da solo con la sua M5 davanti ad una banda di assassini, né sta andando in trincea a combattere. Data la sua inesperienza non sarà solo, ma farà squadra con te, Breda, va bene? Nei piani prestabiliti avrete il classico ruolo di copertura. Al peggio sparerà qualche colpo, ma niente di grave, siete contenti?”
“Va bene, signore” annuì Breda, con un lieve tono di disappunto.
“Adesso veniamo a noi, c’è la possibilità di un imprevisto di cui vorrei parlarvi.” disse, iniziando ad esporre il piano. Ma fu consapevole per tutto il tempo che nessuno dei suoi uomini era soddisfatto della decisione presa.
 
Quando lavorava a macchinari elettronici gli capitava di perdere la cognizione del tempo.
Tantissime volte sua madre era entrata in camera sua a notte fonda e l’aveva dolcemente rimproverato di essere ancora alzato, ma quest’abitudine non l’aveva mai persa.
“Sei ancora qui, Fury?” disse il tenente Hawkeye, sovrapponendosi in qualche modo alla voce di sua madre.
“Oh, sissignora” si sorprese il ragazzo alzando la testa dalle piccolissime apparecchiature a cui stava lavorando.
“Sono venuta a prendere alcuni componenti della pistola che ho qui in ufficio e così ho visto le luci accese. – spiegò andando verso la sua scrivania e frugando nei cassetti. Poi si avvicinò a lui e gli sorrise dolcemente – E’ tardi ormai, dovresti andare a letto”
“Devo ancora finire delle cose. – ammise il soldato, arrossendo leggermente e giocherellando con una rondellina – A proposito, questo è il suo, tenente” sorrise poi porgendole dei piccoli auricolari collegati ad un minuscolo apparecchio
“Ce l’hai fatta a creare quanto richiesto dal colonnello?”
“Quasi. Nella trasmittente che porterete ho installato un sensore che percepisce il segnale che sto creando appositamente con questa radio portatile. Ha un codice protetto e non viene recepito da altre antenne: in questo modo potremo comunicare tra di noi nel raggio d’azione di tre chilometri circa, come richiesto. Domani mattina come l’avrete tutti farò una prova.”
Non disse che per fare una cosa simile gli era occorsa tutta la sua inventiva e tante ore di lavoro ininterrotto, considerato che doveva lasciare tempo per la prova con tutti i membri della squadra ed eventuali modifiche. Si sentiva distrutto e gli facevano male gli occhi, ma non si era sottratto a questo compito così delicato che gli era stato assegnato. Però, nonostante la stanchezza, non poteva fare a meno di sentirsi soddisfatto: le sfide tecnologiche gli provocavano sempre una scarica d’adrenalina ed inoltre, dopo mesi passati a fare solo lavoro d’ufficio, era stato bello potersi dedicare di nuovo al proprio grande amore.
“Sei davvero un bravissimo tecnico” si complimentò il tenente riportandolo alla realtà
“Grazie”  arrossì, grattandosi i capelli corvini con imbarazzo. Poi il suo sguardo si spostò sulla scatola di munizioni che la donna stava mettendo nella propria tracolla ed inevitabilmente i suoi pensieri andarono alla richiesta del colonnello di partecipare direttamente all’azione.
Se doveva essere sincero aveva cercato di non pensarci per tutta la giornata, riflettendo sul fatto che un vero soldato non doveva nemmeno porsi dei dubbi così infantili e stupidi come quelli che ogni tanto gli sfioravano la mente… insomma, se aveva imparato ad usare la pistola ed il fucile un motivo c’era.
Tuttavia…
Questi suoi turbamenti dovevano essere così evidenti nell’espressione del suo volto che il tenente decise di affrontare l’argomento.
“Come hai sentito, il colonnello vuole che partecipi pure tu alla caccia.”
“Sì” annuì Fury non riuscendo a nascondere l’apprensione; anche perché non sapeva assolutamente in cosa consisteva il piano: nessuno gli aveva detto nulla e lui non aveva osato chiedere. Forse per questo tipo di cose era ancora troppo piccolo e basso di grado.
“E’ stato deciso che seguirai il sottotenente Breda nell’azione di copertura. – gli spiegò la donna - Non dovrebbe esserci nulla di complicato. E avrete i fucili, quindi non dovrai usare l’M5.”
“Va bene. – annuì lui, lieto di sapere che non sarebbe stato da solo. Poi cercò di sorridere - Però credo di esser ormai venuto a patti con la pistola: sto continuando a esercitarmi diverse volte alla settimana.”
“In azione è tutto diverso. – gli spiegò la donna senza mezzi termini, scuotendo il capo - Non sei al poligono di tiro con tutto il tempo e la tranquillità per prendere la mira: devi essere veloce. Affidarti all’istinto.”
Fury abbassò il capo davanti a quel gentile rimprovero che lo riportava alla dura realtà militare. Si chiese se fosse il caso di parlarle di quella sua grande paura e alla fine le parole uscirono da sole:
“Crede che… che dovrò…”
“Uccidere? – concluse il tenente con gentilezza - Prima o poi ti toccherà: se non questa, la prossima volta. Ma nel tuo ruolo di copertura di domani non dovrebbe succedere; però tieni sempre gli occhi aperti e stai attento, capito?”
“Sissignora. Io… so che prima o poi dovrò farlo. Ma se dovesse succedere… è molto… - non riuscì nemmeno a terminare la frase. Orribile? Mostruoso?  Un vero soldato non avrebbe dovuto fare una domanda simile, soprattutto a quella donna che di uomini ne aveva uccisi tanti…e quando era successo aveva la sua stessa età. – Mi scusi, non dovevo.”
Il tenente sorrise con infinita comprensione e gli prese le mani tra le sue, in un gesto materno
“Non è una cosa facile da spiegare, mio piccolo soldato. Di certo… ti cambia la vita. Vorrei poterti preparare a questo, ma è una cosa che nessuno di noi potrebbe mai fare. – la stretta si accentuò - Tu promettimi solo che farai attenzione, va bene?”
“Sì signora, lo prometto” annuì lui in parte confortato dal contatto con quelle mani così calde. In realtà, avrebbe tanto voluto stringersi a quella donna, così rassicurante e gentile, per far passare del tutto le sue paure, ma non poteva certo compiere un gesto simile.
Quindi rimasero così per qualche secondo, cercando di convincersi entrambi che domani sarebbe andato tutto bene, che non ci sarebbe stato bisogno di uccidere nessuno.
“Molto bene. Adesso cerca di finire il tuo lavoro e poi concediti qualche ora di sonno” disse la donna lasciando la presa con gentilezza.
“Va bene. Tenente?”
“Dimmi”
“Perché il colonnello mi ha chiesto di fare un canale segreto? Non sarebbe bastato avere… ”
Non terminò la frase perché la donna gli mise l’indice davanti alle labbra, bloccandogli le parole
“Sei ancora all’inizio, Fury, ma vedrai che imparerai presto.”

 
  
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