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Autore: GiulyHermi96    10/03/2013    2 recensioni
Questa è una raccolta di storie sul tema della morte...proprio perché nella saga di Harry Potter è un tema molto presente, mi sono chiesta se le anime potessero incontrarsi e vivere la loro vita oltre la morte insieme...
Come Harry incontra Silente nel settimo libro a King's Cross (più o meno), così ancuni personaggi (divisi in ogni capitolo) incontreranno qualche loro caro già morto per fare il passo finale della loo vita mortale.
La storia conterrà circa una decina di capitoli.
#1_ Sirius Black
#2_ Fred Weasley
#3_ Albus Silente
#4_ Remus Lupin
#5_ Ninphadora Tonks
#6_ Severus Piton
#7_ James Potter
#8_ Lily Evans (?)
#9_ Harry Potter (parte 1)
#10_ Harry Potter (parte 2)
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Welcome to death

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A father's daughter:


Remus!” lo chiamò.

Non era riuscita a stare a casa. Aveva lasciato Teddy a sua madre ed era arrivata ad Hogwarts. Non ce l'avrebbe potuta fare a rimanere ferma sapendo che suo marito fosse in pericolo.

Quando lo aveva visto lo aveva chiamato.

Lui si girò e al contempo lo fece anche una mangiamorte.

Dora la vide. La vide girarsi, ma tenne i suoi occhi su Remus, sorrise e, nell'esatto istante in cui lo vide urlare: “NO!” e correre verso di lei, non sentì più nulla, nulla se non un vuoto ampliarsi dentro di sé e raggiungere velocissimamente tutti gli arti del suo corpo.

________________________________________________________________________________


 

Dora aprì gli occhi e li richiuse immediatamente accecata.

La luce bianca del posto era estremamente forte, quasi di ghiaccio, come se potesse raffreddare ogni cosa.

Magari era in infermeria, magari l'incantesimo non era stato mortale.

Dora non aprì nemmeno gli occhi, ma sorrise.
No. Era morta. Sentiva di esserlo, la speranza era per i deboli e lei non lo era mai stata.

Si era sempre impegnata al massimo per far capire al mondo magico che anche le donne potessero essere forti e coraggiose.

Non era mai stata debole, MAI... tranne per una cosa.
Per il suo Remus, suo marito, il suo amore.

L'unico momento in cui si era permessa di essere debole... le era stato fatale.

Si pentiva di una cosa sola... si pentiva per suo figlio.
Il suo piccolo Teddy che già stava crescendo tanto.
Non l'avrebbe conosciuta.
Almeno sarebbe rimasto con Remus.
Sarebbe stato un padre meraviglioso, un padre bravissimo.

Un padre eccezionale.
Ci aveva messo mesi a convincerlo, ed era sicura che ancora non ne fosse sicuro.
Ma lei sì.
Lei aveva sempre saputo che sarebbero rimasti insieme.
Almeno... lo aveva sperato.
Lentamente Tonks aprì gli occhi e si guardò intorno.
Per lei fu come un deja-vu.

Sentì la propria mente ricordare la prima volta in cui andò a King's Cross.

Si ricordava di quando suo padre e sua madre l'avevano portata all'espresso di Hogwarts ed era salita sul treno rosso.

Sospirando, la ragazza si alzò in piedi e guardò le familiari colonne della stazione.

Erano incredibilmente pulite, quasi troppo bianche per essere reali.

Sospirando Tonks ebbe la conferma di essere morta.

Tutto attorno a lei sembrava surreale e finto.

Camminò per qualche minuto, sfiorando le colonne e le panchine che le capitavano vicino e stava per avvicinarsi alla colonna del binario nove e tre quarti, quando sentì una presenza dietro di sé.

Non aveva la bacchetta, se ne rese conto in quell'istante. Prendendo il coraggio tra le mani, la ragazza si girò su se stessa pronta a battersi a mani nude quando, prima di poter colpire la persona dietro di sé si fermò sconvolta.

Ted Tonks, con le mani alzate per difendersi e un sorriso dolce sulle labbra, le stava davanti, con la stessa pancia e gli stessi capelli, ormai radi e biondi sulla testa.

Dora abbassò le proprie mani e si tuffò tra le braccia del padre, che la strinse forte.

Papà!” sussurrò la ragazza sulla spalla del genitore.
“Oh cara... sono combattuto in questo momento... avrei davvero voluto vederti il più tardi possibile qui, ma potere stringere di nuovo tra le braccia la mia bambina è una sensazione bellissima.” sussurrò il signor Tonks tenendo ancora più stretta la figlia.

La ragazza non era mai stata troppo affettuosa con nessuno, ma suo padre era morto senza preavviso, in un battito di ciglia e lei non era nemmeno riuscita a salutarlo.

Le era mancato in quei mesi.
Le era mancato tanto. E il suo rimpianto era che non fosse riuscito a vedere il nipote.

Teddy è bellissimo, Dora ti somiglia...” disse l'uomo come a leggerle nel pensiero.

A quelle parole, la ragazza pianse.

Si strinse ancora di più al padre e pianse come non aveva mai pianto prima.

Oh tesoro... lo so...” cercò di calmarla il padre.

Quando Tonks smise di versare lacrime sulla spalla del padre, Ted le sorrise: “è quasi liberatorio vederti piangere, figlia mia... da bambina non lo facevi mai e mi facevi preoccupare ogni giorno.”

Dora rise e i suoi capelli diventarono rosa, come a far tranquillizzare il padre.

Tuo figlio, Dora... è bellissimo... crescerà bene, anche senza di voi...” disse l'uomo deglutendo.

La ragazza fissò il padre e, infine, richiamata da alcuni passi, vide lontano da loro due persone muoversi verso altre due.

Girando la testa di scatto verso il padre, scosse la testa: “Remus?” chiese sconvolta.

Il signor Tonks annuì: “Poco dopo di te cara... ma vedrai, andrà tutto bene. Ci sarà Harry con... Teddy... e Andromaca, e tutti gli altri.” disse l'uomo tenendo la figlia tra le braccia.

Arriva un momento, tra le anime qui su, in cui si può conoscere la sorte di tutto questo. TI posso dire con sicurezza Dora, che andrà tutto bene...” disse Ted sorridendole.

Tonks guardò le quattro figure lontane da se e vide una di queste allontanarsi e raggiungerne una quinta un po' lontana.

Posso...?” chiese implicitamente la ragazza.

Il signor Tonks scosse la testa: “Non ancora, cara... hanno qualche cosa da fare... noi intanto andiamo, dobbiamo prendere un treno...”

Lei iniziò a seguire il padre verso una luce abbagliante e, senza paura l'attraversò.

In pochi minuti si ritrovarono su un espresso quasi identico a quello per Hogwarts, solo completamente bianco.

Papà... mi dispiace di non essere sempre stata la figlia che avresti voluto...” disse lei sedendosi in uno scompartimento.

Anche gli altri vagoni erano pieni di anime, anime accompagnate da altre anime.
Conoscenti, famigliari, amici... persone che non si erano viste per tempo e che in un certo senso, rallegravano la tristezza di quell'avvenimento.

Il treno partì. Tutto intorno a loro era bianco, e alla ragazza sembrava quasi di volare sulla sua scopa.

Le rotaie erano invisibili e il treno non faceva rumori o cigolii.

Tutto sembrava chiuso fuori, quasi riparato dalle cattiverie del mondo.

Il signor Tonks non diceva nulla, semplicemente aspettava.
Non ci volle molto, il viaggio durò poco rispetto a quello nel mondo mortale, ma a Dora sembrò durare una vita.

Appena il treno si fermò, il signor Tonks aprì le porte e sorrise alla figlia.

Dora, tu sei stata la cosa migliore della mia vita, la migliore decisione, il migliore avvenimento.” iniziò l'uomo mentre scendevano dal treno.

Non sei stata la figlia da pettinare e vestire da principessa, ma sei stata una figlia meravigliosa, e sono fiero di ciò che sei diventata, perché l'hai fatto da sola. Non avrei potuto chiedere per una figlia migliore...” finì Tonks abbracciando la figlia che lo strinse a sé.

Ad ogni modo... benvenuta cara Dora... anzi, bentornata a casa...” disse spostandosi dalla visuale della ragazza ed accogliendo la propria figlia nel paradiso delle anime magiche.




Angolino autrice:
Salve a tutti!
So che non ho aggiornato per molto tempo, ma purtroppo non sto aggiornando nulla ultimamente, visti gli impegni degli ultimi tempi.
Spero che come capitolo vi sia piaciuto abbastanza. Non è strappalacrime, ma sarebbe stato difficile renderlo in tale modo con un personaggio come Tonks XD
Un saluto, spero ci siate ancora ^^
GiulyHermi96

   
 
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