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Autore: debbythebest    10/03/2013    1 recensioni
Questa storia è ambientata Dopo The Departed, in un AU dove Stefan è stato soggiogato da Rebekah, ed Elena è morta come nella fine della serie. Ma qualcuno si sentirà in debito nei suoi confronti. Qualcuno la aiuterà con i nuovi e improvvisi cambiamenti. L'amore si nasconde dietro ogni momento. Tutto ciò che dobbiamo fare, è capire se siamo pronti ad accogliere questa consapevolezza.
/Tratto Dal Primo Capitolo/
Prima che potessi rendermene conto, la mia vista si offuscò, ed un senso di smarrimento si fece strada in me. Sentii che provare a respirare sarebbe stato solo tentativo di rianimare un corpo ormai inghiottito dall'acqua. Era dunque questo, ciò che significava morire? Perdere semplicemente conoscenza, e non risvegliarsi più?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Gilbert, Elijah, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'After the Departed - Elena's diary <3'
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23- Tutto ciò che siamo...




-Non c'é!!!-. Avrebbe spaccato tutto da un momento all'altro. Si mise letteralmente le mani nei capelli e ringhiò in direzione dell'ibrido. Di fronte a lei Niklaus rideva.
 
-Ne avevo il leggero sospetto!-. Le sue fossette si stesero in un ghigno.
 
-Come é possibile? Come cavolo può essere...-. Itaca diede un calcio ad un mobile, che si danneggiò considerevolmente. Avevano fatto tutto ciò che andava fatto. Doveva rintracciare gli altri, far loro sapere che c'era anche lei. La compagnia non era delle migliori e come se non fosse bastato il russo non c'era.
Strinse nelle mani il cellulare e ignorando Klaus composte un numero.
 
-Si?-. Prendendo un respiro profondo la biondina fece un sorriso stirato.
 
-Mamma, ho bisogno di te. Accetto il tuo aiuto. Non era ciò che volevi??-. Quando un urlo le perforò il timpano capì di aver ragione.
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-Cosa hai in mente??-. Leo sorrise.
 
-Semplice.-. Constatò. -Trasformalo!-. Stavo per scoppiare a ridere perché pensavo fosse una battuta, ma poi ci arrivai.
 
-Non stai scherzando, vero??-. Incrociai le braccia al petto.
 
-No, io non scherzo mai. Innanzi tutto assicurati che lui te lo chieda, poi...beh, lo fai!-. Risi amara.
 
-Come se fosse facile! Dovrei ucciderlo!-. Leo mi guardò con comprensione.
 
-Lo so che per te é difficile, ma devi pensare al fatto che non correrà più alcun rischio...-. Mi avvicinai alla finestra e osservai Elijah, che seduto sul divano si guardava intorno annoiato. La sua percezione era molto ridotta rispetto alla mia. Era meno forte, meno agile e veloce, meno ricettivo...meno immortale. Fu quell'ultima parola a sconvolgere il resto dei miei pensieri. Avrei dovuto decidere prima o poi, e mentre le parole di Stefan riecheggiavano nella mia testa con la pesantezza del piombo io pensavo a come questa scelta sarebbe stata sempre più vicina. Da umano Elijah continuava ad invecchiare, e non era un bene per me.
Ci pensai, poi tornai con lo sguardo verso Leo.
 
-Io dovrei pensarci bene!-. Conclusi imboccando la porta.
 
-Elena!-. La sua voce mi fermò un istante.
 
-Gli voglio bene , sai? Dopo tutto quello che é successo gli voglio ancora bene....non farei mai qualcosa che potrebbe nuocere ad Elijah. Sono dalla tua parte, é ora che tu lo capisca!-. Annuii e tornai dentro.
 
-Lo so...-. Sussurrai più a me stessa che a lui tornando dentro.
 
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-In America???-. Urlò sconvolta. Klaus alzò le spalle indifferente, mentre la donna davanti a lei si tirava indietro una ciocca rossiccia. Tipico. Lei aiutava sua figlia e quello che riceveva era nient'altro se non un atteggiamento intollerante.
 
-Beh, é dove sono!-. Si giustificò. Itaca si portò una mano alla fronte piuttosto sconvolta. "Come se non bastasse...". Pensò.
 
-Quindi che si fa? Si va in Virginia?-. Si intromise tra le due l'ibrido.
 
-Si, si torna a casa!-. Esclamò la ragazza cadendo sulla prima sedia. Diede un'occhiata alla madre e sbuffando la fronteggiò.
 
-Posso mamma???-. Chiese supplicante. Odiava dover fare la ragazzina viziata ma era l'unico modo per farla cedere.
 
-Si!-. Rispose sconsolata la dea.
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Quella sera  fummo fortunati, davvero fortunati. Bonnie accettò di tornare con noi a Mystic Falls e senza dire una parola salì sull'automobile con Caroline.
 
Erano ormai due ore che eravamo in viaggio ed Elijah non aveva ancora proferito parola. Lo Fissai leggermente preoccupata e gli accarezzai il braccio per fargli sapere che ero lì, al suo fianco. Non mi piaceva quando era troppo pensieroso. Tendeva a chiudersi in se stesso. Mi sorrise rassicurante e continuò a guidare.
 
-Cos'hai?-. Chiesi solo.
 
-Cosa?-. Sembrò risvegliarsi dal più profondo dei sonni a capii di aver ragione.
 
-Cosa ti succede??-. Fece spallucce come se stessi dicendo la cosa più normale del mondo.
 
-Nulla. Va tutto bene! E tu?-. Si voltò verso di me con uno sguardo preoccupato.
 
-Sto bene!-. Sibilai sospettosa. Ma che gli prendeva??
Tornò il silenzio. Accidenti a Caroline ed a Bonnie che erano andate in macchina con Leo! Ci avevano lasciati qui da soli pensando di farci un favore e invece...
 
-Sicura?-. Domandò ancora.
 
-Non rigirare la frittata !!-. Lo sgridai irrequieta. Perché era quello che aveva fatto. Ribaltare la situazione a suo piacimento in modo che fossi io a chiedermi che cosa avessi fatto. Ma era lui dalla parte del torto qualunque cosa fosse.
 
-Io non sto....-. Lo vidi respirare un attimo per poi fermare la macchina di botto. Per poco non andai a sbattere contro il cruscotto cercando di parare la testa con le mani. Non mi avrebbe fatto tanto male data la mia immortalità, ma non amavo comunque rischiare.
La rabbia e la preoccupazione dentro di me crescevano. Ripresi lentamente il respiro e subito dopo sentii una voglia incondiscendibile di urlare.
 
-Ma sei impazzito????!!!!!-. Gli Urlai contro dandogli una botta sulla spalla. Dopo aver represso un sibilo di dolore mi fissò con le sue iridi scure. Sembravano incendiate. Cosa gli avevo fatto??
 
-É sempre così non é vero??? Io che sono quello da proteggere e da controllare. Sono debole e indifeso, mi pare giusto!!-. Non feci in tempo a controbattere che lui scese dalla macchina fermandosi nel bel mezzo del nulla. Lo seguii senza dire una parola mentre si appoggiava allo sportello ormai chiuso del conducente.
 
-Elijah ma che dici???-. Cercai il suo sguardo, ma quello che ottenni furono solo due tizzoni ardenti di carbone. I suoi occhi non sembravano più quelli dell'uomo che amavo. Offuscati da una rabbia rossa e fiammeggiante che non avevo mai visto.
 
-Si Elena, é così! Ammettilo!-. Mi accusò non volendo sentire scuse e ne fui spaventata. Quello non era lui...

-Elijah ascoltami! Ora basta ascoltami!!-. Gli presi il viso tra le mani e deviò il mio sguardo fissando un punto indefinito alle mie spalle.
 
-Io cerco di farti sentire quello che eri prima ma...-. Sentivo le lacrime pungere i miei occhi stanchi e seppi perché. Si stava comportando così perché si sentiva inutile, esattamente come aveva detto Leo. "Forse anche troppo esattamente...". Pensai tra me e me.
 
-Elena non sarò mai più quello di prima! Mai!-. Si divincolò e mi diede le spalle. Ma non mi arresi.
 
-Tu sei quello di prima! Sei ancora lui: L'Elijah che mi ha fatto innamorare! Solo più umano...-. Lo raggiunsi ancora.
 
-É questo il punto! Io non tornerò mai più ad essere uno dei vampiri più forti in assoluto. Semmai tu deciderai di trasformarmi tornerei ad essere di sicuro un novellino...-. Sobbalzò, e incontrando il suo sguardo capii che stava piangendo.
"A questo punto arrivava la nostalgia che provava nei confronti del suo essere stato ...".
 
-Non sarai mai come gli altri!-. E mentre si asciugava gli occhi lo guardai con amore.
 
-La tua compassione é un dono Elena Gilbert!-. Uff. Ma perché non capiva???
 
-Non si tratta di compassione!! Lo vuoi capire? Si tratta di te.-. Sorrise amaro. -Di te e me!-. Continuai. -Di te e me che lo supereremo insieme, come abbiamo sempre fatto ultimamente per tutto!-. Se c'era una cosa che sapevo di Elijah era che era cocciuto e orgoglioso in una maniera ridicola. Convincerlo era come sradicare un albero con tutte le radici.
 
-A me non é sembrato. Tu sei una dea Elena. Cosa sono io? Il tuo cagnolino? Il tuo lacché preferito?-. Mi sfidò con lo sguardo.
 
-L'uomo che amo...-. Mi limitai ad osservare con la voce ridotta ad un sottile filamento. Restò in silenzio per quelle che mi parvero ore.
Sospirai stanca di tutto ciò e feci per tornare nell'auto, ma quando stavo per farlo sentii qualcosa di pesante che mi voltava. Subito pensai che qualcosa di brutto stesse per succedere e mi misi allerta, poi però la mia schiena sbatté contro lo sportello chiuso e sentii le sue labbra che si schiantavano contro le mie con violenza. Rimasi di stucco e solo in un secondo momento contraccambiai. Mi aveva totalmente e piacevolmente preso di sorpresa.
Si premette di più contro di me mentre gli avvolgevo le braccia intorno al collo e lo attiravo di più a me. Quando mi prese per la vita e mi sollevò sentii il mondo girare. Era aggressivo. Non sembrava lui. Mi staccai dal bacio cercando una risposta nei suoi occhi color della notte più scura, ma non vidi altro se non buio. Qualcosa succedeva ad Elijah, e non era solo colpa della sua rabbia repressa. Antecedendo ogni mia mossa mi accarezzò la guancia con dolcezza insolita.
 
-Trasformami!-. Sembrava un ordine. E forse lo era dato il tono che aveva usato. Altezzoso, reale, il tono di un capo. Il tono del vecchio Elijah.
.
Ma c'era anche qualcos'altro. Bisogno nella sua voce. Fu proprio quella necessità che gli sentivo che comandò la mia bocca.
 
-Si...-.
 

Nda: Eccomi tornata con un altro capitolo (corto trall'altro)!! Cosa ne pensate? La trama si sta di nuovo complicando un pochino, ma vedrete che dopo dure,dure,dure prove i nostri ragazzi ce la faranno.
Do uno spoiler: tra poco succederà qualcosa di veramente grosso che cambierà radicalmente Elena.

Come al solito grazie grazissime a chi mi segue, e spero continuiate a farlo :-p


Debbythebest

   
 
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