Cap 36

Pov Eve

Avevo visto e sentito tutto: avevo visto mia madre, e sentito il suo dolore. Un dolore lancinante, una morte terribile. Non sentivo nulla, ero come avvolta in una bolla, tutto attorno a me era attutito. C'ero solo io, quel dolore che si era come impregnato nelle mie ossa e...Klaus. Vedere il suo corpo freddo coricato lì di fianco a me, mi creava una voragine nel petto. L'odio che provavo verso di lui era come sparito, ora c'era solo il dolore di averlo perso, di aver perso mio padre. Perché fin dall'inizio, fin da quando Mary mi aveva fatto vedere quei ricordi, io avevo nutrito per lui un forte sentimento paterno. Ero troppo accecata dall'odio, e invece che cercare di parlargli, avevo cercato di ucciderlo. E ora? Ora mi stavo corrodendo per il rimpianto e per quel fottuto dolore che non accennava ad andarsene. Mi squarciava il petto, una ferita profonda che si richiudeva immediatamente per poi aprirsi ancora più profonda. Cercai di respirare, ma fu una pessima mossa, perchè delle lame mi perforarono i polmoni. Richiusi immediatamente la bocca e rimasi in apnea per un po'. Finché qualcuno non mi tocco la spalla, la mia bolla scoppio, e scoppiai così anch'io. Mi buttai letteralmente tra le braccia della mia ancora. -Stringimi forte... per favore- riuscii a dire a Damon tra un singhiozzo e l'altro -Ssh, va tutto bene, va tutto bene- continuava a sussurrarmi nell'orecchio, ma io sapevo che quella era una frase di circostanza. Niente andava bene, forse per occhi esterni sarei sembrata un'ipocrita. Voglio dire, lo volevo morto, e adesso che lo era? Beh adesso che lo era, mi sentivo morta io. Strinsi a me ancora più forte Damon per quanto fosse possibile, non contenta delle braccia lo avvolsi anche con le mie ali. Il suo sussurro leniva un po' le mie ferite. -Guardami Eveline, guardami- disse, io ubbidì al suo tono autoritario, e m'immersi in quelle pozze che tanto amavo -Dovresti essere felice per lui, è morto. E fidati, la morte per un vampiro che ha perso la ragione della sua esistenza è la cura migliore-lo disse senza mai distogliere lo sguardo dal mio, i suoi occhi sinceri mi perforavano l'anima dolcemente, fino a stanziarsi nel mio cuore e affissare un cartello con scritto “Lei è mia proprietà”. Aveva ragione, l'avevo visto in pace quando gli era apparsa di fronte mia madre. Si era lasciato andare, per lei. In quell'espressione avevo visto anche quella del Klaus nei ricordi. Umano. Annuì vigorosamente, come per convincere sia me stessa sia Damon che avevo accettato, almeno in parte, la situazione. Lo sciolsi dal mio abbraccio di ali, ma non accennai a sciogliere quello delle braccia, finchè non sentii mia sorella chiamarmi dolcemente. Mi girai a guadarla, mi sorrise dolcemente e mi alzai, sempre tenendo per mano Damon. Abbozzai un sorriso anch'io e lei mi abbracciò di slancio -Dobbiamo dargli una degna sepoltura- disse tra i miei capelli, annuì. A quanto pare lei l'aveva presa meglio di me.

Pov Mary

Ci inginocchiammo, una sul lato sinistro e l'altra sul lato destro, del corpo di Klaus, congiungemmo le mani sopra al suo corpo e ci concentrammo. La trasformazione poteva svanire da un momento all'altro, dovevamo sbrigarci. Iniziammo a pronunciare una formula magica, non l'avevamo mai usata, ma era stata la prima che avevamo imparato. Sul libro che ci aveva lasciato nostra madre era intitolata “formula funere”, veniva usata per dare degna sepoltura ad una creatura sovrannaturale. Ad un certo punto, una luce avvolse il corpo di Klaus, che si alzò di qualche centimetro da terra, intensificammo il nostro potere, e si intensificò così la luce fino a diventare abbagliante. Poi il corpo iniziò a sgretolarsi in tante piccole lucciole luminose, volarono nel cielo per poi sparire tra le nuvole. Ci staccammo solo quando anche l'ultima lucciola prese il volo. Sul volto di entrambe spuntò una lacrima. Rappresentava un silenzioso rimpianto, quello di non aver cercato di riallacciare i rapporti anzichè tentare di ucciderci a vicenda. Eve fece in tempo a sorridermi mestamente acasciarsi per terra. -Oh Dio Eve!- urlammo in coro tutti, ci avvicinammo spaventati e notai che dall'attaccatura delle ali scorreva copioso del sangue. Lo sapevo! Sapevo che qualcosa non quadrava in quella trasformazione, e ora ne stava pagando le conseguenze mia sorella. Non volevo perdere anche lei, lei che era la mia famiglia.

Pov Damon

Oh santo cielo, che cosa le stava accedendo?! Mi abbassai su di lei e le presi il viso tra le mani -Eve, ti prego parlami, che ti succede?- chiesi allarmato e preoccupato più che mai. Lei alzò lo sguardo e mi sorrise flebilmente -Non ti preoccupare Damon, fa parte del piano- disse in un sussurro, anche sua sorella la sentì perchè le chiese -Che piano? Di che diavolo stai parlando Eveline?!- era fuori di se per la paura. -Quando ci siamo trasformate...- iniziò a spiegare parlando a fatica -Lo sapevamo entrambe che che sarebbe andato storto qualcosa- continuò -Io ho solo preferito che qualcosa andasse storto a mie spese, perchè tu, Mary, non puoi permetterti di perdere le tue ali- concluse, io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva, -Che cosa vuol dire? Perché non posso permettermelo?- chiese Mary cercando di moderare il tono -Perché non voglio che tu perda la parte più potente di te, non reggeresti- spiegò Eve seria. Stranamente Mary non ribatté, forse sapeva bene anche lei che se avesse rinunciato alla sua parte da angelo sarebbe diventata più debole. Quindi Eveline sarebbe diventata umana? Pensai tornando a concentrarmi su di lei -No Damon, sarò solo un semplice ibrido- disse rispondendo alla mia domanda silenziosa. Mi prese il viso tra le mani e mi guardò, uno sguardo in cui vidi amore e nient'altro. Nessun ripensamento sulla sua decisione, nessun rimpianto per non essere più un angelo. Ci guardammo negli occhi per tutto il tempo, la baciai quando vidi che le sue ali stavano scomparendo, diventavano sempre più piccole, come se la sua schiena le avesse risucchiate, lasciando dietro di loro tanti rivoli di sangue. Mi staccai da lei e con un movimento delicato, ma veloce la girai in modo da avere la sua schiena do fronte. Baciai quelle fessure sanguinanti, centimetro per centimetro, goccia per goccia, finchè non si rimarginarono. Poi si alzò e mi portò con se, -Promettimelo- disse semplicemente, io sapevo a cosa si riferisse. Voleva che le promettessi che non l'avrei mai lasciata andare, che l'avrei amata per sempre, che sarei rimasto lo stesso anche se lei era leggermente cambiata. -Te lo prometto- dissi, non mi interessava se anche lei ricambiava le promesse. Ciò che mi interessava era saperla al sicuro, tra le mie braccia. Per sempre.

Buongiorno/sera

lo so sono in tremendo ritardo, ma volevo lavorare un po' di più su questo cappy. Anche se a me sembra orribile lo stesso.

Allora siamo arrivati alla fine (“finalmente” diranno i vostri neuroni), spero vi sia piaciuta questa storia di pu pu u.u

E vorrei ringraziare tutti i lettori silenziosi, i 7 che hanno messo la storia tra le preferite, le 3 persone che l'hanno messa tra le ricordate e le 12 che l'hanno messa tra le seguite, vi amo <3

Poi vorrei passare ai miei angeli custodi: eltanininfire, Sunset, _Arale_ e nikotvd. Hanno recensito e supportato questa demenza nonostante danneggiasse il loro cervello. Ragazze devo dirvelo, siete delle masochiste <3

Eviterei che il mio spazietto diventi più lungo del cappy. Perciò vi saluto e vi mando dei bacioni grandi grandi <3

Safy <3

P.S. Non penserete che farò riposare la vostra mente dalle mie torture ancora per molto??...muahahahah <3