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Autore: BogartBacall    10/03/2013    3 recensioni
"Sono loro, i protagonisti di questa storia. Quelli che avrebbero tutto, per essere gli eroi: soldi, fama, ricchezza, talento... ma che, agli occhi dei più, sono solo i Miserabili."
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Ogni storia hai i suoi antagonisti, anche se, talvolta, questi ultimi non sanno nemmeno di esserlo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Pansy
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nero come la notte, viola come…

Viola. Era il colore dei suoi occhi. Strano, insolito, irriverente, esattamente come lei. Viola come il suo nome.
Nella cultura popolare il viola è il colore delle persone emotive, di coloro che vogliono essere accettati e piacere agli altri. Si dice che il viola stimoli il desiderio di avere un legame, sia fisico che emotivo, molto intenso con la persona amata.
Una volta ci avrebbe creduto. Solo qualche mese prima avrebbe dato retta a quella stupida leggenda popolare come se fosse un oracolo.

Era cresciuta, Pansy, durante quell’estate, o almeno così credeva. Più cinica, meno disillusa, non era più la ragazzina ingenua che si lasciava abbindolare da un paio di occhi grigi e dalle vanterie di uno spaccone viziato. No, quella Pansy non esisteva più. L’aveva dimostrato poco prima, salendo sul treno.
L’aveva visto, era impossibile non vederlo. Era come se i suoi occhi viola fossero attratti da quelli grigi di lui. Nessuno si era seduto al suo fianco, nessuno eccetto i soliti Tiger e Goyle. Fra coloro che avevano almeno un genitore fra i seguaci del Signore Oscuro, era considerato un inetto, un incapace, un codardo degno erede di suo padre. Per gli altri era un Mangiamorte, uno a cui guardare con sospetto, il rampollo di una dinastia la cui gloria era ormai giunta al capolinea. Per lei, era stato molto, ma ora non poteva più permettersi di apparire al suo fianco, non poteva macchiare la sua reputazione di giovane Purosangue rampante frequentando una persona così apertamente schierata dal lato oscuro, ma soprattutto non tollerava l’idea che il suo nome finisse accanto a quello di lui sulla lista dei falliti. Così, aveva volutamente ignorato il suo sguardo d’intesa, quello sguardo che per anni le aveva rivelato tutto di lui, senza bisogno di parlare. Aveva finto di non vederlo ed era andata oltre, sentendo il suo cuore sgonfiarsi, raggrinzirsi come quello di una vecchia zitella. Per la prima volta in sette anni, aveva ignorato il suo richiamo, sedendosi lontana da lui, fra gli sguardi sorpresi dei loro compagni di casa.

Non c’era stato granché, fra lei e Draco. Qualche bacio, molti meno di quelli che lei avrebbe desiderato. Prima, lui era troppo piccolo per interessarsi alle ragazze. Dopo, aveva cose più importanti a cui pensare.
Il loro primo, impacciatissimo bacio, se l’erano scambiati dopo il Ballo del Ceppo, al quarto anno. Un maldestro scontro di nasi, labbra che a malapena si erano sfiorate. Avevano tentato subito di rimediare, ma il risultato era stato piuttosto deludente. Se le avessero chiesto di definire con un aggettivo quell’esperienza, Pansy avrebbe scelto la parola “bagnaticcio”: a parte la sensazione di umido sulle sue labbra, ricordava davvero poco, se non il fatto che si erano quasi sentiti in dovere di baciarsi, perché tutti gli altri l’avevano fatto. C’erano stati altri baci, in seguito, decisamente più memorabili. Come quello all’inizio del quinto anno. Draco l’aveva trattenuta nello scompartimento del treno dopo che gli altri erano scesi e l’aveva letteralmente aggredita con un bacio mozzafiato, concludendolo con un ghigno beffardo.
“Direi che questo è un bacio degno di nota” aveva detto, allontanandosi da lei.
La sua felicità per quell’approccio inaspettato era stata, però, guastata dall’orribile dubbio che lui avesse fatto pratica con qualcun’altra, nel corso dell’estate. A distanza di anni, la risposta era ancora un mistero, per lei. Draco si era categoricamente rifiutato di rispondere, lasciandola crogiolare nella propria gelosia.
Il quinto anno era stato quello in cui più che mai erano stati vicini ad essere una vera coppia. Complici le ronde di guardia da prefetti e le spedizioni punitive della squadra d’inquisizione, si erano trovati spesso soli, finendo spesso con le labbra incollate le une a quelle dell’altro. A parte quello, non c’era stato altro. Solo baci, fra loro, nonostante quello che si raccontava in giro, voci che lui stesso alimentava con sorrisi sornioni in risposta alle battutine a doppio senso, e che lei non aveva mai smentito, pur di compiacerlo. Pensassero tutti quel diavolo che volevano, a lei importava solo quel che pensava Draco. E quel che Draco pensava era in netto contrasto con le voci di corridoio. Già, perché più di una volta lei aveva tentato di fargli capire che avrebbe potuto avere di più, se solo avesse voluto. Più di una volta aveva guidato le mani di lui lungo il suo corpo, più volte aveva cercato di insinuarsi sotto i suoi abiti… Ma ogni volta, la reazione era stata la stessa: lui che interrompeva bruscamente ogni contatto, allontanandola in malo modo.
Allo stato attuale delle cose gliene fu infinitamente grata. Se solo lui avesse assecondato i suoi istinti di ragazzina in calore, ora si sarebbe ritrovata irrimediabilmente pentita di essere stata tanto avventata. Già si immaginava l’espressione di disgusto del suo futuro, altolocato marito Purosangue quando gli avrebbe dovuto confessare di aver perso la sua verginità con Draco Malfoy, il fallito. Rise al ricordo delle nottate insonni a piangere calde lacrime all’idea che lui non la volesse, che non la trovasse sufficientemente bella, che lei non fosse abbastanza per lui. Credeva di essere lei, quella in difetto, ma il tempo aveva completamente ribaltato le loro posizioni. Ora, era lui a supplicarla di stargli vicino. Ora, era lui a non essere abbastanza. Ora, sarebbe stata lei a farlo sentire una nullità. Una sola cosa li accomunava, in quel momento: nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso, per motivi diversi, ma entrambi avrebbero voluto tornare indietro, ai tempi dei loro baci rubati.


Rieccomi! Dopo il primo, cripticissimo capitolo, ho deciso che non potevo lasciare tutto in sospeso per un'intera settimana, non senza dirvi due paroline in merito a questa mia nuova storia.
Come avrete intuito si tratta di una storia sui Serpeverde, ambientata durante il settimo anno, l'anno della Guerra. I protagonisti saranno Pansy, Daphne, Theodore, Blaise, Asteria (sì, io dico Asteria, secondo la versione dell'intervista originale a J.K.R. e non Astoria, come dichiarato dal Times Magazine), più delle piccole parentesi di Tiger&Goyle. Draco Malfoy comparirà, ma solo in relazione alla storia di Pansy e Asteria. Insomma, l'ho relegato al ruolo della comparsa, perchè ho voluto dare voce agli "altri", quelli che vengono etichettati secondo l'abusatissimo cliché Serpeverde=Mangiamorte.
Ad ogni modo, il racconto è costituito da quattro trame, con alcuni punti in comune, ovviamente, e che si legheranno fra loro solo nella parte finale della storia.
La storia è ancora in fase di scrittura, quindi, finché non avrò terminato, pubblicherò un solo capitolo a settimana, il venerdì.
A presto
BB

   
 
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