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Autore: Tayr Seirei    11/03/2013    4 recensioni
[Hiatus]
- E allora questo sarà il nostro gioco, Spel. Io e te. Da soli.
Spel inclina appena la testa, sorridendo serafico. - Sai, una frase del genere, sommata a questo titolo, porterebbe chiunque leggermente fuori strada... non che io non sia d'accordo. Che storia potrebbe mai essere?
Temu ci pensa. Osserva il titolo. Avvampa. Dopodiché, solleva la pistola.
Bang.
- Bene! - Continua la cacciatrice, ignorando Spel mezzo morto sul pavimento. - NO, non è la storia che vorrebbe far sembrare 'sto scemo d'un vampiro. E' più il racconto di come io e lui cercheremo allegramente di farci secchi a vicenda, inseguendoci per mezza Europa! E altre varie cose, tipo un cugino tanto stressante...
- Una carrozza a forma di granchio...
- Ancora vivo? E poi sigilli proibiti, ottimi biscotti, Vampiri di Classe A, B e C...
- E aggiungerei cacciatori pettegoli.
- Aggiudicato. Sul caotico sfondo di una Spagna ottocentesca leggermente steampunk!
[Che descrizione figa *A*! Ha giusto saltato la parte dove si prendono una bella cotta. Prima di cominciare, Atemu/Temu non è l'unico/a genderbendista, Spel è ovviamente Yuugi *^* e nient'altro, duel start!
Blindshipping & Impulseshipping + Pleashipping, Thiefshipping e probabili altre]
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Mana, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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F:\Anche gli attori principali devono compiere i loro preparativi!.rtf


Anche gli attori principali devono compiere i loro preparativi!





Riassumendo i più recenti e salienti fatti: un Simpatico Vampiro (ma anche no) imperversava per le strade, divertendosi a scuoiare qualche malcapitato qui e là - e, certo, tutti i vampiri avevano una gran fantasia, di questo Temu doveva dar loro atto (sebbene la loro capacità di irritarla fosse di gran lunga superiore...)
E dunque, destinazione Pontevedra?
Beh, ovviamente, no.
A parte i necessari preparativi e la stranezza di Jonas, che ancora a ripensarci le causavano perplessità, c'era un altro "buco" in quella faccenda: com'era possibile che la notizia, fino a quel momento, non fosse ancora trapelata...?
Quindi Temu aveva mobilitato le due maghe al suo servizio per ricontrollare qualunque giornale in loro possesso - naturalmente, la stampa a modo suo era sempre un'ottima fonte di informazioni -, scandagliando ogni singola pagina alla ricerca del, seppur minimo, trafiletto in cui se ne facesse menzione.
Ma nulla da fare. Ciò straniva abbastanza la cacciatrice; perdiana, Pontevedra era una provincia in rapida crescita... possibile che macabri ritrovamenti del genere non facessero un po' di notizia? E nessun altro dei cacciatori ne sapeva niente, nessuno degli informatori prezzolati, neanche uno dei suoi speciali "contatti"...?
Insomma, nemmeno Kisara aveva mandato alcuna notizia...
Poteva capire che la donna, in quanto moglie di Seth spesso sola, dovesse occuparsi della casa e non avesse tempo per "scrutare il mondo" con i suoi poteri da veggente, ma...
Perché, sì, Seth era già sposato, nonostante avesse solo tre anni più di lei, e aveva scelto una fanciulla molto particolare. Secondo il modesto parere di Temu, comunque, la più grande peculiarità di Kisara non erano né i suoi poteri da veggente, né il suo insolito aspetto albino, quanto la pressappoco infinita pazienza che aveva per sopportare quell'uomo. Ad ogni modo, le peripezie sentimentali di Seth non erano all'ordine del giorn-
... e finalmente, pensando al summenzionato "quell'uomo", Temu comprese. Chi altri avrebbe potuto avere tanta influenza sui cacciatori da tenere tutti lontani dal caso... o chi altri avrebbe avuto i mezzi per impedire a quelle vicende di naufragare sui giornali...?
Seth, certo. Anzi, no, ma quale Seth: quel pirla di SERGIO, ecco.
(Quanto Temu era MOLTO frustrata verso il cugino, lo chiamava col suo vero nome. Questo perché lui odiava quel nome e lei odiava lui).
Le sembrava quasi di vedere quel briccone che, con un'espressione mortalmente seria in volto, convinceva la moglie a non parlare con nessuno della vicenda di cui di sicuro sapeva da giorni: - Sono preoccupato per mia cugina, Kisara. - Calcando bene sul grado di parentela. - Stavolta ha scelto un avversario difficile per chiunque, perfino per me. - E mentiva spudoratamente. - Preferirei occuparmene io, prima che qualcosa possa andare storto. In nome del profondo affetto che univa i nostri padri...
... Carissimo SERGIO, dovresti proprio smetterla di raccontare idiozie più grandi di te.

Ecco perché due notti prima era andato a parlarle; si stava sicuramente sincerando che fosse all'oscuro della faccenda. Così avrebbe finalmente avuto l'occasione di mettere le mani su Spel - e diventare, di fatto, uno dei cacciatori più abili e ricercati.
Ma Jonas aveva mandato gambe all'aria i suoi progettini segreti.
Temu sogghignò. Era improbabile che il biondo conoscesse anche questo risvolto della situazione - forse - ma sicuramente cadeva a fagiolo, per lei - e il suo "lavoro in corso", e loro - che si odiavano alla follia.
Certo, per carità, Seth era odiato da un sacco di gente - chi a ragione, chi meno, Temu simpatizzava per tutti (no, nessuna pietà per chi cercava di sottrarle Spel.) - ma con lui e Jonas si arrivava ai limiti del ridicolo, tanto che non li si poteva lasciare nella stessa stanza da soli per più di due minuti senza che cominciassero a volare insulti - e mobilio.
Qualunque cosa avesse avuto in mente Jonas, quando avesse saputo che aveva disturbato un piano di Seth, sicuramente si sarebbe fatto molte risate.
E adesso...
Temu sorrise, ponendo giù l'ora mortale spada a cui stava facendo convulsamente il filo mentre era persa nelle sue riflessioni, Possiamo passare ai veri preparativi!

Fu in cucina che ritrovò le altre due, impegnate a riordinare le pile e pile di giornali che avevano dovuto tirar fuori.
- Sono giunta ad una conclusione. - Dichiarò subito, convinta, senza nemmeno annunciarsi prima (ma con Temu funzionava così; era una sorta di vulcano in eruzione deambulante, che piombava dove doveva facendo un gran casino e agitando la pistola. Però era simpatica.) - E' stato Seth a fare in modo che la notizia non circolasse. Potrei anche sbagliarmi, certo, ma il nostro dialogo di due sere fa non lascierebbe spazio a molti dubbi...
Le maghe si scambiarono un'occhiata: entrambe sapevano quanto ciò fosse concretamente possibile.
- Che le dicevo, somma maestra? - Mana esibì un sorriso tutto denti - Seth è una sorta di presagio di sventura: quando spunta, vuol dire che stanno arrivando ca-aho.
Dalla faccia di Mana e dallo sguardo molto eloquente di Maha, Temu dedusse sagacemente che, dall'alto della sua compassata serietà, la donna aveva pestato il piede all'allieva, sotto il tavolo.
La "vittima" strizzò le palpebre, offesa. - Casini. Stavo per dire CAsini.
- Ad ogni modo, del cugino della signorina non dovresti parlare come se fosse un gufo del malaugurio...
Ah, Temu avrebbe potuto rimanere ad ascoltare i loro battibecchi anche per ore, era un totale sollucchero. Purtroppo, c'erano faccende più urgenti, con stampato un grosso "SPEL" sopra. - Suvvia, mie care. - Allargò le braccia, conciliante. - Basta con quelle scartoffie. C'è un viaggio da preparare! Bagagli da fare, armi da ricontrollare, Casimiro dovrà sistemare la carrozza... e ci terrei a partire ben presto, quindi voglio tutti quanti al lavoro! Ah - specificò prima di voltarsi e fare per tornare in camera sua a trafficare con la sua armeria personale - Per "ben presto" intendo domani. Qualunque altra attività (anche pulire, dormire o mangiare.) è da considerarsi secondaria fino a nuovo ordine. Seth non l'avrà vinta, ecco!
- Se il mangiare è secondario, allora non vorrà neanche i biscotti, signorina...?
... Wait-
Ma prima che potesse aggiungere qualcosa per contravvenire al suo stesso ordine (di fronte a cotale inoppugnabile argomentazione, non si poteva certo fare altrimenti...), intervenne anche Mana.
- Mia cara Temu... - Oh, porca-. Conosceva benissimo quel tono. E sapeva che voleva dire FUGGI ALL'ISTANTE. Ma non sarebbe stato molto dignitoso, quindi tornò a guardare le due... e il sorriso che vide in volto all'amica non era affatto rassicurante, no, per niente. - Non ti starai mica dimenticando qualcosa...?
- Ehm, possibile. - Tossicchiò. - Sai che ho delle piccole dimenticanze, di tanto in tanto.
Mica tanto piccole,
a dire il vero, ma tant'era.
- Noi siamo qui anche per questo. - Continuò a sorride l'altra, malefica. - Hai un'esibizione di flamenco, fra tre giorni!
... Ah.
Mierda.

Ora. Non poteva dire che non le piacesse davvero ballare, questo no, ma era un segreto che avrebbe dovuto portare con sé nella tomba, ecco cosa succede ad ubriacarsi di sangrìa... ma ancora non era riuscita a conciliare bene la parte cacciatrice di vampiri con quella ballerina di flamenco.
Cioè, bene. Non ci era riuscita per niente. Il pensarsi al centro di una serata, musica forte in sottofondo e un abito estroso addosso, cozzava terribilmente con l'idea di se stessa che voleva dare e avere - la cacciatrice senza scrupoli che si muoveva nell'ombra e mieteva vampiri e successi uno dietro l'altro... non una creaturina pucciosa con gli occhioni viola che, quando ballava, in qualche modo si sentiva felice.
Insomma, senza tirarla molto per le lunghe, la imbarazzava. Ecco.
Tutto sommato, avrei anche potuto scegliere una copertura che NON implicasse gonne sgargianti e svolazzose.

- E sarebbe la terza che rimandi nel giro di un mese. - Proseguì Mana, implacabile, ben pensando cosa frullasse per la sua testolina scarmigliata.
- Sarà l'ultima che rimando, giuro! - Pigolò lei per tutta risposta, probabilmente cercando di impietosire le due maghe con la combo musetto da cucciolo in crisi depressiva+vocina puccia. - Mi impegnerò, sarò bravissima, diventerò una stella nel firmamento del flamenco (?), tutto dal mese prossimo, anzi, facciamo fra due mesi, magari tre, così mi preparerò mentalmente e...
- Signorina, se posso... - Era stata Maha a parlare. ADESSO sì che era fot-rovinata. Rovinata. - Non può continuare a rimandare. Sono pur sempre impegni che prende con altre persone che hanno fiducia nell'accordo, e per i quali viene anche retribuita. - Ogni parola era un masso da cento chili sulla sua capoccia, anche e soprattutto perché aveva ragione. - E' pur sempre un lavoro, anche se secondario, cui dovrebbe dedicarsi con la stessa serietà e impegno dell'altro. Altrimenti, sarebbe meglio abbandonarlo del tutto, se non si sente in grado...
A questo, Temu avrebbe risposto con un colloquialissimo e sonoro "BAH" e un socchiudere le palpebre; quelle precise parole contenevano una sottile e mirata frecciatina puntata dritta dritta al suo orgoglio (Perché Maha, come tutte le più astute figure materne, era esperta di psicologia inversa, quindi si adoperava al meglio per intortare le sue pargole). Che aveva discretamente colto nel segno, anche considerando lo sguardo divertito con cui era stata lanciata. (In tutto ciò, aveva ignorato il "Ah, bello quando sgrida qualcuno che non sono io..." in pieno relax di Mana.) Temu non aveva mai saputo resistere alle sfide, di qualunque genere, e certo il flamenco si presentava come una sfida su più piani, per lei - anche se quella fondamentale era riuscire ad indossare gli abiti appositi...
E poi... era esigente. Con tutti, se stessa per prima. A rischio di ammazzarsi, voleva essere brava in quello che faceva. Rinunciare al flamenco sarebbe stato, a conti fatti, un fallimento... anche se per portarlo avanti avrebbe comunque dovuto ingoiarne un po', di orgoglio.
- E sia. - Accettò alla fine, imbronciata, le braccia incrociate sul petto. Eppure, se era un gioco, tanto valeva spingerlo ad un livello superiore, o no? - Ma il piano d'azione non varia. - Adesso sorrideva, terrificante, sfidando mentalmente chicchefosse a metterle i bastoni tra le ruote. - Partiremo domani e torneremo in tempo, anche se dovessi presentarmi là mezza morta.
Mana sembrava pronta a lanciarsi in un coro da stadio (sebbene i suddetti non fossero ancora stati inventati...), ma la ragazza la bloccò subito con un cenno della mano. - Io e te abbiamo un paio di cosette da fare. Maha, ti prego, comincia i preparativi necessari, torneremo fra un'oretta.
- Naturalmente. E, signorina...?
- Mh?
La donna sollevò il pugno ed esibì il segno dell'OK. - E' così che la vogliamo!
... Sbrilluccica.
... Mi inquieta, quando sbrilluccica.

Aveva decisamente bisogno di Mana, sì. Anche se CHIUNQUE suo buonsenso incluso, probabilmente, le avrebbe consigliato di rivolgersi a... be'... qualunque altra persona a disposizione, per ciò che aveva in mente. Giusto per non rischiare che la fine della sua villa consistesse in un prematuro quanto infelice "BOOM".
Ma lei, tsk, LEI aveva fiducia nella sua migliore amica! ... Ed era abbastanza sicura che tutti sarebbero sopravvissuti ad un'eventuale crollo, avevano la pellaccia dura.
E poi sapeva che a Mana faceva piacere quando si rifaceva a lei piuttosto che a Maha. "Quando mi chiedi aiuto, mi sento potente." diceva, stringendo i pugni decisa e guardandola con intensità. Be', d'altronde prima o poi sarebbe diventata la sua assistente, doveva sussistere un legame di fiducia reciproca indistruttibile fra loro due e... no, d'accordo, pensava semplicemente che abituarcisi fin da subito fosse più rapido e indolore. Comunque.
La Losca Attività cui si doveva dedicare era una cosa estremamente semplice a livello concettuale ma discretamente complessa all'atto effettivo: preparare le capsule ad energia di cui favoleggiava da giorni.
Come il nome lasciava intendere, alla fin fine non erano altro che proiettili caricati con l'energia (o meglio, magia). Il punto era che, ovviamente, occorreva usare la PROPRIA, di magia. Rilasciare energia "grezza", così, era una cosa che stremava sia a livello fisico che mentale; di conseguenza andava fatto con calma, dilazionando la preparazione delle cariche nel tempo. Temu non era certo una maga, ma Maha faceva il possibile per istruirla nelle basi, permettendole di fare incantesimi simili - be', il novanta per cento delle magie che conosceva e utilizzava erano tutte relative alle armi... eh, sì, la fanciulla aveva un particolare affetto nei confronti dei suoi giocattoli.
Conosceva perfino qualche tecnica difensiva di base, ovviamente. Anche solo l'idea di incrociare le lame con una di quelle bestiacce, senza saper nulla di magia, era impensabile.
Per quanto ci capisse qualcosa, però, la supervisione di un mago era l'ideale.
E poi il visino entusiasta dell'amica quando riusciva ad accaparrarsi ruoli importanti - anche se al potenziale costo dell'esplosione della stanza - era un'ottima ricompensa.
Intanto che rimuginava, erano giunte in una delle stanze in cui conservava alcune delle sue preziose armi. Ad accoglierle, una raccolta di eleganti spade di tutti i tipi - spade d'armi e daghe, a doppio taglio, semplici oppure molto decorate ma, a conti fatti, inutilizzabili (però sulla parete facevano la loro figura.) - sistemate ordinatamente nelle loro rastrelliere, accompagnate da una piccola raccolta di lance (Quasi sospirò, persa nei teneri ricordi degli allenamenti che facevano da piccoli lei e il cugino...), più un paio di pugnali.
E un cacciavite sulla scrivania.
Poteva sempre servire, un cacciavite.
Temu prese un bel respiro: okay, era uno dei momenti cruciali (?). Forza e sangue freddo.
- Allora, Mana... - cominciò, quasi cattedratica, alzando un dito - Devo ricaricare le capsule ad energia. Tu dovrai controllare che i flussi energetici non si sbilancino troppo... insomma, se rischio di farmi esplodere la mano, avvisami. Per il resto, NON toccare niente - specie se comincia a muoversi -, NON distrarti al momento sbagliato - ce la puoi fare. - e se qualcosa va storto - molto storto - corri a chiamare Maha.
- Sai che somigli un sacco alla somma maestra, quando fai così...? - commentò l'altra, gonfiando le guance, a metà tra il "D'accordo, me lo sono meritato..." e il "Adesso non esageriamo, su!".
A prescindere dal bene che voleva alla donna, non era del tutto sicura che fosse una cosa positiva. - ... diciamo che il succo del discorso era chiaro comunque. Per ora direi solo... bene, facciamolo!
Con l'amica accanto, afferrò una delle capsule vuote che aveva già preparato sul tavolo e cominciò a fare come Maha le aveva insegnato.
Chiuse gli occhi e rilassò il corpo, radunando tutta l'energia possibile e dirigendola verso il palmo della mano. Una volta lì, poi, la lasciava libera, e la capsula predisposta la assorbiva. Non era difficile come procedimento, il problema era farlo e rifarlo in un ciclo...
La capsula cominciò a pulsare. Contò fino a cinque, con calma, dopodiché riaprì la mano, interrompendo il flusso.
Guardò Mana. - Allora?
- Non è esploso niente! - L'informò l'altra, in un trillo, orgogliosa del loro buon operato.
Come se fosse una cosa stran- ah, giusto, lo è.

- Tu, invece... - domandò, indagandola con lo sguardo - Sei stanca?
Temu scosse il capo. - No. - Inspirò. - Per ora no. - Ma sapeva che non sarebbe durato a lungo. Sentiva già una sorta di pizzicorino sulle giunture, specie gomiti e ginocchia, come se avesse appena fatto dell'attività fisica. O inseguito un vampiro. Insomma, quella piacevole (?) sensazione dopo i preliminari. Un po' di inseguimento, così, per cominciare a conoscersi... ma proseguiamo.
La seconda fu già più difficile: mentre le energie fluivano via, sentiva le spalle indolenzirsi e un principio di torcicollo farsi strada dal nulla. Eppure anche la seconda capsula fu riempita.
- Umph! - Respirò a fondo prima di posare anche quella vicino alla sorella già pronta; sembravano dei piccoli ovetti tutti viti e rondelle. Tra l'altro, tremolavano un po'.
- E ora...
- Non starai mica pensando di riempirne un'altra, vero? - La precedette Mana, una mano sulla sua spalla.
- Già cinque sarebbero poche - spiegò la cacciatrice, senza rispondere davvero - Se mi trovassi di fronte Spel, quattro non potrebbero mai bastare...
- Dovrei essere io quella che fa le cretinate, Temu. - Osservò l'altra, pragmatica.
In effetti, tecnicamente, non avrebbe dovuto riempirne più di una al giorno; già due erano abbastanza sconsigliabili, ma tre... però, il tempo di sicuro non era una cosa a loro disposizione.
- Se qualcuno non avesse insistito per quella benedetta esibizione, avremmo un paio di giorni in più...
- Se qualcuno non avesse una testa più dura del granito...
Le due si fissarono (sempre amorevolmente, ovvio) in cagnesco per un po'.
Ma era fisicamente impossibile che un loro bisticcio, serio o meno, si protraesse per molto. Temu si sciolse in un sorriso rassicurante. - Va bene, lasciamo perdere. D'altronde non siamo nemmeno sicure che ci sia Spel di mezzo...
Mana fece tanto d'occhi, nel sentirla mollare l'osso di sua spontanea volontà: - Dici sul serio?
- Ovvio che no. - E, in un batter d'occho, la testona cacciatrice arraffò la terza capsula dalla scrivania, prima che l'altra potesse sottrargliela. Quel che davvero la stupì, però, fu che un altro paio di mani, ben più calde, calarono subito sulle sue. Guardò la ragazza che le sorrideva serafica accanto, mentre le prestava la sua energia magica. - ... ma sono davvero così prevedibile? - chiese infine, sospirando.
Intanto, la mora gongolava perché... be', fre-ga-ta. - Uhm, un pochino...
- E sai pure che, mescolando due tipi di energia diversa, quest'affare diventerà un esplosivo vero e proprio anche al semplice tocco...?
- ... oh, giusto. Almeno - Il luccichio soddisfatto nei suoi occhi era un pelino... diciamo... inquietante - Ti ho fornito un'arma di sterminio pericolosissima!
... a volte, tutto sommato, penso che basterebbe portarmi te appresso.

L'amica era, a conti fatti, un simpatico pericolo pubblico. Oh, be', le voleva bene anche per quello.
Lo sforzo, nel frattempo, le stava prosciugando anche le ultime energie; le gambe cominciavano a tremare appena, le mani a raggerlarsi. Se non fosse stato per l'aiuto dell'amica, sicuramente non sarebbe riuscita a riempire anche quella capsula...
- Su, su, apri la mano, ora. - Ordinò ad un certo punto Mana, in tono pratico, facendole aprire gentilmente, ma con decisione, le dita intirizzite. Levò la capsula (Che pulsava visibilmente... e non era proprio-proprio un segnale positivo, come dire... - ma quando le cose cominciano a muoversi per conto proprio, non lo è mai.) con cautela e la posò vicino alle altre. Piano piano.
Un leggero senso di vertigine.
- Ecco fatto! - Esclamò la mora... o meglio, probabilmente lo avrebbe fatto se la sottospecie di bomba a mano sulla scrivania non l'avesse indotta a pensare che fosse meglio mantenere un tono di voce pacato; quindi, esclamò a bassa voce (?). - Le tue tre capsule sono pronte e... Temu, sembri islandese. - Non-troppo-sottile riferimento al suo essere decisamente sbiancata. - Ti senti bene...?
- Visto che mi posso fidare di te? - disse la cacciatrice, forse più a se stessa che altro, chiudendo gli occhi.

Mana riuscì ad acciuffarla al volo prima che crollasse per terra.

- Prima o poi, a voi due dovrò mettere collare e guinzaglio.
- Ma tu ci ami proprio perché siamo così spericolate, no, somma maestra?
- ...
ah. Ora ci servono Quelli. Non si riprenderà finché non si sarà abbuffata...

Il risveglio neanche troppo in ritardo della fanciullina fu indubbiamente causato dal vassoio di biscotti posato su un tavolo, dal nulla apparso, davanti al suo letto. Stavano spargendo per l'intera stanza un odore che... ah... l'avrebbe fatta tornare indietro anche dalla morte. Quando riaprì gli occhi, però, realizzò davvero la sua felicità: accanto al vassoio, c'era un meraviglioso bicchiere ricolmo di un meraviglioso, spumoso liquido bianco panna.
E pure l'ombrellino sopra.
- HORCHATA! - Saltò su, afferrando al volo il drink corretto con un pizzico di cannella e tracannandone la metà in un sorso. No, non ha bevuto pure l'ombrellino.
Oh.
Oh. Ma quanto le A M O io quelle due, eh!?
(In realtà Temu, dal profondo del suo spirito pratico, aveva in grande simpatia chiunque le procurasse del buon cibo, ma non stiamo a puntualizzare...)
A quel punto, con estrema calma che di certo non scappavano, cominciò a mandar giù quattro biscotti alla volta, bevendo qualche altro sorso qualora si fermassero le palline in gola. Biscotti. Buoni. Assai. Ora va - chomp - meglio.
No, era ignoto come facesse di preciso a non soffocarsi.
E anche, in effetti, come fosse possibile che Maha avesse sempre pronta una scorta di biscotti. Non la vedeva poi così spesso ai fornelli, salvo quando era necessario, eppure... se tu avevi bisogno dei biscotti, loro c'erano. Tipo uno-due chili, sempre da parte per qualsiasi evenienza. Bah, meglio così.
Però, ora andava davvero meglio, per quanto rimanesse un accenno di torcicollo appena più giù della nuca e dallo stato delle sue ginocchia le sembrasse di aver appena fatto tutta Madrid di corsa - oddio, qualche volta lei e Jonas ci erano pure andati vicini, ma questo era un altro discorso...
Avrebbe volentieri evitato di spomparsi tanto da sola in vista di uno possibile scontro importante, ma... d'accordo, non era sicura che dietro la faccenda di Pontevedra ci fosse Spel. Ma se se lo fosse davvero trovato davanti? Gioirò un sacco.
Le capsule erano uno dei migliori strumenti per affrontarlo: avrebbero causato il triplo dei danni di un normale proiettile, eppure la loro caratteristica più affascinante non era quella. No. Dato che contenevano la sua energia magica, le capsule, esplodendo e liberandola, avrebbero contrastato quella di Spel. Ovvero, magari non avrebbe del tutto bloccato le sue spaventose capacità di rigenerazione, ma di sicuro le avrebbe quantomeno rallentate, ottenendo la possibilità di causargli danni seri e, nel caso, farlo (finalmente) secco.
Oh. <3
Pensare a Spel che tirava le cuoia era sempre così... rinvigorente, tralàlàlà!
Una volta finiti biscotti e bevanda, sfregò le mani con fare compiaciuto; magari non si era del tutto rimessa in sesto, ma la mattina dopo sarebbe sicuramente stata benissimo.
E ora, poteva dedicarsi amorevolmente a tutti i preparativi rimasti.
E devo ringraziare Mana per non avermi fatta schiantare prima, e Maha per l'horchata che era sempre uno spettacolo, già!

Ma prima, una tappa in biblioteca veloce: voleva prendere un paio dei suoi libri sui vampiri, per ripassare le varie categorie e controllare che non se ne fosse scordata qualcuna che aveva la poco carina abitudine di scuoiare le vittime. Poi le sarebbero servite carta e penna per stilare qualche teoria e prendere appunti... - al solito, se entrava Mana in biblioteca, finivano per giocare all'Impiccato sullo stesso foglio. Ma aiutava i processi deduttivi, eh!
Non si aspettava certo che, una volta spalancata, fischiettando, la porta della biblioteca, avrebbe trovato un uomo seduto sulla SUA poltrona preferita a leggere uno dei SUOI libri preferiti. Visione che le fece quasi prendere un coccolone, la cosa tuttavia era secondaria. Shh, non ditelo a nessuno! *Che Temu ci tiene alla sua reputazione. Voi sorridete e annuite...*
- Shadi, sai, io apprezzo infinitamente le tue visite sempre così... sorprendenti - Indubbiamente. Le ci mancava solo di trovarlo nella credenza a sbafarsi i biscotti di Maha. - Ma potresti, per cortesia, piantarla di spuntare dal nulla, apparire in stanze a caso e neanche avvertire prima!?
E mai nessuno che lo vedesse entrare o uscire dalla porta di ingresso. Come ci riuscisse, era uno dei più grandi misteri di Spagna.
- Lo facevo già ai tempi di tuo padre. - Fece presente il diretto interessato, con voce quasi pacata (avrebbe detto pure "trasognata"...), continuando a sfogliare il libro con vaga curiosità.
... strano passatempo ha quest'uomo.

Comunque fosse, presumeva di dover prendere la semplice risposta come un "No.".
- Ah. - Si lamentò lei, passandosi una mano fra i capelli multicolor, già abbastanza scompigliati di loro senza aiuti esterni: - Prima o poi farai davvero prendere un infarto a qualcuno.
Per tutta risposta, Shadi le rivolse un mezzo sorriso che la spinse seriamente a chiedersi se non fosse già accaduto.
- Ieri mi sono recato da tuo cugino, quindi era giusto che oggi passassi a trovare te.
Temu ghignò: almeno, aveva sempre la spassosa consolazione che quelle assurde comparsate dell'uomo col turbante le condividesse anche Seth - lui e la sua facilmente intuibile pazienza verso tizi che spuntavano a casa sua dal nulla. Ma, d'altronde, Shadi era un amico di famiglia che teneva d'occhio i pargoletti (?) in nome della buona relazione con tutta la stirpe (... 'spetta, ma quanti anni ha questo qui?). Non che la ragazza non ne gradisse la compagnia; in fondo era un uomo atipico, ma con cui si potevano fare delle ottime conversazioni.
Solo, se avesse smesso di apparire a caso sarebbe stato meglio.
- Capisco. - Povero il buon Seth. Fece un cenno di saluto col capo, benché Shadi non stesse guardando. - Comunque era da qualche mese che non capitavi anche qui...
Shadi rispose al saluto (... appunto. Che avesse degli altri occhi imboscati sotto il turbante...?) e chiuse il libro con un gesto più deciso di quanto ci si sarebbe potuto aspettare da una figura così serena. - Perdonami per la lunga assenza. Al momento, cerco nuove reclute per la Spagna: è un grande paese... solo tu, Sergio e Valon prima o poi non basterete per difenderla appieno.
... Ah, giusto.
Anche lui va a... caccia.
Non di vampiri, ma di nuove reclute per i cacciatori, appunto. Talvolta, capitava che ne allenasse di persona...
... Tuttavia, preferisco NON indagare sul come di preciso ne scelga di nuove, o come li convinca a intraprendere Quest'Oscuro Sentiero.

L'unica cosa che riusciva a pensare era che li tormentasse con apparizioni casuali finché il soggetto, per esasperazione o arrivo al confine della pazzia, lo accontentava.
Non riusciva mai ad impedirsi di immaginare Shadi che appariva dal nulla e trascinava via il fortuito prescelto per le caviglie. Pffft-
- E' vero che i cacciatori spagnoli sono pochi... - ribatté Temu, prima che Shadi notasse che se la stava ridendo da sola - Però facciamo un lavoro impeccabile. E quando c'è bisogno, i nostri colleghi intervengono sempre!
Senza confini né frontiere, LOL!

No, okay, scherzi a parte, nessuno di loro era davvero poi tanto territoriale (a parte Seth, ma quello era proprio un caso a parte...). Più grande era la plancia di gioco, più divertente si sarebbe rivelata la partita! E poi, sì, ne approfittavano tutti impunemente per farsi le vacanze qui e là. - Ad ogni modo - specificò, educata - Nel caso trovassi qualcuno che vuole unirsi a noi, gli daremo il benvenuto più che volentieri.
Lei e Valon, quantomeno. A proposito, Valon. Chissà se l'uomo ne sapeva qualcosa...? - Hai notizie di Valon?
- E' in viaggio.
... Temu lasciò che le si spalmasse in volto un'espressione da "Ma non mi dire...".
Considerando che Valon, al contrario di lei e Seth, non aveva fissa dimora ma passava la vita viaggiando e cacciando in sella al suo motorso, si poteva capire quale immensa importanza avesse una simile affermazione.
- Mentre tu... - continuò Shadi, come se nulla fosse - Ho saputo che c'è stato un piccolo incidente di percorso, ultimamente. Sono venuto anche per constatare di persona che andasse tutto bene...
... S p e l.
Pensò, lentamente, scandendo ogni singola lettera.
Così, giusto per non rischiare di scordarselo...
Mi farai perdere il senno, sappilo.

Come. Diamine. Facevano. A. Saperlo. Tutti?
Cos'era, avevano cominciato a stampare una rivista di gossip su cacciatori&mondo vampirico a sua insaputa? Ci spettegolavano fra un bicchierino di sangrìa e l'altro...?
Strinse brutalmente un pugno, immaginando con quale sublime piacere l'avrebbe usato per appiattire il bel nasino di quel vampirastro da quattro soldi... perché, sì, Spel aveva un bel naso. Ci aveva fatto caso. Ma solo perché lei aveva un Acuto Spirito di Osservazione.
Non certo perché fosse grazioso. Tsé.
- Va tutto benissimo. - Rispose, con occhi spiritati. - Lo definirei piuttosto Piccolo Incoveniente Tecnico. Ma stiamo lavorando per sistemare la faccenda al più presto: già domani partiremo per Pontevedra!
- Pontevedra, eh...? Non va tutto bene, là. - Shadi rivolse il suo ermetico sguardo alla finestra. Sembrava... divertito?
- Anche tu ne sei al corrente?
- Non proprio. Ma anche tuo cugino ieri è partito per la stessa destinazione... e ciò significa che sta per accadere qualcosa.
. . .
Sergio caro...

Lui... lui stava osando...
Questa se la sarebbe legata al dito, decisamente.
Spel, non ti preoccupare: lo accoppo e torno. Un attimo di pazienza!


Fine terzo capitolo - YEEEEE!



Note

- Sangria, horchata. (Il primo molti di voi lo conosceranno anche XD) Entrambi drink spagnoli. La sangria è una bevanda a base di vino rosso, frutta e zucchero (sostanzialmente, sì, è una macedonia ad alto tasso alcolico). L'horchata, invece, è a base di zigoli dolci (dei tuberi) e zucchero. Non è alcolica. Dalle foto, pare possa essere corretta con cannella/cacao. °^°
- Motorso. Sì, è esattamente quello che pensate: una moto a forma di orso. Ma si vedrà solo fra un po'. U.U
- Se il titolo del primo capitolo si rifaceva a Crazy Night e quello del secondo a Twilight Night, quello del terzo non poteva che essere ispirato a Bad End Night.



Yoh!
... Oddei.
ODDEI.
OCCIELO QUANTO SONO SCIOCCAT- no, okay, basta.
Però... sto aggiornando una long dopo solo due settimane! *___* Evento epico da commemorare e annotare nei calendari! *__* *Si china per accogliere le ovazioni* Grazie, grazie. <3 *Sì, fa tutto da sola. Voi sorridete e annuite.*
E... LOL, per stavolta non credo di avere troppe note da fare. XD Questo è un capitolo transitorio, ma necessario - non posso decisamente saltare a quello che c'è dopo dal nulla. XD Inoltre introduciamo anche alcuni nuovi personaggi nella nostra commediola magica, anche se alcuni come Kisara e Valon per il momento solo di nome! (E, sì, avete letto bene, Kisara e Seth qui sono allegramente sposati. Fan della Mizu, gioite.)
Non c'è granché altro da dire, penso. Il gioco comincia e prosegue.
Quindi passiamo direttamente ai ringraziamenti. ^o^ Per il momento sto rispondendo alle recensioni del secondo capitolo, a quelle del primo ci sto lavorando (ma arriveranno tutte, non preoccupatevi!). Davvero molte molte grazie a: Soe Mame, ikarikun, Hikari93, Aidalya, JennyMatt, nefertiti91, Agnese_san, frabells, gatta1290, Lady Ophelia, Riley_S e Shenhazai! Che hanno aggiunto a Preferiti/Seguite e/o recensito il precendete capitolo. Tanto love per voi - e anche per tutti i lettori, naturalmente!
E adesso vi saluto, ecco. U.U
Bye!





  
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