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Autore: IneedLemons    11/03/2013    9 recensioni
Salve! Questa è una OS un po' diversa dalle altre...spero vi piaccia :D
- NO! – protestò. Non appena sentii quella voce, quel tono e quell'enfasi tutto mi ritornò alla mente. Lo avevo trovato finalmente…Jimmy era davanti ai miei occhi.
- Jane…Jane…JANE! – urlò Liz scuotendomi. Ero rimasta imbambolata da tutte quelle informazioni che andarono a colpire i miei sensi azzerandoli…mi accasciai di colpo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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“Girovagando per il mondo la mia sfera lancerò ed ogni pokemon così catturerò…”
- VIVA I POKEMON TOSTI E PROROMPENTI TUTTI INDIFFERENTI, GOTTA CATCH ‘EM ALL. – canticchiai urlando, vidi mia nonna sobbalzare e aggiustarsi goffamente i suoi occhiali da sole alla Sandra Mondaini.
- Jane, hai 20 anni, che cazzo. – sbotta lei infastidita. Ho 20 anni e mi piacciono i pokemon…che cazzo vuole sta vecchia?
- E tu ne hai 70 e quando vedi Rocco ti ecciti…vedi un po’ chi sta più a guai. – commentai sarcastica. La sentii sbuffare mentre ritornava al suo lavoro a maglia. La puntata dei pokemon era troppo emozionante, Ash si ritrovava di fronte i due pokemon leggendari…cazzo che fortuna.
- Cazzo Ash, figlio di una donna senza marito, hai 10 anni e un culo sfondato. – protestai battendo le mani sulla coperta morbida distesa sul pavimento a tenermi caldo.  – su, usa la master ball e cattura quel pokemon. – incitai inutilmente il personaggio del cartone animato. Dopo una serie di sfide rimasero solo lui e l’animale leggendario, “ora lo cattura” pensai.
- Vai, sei libero.- disse lui al pokemon che se ne andò. Rimasi scioccata a quel gesto. Minchia nel gioco sul nintendo ds ci voleva un secolo e quel cazzone lo lasciava libero???.
- NO! JIMMY PROTESTED! – Invocai il mio unico amore. Si! Jimmy. Il personaggio presente nel libro e che citò Louis in uno dei suoi video diary con gli altri ragazzi, gli ONE DIRECTION.
- Jane, Jimmy mi ha rotto il cazzo. – replicò nonna. Glielo avevo fatto odiare visto che lo nominavo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, ogni millesimo di secondo, ogni millesimo del millesimo di secondo…praticamente sempre.
- Poi quando lo vedrai al mio fianco, ti masturberai ad ogni sua foto visto che è un gran figo. – annunciai saltellando felice. Mi guardò perplessa e, continuando il suo lavoro, disse.
- Ma se non lo hai mai visto. – mi fermai ridendo istericamente.
- Questo è quello che pensi tu. – risposi sorridendo di nuovo. – lo troverò…cazzo siamo a Londra, deve essere da qualche parte. – ipotizzai con ovvietà, immaginandomi Jimmy nudo. Lo sognavo spesso in pose imbarazzanti ed ogni mattina mi svegliavo sudata…cazzo.
- Quante volte ho detto che non devi farti canne?? Minchia Jane ti danno alla testa. – mi rimproverò posando i ferri con le scarpette di lana incomplete, incrociò le braccia al petto e mi fissò titubante.
- E’ la verità vecchia. – sbottai infastidita e nervosa. – non sono come te che a 18 anni fosti arrestata a causa del tuo giro di droga pesante…cazzo stavi per andare in overdose. – dissi con incredulità. Mia nonna invece di pensare alle sue minchiate mi sorrise.
- Fu lì che incontrai tuo nonno, il sesso che cammina. – rispose sognante. Cominciò a passarsi la mano nella maglia, e da tutte le parti accarezzandosi. Me ne andai lasciandola alla sua immaginazione a luci rosse.
Mi incamminai decisa verso la mia camera intenta ad approfondire la ricerca. Si, cazzo mi stavo fissando malamente. Ogni notte cercavo di capire e dedurre il perché della sua protesta. Che aveva da ribattere? Gli mancava il preservativo? Aveva finito il sale? La pasta? La mamma lo aveva scoperto mentre si masturbava in bagno? Scoprì di essere Gay? Stava di fatto che ogni sera mi addormentavo con quel punto di domanda; con le mie amiche era inutile parlare, non sapevano manco chi fosse. Twitter era aperto solo per contattare Louis Tomlinson, e per sapere di più su quel libro. Ma niente, Louis non rispondeva mai ai miei tweet e che cazzo, gliene inviavo 300 al giorno con le più grandi cazzate pur di farmi notare. Chiusi il pc sbuffando e stufata per non aver trovato niente a riguardo. Mi addormentai sperando che quel coglione di Morfeo mi desse qualche indizio.
 
*”NO” una voce catturò la mia attenzione. Mi girai svelta nella direzione caratterizzata da quel suono. Capelli ramati, occhi azzurri, bocca digrignata in una smorfia. Non c’era dubbio, era lui. Corsi svelta per afferrargli l’orlo della camicia a quadri che indossava…ma…lui fuggì via. In mano aveva un oggetto, strano, bianco…”JIMMYY” urlai sperando che mi sentisse…ma niente!. Di colpo lui si girò verso di me, i suoi occhi scrutarono il mio corpo in modo malizioso prima di avvicinarsi e…”
- JAAANE, MERDA, HO FINITO I LIMONI…ME NE PRENDI UNO? – l’urlo straziante di una vecchia decrepita arrapata, chiamatasi mia nonna Ermy soprannome di Ermenegilda, mi svegliò da quello che poteva diventare un sogno porno.
Mi toccai la fronte e, come al solito, grondava di goccioline. Morfeo mi aveva ascoltato e mi aveva dato un indizio, si CAZZO! Mi alzai con un diavolo per capello e, vista la mia quantità, equivaleva all’inferno. Aprii il mio comodino e cacciai un mini frigorifero, è figo lo so.  Lo aprii e osservai il mio tesoro.
- Buongiorno amori miei. – li salutai inalando il loro sublime profumo. Mi sentii carica per la giornata. Esitante afferrai indecisa uno di loro, che avrei dovuto dare alla nonna. Lo presi e lo appoggiai sul letto mentre riposi il mini frigo nel comodino.
- Non preoccuparti, servirai per condire un’ottima insalata. – rassicurai il mio limone adorato. Era giallo, inerme e immobile.
Scesi per andare da nonna e la vidi lavarsi i piedi. Non resistetti e dovetti dirle del mio sogno. Appena scorse il mio viso e la mia faccia, si spaventò.
- Cazzona di una nonna se non mi avessi svegliata, a quest’ora starei scopando bene bene con Jimmy. – urlai. Si coprì il volto con le sue mani ossute e piene di rughe. Un piede in un recipiente, l’altro a terra su di un asciugamano.
-L’ho detto che ti fai le canne. Anche io vorrei sognare tuo nonno, non sai che gli farei. – sentenziò con tono malizioso. Mi indicò di poggiare il limone sul lavandino e così feci, titubante lo lasciai.
- E appunto perché lo sa, non ti viene mai in sogno, perversa. – le risposi beccandomi uno sguardo di fuoco da parte sua.
- Vado a fare colazione, tratta bene Timmy. – le raccomandai. Mi guardò interrogativa. – il limone. – conclusi andando in cucina. Preparai un pancake alla nutella benedicendo le calorie che entravano in me. Mentre mordicchiavo quel piatto squisito, pensai di nuovo al mio sogno. Jimmy era bellissimo, cazzo. Dovevo trovarlo…! Terminai il mio pancake in 10 minuti e, non vedendo mia nonna arrivare, mi alzai a darle un’occhiata.
- Nonna, tutto apposto? Sei per caso finita nel cesso per rivelarti come la Nuova Sirenetta?? – raggiunsi il bagno parlando a raffica. Nonna non rispondeva.
- CHE CAZZO HAI FATTO A TIMMY? – urlai in collera. Il mio limone squartato a metà e privato del suo succo. Nonna lo stava premendo in un recipiente…
- E’ un nuovo intruglio per sbiancare i denti. – mi spiegò continuando il suo lavoro. Il mio viso sbiancò rimanendo stordita.
- Ma lo sai dove te lo ficco quell’intruglio del cazzo? Non ti farò andare in bagno per un mese. – la minacciai arrabbiata. Sobbalzò dal mio tono elevato e mi guardò.
- Sai che prendo gli activia proprio per andare in bagno, Jane. – mi implorò, mettendosi in ginocchio. Quel gesto mi fece pena e provai pietà per lei.
- Vado a lavorare. – dissi fredda prima di uscire di casa. Sbattei la porta dietro di me.
Mi chiusi nel mio giubbino e affondai il viso nella sciarpa di lana bianca. Mannaggia il freddo. A passo felpato raggiunsi la panetteria dove lavoravo. Avevo scelto quell’impiego perché mi aveva affascinato Harry. Da quando disse “I work in a bakery” mi emozionai così decisi di trovare un lavoro su quel campo.
- I’M JANE AND I WORK IN A BAKERY! – urlai in mezzo alla strada. I bambini che stavano andando a scuola si voltarono incuriositi e gli anziani mi mandarono a quel paese.
- Che cazzo me ne frega. – ribatté un giovane di rimando. Risi pensando alla cazzata di poco fa ed entrai nel negozio.
- Fa freddo qui. – sentenziai ai miei colleghi. Liz alzò lo sguardo timida e mi sorrise.
- riscaldati qui, c’è il forno. – mi consigliò indicando la struttura fiammeggiante alle sue spalle. Mi tolsi il giubbino e lo appoggiai vicino alla cassa dopodiché mi avviai accanto alla mia amica.
- Mi sono persa qualcosa? – chiesi. Lei mi sorrise e le sue guance si tinsero di rosa.
- Sono un paio di giorni che qui viene assiduamente un ragazzo…bello, troppo bello. – annunciò lei esaltata. Batté le mani più volte. Al negozio mancavo da due giorni per via della febbre…cazzo.
- Con la sfiga che mi trovo io, questo cretino oggi non si presenterà. – abbassai lo sguardo ritrovandomi ad osservare le mie scarpe. Liz mi diede un colpetto.
- Naah, a mezzogiorno verrà, te lo assicuro. – mi fece l’occhiolino prima di andare a servire dei clienti. Sbuffai tra me e me.
                                                                                         ***
 
- Sono le 11.59…quando cazzo viene?? – urlai a Liz facendola distrarre dal suo mondo di pensiero.
- Jane, stai calma. – disse lei con tono gentile. Liz era sempre così brava con tutti, mentre io sembravo l’anticristo.
- E se la nonna si è rotta l’osso sacro cadendo dalla tazza del bagno?? – ipotizzai beccandomi una risata da parte della mia amica.
- Jane, ma che dici? Tra poco sarà qui, me lo ha detto lui. – mi assicurò scostandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio. Lei bionda, io castana. Lei occhi azzurri, io occhi marroni. Lei gentile e disponibile, io cafona e distante. Come eravamo amiche?? Non lo sapevo.
- Devo fare la pipì. – le confidai. Mi guardò stranita.
- E vai in bagno. – disse lei con ovvietà.
- Con la sfiga che mi ritrovo, mentre io vado in bagno lui viene e se ne va. – incrociai le braccia al petto e le gambe per trattenere l’urina che voleva uscire. Liz rise rumorosamente scuotendo la testa.
- Dai, se viene lo trattengo io. – mi sussurrò spingendomi verso il bagno.
Andai e mi liberai dell’urina invadente. Giunsi dalla mia amica mentre mi aggiustavo la camicia.
- Jane, Jane. – sussurrò a denti stretti…
- E’ venuto il ragazzo figo? Sappi che se vengo a sapere che lo hai fatto andare vi…- mi bloccai notando una figura fare ombra su di me. Liz aveva una mano sul viso dalla vergogna. Che figura di merda.
- Salve. – disse lui mostrando uno dei suoi sorrisi. Tentennò all’inizio accarezzandosi la nuca. Quel viso…quegli occhi…io già li avevo visti…eppure non ricordavo dove.
Entrò all’improvviso una signora di tutta corsa con un caffè in mano. Aveva per sbaglio dimenticato la borsa alla cassa. Il figlioletto le tirava la giacca e, mentre lei stava per afferrare la borsa, il bambino la tirò troppo forte e il caffè andò a sporcare la maglia a quadri del ragazzo di fronte a me.
- NO! – protestò. Non appena sentii quella voce, quel tono e quell’enfasi tutto mi ritornò alla mente. Lo avevo trovato finalmente…Jimmy era davanti ai miei occhi.
- Jane…Jane…JANE! – urlò Liz scuotendomi. Ero rimasta imbambolata da tutte quelle informazioni che andarono a colpire i miei sensi azzerandoli…mi accasciai di colpo.
                                                                                  ***
 
- Hey… - una voce angelica fece aprire i miei occhi…mi ritrovai due pozzi di mare ad osservarmi e dei capelli ramati sfiorare le mie guance. – sta bene, si è svegliata. – disse, forse parlando con Liz. Questa accorse.
- Jane, cribbio…mi hai fatto prendere un colpo. – disse lei passandosi una mano tra i suoi capelli d’oro.
- Manco una parolaccia sai dire, eh? – mi alzai, aiutata da PseudoJimmy.
- G-grazie – balbettai tenendo ancora la mia mano tra la sua.
- Non…c’è di che, Jane. – rispose con enfasi lasciando la mia manina tremolante. Aveva detto quel nome con una tale espressione…mi eccitai al pensiero.
- Ragazzi, spostiamoci. – ci avvertì Liz, in effetti avevamo ingombrato mezzo locale.
- io devo andare…ciao. – disse il ragazzo prima di aprire la porta e andare via.
- Che strano…ha dimenticato la sua spesa qui. – parlò Liz indicando la busta con del pane all’interno. Colsi la palla al balzo e, afferrata la busta, mi diressi fuori…rincorrendo lo sconosciuto.
- HEY OCCHI BLU, FERMATI. – il mio annuncio sembrò fermarlo. Si bloccò in mezzo alla strada voltandosi verso di me. Gli corsi incontro con l’oggetto in mano.
- Tieni…lo lai dimenticato. – dissi goffa. Lui mi guardò freddo.
- Non mi serve. – rispose gelido. Si girò ma lo trattenni per una spalla costringendolo verso di me.
- NO! Ora li prendi e non fare il cazzone…Jimmy. – dissi chiamandolo per nome anche se non sapevo se quello fosse il suo vero nome. Sbatté le palpebre più volte prima di riprendere contegno.
- Chi? -  chiese lui. Ecco…avevo fatto un buco nell’acqua.
- Non ti chiami Jimmy? – domandai con un velo di tristezza.
- No…io sono John. – disse lui. Si voltò e mi lasciò inerme con il pane in mano. CAZZO!
                                                                             ***
- Jane, sono le otto…dove minchia sei finita?? – la voce di mia nonna urlò dall’altro capo del cellulare.
- Nonna s-sono in missione. – dissi sforzandomi e balbettando.
- Mica stai facendo sesso? – chiese lei stuzzicandomi. Sbuffai.
- NO! Sono sdraiata sotto la finestra di Jimmy…nonna l’ho trovato minchia. – esultai entusiasta. Sentii mia nonna respirare rumorosamente.
- Allora stattene con lui per l’eternità. Cià! – staccò bruscamente la chiamata.
- Vafanculo. – urlai contro il cellulare.
- C’è qualcuno qui? – domandò una voce che ormai conoscevo bene. Avevo seguito Jimmy/John fino a casa sua. dovevo fargli ammettere che lui non era lui ma era colui che dicevo io. Bhe, ci siamo capiti.
Mi feci piccola piccola sotto la sua finestra. Passarono interminati minuti, decisi di alzarmi pensando che se ne fosse entrato ma non fu così…
- Ehmm…ciao Jimmy. – dissi salutandolo con un sorriso a 5823490 denti.
- Sei un pericolo pubblico, tu. – cominciò guardandomi freddo. – e quante volte te lo devo dire…mi chiamo JOHN! – mi canzonò chiudendo la finestra.
CHE NERVI! Picchiettai forte contro il vetro e lui parve non ascoltarmi. Mi girai e vidi una manciata di sassolini dietro di me. Parevano dirmi “Lanciaci per far protestare Jimmy”, così feci.
Li afferrai in un pugno e cominciai a buttarli contro la finestra…uno dopo l’altro. Jimmy/John sembrava impassibile…cazzo! Presi il più grosso e lo scaraventai con tutta la forza verso la finestra. Il destino vuole che il vetro si rompi…attirando l’attenzione del mio idolo.
- Che cazzo hai combinato? – urlò strofinandosi i capelli.
- Ammetti che sei Jimmy e dimmi perché protestavi! – lo accusai con un dito. Sbuffò rumorosamente.
- Non sono Jimmy. – disse con un tono di implorazione.
- Si che lo sei…nei miei sogni sei tu! – rivelai. Jimmy/John mi guardò perplesso.
- Basta mi hai rotto i coglioni. – sentenziò con le braccia conserte.
- Cazzo dimmi che sei Jimmy e non ti rompo più le palle…anzi no. – commentai sorridendo.
- MAI! – chiuse la finestra.
                                                                          ***
- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Jimmy protested. Why? Jimmy protested?? – da quanto tempo stavo cantando?? Ah si, 3 ore. La mia voce usciva a tratti e cominciavo a stonare. Jimmy/John si era chiuso in casa e non aveva intenzione di ammettere che lui era un non lui.
- JOHN, FA FREDDO QUI! – lo chiamai col suo vero nome sperando che si affacciasse. Passarono dei minuti e vidi la porta aprirsi…SIGNORE GRAZIE!
- Grazie Jimmy/John. – ringraziai entrando in casa. Il calore di quell’ambiente mi colpì il viso che avvampò non appena vide un Jimmy con solo un pantalone di tuta addosso.
- Sei a rischio stupro, ti avverto. – annunciai, sentii la sua risata invadere il salone. Mi sedetti sul divano. Dopo qualche minuto mi seguì. I suoi lineamenti erano così perfetti. Girava il ghiaccio che aveva nel bicchiere e osservava il movimento del liquido all’interno di esso.
- E va bene, Jane… - iniziò. – mi hai scoperto…sono io, Jimmy. – disse titubante. Di colpo saltai dal divano e mi avvinghiai a lui come un koala.
- LO SAPEVOOOOOOOOO! FIN DALL’INIZIOOOO! – urlai baciandogli la guancia ripetute volte. Mi guardò stranito. – ops. – dissi staccandomi. Continuò ad osservarmi mentre ripresi posto sul divano.
- Contenta? – chiese lui sorridendomi. Annuii felicissima. – Bene. – rispose.
- Perché non volevi ammetterlo? – domandai curiosa. Mi fissò prima di rispondere.
- E’ imbarazzante. – affermò con tono vergognoso. Piegai la testa di lato.
- Naah, è figo. – ammisi io, sorridendo. Contagiai anche lui. – se ti vedesse mia nonna, non oso immaginare la sua reazione. – dissi esaltata.
- Perché? – chiese incredulo.
- Diceva che non esistevi e che eri un personaggio del libro e basta. – risposi. Avevo vinto…yuhuu.
- Tutti sono convinti di questo ma tu… - si bloccò scostando una ciocca dei miei capelli. – sei andata oltre. – la sua voce era molto sexy e eccitante. Cazzo si stava avvicinando…che fare??? Non si fermava…vabbè che cazzo me ne fotteva. Ruppi la distanza tra noi baciandolo. Afferrò la guancia accarezzandola mentre io gli tirai una manciata di capelli…baciatore sublime.
- NO! – protestai quando si allontanò. Rise.
- Dimmi una cosa Jimmy…perché protestavi nel libro? – TA TA TA TA TAAAAAAAN…tatatataaaaan!. La domanda pungente. Non rispondeva, lo scossi per farlo muovere.
- Non posso dirtelo. – annunciò. CAZZOOOOOOOOOO!
- Perchééé?? Ti prego è tutta la mia vita. – lo supplicai. Non rispose, di nuovo. Mi alzai e mi diressi verso la porta.
- Jane dove vai? – chiese lui raggiungendomi.
- A casa. – risposi fredda. Era stato cattivo con me. Sapeva che poteva fidarsi…che merda cazzo minchia.
- Resta. – cercò di convincermi, lo scostai.
- A che servirebbe??? – domandai scrollando le spalle e andando via da lui.
 
                                                                                ***
 
- L’hai trovato no? Perché sei così triste? – domandò nonna Ermy entrando in camera. Mi aggrovigliai tra le coperte e affondai la faccia nel cuscino.
- Mi piace, Nonna. – rivelai. Questa si sedette sul letto. – ma non ha voluto dirmi perché protestava, cazzo. – mi dimenai nervosa tra le coperte.
- Calma, te lo dirà…prima o poi. – cercò di rassicurarmi.
- Se…col cazzo nonna. – affondai di nuovo la testa nel cuscino. – sono tre giorni che non lo vedo… - le rivelai triste.
- Si farà vivo vedrai. – tentò ancora una volta di mettere pace al mio cuore…! Morfeo venne a prendermi quasi subito.
                                                                                ***
- Jane…JANE, JANE! – il mio nome veniva ripetuto in quantità indefinite. A quelle urla si accompagnarono piccoli rumori, erano sassolini. Mi alzai di malavoglia.
- Chi cazzo è? – dissi con la voce impastata dal sonno. Strofinai gli occhi e quello che vidi me li fece spalancare.
- JIMMY! CHE FAI??? -  urlai. Mi sorrise e aprì le braccia.
- Voglio dirti tutto. – urlò nel giardino. D’un tratto sorrisi di gioia e corsi giù animata più che mai. LA distanza tra noi pareva interminabile ma finalmente riuscii a saltargli addosso.
- Mi sei mancato. – affondai la testa nell’incavo del suo collo e vi strofinai il naso.
- Anche tu, piccola. – disse lui accarezzandomi i capelli.
Mi staccai guardando il suo viso angelico e quei capelli ramati a cui si intonavano perfettamente. Era bellissimo.
- Allora…dimmi tutto. – sentenziai dondolando sulle punte.
- Dammi un bacio e te lo dirò. – affermò lui. Il suo tono era convincente e poi quelle labbra piene non aiutavano proprio. Ci unimmo in un bacio dalle mille passioni e dopo esserci staccati lo guardai con estrema frustrazione, volevo sapere tutto.
- Bhe…protestavo perché…il mio cane si era fregato la carta igienica. – annunciò rosso in viso. Non credetti alle sue parole. Mi era stata appena svelata la misteriosa vicenda che stava dietro quella frase. Scoppiai in una fragorosa risata dopodiché tornai tra le sue braccia.
 



ANGOLO AUTRICE :D
Sono di nuovo qui con una seconda OS! Questa ce l’avevo da un secolo, la dovevo revisionare. Sappiate che è tutto frutto del mio cervellino perverso. Jimmy si è svelato a noi…ALLELUJA. La protagonista è la mia amata Jane, che si trova anche nell’altra fan fiction “Over Again”. Allora…che ne pensate?? Ditemelo con una recensione. Sarei contenta di leggere i vostri pareri e rispondervi.
Buona lettura <3
 

 
 
 
   
 
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