Lucy
I giorni passano e non c'è ora, minuto o secondo in cui non stia pensando a te.
Mi manchi. Vorrei poterti vedere, sapere che dove sei, stai bene.
L'unica cosa che mi spinge ad andare avanti è il pensiero di poterti riabbracciare, un giorno.
E spero dal più profondo del cuore che questo giorno arrivi presto. Tutto questo mi sta facendo impazzire!
Mi sento un codardo Lu! Stiamo fuggendo come un branco di pecore impaurite e continuiamo a scappare da una città all'altra, fermandoci giusto il tempo per ripartire. Sono mesi che fuggiamo e le spie del regno ci sono alle calcagna, è come se potessero sentire i nostri pensieri e riuscissero a scovarci ovunque andiamo.
Sono stanco di fuggire, voglio combattere, voglio tornare a prenderti, a liberarti.
Ma Erza continua a dire che non è il momento, non siamo ancora preparati per combattere il regno intero, abbiamo bisogno di più alleati. Ma nessuno ci ascolta. Ovunque andiamo le persone si tirano indietro, hanno paura di schierarsi contro il regno di Fiore.
Spero che tu riesca a ricevere le mie lettere, Levy ha trovato il modo di fartele avere, e spero di ricevere una tua risposta.
Lu, ti prometto che verrò a salvarti. Quando tutto sarà pronto, io correrò a salvarti.
Sei il mio primo pensiero in ogni istante, in ogni cosa che faccio.
Tutto questo, tutta la paura, l'odio e la sofferenza che si respirano nell'aria stanno diventando insopportabili senza di te.
Tutto mi sembra sempre più grigio e senza senso.
Spero che, ovunque tu sia, le mie lettere riescano a giungere a te, e con esse anche il mio cuore.
Spero che tu stia bene, lo spero con tutto me stesso!
Ti prego Lucy, resisti. Non perdere la speranza, non smettere di vivere.
Per quanto possa far male, continua a vivere, per i tuoi amici, per te stessa, per me.
Verrò a liberarti presto, te lo prometto.
Natsu

Era passato un po’ di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani.
L’aveva letta e riletta un sacco di volte e ancora non si capacitava di quello che c’era scritto. Stava venendo a salvarla, le mancava e presto l’avrebbe liberata.
Ma liberata da cosa? Perché mai avrebbe dovuto salvarla? Natsu... quel nome le suonava familiare e le trasmetteva calore, ma non riusciva ad accostarvi alcun volto. Eppure lui sembrava conoscerla, e anche parecchio vista la profondità di quelle parole.
Eppure lei non ricordava, non ricordava niente.
Si era svegliata una notte e si era ritrovata nel bel mezzo di una foresta, completamente sola.
Aveva vagato finché non era giunta alle porte di una città. Lì l’avevano accolta come la principessa Lucy Heartphilia, la figlia del re di Fiore, Snow che era stata data per scomparsa da anni. Non avendo nessun ricordo del suo passato, si era fidata di quel suo presunto padre che l’aveva accolta a braccia aperte, mentre i sudditi la guardavano con il terrore celato negli occhi.  Mano a mano che i giorni passavano era riuscita ad abituarsi alla sua presunta vecchia vita, a “ritornare”,se così si può dire, alla vita di tutti i giorni. Non riusciva ancora a vedere quell’uomo così severo e crudele come un padre, come suo padre. Lo vedeva distante, distante da lei, distante dalla sua vita. Per quanto si sforzasse, non riusciva ancora a chiamarlo padre, era più forte di lei.
In tutta quella quotidianità che si era venuta a formare, aveva appreso che lei era Lucy Heartphilia, figlia di Snow Heartphilia, re del regno di Fiore. La sua presunta balia le aveva detto che da parecchi anni la principessa Lucy era stata data per scomparsa, era sparita una notte, proprio come era riapparsa se n’era andata.
Le aveva parlato della sua infanzia, di come da piccola amasse giocare con le bambole e inventare miriadi di storie bizzarre all’interno delle mura di quel palazzo così immenso da dare spazio all’immaginazione di vagare ovunque lei volesse. Lei, al contrario della sua balia Spetto-san e di tutte le persone presenti in quel palazzo, non ricordava niente. Qualsiasi cosa le raccontassero, le sembrava stessero parlando di un’altra persona-una persona che lei conosceva ma di cui non si ricordava- e non di lei. Solo quando leggeva quelle lettere, le lettere che le scriveva quel ragazzo dal nome tanto familiare sentiva che stesse parlando proprio di lei e di nessun’altra. Erano così piene di calore, quelle parole scritte solo per lei. Ogni giorno si svegliava la mattina con la speranza di ricevere una delle sue lettere. Avrebbe tanto voluto rispondergli, ma non sapeva cosa scrivere. E se fosse stata scoperta da qualcuno, quel ragazzo sarebbe finito nei guai. Perché lui e i suoi amici si stavano ribellando al regno, e il regno era di suo padre. Avrebbe voluto domandargli come faceva a conoscerla, voleva supplicarlo di dirle chi lei era. Voleva saperlo, perché quello che le avevano raccontato sul suo passato non lo sentiva suo. E comunque rimanevano quei 3 anni vuoti, in cui lei era sparita.
Nessuno poteva dirle chi fosse stata in quei 3 anni, ma sentiva che Natsu lo sapeva.
Lui aveva tutte le risposte, grazie a lui Lucy sarebbe riuscita a riavere i suoi ricordi.
Doveva trovarlo.