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Autore: Destinyx    11/03/2013    1 recensioni
-'Portami via con te.' Non volevo veramente andare via con lui,volevo solo salvare la vita a mio padre.
'Tornerò a prenderti,promesso.' Disse lasciandomi un leggero bacio sulla fronte. Un colpo di pistola. Sangue per terra. Diventò tutto immediatamente nero. -
Lei è Melissa, diciassettenne,capelli neri e occhi verdi azzurri\ verdi.
Lui è Justin,ha ucciso il padre di Melissa. Ma per quale motivo?
Ha promesso a Melissa che sarebbe tornato a prenderla,ma perché gli e lo promise?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ennesima notte in bianco. 
Sentii delle voci famigliari provenire dal parco fuori casa mia.
Mi alzai con poca voglia,mi avvicinai alla finestra. Cinque ragazzi vestiti di scuro,due di essi tenevano una pistola fissa su un uomo inginocchiato a terra.
Quella scena mi era famigliare.
 
-FLASHBACK-
 
Non riesco a dormire,non so per quale motivo.
La luna è stranamente luminosa,mi avvicino alla finestra per vederla meglio ma mi colpiscono delle figure scure nel parco sotto casa,non capisco,sono spaventata.
''Papà!'' nessuna risposta,magari dorme. ''Papà!'' riprovo senza risposta.
Continuo a guardare fissa quelle figure e tra la luce traballante di un lampione riconosco mio padre. Cosa vogliono quei ragazzi da lui? Perché gli stanno puntando una pistola addosso?
Corro velocemente verso la porta di casa,esco lasciandola sbattere.
'Fermatevi!' urlo con la poca voce che la corsa mi ha lasciato.
'Melissa torna in casa,adesso.' Riconosco la voce tranquilla di mio padre.
'Eh così questa è tua figlia eh? Non ti somiglia.'  sento la punta di una pistola che mi accarezza la guancia. Ho paura.
'Lasciala stare,il tuo problema sono io,non lei Justin.' 
Le lacrime iniziano a cadere sul mio viso.
'Non vorrai uccidermi davanti a mia figlia,giusto?' disse mio padre,tentanto di rimanere calmo per tranquillizzarmi.
'No,infatti.' annuisce quel ragazzo. 'Quanti anni ha?' continuò quel ragazzo.
'Tredici.'  rispose mio padre.
'Oh ma allora è piccola.Peccato,mi sarebbe piaciuto portarla con me.' sorrise il ragazzo mantenendo la pistola fissa sulla tempia di mio padre.
'Lascialo,e io verrò con te.' dissi tra un singhiozzo e l'altro con un velo di insicurezza nella voce.
'Melissa,smettila e torna in casa.' si irrigidì mio padre.
'No!' 
Quel ragazzo si avvicinò a me e si abbasso per riuscire a vedermi in faccia.
'Stai tranquilla piccola,non soffrirà.' mi sorrise provocandomi la pelle d'oca.
'Tu non vuoi andare con lui Mel,smettila!' urlò mio padre.
'Tu non sai cosa voglio.' ammisi,anche se in realtà aveva ragione. Speravo solo che quel ragazzo lasciasse in pace mio padre.
'Tornerò a prenderti..Melissa.' disse lasciandomi un leggero bacio sulla fronte.
Prese la mira e sparò,in piena fronte a mio padre. 
'Tornerò a prenderti' quella frase mi rimbombava nella testa.
 
-FINE FLASHBACK-
 
Infilo velocemente dei pantaloncini di jeans e una felpa larga,mi precipito alla porta e appena esco riconosco uno dei ragazzi che impugnava una pistola,Justin. Lo stesso ragazzo che aveva ucciso mio padre ora stava per portare via un altro uomo alla propria famiglia.
'Non hai ancora iniziato a farti schifo?' dico tranquillamente avvicinandomi.
Non ho paura,non questa volta. Sono cresciuta nel Bronx abbandonata a me stessa,mi sono fatta un bel carattere direi. 
Il ragazzo non mi riconosce subito. Sul suo viso compare un sorriso,ha capito.
'Quelle lentiggini,quegli occhi,quei capelli..Melissa..' dice lasciando per qualche secondo la mira su quel uomo.
'Ciao Justin' rispondo semplicemente
'Sei cresciuta bene a quanto vedo.' sorride beffardamente.
'Lascialo stare.' dico facendo segno con la testa verso quel pover uomo a terra.
'Vedo che non hai ancora finito di preoccuparti per il prossimo.' 
'Perché sei ancora qui?' chiedo continuando ad avvicinarmi,sedendomi a gambe incrociate su una panchia poco distante da loro.
'Te l'ho detto che sarei tornato,e sono tornato a prenderti.' risponde 'sempre se vuoi ancora' continua avvicinandosi a un suo amico porgendogli la pistola e prendendogli un pacchetto di sigarette dalle mani.
Ne prende due dal pacchetto,una la porge delicatamente alle sue labbra per poi accenderla mentre l'altra me la lancia con un gesto veloce per poi avvicinarsi per accendermela.
'Vai a farti fottere.' dico fredda.
'Tu verrai con me,che ti piaccia o meno.' disse alzandomi e avvicinandosi pericolosamente alla mia faccia.
'Staccati,stronzo.
'Ancora per quella cosa là eh?' disse ridendo
'Hai ucciso mio padre,l'unica persona che mi rimaneva,secondo te,posso perdonarti?' chiedo sarcastica.
'Bhè,considerando che è successo 4 anni fa direi di si.'
'Hai ammazzato mio padre davanti ai miei occhi,davanti agli occhi di una ragazzina di tredici anni.'
'Io ne avevo quindici e a me l'hanno ammazzato quando ne avevo sette e come vedi sono sopravvissuto,vivi tesoro,la vita non finisce.' 
Stronzo.
'La mia no,ma la tua si' dissi rubando velocemente le due pistole che il suo amico teneva in mano puntandole velocemente una sotto il mento di Justin e una contro quei ragazzi.
Justin si scompose un attimo a quella mia reazione,indietreggiando.
'vattene.' feci segno a quel uomo che probabilmente aveva visto passarsi davanti agli occhi tutta la sua vita in due secondi.
'E pure voi,stronzi.' 
Quei codardi se la fecero a gambe levate.
'Bel caratterino,piccola.' ammise Justin.
'Chi poteva immaginare che un'innocente ragazzina di 13 anni potesse diventare una tale ragazzaccia,i miei più sinceri complimenti Campbell.' 
sentii la mano di Justin scendere pian piano sulla mia schiena.
Premetti leggermente il grilletto,ma non per sparare semplicemente per farlo spaventare.
'Non fare la difficile.'
'Vattene e lasciami in pace.' 
'Che fine ha fatto quella ragazzina che voleva venire via con me?' sorrise complice.
'Sono cresciuta,cosa che dovresti fare pure tu.'  dissi lasciando cadere le pistole e iniziando a percorrere il viale alberato per tornare a casa.
'Melissa!' urla attirando la mia attenzione. Lo vedo che mi corre in contro con una pistola in mano.
Vuole uccidermi? 
'Che hai?'  disse mettendomi in mano la pistola e puntandosela in fronte
'Uccidimi.' dice.
Ma che gli prende?
'Uccidimi ti ho detto.' replica.
'Justin ma che hai?'
'Perché non mi uccidi? Ho ammazzato tuo padre,non merito di stare in vita.' dice come se fosse dispiaciuto.
'Smettila Justin.' dico spostandomi. Mi afferra un braccio tirandomi verso di lui.
'Premi quel fottuto grilletto!' dice chiudendo gli occhi.
'Io-io-io non posso ucciderti.' dico spostandomi e tirano la pistola il più lontano possibile.
'Perché no?' dice curioso,come se per una volta gli interessasse la mia risposta
'Perché non sono un'assassina.' dico voltandomi. 'Anche se ammetto che in questi anni ho pensato molto a come avrei potuto fartela pagare.' ammetto.
In questi 4 anni non ho fatto altro che pensarlo. Pensare a lui a quel suo sorriso,che in fondo mi faceva schifo perché aveva ucciso mio padre.
'Non ho fatto altro che pensarti in questi 4 anni,Melissa.' dice attirando la mia attenzione.
Mi volto e lo trovo seduto su una panchina con i gomiti sulle ginocchia che fissa la punta delle sue scarpe.
'Che hai detto?' 
Sono stupita.
'Andiamo Mel,secondo te perché sono tornato davvero?' 
Silenzio.
Sono confusa,non capisco. Non ci avevo pensato: Questa domanda mi ha preso alla sprovvista.
'Non lo so..' dico sedendomi in parte a lui.
'Allora te lo spiego io.' dice prendendo fiato.
E' la prima volta che lo vedo in questo stato quasi 'fragile',quasi come se fosse spaventato da qualcosa.
'Ti ricordi quando mi dissi che volevi venire via con me?' 
annuii senza dire nulla
'Ecco,dopo quella notte non ho fatto altro che pensarti,non ho fatto altro che parlare di te con chiunque mi capitasse. Avevo giù ucciso padri davanti ai propri figli ma non mi era mai capitato che qualcuno mi disse una frase simile. Mi sono come affezionato a te se vogliamo dire così. Perché non mi hai ucciso?' 
quasi mi faceva pena. 
Un ragazzino costretto a crescere troppo in fretta,costretto a rubare,a uccidere.
'Justin non so cosa dirti..'
'Vieni via con me.'
Non posso,no,cazzo,non posso. ha ucciso mio padre,lui non vorrebbe che io partissi per andare non so dove con lui,non posso fargli questo.
Anche se ormai non ho più nulla qui.
'Mhh.. va bene. Ma alla prima stronzata me ne vado,chiaro?' 
Justin si alza di scatto tirandomi in piedi e abbracciandomi,non me lo sarei mai aspettatto da lui.
'Ti proteggerò,promesso.'
'Non puoi proteggermi da tutto.'
'Posso provarci.' 
I suoi occhi si illuminarono,si vedeva che credeva davvero in quello che stava dicendo e io iniziavo a fidarmi di lui,non so per quale strano motivo ma era così,avevo fiducia in lui.


 
SPAZIO AUTRICE.
Sciaaao a tutti. :) 
Il mio nome è Erika,questa è la mia prima Fan Fiction quindi siate gentili,pre favore èwè 
Facciamo un patto,sei voi mi recensite questa storia,io ve ne recensisco una a vostra scelta,così siamo tutti felici ahah

Alloraaa parliamo del capitolo; non è il massimo ma è l'inizio,andando avanti diventerà più bella,prometto!
Fatemi sapere cosa ne pensate. 
Se volete contattarmi il mio account di Twitter è @xgivemestyles seguitemi che ricambio tutti :)
  
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