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Autore: _Ery1999_    11/03/2013    0 recensioni
Avrebbe voluto sentire anche le lacrime solcargli il volto. Ma non c’era posto per le lacrime. Non in quel momento. Non in quella vita. Non c’era spazio per la debolezza. La sua espressione era impassibile, indifferente – ma le mani tremavano.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Occhi verdi

 

Un bambino. E’ solo un bambino.

Gli occhi di Draco Malfoy erano gelidi in quel momento. Freddi, vuoti – morti. Tutto dentro di lui era gelido. Sentiva il sangue pulsare nelle arterie, sentiva il cuore scoppiare, lo stomaco contrarsi. Avrebbe voluto sentire anche le lacrime solcargli il volto. Ma non c’era posto per le lacrime. Non in quel momento. Non in quella vita. Non c’era spazio per la debolezza. La sua espressione era impassibile, indifferente – ma le mani tremavano. Anche la bacchetta tremava, stretta tra le dita pallide, talmente forte da rendere le nocche bianche.

E’ solo un bambino, Draco.

Continuava a ripeterselo. Come una cantilena – come una preghiera. Ma non trovava il coraggio. Non trovava la forza. Le grida continuavano a perforargli la mente. Le maledizioni senza perdono non cessavano di cadere copiose sui corpi di quei Babbani. Sua zia gli aveva detto che dovevano essere eliminati tutti. Lo stavano addestrando, perché questa non sarebbe stata l’ultima volta. E quel senso di infinito gli dava il voltastomaco, gli faceva mancare il respiro.  Avrebbe dovuto uccidere ancora, ancora, - ancora – fino alla morte, fino a che qualcuno dei buoni non lo avesse fermato – non avesse firmato la sua benedizione. Si riscosse. La bacchetta tremava ancora.

Perdonami, piccolo. Perdonami.

Draco Malfoy guardò negli occhi la creatura accovacciata sul pavimento sporco davanti a sé. Aveva i capelli chiari e gli occhi verdi. Il volto fradicio. Quei singhiozzi soffocati gli stavano straziando l’anima. Avrebbe voluto prenderlo in braccio, cullarlo, portarlo via da quella casa, da quell’odore – di sangue, di morte – che aveva impregnato anche la sua stessa pelle. Chiuse gli occhi e respirò profondamente. Due occhi verdi ancora impressi nelle palpebre. Due occhi verdi che era costretto a spegnere per sempre.

-Avada Kedavra – sussurrò appena quelle parole. Parole che d’un tratto gli sembravano troppo grandi – troppo forti – anche solo per essere pronunciate. Un dolore lancinante gli deformò i lineamenti. Le gambe cedettero e Draco Malfoy si ritrovò a terra, accanto ad un corpo piccino che non respirava più. Due occhi morti lo fissavano immobili. Si ritrasse, quasi scottato da quello sguardo spento. Non ne poteva più delle grida. Abbandonò la stanza, voltando le spalle a quel cadavere dal volto fradicio. Sentiva in bocca il sapore del sangue. Negli occhi, una condanna di morte. Si fece largo tra le macerie e tra gli altri Mangiamorte. In una stanza trovò finalmente sua zia, vide una luce nei suoi occhi folli. Una luce di puro piacere. Stava godendo nel torturare quella donna poco lontano da loro, che si contorceva e si dimenava impotente sul pavimento – macchiato di rosso.

- Draco, giusto in tempo! Prego, a te l’onore – Draco Malfoy aveva paura. Paura di uccidere ancora. Era una sensazione che lo coglieva all’improvviso, gli attanagliava il ventre, lo soffocava. E, quando vide Bellatrix fargli largo verso la donna con ancora quello sguardo folle, ebbe l’impulso di correre via. Di lasciare tutto. Di scegliere. Ma non lo fece. Rimase al suo posto, composto, gelido. Ma quando alzò la bacchetta verso quel corpo tremante e sporco e vivo, qualcosa dentro di lui si spezzò. Ancora due occhi verdi, colmi di lacrime. Sentì la bile risalirgli fino alle labbra. Si piegò in due, sopraffatto dai conati – dall’odore di sangue e di morte. Sopraffatto dalla stanchezza. Un liquido giallastro si mescolò a quello – scarlatto – sul pavimento. Draco Malfoy restò a terra pochi secondi, o forse pochi minuti, o forse poche ore. Draco Malfoy non lo sapeva. Ma quando alzò lo sguardo, si ritrovò davanti ancora quegli occhi. Così simili a quelli che poco prima aveva privato dell’anima.

E’ sua madre, Draco. E’ solo sua madre...

Draco Malfoy si perse ancora una volta in quelle iridi sofferenti. La cosa che gli faceva più male era la speranza che vi scorgeva. Una speranza che era costretto a spezzare. Accarezzò con il dorso tremante la guancia di quella donna. Con sua grande sorpresa, lei non si ritrasse.

- Perdonami – le sussurrò all’orecchio. E vide quella luce fievole morire nel suo sguardo. Anche una parte di lui era morta quel giorno. Le mani non gli tremavano.

- Avada Kedavra – la voce era ferma. Sentiva sua zia complimentarsi con lui, ascoltava le sue risate folli. La mente di Draco Malfoy era annebbiata in quel momento. La sua vita, gelida. Così come quegli occhi verdi. 
  
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