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Autore: Dreammy    11/03/2013    5 recensioni
Ho sentito dire che al Midnight Camp scompaiono delle persone, ogni tanto. Nessuno sa il perché, ma sembra che ci siano dei nessi fra le sparizioni.
[...]
- Non posso crederci che qualcuno si sia davvero spaventato di quella storia! - esclamò Harry.
- Già. - lo assecondò Charly - Se quella era horror io sono la sorella glitterata di Edward Cullen!
Louis rise ed imitò Andy: - "E da quella sera l'assassino con l'uncino che gli fuoriusciva dall'occhio vagò per le casette del bungalow di Midnight Camp per l'eternità a spaventare tutte le ragazze dai capelli ricci e scuri e mangiar loro il cervello!" - fece un verso strano voltandosi verso Giò che aveva le braccia incrociate al petto.
- Non è divertente. - ribatté lei.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta a quattro mani da me e beastlytomlinson



 

Prologo
 
Charlotte corre, come gli altri quattro ragazzi prima di lei.
La luna regna alta nel cielo, la luna piena.
Corre spaventata dalla sorte che aveva coinvolto i suoi amici.
Si ferma in riva al lago, dalle acque calme e tranquille, e qui si lascia cadere in ginocchio passandosi le mani tra i capelli.
Lei ha corso dalla parte opposta, ne è certa. Ma allora perchè si trova ancora lì?
Il campo è a ovest, il lago a sud, il bosco è ovunque.
Si rialza e riprende a correre sbattendo le spalle contro gli alberi imponenti che lasciano trasparire pochi raggi luminosi.
Non permetterà che anche lui faccia quella fine, riuscirà a salvarlo.
 
 

 
* * *

 
 
Pullman pomeridiano per il campo Mezzanotte, vengono accettati ragazzi dai 13 ai 15 anni.
Giorgia Smith tentava inutilmente di leggere il libro che teneva tra le mani, scostandosi continuamente i ricci dalla fronte, mentre le sue compagne discutevano su che meravigliose due settimane le attendevano.
- Ho sentito dire che il cuoco è un figo pazzesco! - esclamò una bionda dietro di lei.
La sua amica sospirò: - Non ci conterei troppo... - questa aveva i capelli rossi raccolti in una coda.
Una terza fece un sorriso furbo: - Io invece ho sentito che ogni anno ha una storia con una del campeggio.
Giò sbuffò alzando gli occhi al cielo, non sarebbe mai riuscita a finire il capitolo con quelle tre dietro.
- Oh! Guardate un po' chi sta salendo... - disse la bionda osservando interessata l'entrata.
La riccia alzò lo sguardo dal libro per osservare ciò che l'altra trovava interessante, sgranò gli occhi nel vedere un ragazzo salire.
- Gemelli Styles? - domandò l'autista nel vedere anche una ragazza.
Il giovane aveva i capelli ricci e scuri e sorrideva mostrando due fossette: - In persona.
- Beh, benvenuti! - anche l'autista sorrise e fece chiudere le porte per poi far ripartire il pullman.
Giò, che era tornata a leggere, venne interrotta da una voce femminile.
- Ehi, possiamo sederci?
La guardò incuriosita: aveva dei capelli castani, lisci e lunghi poco più delle spalle; due grandi occhi azzurri e la pelle molto chiara.
Annuì: - Certo.
L'altra sorrise e si sedette, seguita presto dal fratello.
- Sono Charlotte. - si presentò.
- Ed io Harry. - aggiunse il ragazzo tendendo la mano - E tu sei?
Giò la strinse imbarazzata: - Giorgia Smith. - lo sguardo si posò sui suoi occhi, solo allora notò che erano verdi.
Quando i due fratelli presero posto, la voce roca dell’autista li fece sobbalzare tutti. - Perfetto, ragazzi, a quanto pare ci siamo tutti! Pronti per due settimane di...? - venne bruscamente interrotto da un urlo.
- Ci sono anch’io! - esclamò un ragazzo mentre saliva velocemente i tre scalini che portavano dentro il pullman. Aveva dei capelli castani tagliati a schiaffo e un bel paio di occhi azzurri. La fronte era leggermente sudata a causa della corsa. - Louis... Tomlinson. - spiegò all’uomo che lo osservava con un sopracciglio inarcato ma che non perse tempo a sorridere. Sembrava piuttosto piacevole.
- Mi stavo chiedendo proprio quando ti saresti fatto vivo. Salta su, Louis. - lo invitò con un cenno della mano.
Lui, vestito di una maglietta a righe ed un paio di pantaloni rossi col risvolto, si guardò attorno, scorgendo l’unico posto libero in terza fila, accanto ad un biondino che guardava a terra con aria preoccupata.
Questo, sorpreso dal fatto che qualcuno si sedesse proprio accanto a lui, spalancò la bocca, prima di tendere la mano. - Niall Horan. - si presentò.
L’altro gli riservò un sorriso smagliante. - Louis Tomlinson.
- Carino il ragazzo, no? - iniziò a spettegolare la rossa che parlava di Harry qualche minuto prima.
- Assolutamente, Zoe. - convenne una seconda ragazza dai capelli biondi che stava accanto a lei. - Voi non siete eccitate per questo campo estivo?
- Al quadrato! - esclamò una terza coi capelli castani, ridendo. - No, seriamente. Sarà fantastico, due settimane sparate senza genitori in riva ad un lago che è l’ideale per la mia pelle.
- Già, ho sentito che i bagni di fango fanno bene alla pelle.
Giò, seduta davanti a loro, alzò gli occhi al cielo prima di girarsi verso le tre sovreccitate. - Scusate, potreste evitare di fare tutto questo baccano? Sto tentando di leggere. - disse con un sorrisetto e senza dar retta alle proteste delle altre che la giudicavano come una noiosa.
- Beh, - Charlotte si sporse verso la riccia. - Louis è davvero carino.
Lei accennò ad un sorrisetto. - Sì, hai ragione, Charlotte.
Le guance della ragazza si imporporarono di rosso. - Chiamami... Charly, ok?
- D’accordo. - le sorrise, sicura che sarebbero diventate amiche, prima di re immergersi nella lettura del tomo che reggeva fra le mani.
- Si può sapere cosa leggi di così importante? - le domandò Harry, incuriosito.
- ‘I Tre Moschettieri’ di Alexandre Dumas. - spiegò mostrandogli la copertina.
- Compiti di scuola?
- No, solo una lettura leggera per passare il tempo.
Charly non poté fare a meno di intromettersi. - Leggera quella roba? Amica, sei inquietante.
Harry ridacchiò: - E se lo dice lei vuol dire che lo è sul serio.
Il loro dibattito fu però interrotto nuovamente dall’autista. - Bene, ragazzi e ragazze, allacciate le cinture. È il capitano David Jefferson che vi parla! - il suo tono allegro contagiò tutti. - Prossima fermata: Campo di Mezzanotte!
I ragazzi, prevalentemente quattordicenni, urlarono entusiasti.
- Chissà perché si chiama così... - borbottò Harry prima di allacciarsi la cintura.
 
Non appena arrivarono, il signor Jefferson non fece in tempo nemmeno ad annunciare che avevano raggiunto la destinazione che era stato investito da un’orda di ragazzini urlanti ansiosi di precipitarsi fuori.
Mare, sabbia, altissime palme ed un’aria profumata di salsedine li attendeva.
Sbagliato.
Il Campo di Mezzanotte era composto da un lago artificiale non troppo grande ma comunque abbastanza profondo al centro ed attorno ad esso si estendeva una serie di casette, o per meglio dire bungalow. Da una parte, cioè a destra, stavano le casette delle ragazze e a sinistra quelle dei ragazzi: ognuna di esse poteva accogliere al massimo quattro persone. Il circondario non era composto da palme, bensì da un fittissimo bosco che sembrava voler stringere i ragazzi in una morsa e chiuderli in una trappola. Ma era tutta suggestione.
Giò, che aveva già recuperato il suo trolley rosso, respirò a pieni polmoni l’aria sicuramente pulita... prima di cominciare a tossicchiare, sputacchiando in giro.
- Tutto a posto? - le domandò il riccio.
Charly, con un borsone azzurro in spalla, ebbe la sua stessa reazione. - Puah! - esclamò, disgustata.
- Cos’è quest’odoraccio fetido? - chiese la riccia tappandosi il naso con una mano.
- Tutti i cadaveri che giacciono sul fondo del lago. - rise un ragazzo passando accanto a loro. - Sono Louis. - si presentò, come se i tre non avessero già assistito alla scenetta di lui che saliva trafelato sul pullman.
La giovane dagli occhi azzurri si portò le mani alla bocca. - Credevo fosse una leggenda metropolitana.
Lui assunse un’espressione, secondo lui, minacciosa, provocando l’ilarità dei ragazzi. - E se non lo fosse?
Venero interrotti da una voce a dir poco inquietante. - Buon pomeriggio, ragazzi.
Tutti si voltarono verso la fonte del rumore: era un uomo sulla quarantina, magro, pelato e con un sorriso minaccioso reso ancora più brutto dai canini prominenti.
Lui continuò. - Mi presento, sono Nello, il direttore del meraviglioso Midnight Camp. Sono qui per cercare di farvi sentire a vostro agio insieme agli animatori, vedrete che ci divertiremo un mondo insieme.
I ragazzini lo osservarono scetticamente, prima che qualcuno in mezzo alla folla non lanciasse un gridolino d’approvazione e venisse seguito da tutti gli altri.
- Bene, mi compiaccio del vostro entusiasmo. Vi premetto che gli orari dei pasti sono affissi in ciascuna casetta, compresa la collocazione della zona pranzo. Dal momento che siamo gentili, abbiamo concesso un bagno per ogni stanza. - ridacchiò emettendo un suono simile a quello di uno sturalavandini che orripilò i ragazzi. - Adesso avvicinatevi qui che vi devo dare la disposizione delle stanze.
- Stanze già assegnate? - sbottò Giò. - Iniziamo bene.
- Ehi ragazze, dite che se appendo dell’aglio fuori dalla porta, il nostro Dracula ci sta lontano? - domandò Harry riferendosi a Nello e provocando le risate delle due.





Foglie secche.
Buonasera, signore e signori (più signore, che signori).
Come vedete, questa storia è stata scritta da me, Dreammy, e da beastly.
(trovate il link del suo account sotto il banner)
Questo è il primo capitolo e speriamo davvero che, almeno un pochino, vi abbia incuriosito!
Se vi va, lasciateci un parere: ne abbiamo davvero bisogno.
Alla prossima!

 

   
 
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