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Autore: luz79    28/09/2007    5 recensioni
Anche la sanguinaria Bellatrix ha un suo punto debole. One-shot scritta per fotografare un momento particolare nella vita delle sorelle Black.
Genere: Generale, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GoodSisters

Good sisters never cry

[…] Ben lo previdi che pregato indarno
t'avrei, riprese il moribondo Ettorre.
Hai cor di ferro, e lo sapea. Ma bada
che di qualche celeste ira cagione
io non ti sia quel dì che Febo Apollo
e Paride, malgrado il tuo valore,
t'ancideranno su le porte Scee.[…]

(Dal XXII canto dell’Iliade)

Nemiche.

Ad occhio sconosciuto saremmo potute sembrarlo.

L’una…

Le vesti scomposte.

contro

I respiri accelerati.

…l’altra.

Le tue dita sottili e perfette che stringevano la bacchetta.

Che la tenevano puntata contro la mia giugulare.

Contro di me.

Carne della tua carne.

Sangue del tuo sangue.

Un sangue più puro dell’oro zecchino.

Il sangue dei Black.

"Non perdere tempo sorellina. Ammazzami!"

La mia voce aveva vibrato come un fendente tra le scapole.

Sleale e letale.

Non ero mai stata educata alle preghiere, alle suppliche…

… e di certo non avrei implorato la morte.

Per mano tua.

Il mio era stato un ordine.

Avresti dovuto maledirmi in quell’istante, sorella.

E non tentennare.

Sussultare.

Scoprire e colpire nel punto debole.

Il mio punto debole.

Una piccola perla d’acqua solcò la tua guancia di porcellana.

E i ricordi mi sommersero.

Le emozioni riemersero.

Ritornai a quella torrida giornata di fine agosto.

A quel pomeriggio in cui ti vidi per la prima volta.

Eravamo sorelle sì.

Vivevamo nella stessa casa, eppure…

Non ti avevo mai prestato troppe attenzioni.

Tu eri una dei tanti.

La bambolina della famiglia.

La marionetta nelle mani delle etichette e delle convenzioni.

L’algida, indifferente e incantevole Narcissa Black.

Rividi la tua immagine.

Una ragazzina di sedici anni, sotto un faggio che da secoli torreggiava nel nostro giardino.

Rannicchiata sull’erba, con le ginocchia premute contro il seno e la testa abbandonata sopra ad esse.

Era stato strano scorgerti così.

La ragazzina perfetta in posizione scomposta.

Il prezioso abito color lillà spiegazzato e macchiato d’erba e terra.

Lo chignon di fili dorati disfatto.

La linea della spina dorsale curva.

Il capo chino.

Non so perché lo feci, ma rimasi lì, distante solo una ventina di passi a scrutarti.

Ad osservare la schiena tendersi e le spalle sciogliersi in improvvisi e veloci sussulti.

Mi avvicinai.

"Sorella…" dissi.

Notai il tuo corpo flessuoso irrigidirsi.

Non volevi farti trovare così, eppure la tua innata alterigia ti spinse ad alzare ugualmente il volto.

Fu quella la prima volta che vidi gli occhi glaciali di un Black carichi di lacrime e disperazione.

Un tralcio forte e rigoglioso, piegarsi al peso dell’inverno e della neve.

Sorella, pochi avvenimenti hanno avuto il potere di turbare e scuotermi l’esistenza: vederti versar lacrime è stato uno di questi.

Le guance bagnate.

Il viso arrossato.

Il trucco colato.

Non riuscivo a crederci.

Non potevi essere Narcissa.

O forse lo eri davvero per la prima volta.

M’inginocchiai sull’erba, incurante dei pantaloni bianchi di lino e ti fissai intensamente.

Eravamo così diverse l’una dall’altra.

Bianco e nero.

L’una bionda l’altra mora.

Aria e terra.

Tu magra, spigolosa, io morbida e provocante.

Acqua e fuoco.

L’una razionale, l’altra istintiva.

Luna e stella.

Così diverse…

Eppure ugualmente sorelle.

Abbassasti lo sguardo.

Non avevi potuto reggere a lungo ai miei occhi, così sfacciatamente puntati sulla tua debolezza.

Con due dita, ti risollevai il mento.

"Se lei – non osai pronunciare l’indegno nome - ha deciso di abbandonarti, io non lo farò!" ringhiai decisa. "Ed ora Cissy – mi servii di proposito del nomignolo con il quale ti aveva sempre chiamata – alzati e corri a darti una sistemata, prima che ti veda nostra madre" conclusi più dolcemente.

Non so se furono più le mie parole o il mio tono a stupirti, ma dopo un attimo di indecisione abbozzasti un sorriso e ti rialzasti.

"Bella… grazie!" mi sussurrasti piano, impacciata.

Impulsivamente ti afferrai una mano.

Sentii calore e polvere unirsi al mio palmo.

"Ricordati sempre che sei mia sorella… e le brave sorelle non piangono mai. Soprattutto se sono delle Black!"

Le brave sorelle non piangono…

Te lo ripetei anche quando tuo marito tentò di ripudiarti, perché non eri ancora riuscita a dargli un erede.

Non sai Cissy, non sai …che sottile piacere provai nel cruciare il mio impeccabile cognato.

Nel fargli comprendere che neppure un Malfoy, può azzardare a tanto contro un Black.

Le brave sorelle non piangono…

Te lo dissi quando il Nostro Signore marchiò Draco e gli affidò l’incarico di uccidere Silente.

Non sai Cissy, non sai il ribrezzo che provai, quando scoprii che Piton era un infame e che quelle luride mani da mezzosangue mi avevano accarezzato, che quelle labbra mentitrici mi erano scivolate sul corpo con cupidigia.

Le brave sorelle non piangono…

Vorrei avere il coraggio di dirtelo anche adesso, che stai per uccidermi.

E piangi.

Tu piangi Narcissa.

Ed io non posso far altro che ridere.

Aprire le labbra scarlatte.

Mostrare i denti perlacei.

E far uscire un suono sguaiato dalla mia gola.

Dal mio petto.

Mi sto schernendo.

Chi avrebbe mai potuto credere che una goccia d’acqua e sale fosse il tallone di Achille di Bellatrix Black?!

Bellatrix la mangiamorte.

Bellatrix la perfida.

Black la pazza.

Black l’ assassina.

"Ammazzami sorellina" ripeto in un tono più dolce dello zucchero filato. "Uccidimi Cissy, perché se non lo fai, io sarò costretta a mettere fine alla tua vita!"

Vedo un bagliore di rabbia passare per il tuo sguardo.

Sento indistintamente il suono strascicato della tua voce pronunciare l’anatema che uccide.

Avada Kedrava…

Ho solo il tempo di osservare un’altra piccola perla di mare graffiare il tuo viso.

Vorrei poterlo dirtelo ancora Cissy.

Le brave sorelle non piangono mai.

Soprattutto se sono delle Black!


Di solito occupo questo spazio per le dediche e allora vi comunico che questa one-shot è dedicata interamente ed esclusivamente a me stessa. Mi sono voluta fare un regalo nello scriverla.

Un ringraziamento doveroso e molto sentito va a Laura che mi ha fatto l’onore di leggerla in anteprima e che è stata sincera e generosa nei consigli e nelle critiche. Grazie di cuore.

Alla prossima.

Sempre Vostra

Ri.

  
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