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Autore: Jeliza Rose    11/03/2013    3 recensioni
Bianca come il latte e rossa come il sangue: questa è Rozen … una ragazza irlandese di 18 anni dai lunghi capelli rossi e la pelle candida …
Un incontro casuale o forse del destino la legherà al giovane Sorensen, un ragazzo diciannovenne chiuso e misterioso che per colpa di Rozen si ritroverà ad affrontare il suo passato tormentato e segreto…
Una foto scattata di nascosto, due occhi verdi sconosciuti, i caratteri incompatibili e un legame indissolubile saranno da sfondo a questa storia o… favola? un po’ particolare!
Dal prologo:
E lei era lì... i lunghi capelli rossi risplendevano alla luce dei raggi solari che filtravano dagli alberi e la sua pelle era bianca come il latte, leggermente arrossata dal sole.La sua risata rieccheggiava nel silenzio del bosco accompagnata dal rumore del vento e dello scorrere del fiume…
Quello che si presentava davanti a Sorensen in quel momento era un quadro surreale...non poteva essere vera...era come una piccola creatura del bosco...magica e meravigliosa con quei riccioli rossi che le incornciavano il bel viso e che danzavano ad ogni suo movimento...
Sembrava come uscita da un libro delle fiabe...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Down in My Heart I'm Gonna Let it Shine


Soren


-Sorry! Sorry!Più in alto daiiii!!-

L'allegra risata di Mery Beth riecheggiò per tutta la vallata...i lunghi capelli mossi color cioccolato si muovevano liberi e sciolti al ritmo dell'altalena che avevo costruito per lei...il cerchietto rosa con il fiocco era ormai abbandonato sull'erba lanciato in un momento d'euforia mentre si lasciava spingere sempre più sù...non aveva paura...sapeva che io ci sarei stato...che non l'avrei mai lasciata cadere per nessuna ragione al mondo.

Il ramo più basso del Melo era perfetto e così con molta pazienza e devozione , con tutta la determinazione dei miei  "quasi" 16 anni m'impegnai ad accontentarla costruendo quell'altalena tanto desiderata...
Quella stessa altalena che adesso non esisteva più, che era diventata ormai legna bruciata, cicatrice di un ricordo che faceva solo male....


Tutto quello che la mia piccola Mery Beth mi chiedeva avrei cercato in ogni modo di darglielo...se avessi potuto le avrei dato anche la Luna.

Solo per un suo sorriso e vederla felice...
 
Solo per non farle ricordare che la realtà in cui vivevamo era uno schifo, perché lei si meritava  il meglio e tutto l'amore del mondo.
 
Anche se forse le bastava solo il mio...
 

Scese dall'altalena e aiutandola ad arrampicarsi, salimmo sul Melo.
Mi guardò speranzosa con quei suoi occhioni nocciola e le guance rosse mentre, seduta sul ramo accanto a me,i capelli spettinati e il lecca-lecca che le avevo comprato quel pomeriggio stretto in una manina, mi faceva mille domande a cui con molta pazienza rispondevo...

In silenzio ammirammo incantati il tramonto meraviglioso di quella giornata d' inizio Ottobre...

In silenzio... con Beth era un parolone...

-Sorry?-

Solo a lei era concesso chiamarmi così...per lei era buffo... la faceva ridere e a me andava bene...

-Dimmi Principessa...-
 
-Tu credi che un giorno le urla finiranno!? Sai a me piace mettermi sotto il tavolo con te a cantare e a inventarci storie mentre gridano...ma credi che finiranno prima o poi? Tu sai sempre tutto...-

Presi un bel respiro cercando di risponderle nel migliore dei modi per rassicurarla e farle capire che andava tutto bene...

-Sai Beth...voglio essere sincero con te, perché ormai sei grande, insomma hai appena fatto 7 anni e sei una signorina, anzi una vera Principessa...la mia Principessa...-

A quelle parole i suoi occhi luccicarono e un'espressione fiera e contenta si disegnò sul suo viso mentre mi guardava adorante con le labbra socchiuse rese ancora più rosse per via del lecca-lecca alla fragola...

-Non so se tutto questo finirà, ma...quello che so è che un giorno io e te ce ne andremo da qui e saremo felici...questa è una promessa!-

Le strinsi il suo mignolino col mio: un gesto che simboleggiava la veridicità di quelle parole a cui lei si aggrappava ogni volta che mi faceva quella domanda..

Mi sorrise grata, ma poi il suo sguardo si rabbuiò...

-Sorry...io ho tanta paura quando papà come oggi si arrabbia così tanto con mamma, e non mi piace che quando la difendi, lui...-

-Shhh! Non dire niente ok? Tu sei il mio piccolo raggio di sole, la mia luce...e sai che ti proteggerò qualsiasi cosa accada...-

-Già! Lo so che tu a me non mi dici mai le bugie e tu sarai per sempre il mio Principe Disney, sì sei proprio un Principe tu!
Il più bello e il più buono di tutti...eeeee vuoi sapere un segreto?-

Annuii guardandola divertito...si avvicinò al mio orecchio con le manine che le coprivano la bocca,guardandosi intorno con circospezione come se qualcuno potesse davvero sentirla e poi sussurrò quelle parole che sapevano di fragola...

- Fratellone tu non dirglielo...ma sei più simpatico e più bello anche di Peter Pan!-



Mi lasciai andare ad una sonora risata...

Stare con lei al Fiume, isolati nel nostro mondo senza pensare a quello che succedeva tra quelle mura mi faceva stare bene...

Quel posto, immerso nel bosco era la nostra "Neverland"...l' "Isola che non c'è" di cui parlavo sempre a Beth quando le raccontavo le avventure del suo eroe preferito...

Schioccò sulla mia guancia un sonoro bacio appiccicoso e impiastricciato per via del lecca-lecca, mentre con le manine anch'esse appicicaticce mi scompigliò i capelli con cui tanto adorava giocare...la strinsi a me con tenerezza dandole un bacio sulla fronte, m'inebriai del suo profumo di fragola e vaniglia mischiato al  nostro shampoo alla frutta...

Mery Beth era tutta la mia vita.

-Sorry?-

-Dimmi Principessa...-

-Non ti arrabbi vero se ti dico che ancora non ho fatto i compiti?Non volevo dirti le bugie, ma io volevo tanto venire qui con te a giocare...-

La guardai con la coda dell'occhio...non potevo arrabbiarmi con lei, riusciva sempre ad averla vinta con me...

-Mmmm che sia l'ultima volta però...Dai dopo vieni in camera mia e ti aiuto io ok?Sarà il nostro piccolo segreto non diremo niente a nessuno...-

Come ogni cosa del resto...ero io che mi occupavo di lei, sempre...e sapevo quanto le facesse paura Frank quando si arrabbiava se facevamo qualcosa che per lui era sbagliata e mamma...bé quella era un'altra storia.

Mi guardò riconoscente, rincuorata dalle mie parole mi strinse la mano con la sua tutta impiastricciata e sporca.

-Sorry?-

-Dimmi Beth...-

-La cantiamo la nostra canzone? Cantiamo "This little light of mine"?-

Le sorrisi...-Certo!Tutto quello che vuoi...-
 
 
 
 
La sua dolce voce  innocente riecheggiava ancora nella mia  mente e indelebile nel mio cuore.
 
 
 
 
 
 
This little light of mine,
I'm gonna let it shine!
let it shine, let it shine, let it shine!
 
 




Perso nei ricordi, con le guance rigate dalle lacrime ormai secche, non mi accorsi che una guardia aveva aperto la porta della mia cella...me ne stavo in un angolo rannicchiato su me stesso, avrei voluto essere trasparente...

Avrei voluto essere morto?...Forse.
 


-Hey ragazzo! E' tutto apposto puoi andare...-
 
Uscii da quella cella come un'automa, gli occhi vitrei, la maglietta ancora sporca del sangue di O'Brien, i ricordi di Mery Beth che non volevano smetterla di tormentarmi e la sensazione di essere un Mostro...perché se Rozen non mi avesse fermato probabilmente l'avrei ucciso.
 
Se da una parte la cosa non mi dispiaceva, visto quanto facesse schifo quel bastardo, dall'altra mi terrorizzava perché non volevo essere una persona cattiva..non volevo essere come Frank.
 
Josh mi aspettava fuori e dopo avermi abbracciato senza dire una parola, salii in macchina.
Il viaggio fu silenzioso, si sentivano solo le note di una canzone sconosciuta che proveniva dalla radio...non avevo la minima voglia di parlare e come sempre il mio amico capì che non doveva farmi domande.
Arrivati davanti a casa mia, salutai Josh e lo ringraziai quasi sussurrando, presi il mio skate recuperato dallo stesso Josh probabilmente il giorno prima ed entrai dentro a quello che ormai consideravo il mio inferno personale, andai dritto in camera  chiudendomi a chiave...
 
Caddi in un sonno profondo pieno di incubi...

Mi svegliai solo in tarda serata con una sensazione d'angoscia e adrenalina...mi buttai sotto la doccia e non riuscii più a dormire tormentato dai ricordi e dai sensi di colpa... 
Mi appisolai solo verso le 6.00 del mattino...Frank non si era ancora visto...il mio ultimo pensiero prima di crollare fu che sperai  non tornasse mai più...
 



Un rumore fastidioso arrivò alle mie orecchie...mi rigirai nel letto mugugnando e facendo cadere il cellulare per terra...
 
Ma sì tanto ormai più scassato di così...
 
Mi misi il cuscino sulla testa, per una volta che non facevo incubi volevo dormire...
 
Poi finalmente il silenzio...
 
E dopo qualche minuto di nuovo il rumore si fece più insistente di prima...e realizzai fosse il campanello.
 
Chi cazzo rompeva adesso?!
 
-Merda! Che palle...-
 
Lanciai il cuscino e mi alzai mezzo rincoglionito, non mi preoccupai di mettermi nemmeno la maglietta, così con solo i pantaloni di una tuta e scalzo arrancai verso la porta imprecando...
In altri momenti non mi sarei di certo disturbato ad andare ad aprire visto che di solito erano i creditori di mio padre che venivano a farci visita, ma probabimente non essendo lucido agii d'istinto....

Aprii la porta con un gesto secco stroppicciandomi gli occhi...

Non ci vedevo una mazza...

Stetti un attimo fermo cercando di collegare l'unico neurone funzionante e di capire chi diavolo fosse venuto a rompere, quando abbassando lo sguardo realizzai chi avevo di fronte...

Rozen Gallagher se ne stava davanti alla mia...e sottolineo alla MIA porta di casa, come al solito bellissima e con quell'aria innocente ignara del fatto che lì proprio non ci sarebbe dovuta essere...per nessuna ragione al mondo!

-CHE CAZZO CI FAI TU QUI!!!??-

Ero davvero sorpreso e spaventato di vederla, ma la cosa che mi stupì di più fu la sua reazione alle mie parole ostili.
Dopo essere arrossita ed essere rimasta imbambolata per qualche secondo, invece d'insultarmi come al suo solito per la mia maleducazione, si gettò su di me aggrappandosi al mio collo e sussurandomi ripetutamente all'orecchio -Grazie, grazie grazie...-

Rimasi letteralmente spiazzato e m'irrigidii , gli occhi sgranati increduli e le mie braccia lasciate inerme sui fianchi...pregai non sentisse il mio cuore battere furiosamente.

Inspirai il suo profumo e affondai il viso nella sofficità dei suoi splendidi capelli rossi...
 
L'autunno e le rose mi avvolsero completamente...
 
E a quel punto mi rilassai, perché mi sentivo troppo bene quando l'avevo così vicino, perché mi sentivo a "casa" e allora tremante alzai le braccia e la strinsi ancora di più a me....e non so come trovai le parole per risponderle...

-L'avrebbe fatto chiunque...- sussurrai.

-Forse...ma io ho chiamato te...c'eri tu.-
 
Mi persi completamente in lei, eravamo un'incastro perfetto...
 

OK...questi pensieri non andavano bene...per niente!
 
Appena realizzai che io e Rozen eravamo letteralmente incollati l'uno all'altro e che nessuno dei due si decideva a staccarsi, il panico s'impadronì di me, soprattutto per il fatto che tutto quello era sbagliato e che doveva andarsene all'istante...
 
Il mio più grande terrore era che Frank arrivasse e non volevo assolutamente che il piccolo elfo scoprisse che razza di vita di merda avessi e che assistesse ad uno degli show di mio padre.

M'irrigidii in un attimo...insomma ero mezzo nudo con Rozen tra le braccia, il mio cuore che batteva all'impazzata e sentii  che anche qualcos'altro si stava risvegliando...
 
ODDIO NO!
 
Sarebbe stato davvero molto...troppo imbarazzante.
 
Così l'allontanai  e la presi per i polsi ritornando lo stronzo di sempre.
 
Ero incazzato...
 
Ero incazzato con lei perché non doveva venire a casa mia.
 
Ero incazzato con lei perché odiavo come mi faceva sentire e l'effetto devastante che aveva su di me...
 
 
Praticamente il mio equilibrio mentale, già di per sé precario, andava a farsi fottere quando si trattava di quella nana malefica!
 
-OK...grazie per essere venuta.Ora te ne devi andare...SUBITO!-

-COSA?! Ma veramente io...-

-Rozen ti ho detto che ora devi andare a casa...sul serio!Mi fa piacere che ti sei sbattuta fino a qui, mi fa piacere vedere che stai bene, ma te ne devi andare.Davvero.-

La sua faccia non prometteva niente di buono, probabilmente conoscendola non si sarebbe tolta dai piedi facilmente...
Mi puntò l'indice sul petto e iniziò a gridarmi contro...
 
Che novità! Ma perché faceva sempre tutto il contrario di quelle che le dicevo?!

-Eh no  brutto scimmione! Stamattina sono stata tutto il tempo a girare per le varie aule a chiedere i compiti e gli appunti per te! Così non rimanevi indietro! Insomma è colpa mia se ti hanno sospeso e hai passato la notte lì dentro!In più quell'antipatico di Josh non ha voluto darmi il tuo indirizzo.Assurdo!Ma che problemi si fa quello?!Che poi sembra che la tua parola sia Legge. Ridicolo!E quindi ho dovuto per forza chiederlo ad uno dei tuoi professori.Ti rendi conto?!Che poi vorrei capire perché...insomma...e poi...-
 
Per un momento la guardai basito, era davvero troppo assurda dovevo ammetterlo...parlava a raffica e m'incantai a guardarla ascoltando quel monologo senza senso.
 
Aveva fatto tutto questo per me?
Perché era così stupida!? Perché non capiva che tanto era inutile perdere del tempo per uno come il sottoscritto?
 

-E poi anche Emma non vo... Per Dio Parker!Puoi metterti qualcosa addosso?!-

Sbottò incrociando le braccia, imbarazzata si girò dall'altra parte sbuffando e mi scappò una risata...era troppo buffa!
 
Allora qualche effetto dovevo averlo anch'io su di lei a quanto pareva...d'altronde ero consapevole del fascino che esercitavo di solito sul genere femminile...
 
 Una malsana idea mi balenò in mente...magari così se ne sarebbe andata...magari.

L'afferrai per il polso girandola verso di me, la fissai negli occhi con sguardo languido  e mi arruffai con un gesto distratto i capelli...avvicinandomi pericolosamente.
 
Mi rivolsi a lei con voce bassa e maliziosa, resa ancora più roca del solito visto che mi ero appena svegliato...

-Bé...perché scusa...t'imbarazza forse vedermi mezzo nudo?-

-No...cioè...io...-

Mi avvicinai al suo orecchio respirando il suo profumo...se non la smettevo di fare il coglione finiva che davvero avrei fatto un casino.

-Bé se vuoi entrare allora...-

Si allontanò di scatto con gli occhi spalancati rossa in viso...poi come se si fosse resa conto di qualcosa assottigliò lo sguardo...

-TU! Tu che diavolo credi di fare?!Lo stai facendo apposta non è vero!? Lo stai facendo apposta per mettermi ancora più in imbarazzo e farmi andare via!-

La guardai divertito...e alzai le mani con aria innocente.

Era diversa da tutte le ragazze che avevo incontrato...un'altra o mi sarebbe saltata addosso ( e scacciai quel pensiero assurdo su di lei) o sarebbe scappata via...

Io avrei scommesso senza ombra di dubbio per la seconda opzione.


Ma ancora non avevo conosciuto Rozen Gallagher, la ragazza più cocciuta della storia.


- Con chi credi di avere a che fare eh?! Che poi questi modi da casanova "tarocco" proprio non m'incantano! Ora mi fai entrare così ti dò tutta sta roba...che non vorrei dirtelo...MA PESA!-

Mi diede una spinta e con passo veloce entrò in casa...
 

Maledetta cocciuta di un'irlandese!


La seguii subito chiudendo la porta e l'afferrai per un braccio..

-Senti dammi le cose che mi hai portato e vattene!...Ti prego... Per favore...-

La guardai implorante...perché non voleva capire?!

Mi fissò per un attimo negli occhi in silenzio, poi si guardò  intorno...

La casa era in uno stato pietoso, bottiglie di birra sparse insieme a qualche cartone di vino...i piatti sporchi nel lavandino e sul tavolo , insomma uno schifo totale

Probabilmente rimase senza parole per quello che vide...

In quei giorni l'ultima cosa che avevo voglia di fare era di mettere apposto il porcile che aveva creato Frank, di certo non immaginavo che quella maledetta nana elfica sarebbe venuta a casa mia...nessuno poi era mai entrato.

Si guardò ancora attorno perplessa, mi sentii davvero male, mi vergognai da morire...volevo che se ne andasse al più presto...
 
-O-ok...me ne vado...scusa...io volevo solo...-
 
E poi sentii il rumore della serratura...quel maledetto rumore che conoscevo fin troppo bene.

MERDA!
NO NO NO non adesso.
Non ora.
Non Frank.

Mi girai verso di lei con gli occhi terrorizzati, non riuscii a nascondere il mio stato d'animo.
 
La serratura scattò, la porta si aprì e Frank si presentò in tutta la sua imbarazzante figura...

Avanzò barcollante e un po' instabile sulle gambe, ma purtroppo possedeva ancora quella lucidità che gli permetteva di comprendere e di usare la sua rabbia contro di me...
Con i capelli grigi sporchi appiccicati alla fronte e la barba incolta era decisamente fatto...gli occhi lucidi e spenti, di quel colore verde ormai opaco che una volta era così simile a quello dei miei, guizzarono da me ancora mezzo nudo a  Rozen.

E poi un ghigno malefico e inquietante si disegnò sul suo volto ormai consumato dallo schifo che prendeva, mentre chiudeva l porta dietro di sé.

Rozen mi guardò dubbiosa e con gli occhi sembrava chiedermi che stesse succedendo...
D'istinto mi posizionai davanti a lei...
 
Merda!Adesso era davvero un casino!
Quella ragazzina attirava i guai come una calamita! 
 
-Bene bene bene...guarda che abbiamo qui...-

Il mio respiro si fece più pesante...

Che avrei fatto se Frank  mi avesse messo le mani addosso?!
Non avrei reagito come al solito?
Ma non volevo...non davanti a lei...non volevo vedesse tutto questo.

Frank si avvicinò ancora di più ed io arretrai insieme a Rozen.

-E così è questo che fai quando non ci sono  piccolo bastardo!?-

-Frank smettila-

La mia voce non so come suonò ferma e sicura, in realtà il mio cuore sembrava voler uscire dal petto...
Sentii Rozen tremare dietro di me, probabilmente si era finalmente resa conto della situazione e di sicuro si stava già pentendo della sua testardaggine.

Ero davvero incazzato con lei, perché non mi dava mai retta?!

-Ti porti le tue amichette a casa adesso?!Te le scopi qui?!E' così che mi porti rispetto??!!-

-Frank basta! E' solo una mia compagna di scuola...-

Non volevo provocarlo, cercai di trattenermi il più possibile, poi la voce sottile di Rozen giunse inaspettata alle mie orecchie...

-I-io gli ho solo portato i compiti e sta-stavo giusto andando e...-

-Ti faccio i miei complimenti piccolo bastardo...è bella...molto...troppo per te, non sei alla sua altezza... che cosa ci fa una così con una nullità come te?...-

Strinsi i pugni, mentre nel frattempo sentii Rozen stringermi il braccio.

Le parole di mio padre furono come un pugnalata al cuore...una doccia gelata, una maledetta constatazione.

Sì certo erano le parole di un ubriacone fatto di droga per giunta, ma aveva detto solo la fottuta verità...
 
Io non meritavo una come lei...
Non meritavo niente da molto tempo ormai...
 
-Gliel'hai detto?! Gliel'hai detto quello che sei? QUELLO CHE HAI FATTO?!-

A quel punto il panico s'impadronì di me, nella mia mente avrei voluto sbatterlo al muro e farlo stare zitto, ma non potevo...e di nuovo il suo ricatto psicologico era un continuo insinuarsi nella mia mente insieme al senso di colpa...rendendomi debole.

-Papà ti prego smettila...-

-NON TI PERMETTERE DI CHIAMARMI COSI'!HAI CAPITO?!-
 
E a quel punto con uno scatto veloce fu su di me prendendomi per i capelli...
 
Tutto quello che non volevo succedesse davanti a lei stava accadendo...

Frank era alto quanto me, e quando non era troppo ubriaco, la sua forza unita alla sua rabbia faceva davvero paura, anche se sapevo che avrei potuto benissimo difendermi.
Nella mia testa sentivo di meritarmi quelle botte e di nuovo scattò quel meccanisco malato, quel mio lato masochista che aveva deciso di non reagire...di nuovo.

Mi ritrovai contro la parete sbattendo la testa..le sue mani che ancora afferravano violentemente i miei capelli.

Pensai a Mery Beth e a tutta la violenza di cui era stata testimone sotto al tavolo della cucina, con gli occhi chiusi e le orecchie tappate dalle sue manine mentre cantava la nostra canzone.

Pensai a lei quando sentii la voce di Rozen urlare a Frank di lasciarmi andare e allora capii che dovevo fare qualcosa.
Non avrei fatto lo stesso errore che avevo fatto con James, non lo avrei picchiato, ma non ero intenzionato a sottomettermi..

Non questa volta.

Così reagii e mi buttai su di lui tirandogli uno spintone e  facendolo cadere, afferrai Rozen per un braccio e corsi nella mia camera chiudendo a chiave...

Col respiro pesante chiusi gli occhi mi accasciai per terra insieme a lei appoggiandomi alla porta.
Sentii il suo respiro mescolarsi al mio in quel silenzio glaciale che venne interrotto pochi minuti dopo dalle urla di mio padre e dai colpi violenti sulla porta...la sentii sussultare vicino a me.
Così mi tappai le orecchie con le mani e canticchiai nella mia testa quella canzone...non volevo più sentire, non volevo più soffrire, non volevo più esistere...
 
This little light of mine,
I'm gonna let it shine!
let it shine, let it shine, let it shine!
 
Sentii la mano di Rozen afferrare la mia portandola lungo il fianco stringendola forte, e il suo tocco mi trasmise una sensazione di calore e di sicurezza...
 
Rimanemmo in silenzio con le mani intrecciate aspettando che le urla finissero e che Frank si stufasse andandosene via come  faceva di solito...uscendo da quella porta lasciando marchiate dentro di me quelle cicatrici invisibili che non sarebbero mai guarite...


E così capii che ne avevo abbastanza, che era arrivata l'ora di andarmene dalla quella città... che avrei abbandonato tutto e non avrei più messo piede lì dentro...



 



Ciao a tutteeeee! Ed eccoci al 15° capitolo! 
Innanzitutto ringrazio chi ha recensito, mi fa davvero piacere sapere quello che pensate della storia e che vi piaccia!E ovviamente ringrazio tutte quelle che mi seguono e che hanno messo la storia tra le preferite!
Allora...ehm non mi uccidete...diciamo che Soren è arrivato al limite e ha preso una decisione drastica...nel prossimo capitolo vedrete che succederà, sì lo so cose facili per quei due anche no!
Comunque finalmente credo che abbiate capito chi è  la piccola Mery Beth...un po' del passato di Sorensen è uscito in questo capitolo e prima o poi tutti i pezzi del puzzle andranno al loro posto.
Sono sincera ho adorato scrivere la parte dei due fratelli, ho voluto far capire il rapporto dolcissimo che li legava e spero lo abbiate apprezzato.
La canzone a cui si riferiscono Beth e Soren è "Little light of mine" una canzone gospel per bambini che a mio parere è molto dolce e infonde fiducia...per Soren la sua luce era Mery Beth ovviamente.

http://www.youtube.com/watch?v=7d2MbRpjiOc qui c'è il link

Qui sotto vi lascio la foto della sorellina di Soren...è la bellissima Jodelle Farland ed io l' ho trovata perfetta, la immaginavo proprio così!



Mery Beth

Ciaooo e alla prossima! =) recensite che mi fa piacereeeee! Un saluto speciale ad Anima Dannata che mi dà sempre ottimi consigli! ^_^
 
  
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