La felicità è uno stato effimero.
E, che io lo ammetta o meno, non dipende soltanto da me. Dipende da tutto ciò che mi circonda, le persone, le situazioni, la vita. Beh, in realtà tutto questo fa parte di me.
E' stato faticoso, in passato, dover ammettere che la mia felicità dipendesse da persone e situazioni che io stessa avevo fatto in modo che entrassero nella mia vita e che arrivassero ad avere una tale importanza, senza che avessi fatto nulla per impedirlo.
E quando non si possono bloccare e lasciare fuori?
Sto capendo che è molto più difficile ammettere che la mia felicità dipenda da persone e situazioni che non posso fare a meno di avere nella mia vita. Parti integranti di essa. O forse addirittura essa stessa.
Ma io non voglio affrontare certe cose, non mi sento pronta. E probabilmente non lo sarò mai. Non voglio. So bene come non affrontare i problemi, o come affrontarli il meno possibile. So come difendermi, non faccio altro da tutta la vita.
Ma se questa volta non fosse possibile?
Non posso escludere certi aspetti della mia vita come quelli che mi stanno facendo soffrire in questo momento. Non posso perché sono la mia vita, la maggior parte di essa. Eppure so di avere la forza di affrontare tutto ciò, ma non voglio essere costretta a farlo. Ho scampato il pericolo così tante volte, anche se sembrava così vicino.
E se adesso fosse davvero la volta buona?
Come posso difendermi ed eludere la sofferenza?
Non ho voglia di tirare fuori le palle e affrontare tutto questo, lo posso fare ma non voglio. Non è giusto, questa situazione non è giusta. Non credo di aver fatto nulla per meritare ciò. E nonostante questo, sta per accadermi davvero. Ciò che temevo forse accadrà. Ancora un po' e non potrò più aggrapparmi neppure al mio salvifico ottimismo.
E allora dovrò lottare, anche se in tutta questa situazione non posso fare nulla se non sperare di non doverne subire le conseguenze.
Lottare per non soffrire.