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Autore: Mitsuki91    12/03/2013    6 recensioni
[Spin-off del 16esimo capitolo di "The Final Chance" di Simona_Lupin, pubblicato con il consenso della suddetta autrice]
Dal testo:
Storia della Magia.
Voleva dire solo una cosa: noia, noia, noia.
E, se c’era una cosa che Sirius Black e James Potter detestavano dal più profondo del cuore, era proprio la noia.
[...]
"Felpato, che ne dici di riesumare una vecchia tradizione?”
“Che tradizione, amico?”
“Mi pare ovvio. Partita all’impiccato zozzo?”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Vorrei ringraziare innanzitutto Simona_Lupin, perché senza di lei non avrei mai letto qualcosa di meraviglioso come The Final Chance e, di conseguenza, non avrei mai scoperto qualcosa di così epico come il gioco dell’impiccato zozzo.
Vorrei quindi ringraziare Risa Slytherin, perché lei mi ha portato a conoscere questa storia e sempre lei appoggia le mie babbeaggini, ad esempio accettando di giocare all’impiccato zozzo in classe, mentre dovrebbe seguire le lezioni universitarie (a questo proposito ringrazio anche Luna1991, che ha preso parte alla cosa u.u). Altri ringraziamenti vanno sempre a lei, perché solo con i nostri deliri vengono fuori certe cose… Come le ultime parole da indovinare, ecco u.u
Ringrazio poi il gruppo The Fucking Final Chance, su facebook, dove ho proposto la storia prima di pubblicarla e dove ho avuto il via libera dall’autrice per la pubblicazione, appunto u.u
Ora, due o tre precisazioni: la storia è uno spin-off del capitolo 16 di “The Final Chance”. L’ultima parte, quella in corsivo, è in corsivo proprio perché presa dal capitolo. Ovviamente può anche non essere andata così, ma dato che l’autrice stessa mi ha detto che potevo pubblicarlo… Beh, si vede che ha apprezzato la mia versione delle cose, quindi non c’è male u.u
Detto questo, se qualcuno volesse farmi avere un parere, sarei ben lieta di ascoltarlo (meglio, di leggerlo) e di farlo anche pervenire a Simona_Lupin =)
Buona lettura =)


L’impiccato zozzo

Storia della Magia.
Voleva dire solo una cosa: noia, noia, noia.
E, se c’era una cosa che Sirius Black e James Potter detestavano dal più profondo del cuore, era proprio la noia.
“Ramoso.” disse Sirius, spingendo indietro la sedia e dondolandosi in modo pericoloso “Dai, proponi qualcosa.”
Peter, a quelle parole, si girò di scatto. Era seduto una fila avanti, accanto a Remus, ma Lunastorta sembrava capace solo di prendere appunti su appunti.
“Cosa avete intenzione di fare?” chiese, lo sguardo improvvisamente acceso. Anche lui, essendo un Malandrino, non sopportava starsene con le mani in mano, anche se poche volte prendeva l’iniziativa e preferiva accodarsi ai piani ‘malvagi’ degli altri.
“Non lo so, Codaliscia. Felpato, che ne dici di riesumare una vecchia tradizione?”
“Che tradizione, amico?”
“Mi pare ovvio. Partita all’impiccato zozzo?”
Le guance di Peter si arrossarono subito, mentre Sirius fermò il dondolio della sedia con un rumore piuttosto secco – che tuttavia non distrasse il professor Ruf – e si sporse verso suo fratello, osservandolo attentamente.
“Andata. Cosa ci giochiamo?”
“La scorta segreta delle Cioccorane di Lunastorta?”
“Guardate che vi sento.”
James scrollò le spalle, poi si rivolse a Peter.
“Tu giochi?”
“No, io…” iniziò lui, piuttosto in imbarazzo “Osservo voi. Non sarei mai capace di pensare a certe cose.”
Il ghigno che si dipinse sulla faccia di Sirius non prometteva nulla di buono.
“E sia, Codaliscia. Vedremo di farti scoprire nuove cose con questa bellissima partita, così per la prossima non avrai scuse.”
Peter arrossì ancora di più, ma abbassò lo sguardo sul foglio di pergamena immacolato che stava sul banco di Sirius.
“Felpato, a te l’onore.”
Sirius finse di pensare alla parole con fare teatrale, alzando gli occhi al cielo e mordicchiando la piuma. Poi, deciso, la immerse nel calamaio e scrisse:

L_ / _ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ _ _ _ S

“Iniziamo in modo soft.”
“Ehi, non è giusto! Sono un sacco di parole e un sacco di lettere.”
“Ma è facile, quindi taci.”
“Mmh… A?”
“Ecco a te, Ramoso, sei stato bravo, ma non abbastanza.”

L_ / _ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _A / _ _ A _S

“Ma come, solo due A?! La A dovrebbe essere la vocale più abusata!”
“Non fare storie e scegli una consonante, ora.”
“Uffa, come puoi non capire il mio profondo risentimento verso la A?! Lei, che è sempre presente ovunque, e che proprio ora mi ha abbandonato! Lei, che…”
“Ramoso.”
“E va bene, e va bene… Visto che la A non attecchisce, userò una consonante poco nota, ecco. H.”
“Come sarebbe una consonante poco nota? Comunque spiacente, qui non esiste. Inizia a delinearsi la tua forca, Ramoso.”
“Stronzo di un canide. Prima non ci metti le A e adesso mancano pure le H. Ah, ma vedrai! Non mi arrendo per così poco.”
“E allora fuori la prossima lettera, cervide.”
“Mh… E? Magari con lei ho più fortuna. Dopotutto la E è bella, non trovi? E come Evans…”
“Ok, ok, zitto e fammi scrivere.”

LE / _ _ _ _ _E / _ _ _E/ _ E _ _A / E _ A _ S

“Va già meglio. Ma, ehi… Nell’ultima parola sento profumo di Evans. Insomma, io l’ho detto e questa è comparsa… Non so se sia un bene o un male. Mi sbaglio, Felpato?”
Sirius fece un enorme sorriso e si apprestò a confermare la teoria di James.

LE / _ _ _ _ _E / _ _ _E/ _ E _ _A / EVANS

“Mh, guarda che ti conviene stare attento. La Evans non fa cose zozze, non senza di me.”
“Certo, certo.” convenne Sirius, soffocando una mezza risata “Ti arrendi o continui?”
“Certo che continuo!” rispose James, senza cogliere il sarcasmo nella prima parte delle parole di Sirius “Dunque, vediamo… S?”
“Ecco a te una S, Ramoso.”

LE / _ _ _ _ _E / S_ _E / _ E _ _A/ EVANS

“Oh, quella S messa lì non mi fa presagire nulla di buono. I?”
“Altro pezzo di forca in arrivo per te.”
“Ma uffa! Anche le I si ribellano, ora?! Cos’è questa insubordinazione?!”
“O mi dici un’altra lettera in mezzo secondo, o ti segno sconfitto e basta.”
“Non ti azzardare neppure a pensarlo, Felpato. O?”
“Andiamo già meglio.”

LE / _ _ _ _ _E / SO_E / _ E _ _A / EVANS

“Ok, la cosa si fa sempre più preoccupante. Ho paura di ricevere una conferma sui miei sospetti. D?”
Sirius rise sommessamente, mentre scriveva.

LE / _ _ _ _ _E / SODE / DE_ _A/ EVANS

Anche Peter si lasciò sfuggire un risolino, basso.
“Amico, ti conviene smettere. Felpato, questa non te la perdono.”
“Ma che cosa? Non è certo un’offesa, anzi. Riflettici, Ramoso.”
James non poté far altro che alzare lo sguardo e puntarlo sul soggetto in questione: la Evans. La parola “sode”, in linea di massima, poteva riferirsi solo a due cose. Che sembravano entrambe giuste, almeno a giudicare da quello che aveva visto.
James arrossì, distogliendo lo sguardo e imprecando a mezza voce contro Sirius, che nel frattempo si era piegato in due sul banco e rideva.
“Avanti, fratello.” disse, dopo un po’, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano “Dillo. O ti arrendi?”
“Mi manca una parola, stronzo di un canide.”
“Beh, sputa fuori una lettera, allora.”
James lanciò un’occhiata distratta al foglio e decise di non rischiare.
“L.”
“Punti sul sicuro, eh?”
Sirius faticava ancora a trattenere le risate, ma si impegnò ugualmente per scrivere tutte le L necessarie.

LE / _ L _ _ _E/ SODE/ DELLA / EVANS

“Sono ancora in alto mare.”
“Usa le tue doti di grande Cercatore, cervide dei miei stivali.” disse Sirius, prima di scoppiare di nuovo a ridere.
“Che c’entra il mio essere Cercatore con que… Oh. Oh no. Che cattivo gusto, Felpato. Tu, Peter, l’hai capita?”
Il ragazzo, rosso in volto per le risate trattenute, scosse lievemente la testa.
“Beh, l’ultima parole è “pluffe”, non è così, Felpato?”
Sirius scoppiò a ridere senza più trattenersi, tanto che Remus girò la testa e lo fulminò con lo sguardo. Ruf, ignaro di tutto, continuava la sua spiegazione con voce monotona.
“Uno a zero per te, Ramoso.” disse, una volta che si fu ripreso, ultimando la parola mancante.

LE / PLUFFE / SODE / DELLA / EVANS

James gli strappò la piuma, scuro in volto.
“Te la farò pagare, canide.”
“Ma dai, era un complimento.”
“Adesso non potrò più giocare a Quiditch senza pensare a… Merlino! Oltre a farmi passare per un depravato, la cosa mi deconcentra. E lo sai quanto io tenga al Quidditch: non posso essere deconcentrato.”
Sirius fece un pigro gesto della testa, come a dirgli di scrivere la parola invece di perdersi in chiacchiere. James parve, se possibile, ancora più offeso; tuttavia dopo qualche secondo di riflessione il suo entusiasmo tornò in tutto il suo splendore.
“Questa ti piacerà, vedrai.”

S_ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ _ _O

“Prima dai dietro a me, poi tu scrivi un papiro più finito!”
“La lettera, Felpato. O mi vuoi dire che ti sei già arreso?”
“Scherzi?! Mh… La U.”
“U? Sei serio?”
“Conoscendoti, potresti aver scritto delle parole con solo la U come vocale per vendicarti della A mancante di prima.”
James parve rifletterci un attimo, poi scrollò le spalle.
“Beh, ti sbagli. Comunque sei fortunato: la U c’è.”

S_ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ / _ U _ _ _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ _ _O

“Chiamala fortuna… Ce n’è solo una…”
“Beh, prossima lettera?”
“E?”
“Sul serio vuoi la E? Ne sei sicuro al cento per cento?”
“Non mi farai cambiare idea, cervide.”
“Peccato.”
“…”
“…”
“Allora, c’è o non c’è?”
“Sì, fottutissimo cane, c’è!”

S_ _ _ _ _ _ / _ E _ _ E / _ U _ _ _ _ E / _ _ / _ E _ _ _ _O

“Così va già meglio.”
“Adesso basta vocali, sia chiaro.”
“Come desideri, Ramoso. Allora scelgo la M.”
“La M?! Perché la M?!”
“Ma la smetti? Tutte le volte a chiedermi il perché e il percome…”
James sbuffò.
“Beh, credevo fosse ovvio. La M di Mutande!”
Peter quasi si strozzò con la saliva, mentre scoppiava a ridere.
“Sei il solito, Felpato!” disse infine, dopo che Remus gli ebbe battuto la mano sinistra sulla schiena per qualche volta; il tutto senza smettere di prendere appunti.
“Grazie, grazie. Allora, questa M?”
James, l’espressione parecchio delusa in faccia, si chinò per scrivere.

S_ _ _ _ _ _ / _ E _ _ E / MU _ _ _ _E / _ _ / ME _ _ _ _O

“Oh, ma così me la fai facile… Quella parola è proprio “mutande”, son sicuro! Ma aspetta, non segnarla.”
“Come no?!”
“Beh, non sono mica scemo, al contrario di qualcuno. Non mi gioco tutte quelle lettere sicure. T.”
James parve ancora più offeso dal comportamento dell’amico, mentre Peter osservava ammirato Sirius, dato che aveva avuto un’idea geniale.
“E tieniti la T, canide dei miei stivali.”

S_ _ _ _ _ _ / _E_ _E / MUT_ _ _E / _ _ / ME_ _ _ _O

“Peccato, niente altre T. A?”
James sbuffò.
“Aspetta, facciamo così che facciam prima.”

S_ _ _ _ _ _ / NE_ _E / MUTANDE / D_ / ME_ _ _NO

“Tutto qua il misero bottino della mia pensata geniale?”
“Non ti lamentare, Felpato.”
“E sia. L? Perché quella parola è proprio “nelle”…”
“Ti piace facile, eh? Chi l’avrebbe mai detto.”
“Zitto e segna, Ramoso.”
“Come desideri.”

S_ _ _ _ _ _ / NELLE / MUTANDE / D_ / ME_ L _NO

“Tocca alla I.”
“Sempre più facile.”
“Non è colpa mia se capisco le parole.”
“Certo, perché ci vuole tanto a capire “di”. Non cercare di fregarmi.”
“Tu intanto segna, cervide cornuto.”
“La prossima volta ti stacco davvero la coda a morsi.”
Sirius alzò gli occhi al cielo, mentre James segnava anche quella lettera.

S_ _ I _ _ _ / NELLE / MUTANDE / DI / ME _ LINO

“Oh, ma sono le mutande di Merlino!” esclamò Sirius, tutto contento.
“Sì, e prima che tu abbia un’altra pensata geniale, ti avviso che non ci sono altre R. Ora devi osare, Felpato.”

S_ _ I _ _ _ / NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO

“Ok, proviamo ad usare il cervello. E’ una cosa che si fa nelle mutande.”
“Felpato, amico mio, da quando tu hai un cervello?!”
L’espressione di James era così scandalizzata che Sirius si sentì in dovere di tirargli una gomitata fra le costole. James, ovviamente, ricambiò. Il tutto, di nuovo ovviamente, si tramutò subito in una mini-rissa, da cui entrambi riemersero ridendo.
Peter aveva iniziato a tamburellare sul banco con le dita.
“Ehi.” li richiamò, mentre loro ancora sghignazzavano “Qui ci sarebbe una partita da concludere.”
“Ramoso, Codaliscia ha ragione. Ora fammi riflettere.”
Sirius osservò il foglio di pergamena intensamente, come se questo potesse parlare e rivelargli la risposta.
“Ah-ha!” esclamò infine, battendo un pugno sul palmo della mano “Astuto, davvero astuto. Cercavi di fregarmi, vero, con quella O alla fine? Ma io non ho mai detto O! Quindi, lo faccio ora. O.”
James sbuffò.
“Te l’ho detto: ti piace vincere facile.”

S _ _ I _ _O / NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO

Ora che la lettera era stata aggiunta, a Sirius parve tutto molto più chiaro.
“Amico, questa non era male, dai. Ma la parola mancante è “schizzo”. Sono certo che la prossima volta farai di meglio.”
James s’imbronciò.
“Come diavolo hai fatto ad indovinarla con così poche lettere?!”
“Secondo te che altro si può fare, nelle mutande? Comunque ho apprezzato il riferimento, davvero.”
Sempre con uno sbuffo, James completò la parola.

SCHIZZO / NELLE / MUTANDE / DI / MERLINO

“Dai, Ramoso, via quella faccia… Uno pari, tocca a me.”
Sirius si mise ad osservare fuori dalla finestra, lo sguardo assorto, mentre pensava a una parola zozza.
Improvvisamente sembrò illuminarsi e, colto da una mezza risatina isterica, si mise a scrivere.

C_ _ _ _ _ _ _ / _’_ _ _ _ _ _ / _ _ _ / _ _ / _ _ _ _ / _ _ _ _ _ _ / _ / _ _ _ _ _ _ _ / _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _O

“Eh?! Amico, come puoi pretendere che io indovini una mostruosità simile?!”
Sirius continuò a ridere sotto i baffi e aggiunse questo lo fai con la Evans dopo la frase incriminata.
“Relax… Più parole uguale più lettere, quindi più possibilità d’indovinare… No?”
James parve riflettere attentamente sulla questione, osservando la scritta dopo la parola con apprensione.
“E sia. Allora inizio di nuovo con la A, sperando che stavolta non mi tradisca.”
“Ottima scelta, Ramoso.”

C_ _ _ _ A _ _ / _’A_ _ _ _ _ / _ _ _ / _ _ / _ A _ _ / _ _ _ _ _ _ / _ / _ _ _ _ _ _ _ / _ _ A _ _ _ _ _ _ _ A _O questo lo fai con la Evans

“Ottima scelta un paio delle mie corna, ce ne sono pochissime.”
“Forza e coraggio, non perderti d’animo.”
“Mannaggia a te e alla tua stirpe, Black. Beh, a questo punto provo di nuovo con la E di Evans.”
“Come desideri, cervide.”

CE_ _ _A_E / _’A_E_ _ _ / _ _ _ / _ _ / _A_ _ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / _ _A_ _ _ _ _ _ _A_O questo lo fai con la Evans

“Ah, mia dolce Evans, tu sì che porti fortuna…”
“Ma se ci sono tante E quante A!”
“Ma è la prospettiva diversa che conta, canide.”
“E sia, ma ora basta vocali… Intesi?”
“Intesi. Quindi… Che la S di Scarlett sia.”
“Certo, non di Sirius, ma di Scarlett.”
“Zitto e segna.”
Sirius alzò gli occhi al cielo, ma obbedì.

CE_ _ _A_E / _’A_E_ _ _ / _ _ _ / _ _ / _A_ _ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / S_A_ _ _ _ _ _ _A_O questo lo fai con la Evans

“Scarlett, questa me la paghi. Una sola, misera, S?!”
“Ringrazia che ci sia, piuttosto. Altra consonante?”
“Mh, beh, facciamo come te. C’è un apostrofo, quindi… Dev’esserci una L.”
“Stavolta sei tu che punti a vincere facile, Ramoso. Mi deludi, davvero.”
“Ma stai zitto e scrivi.”
Sirius sbuffò, ma si chinò per scrivere senza protestare oltre.

CE_ _ _A_E / L’A_ELL_ / _ _ _ / _L / _AL_ / _E_ _ _E / _ / _ _ _ _ _ _ _ / S_ALL_ _ _ _ LA_O questo lo fai con la Evans

“Direi che siamo già messi meglio. Quella parola, poi, mi sa di “anello”… Ma dato che tu prima hai fatto il furbone, ora tocca a me. N.”
Sirius ridacchiò.
“Non ti piace perdere, vero?”
“Mai, Felpato, ormai dovresti saperlo.”
Scuotendo la testa, Sirius si chinò di nuovo per scrivere.
“Facciamo che ti semplifico le cose come hai fatto tu prima.”

CEN_ _A_E / L’ANELLO / _ON / _L / _ALO / _EN_ _E / _ / _O_ _ _N_ / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans

“A parte “con” e “il” che ho già indovinato… Felpato, sei sicuro che l’ultima parola esista?”
“In effetti non saprei. Però fa scena, quindi ce la lascio.”
James gli lanciò un’occhiataccia.
“Se pensi di fregarmi così, amico, beh, ti sbagli di grosso. Io non mi arrendo”
“Non sia mai che io ti voglia fregare, Ramoso. Ora dì un’altra lettera.”
“Beh, ho fatto il decotto e facciamo la pozione. I di “il”.”
Sirius ridacchiò ancora.

CEN_ _A_E / L’ANELLO / _ON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / _O_ _INI / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans

“Pet, tu che ne pensi?” chiese James, girando il foglio per farglielo vedere meglio.
“Eh no, amico, questo si chiama barare. O ci arrivi con le tue forze o niente.”
Il ragazzo mascherò male un’espressione delusa, poi riprese la pergamena e la fissò piegando la testa di lato, assorto.
“E va bene, prendiamo la via più semplice ancora una volta. C.”
Sirius si affrettò a scrivere.

CEN_ _A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / _OCCINI / S_ALLON_OLANO questo lo fai con la Evans

“Quella parola è “boccini”, non mi freghi. B.”
“Agli ordini, Ramoso.”
“E sbrigati a scrivere, perché ho un brutto presentimento.”
Peter soffocò una risata, mentre Sirius scriveva.

CEN_ _A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / BOCCINI / SBALLON_OLANO questo lo fai con la Evans

“Ecco, lo sapevo. E per tua informazione, “sballonzolano” non è una parola.”
“Però ci sta bene, ammettilo.”
“Dipende dal resto. E il resto mi puzza.”
“Solo se non ti lavi.”
“Ma che schifo! Completa quella parola, maniaco delle mutande. Mettimi la Z.”

CEN_ _A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _EN_ _E / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans

“Ho paura di chiederti la lettera, amico.”
“Dilla e basta, oppure arrenditi.”
“Mai. Allora… T?”
“Sei sempre più vicino. Questa è buona cosa.”

CENT_A_E / L’ANELLO / CON / IL / _ALO / _ENT_E / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans

Peter si mise le mani sulla bocca per evitare di ridere troppo forte.
James guardò disgustato il foglio e, soprattutto, quel questo lo fai con la Evans scritto dopo la parola misteriosa.
“L'ho capita” fece James, studiando la parola che Sirius aveva scritto con ancora cinque lettere mancanti. “Ma non ho nessuna intenzione di dirla ad alta voce. Andiamo, Felpato, fa davvero schifo! Pet, diglielo anche tu! Se Remus sapesse... gli bloccheresti la crescita” sospirò, osservando con commiserazione l'amico dalla mente priva di pensieri malsani che gli sedeva di fronte, ignaro di tutto.
“Allora ho vinto!” esultò Sirius, battendo un pugno sulla spalla del compagno. “Sei una femminuccia, Ramoso, ritirati. Fai pena”.
“Solo perché non sono una persona squallida come te, non significa che non so giocare” replicò piccato l'altro, colpito nell'orgoglio.
Sirius sorrise, chinandosi un secondo per completare la parola, prima di riprendere a dondolare sulla sedia, come sua abitudine.

CENTRARE / L’ANELLO / CON / IL / PALO / MENTRE / I / BOCCINI / SBALLONZOLANO questo lo fai con la Evans

E così, si concluse anche quella partita dell’impiccato zozzo, lasciando un Sirius decisamente soddisfatto, un James disgustato e un Peter che, manco a dirlo, stava soffocando dalle risate trattenute.
   
 
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