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Autore: inlovewithalone    12/03/2013    0 recensioni
«Peccato che sei stronza!» ribadì lui con il solito sorrisetto strafottente, spettinandomi i capelli con una mano.
«Dai Malik potresti anche smetterla di fare il figo per una volta.» lo fulminai e lui ridacchiò.
«Liz dai, scherzavo lo sai, sei la mia migliore amica.»
«Si lo so.» credetti per un momento di non sentirmi le gambe, poi però ripresi coscenza da ciò che stava succedendo.
«Dai entriamo, ci sono i ragazzi che ci aspettano.»
Varcammo il cancello grigio e arrugginito della scuola e entrammo dentro l'edificio.
Mark era li, con i capelli tra il biondo e il moro e gli occhi verdi scuri, con una mano in tasca e l'altra con in cellulare in mano.
Si cosa mi aspettavo, che un 19enne guardasse una quasi 17enne? Dai Liz, svegliati.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Alla Norway High School se non c'era un pettegolezzo nessuno riusciva a vivere, nessuno tranne me evidentemente.
Non mi sono mai ritenuta una ragazza poi così solare, ero semplicemente come una persona normale si comporta, credo.
Non credo di essere mai stata innamorata di qualcuno prima d'ora, anche perchè tutti quelli che conosco sono stronzi.
A volte credo che le persone mi stiano indifferenti, perchè diciamolo, non è che ci siano tutti questi raggi di sole a scuola.
«Ehy Liz, tutto a posto?»
Bionda, occhi verdi, alta e fisico snello e slanciato. Chi poteva essere se non la mia compagna di banco? Era bellissima, lo ammetto e forse, anzi di sicuro, è la ragazza con cui avevo fatto più amicizia.
«Si, tranquilla Lie.» le dico curvando un po' le labbra fingendo un sorriso.
«Sei sicura? Sai ti vedo un po' strana...»
«Ti ho detto che sto bene Haylie.» sembravo davvero cosi turbata per qualcosa?
«Okay.» disse sospirando «Comunque secondo me dovresti vestirti in modo più femminile.» continuó
«Mi stai dicendo che mi vesto male?»
«No, no! Sto solo dicendo che dovresti mettere più in risalto la tua femminilità» tuonó, mentre il professor Parker ci lanciava occhitacce scocciate nel sentirci borbottare.
«Dici che dovrei mettere in risalto il mio metro e un tappo?» alla fine ero alta 1.65 , forse meglio, ero bassa 1.65, non avrei mai voluto mettere cose che non si adeguassero a me.
«Smettila Liz, lo sai che non dico questo» ribadì
La lasciai perdere e mi voltai verso la lavagna dove il professor Parker stava tenendo la sua amata lezione di chimica.

«Sono tornata.» urlai
Poggiai lo zaino in camera e mi buttai a peso morto sul letto. Dopo circa 15 minuti di silenzio costatai che forse era il caso di alzarmi, e andai davanti lo specchio. Forse Lie aveva ragione, mi vestivo male. Felpe large, pantaloni enormi... Non ero il massimo dello stile insomma. Aprì di scatto l'anta dell'armadio in cerca di qualcosa di più femminile. Per mia sfortuna non trovai niente e ció mi costrinse ad andare a chiedere a mia sorella maggiore qualcosa. Peró lo avrei fatto la mattina dopo.

Bussai alla porta della sua camera. «Puoi entrare!» urló con voce stridula
«Ehy Ronnie, senti volevo chiederti... non è che mi potresti prestare qualcosa da mettere?»
«Oddio Liz, è da anni che aspetto questo momento!!» disse mentre si avvió all'armadio. Ne prese dei pantaloni neri molto stretti con quattro bottoni, di cui due finti e un maglione, un pó scollato e largo al punto giusto, bianco con una croce nera al centro.
«Provali.» mi spinse nel bagno e chiuse la porta
Mi tolsi gli indumenti di dosso e misi quelli che mi diede Maya. Ammetto che mi stavano davvero bene, non l'avrei mai pensato. Le mie gambe affusolate erano messe in evidenza dalla strettezza dei pantaloni e la maglietta risaltava molto la parte sopra. Come scarpe avrei insossato le vans nere.
Uscì dal bagno e mia sorella senza fiatare mi rispinse dentro facendomi sedere sul bordo della vasca. Prese la trousse e ne fece uscire un mascara, un fondotinta, un ombretto e un eyeliner.
«Ora sta ferma che ti trucco» disse iniziando ad aprire la scatolina contenente il fondotina.
Dopo una quindicina di minuti smise di fare tutto e si spostó da davanti me per farmi vedere allo specchio.
Di essere sembravo leggermente carina, ma mi stupì il fatto di essere truccata e sentirmi bene. Per la prima volta non sembravo una tredicenne, ma una decente sedicenne.

«Liz, c'è l'autobus sbrigati!» urló mia madre dal piano di sotto. Corsi, presi lo zaino e mi precipitai fuori senza giacca dato il clima primaverile.
Salì su quel maledetto mezzo di trasporto, che per dire, se non esistesse non riuscirei neanche ad andare a scuola, e rimasi incantata nel guardare un ragazzo dagli occhi verdi e riccioluto, che, non avevo mai visto salire su quell'autobus.
  
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