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Autore: Michelle92    12/03/2013    2 recensioni
"Io e Yoko siamo sempre così, a volte capitano questi episodi di “leggera litigata” e ci sfottiamo anche per ore, ma non abbiamo mai avuto bisticci pesanti …ci vogliamo un gran bene, ci veniamo sempre incontro e ci consideriamo sorelle separate alla nascita; Senza di lei sarei persa."
"Vederlo tra le braccia di un'altra mi faceva star male, era come se un pugnale mi colpisse al petto:ma perché? che sentimento stavo provando? forse la risposta mi era abbastanza chiara ma non volevo vederla"
"Pregavo con tutta me stessa, non so a chi, ma continuavo imperterrita a chiedere pietà e aiuto perché il dolore mi stava soffocando : non ero pronta a perdere il mio amico che camminava in bilico tra la vita e la morte, non poteva lasciarci così; Paul, Yoko e io ci stringemmo in un abbraccio perché il dolore ci stava sgretolando..non eravamo forti abbastanza"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonasera care lettrici! :)
Eccomi con un nuovo aggiornamento "molto romantico"; spero tanto che vi piaccia!
Buona lettura, un bacio <3

 
-Michelle! Vieni a darmi una mano, questo vestito è una trappola!-
-Arrivo! Solo il tempo di mettermi la vestaglia e sono da te-
 
Come entrai nella camera della mia amica mi precipitai verso lei perché a momenti soffocava: si stava sfilando il vestito senza aver prima sganciato i bottoni che stavano sulla schiena
-Certo che sei davvero furba! Perché non hai sganciato i bottoni, idiota? È logico che così non uscirà mai-
-Accidenti…..- e Yoko cominciò a bofonchiare una lista di imprecazioni che sembrava essere infinita
-Adesso continua a tenere in alto le braccia così riesco a infilartelo e a sganciare quei dannati bottoni-
Presi il vestito con tutte le forze che avevo per farlo scendere nuovamente sul corpo di Yoko dal momento che le stava opprimendo la faccia, perché lei molto intelligentemente aveva deciso di sfilarlo dall’alto
-Fai in fretta, ti prego, qua non c’è più aria-
-Un momento, è veramente….Ah! Ecco, fatto!-
-Finalmente….ossigeno!-
-Girati che adesso sgancio i bottoni-
-Grazie Mich-
-Di niente, ma sappi che il vestito non è una trappola: sei tu imbranata!-
Yoko mi guardò e fece una piccola risata, rendendosi conto che avevo davvero ragione; si mise anche lei una vestaglia da notte e si accomodò a gambe incrociate sul suo letto, invitando anche me a fare altrettanto

-Ehm- Yoko, con calma, cercava di chiedermi qualcosa -Che impressione ti hanno fatto i ragazzi?-
Ecco dove voleva andare a parare; dritta al punto oltretutto!
-Se la cavano abbastanza bene con quegli strumenti-  La sua domanda era a doppio senso, l’avevo capito subito, ma per adesso preferivo restare alla larga dall’altro significato che aveva inteso; d’altronde la mia risposta era valida ugualmente perché la loro musica mi aveva sul serio incantata
-Non solo con gli strumenti, ma hai sentito la voce che si ritrovano? Faranno strada, vedrai-
Ricordavo benissimo la voce di Paul, risuonava ancora nelle mie orecchie…e come potevo dimenticarla?
-Si, anche la loro voce è fantastica…sinceramente non mi aspettavo tanto talento da quei ragazzi-
-E invece….ci hanno stupite!- Yoko pronunciando queste parole sorrise, assorta nei suoi pensieri, nel suo mondo..Potevo immaginare che le stava passando per la testa

Poi cominciò nuovamente a guardarmi, e per dieci minuti abbondanti né io e né lei avevamo più aperto bocca..
Quel silenzio mi stava facendo diventare sorda talmente era rumoroso; parlava troppo perché io e Yoko potevamo capirci attraverso i nostri sguardi, non potevamo nasconderci le cose a lungo; ero io che non volevo affrontare l’argomento anche se  ne avevo un estremo bisogno…
-Oh, al diavolo Yoko! Possiamo smetterla con questa pagliacciata?-
-Io sono la tua amica, la tua migliore amica; so che questa situazione ti sta spaventando, conoscendo il tuo carattere, ma la devi affrontare…-   e pronunciò con infinita dolcezza queste parole
-Paul….- bofonchiai a bassissima voce
-Ho capito che era lui il problema, ma  non capisco perché lo consideri tale! Insomma, non avresti potuto continuare all’infinito ad essere fredda e cinica con i ragazzi, almeno fin quando qualcuno non ti avrebbe fatto perdere la testa…-
-Si, ma…- cercai di protestare, inutilmente
 -Ma cosa? Devi capire che l’amore è tutto ciò che serve; devi lasciarti andare Michelle perché non c’ è cosa più bella, non c’è cosa che ti faccia sentire più viva-
-Io ho paura, mi spaventa!  capisci adesso perché non voglio ammettere nemmeno a me stessa che Paul mi piace da morire?-
-Sentiamo, cosa ti terrorizza?-
-Mi spaventa il fatto che nessuno ha mai avuto un’ascendente così forte su di me, mi spaventa perchè quando lo vedo il mio cuore va a mille, le ginocchia mi tremano e perdo totalmente il senso delle realtà; mi sento………. vulnerabile-
-Sciocca, è l’amore che ti fa sentire così! Non devi avere paura, devi accettare che ti stai innamorando…è una cosa stupenda quella che ti sta succedendo-
-Non è detto che io mi stia innamorando…potrebbe essere solo attrazione-  Non volevo accettare la realtà che mi si palesava davanti agli occhi
-Solo attrazione? Mich, perché allora “questa sensazione” non ti è venuta anche quando stavi con gli altri ragazzi con cui sei uscita? Eh?-
Ecco il punto che volevo evitare, il punto che mi mise con le spalle al muro: proprio perché con gli altri ragazzi c’era solo attrazione non mi accadeva mai quello che mi stava succedendo ora; senza dubbio l’attrazione c’è anche adesso, e anche molto forte perché Paul è bellissimo, ma c’è anche  dell’altro perché ogni volta che lo vedo, bè, mi sciolgo dannazione!

-Ehi! Amica?- Yoko cominciò a scuotermi tenendomi per le spalle facendomi tornare alla realtà
Istintivamente abbracciai la mia amica perché agiva sempre per il mio bene e aveva davvero tanta pazienza; adesso in particolare mi aveva dato una mano ad aprire gli occhi su una cosa che, nonostante fosse sotto il mio naso, non volevo vedere e non volevo ammettere. La mia amica aveva ragione, dovevo accettare il fatto che anche una come me, che aveva sempre un grande carisma e un grande potere sul sesso maschile  poteva amare davvero un ragazzo; da cacciatrice stavo diventando preda: avevo paura ma Paul forse ne valeva la pena.
-Grazie- sussurrai all’orecchio di Yoko mentre continuavo a stringerla
-Spero che tu abbia capito-
-Penso di essermi fatta almeno un’ idea- dissi divincolandomi dall’abbraccio e mostrando un sorriso
-Bene, almeno un passo sei riuscita a farlo allora!-
-Ehm, spero solo di non cadere!-
-Se cadi ti puoi sempre rialzare- Yoko mi fece l’occhiolino
-Basta con i discorsi seri, le tue massime mi stanno facendo paura! Piuttosto andiamo di sotto a cenare?-
Lei annuì, così mi alzai dal letto  e la trascinai in cucina tenendola a braccetto.
 
 
Non riuscivo a dormire, il discorso che avevo fatto prima con Yoko mi suonava ancora in testa e più ci pensavo più mi angosciavo; Adesso che ero riuscita a liberarmi  dalla mia corazza, come dovevo comportarmi con Paul? Il mio cervello chiedeva pietà, tutti quei pensieri rischiavano di farlo scoppiare

Decisi di alzarmi e di fare qualcosa per distrarmi…
Sapevo già cosa: presi una tela e la posizionai verticalmente sul cavalletto, avvicinai uno sgabello e infine preparai i colori ad olio.
Dipingere mi faceva star bene, mi faceva sentire libera; potevo esprimere tutte le mie emozioni, tutto ciò che provavo nel mio mondo e che andava oltre i limiti della realtà: per me era vita

Mi accomodai nello sgabello e cominciai; presi  il pennello e dipinsi una linea verticale verde, poi la sfumai con le altre tonalità di quel colore; al ramo, ormai ben delineato davanti a me, mancava ancora qualcosa di essenziale: le spine.
Ci misi un’ora abbondante affinché quel gambo fosse finito e rifinito alla perfezione; subito dopo preparai dell’altro colore, questa volta si trattava di un rosso acceso…

Un rumore proveniente dalla porta-finestra della mia camera mi fece sobbalzare, mi girai istintivamente per capire di cosa si trattasse e cominciai ad urlare per la sagoma che avevo appena visto; strillai talmente forte che Yoko in un batter d’occhio arrivò in camera mia
-Che cavolo succede qui?-
-Yoko, ho visto una sagoma fuori dalla porta-finestra- dissi agitata e con il respiro affannato per lo spavento
La mia amica si voltò verso fuori per verificare quello che stavo dicendo e scoppiò a ridere
-Che cosa cavolo ti fa ridere? Guarda che non me lo son sognato! Ho visto sul serio quell’ombra!-
Non diede peso alle mie parole che uscivano dalla mie labbra come un fiume per l’agitazione e si diresse verso la porta, dopo di che l’aprì in modo molto disinvolto
-Oh, ciao Paul!-
-P-Paul?- non mi venne in mente altro da dire, la confusione era tanta! Cosa ci faceva nel mio balcone? E come ci era arrivato soprattutto?
-Bè io torno a dormire! La prossima volta vedi di essere meno fifona… e Paul, quando tornerai a farci visita passa dalla porta principale così la principessa non si spaventa; Buonanotte ragazzi! - Yoko mi fece l’occhiolino e sparì fuori dalla porta di camera mia
Adesso in camera c’ero io e Paul, e ancora una volta mi faceva mancare l’aria con il suo sorriso

-Ciao Michelle!-
-Ciao Paul- cercai di non perdere il controllo anche se era difficile
-Vedi, non riuscivo a dormire  così sono uscito nel balcone per fumare una sigaretta, ho visto la luce proveniente dalla tua camera, e…-
-Come hai fatto ad arrivare nel mio balcone?-
-Bè, sono collegati…basta semplicemente oltrepassare un piccolo muretto-
Mi diressi fuori per vedere se quello che Paul diceva era vero...
E aveva ragione, non l’avevo ancora notato…
-Ehi- due mani mi cinsero i fianchi –non mi credevi?- Automaticamente il sangue cominciò a fluire copiosamente nelle mie guance…fortunatamente eravamo fuori, al buio e con un po’ di fortuna non si sarebbe notato
-Non mi fido degli estranei- risposi punzecchiandolo
-Ah si? Ma io sono un bravo ragazzo- e mi voltò verso di lui sempre tenendomi per la vita

Adesso che eravamo faccia a faccia i nostri occhi si incrociarono in uno sguardo profondo, complice, intimo nonostante conoscessi Paul da pochissimo; restammo così finchè lui, cominciò a stringermi più forte a se avvicinando le sue labbra alle mie….Io non capivo più niente, mi lasciai trasportare solo dalle emozioni lasciando da parte la ragione e abbandonandomi a quel bacio tanto desiderato; la sua bocca si appoggiò delicatamente alla mia, le sue labbra cominciarono a muoversi sulle mie e il bacio da tenero diventò passionale: le nostre lingue si cercavano, si prendevano e si incrociavano…desideravo con tutta me stessa che quegli attimi durassero all’infinito ma ad un certo punto avevo dovuto lasciare la sua bocca per prendere aria, interrompendo purtroppo quella magia
Riprendendo il mio controllo lo guardai e sorrisi: non c’erano parole per descrivere quello che era appena successo
Mi abbracciò continuando a stringermi  a sé
-Ehi hai freddo piccola?- Stavo tremando, ma non mi ero accorta; troppo impegnata ad assaporare quei momenti
-Un po’…su, entriamo dentro!-
Paul mi seguì, e una volta dentro si incantò davanti alla tela in cui mi ero cimentata prima che arrivasse lui…
-E questa?-
-Bè, prima di ritrovarmi uno sconosciuto in camera stavo dipingendo- e gli feci l’occhiolino
-Certo, certo uno sconosciuto- Paul adesso aveva un tono ironico, quasi per sbeffeggiarmi; poi continuò…
-Dovrebbe essere una rosa?-
-In teoria si…ma manca ancora un bel po’-
-Ha qualche significato particolare?-
Oh si che ha un significato particolare…ma di certo non posso andare a raccontarlo a Paul dal momento che anche lui ne fa parte…
-No, è così tanto per esercitarmi con i colori…sai!-
-Mmm, capisco…anche se la rosa potrebbe avere un alto valore simbolico-
-Questo non è il caso però!- Sorrisi sperando di averlo convinto
-Mi piace come dipingi; ne hai degli altri da farmi vedere? L’altro giorno l’avevi promesso…io non dimentico!-
-Un attimo, li devo cercare…tu intanto accomodati pure sul mio letto!-
-Agli ordini principessa-
Vedere Paul seduto sul mio letto faceva un certo effetto; tutta quella perfezione che mi osservava con un sorriso mozzafiato suscitava in me una moltitudine di pensieri, da quelli più romantici a quelli più perversi

Tornai alla realtà e presi una sedia per poter arrivare alla parte superiore dell’armadio dove tenevo tutte le mie tele…
Le presi accuratamente una ad una e le poggiai in terra; raccolsi la mia preferita e mi avvicinai a Paul …che dormiva comodamente sdraiato!
Mi dispiaceva svegliarlo, così lo lasciai dormire; pensandoci il sonno pian piano si stava impossessando anche di me e decisi di farmi un po’ di spazio nel materasso vicino a Paul… la cosa non mi dispiaceva affatto
Mi sdraiai, cercando di non svegliarlo, in posizione fetale sul bordo del letto dandogli le spalle; poco dopo un braccio mi cinse per la vita e Paul mi tirò verso di lui facendo aderire la mia schiena al suo petto
-Buonanotte piccola-
-Buonanotte Paul-
  
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