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Autore: fabi300108    12/03/2013    4 recensioni
L'inizio della storia d'amore di Ron e Hermione dopo la seconda battaglia di Hogwarts...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fanny/Fawkes, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Mi è uscita di getto, ho cominciato a scrivere non sentendomi molto ispirata e poi le parole sono andate da sole,spero vi piaccia!

Piangi… I tuoi occhi sono rossi come i tuoi capelli, come le tue orecchie quando sei in imbarazzo. Ti sei allontanato dal clamore della gente, dalla confusione della sala grande. Lord Voldemort è stato sconfitto, ma a che prezzo. Ci hanno rimesso la vita tanti nostri amici e conoscenti e tante persone di cui non sapevamo niente, ma soprattutto ci ha rimesso la vita tuo fratello.
Stai rannicchiato in un corridoio vuoto, la schiena contro la pietra dura, il viso nascosto dalle mani, non senti il freddo del vento che entra dalla finestra rotta, portando con se l’odore ferruginoso del sangue e le risate e i gemiti di questa giornata di gioia e di lutti. E’ una vittoria e una sconfitta Ronald e noi lo sappiamo più di tutti, niente ci potrà ridare i nostri cari, i nostri anni migliori, l’innocenza della nostra gioventù, il passato triste e doloroso rimane, non c’è da aspettare che nel futuro, un futuro di speranza, senza paura, un futuro di desideri che si possono avverare.

 “Ron?” Il ragazzo alza lo sguardo, non ha paura a farsi vedere in lacrime, non da lei…La giovane si siede accanto a lui e lui poggia alla spalla della ragazza il capo, lei gli stringe forte la mano.

Non ci saranno più macerie e marchi neri, non ci saranno più vittime, non dovranno più nascondersi, ma ora è troppo presto per pensare a questo, è il tempo del lutto e del dolore.

Anche Hermione piange, traggono nella vicinanza dell’altro conforto e calore umano, sono cresciuti, lei non è più la so-tutto-io Granger e lui non ha più la sensibilità di un cucchiaino…La stringe forte a se Ron, e lei poggia il capo sul petto di ragazzo, il suo odore familiare che sa tanto di casa, la sua casa da sette anni. Sono impolverati, sporchi di sangue e graffiati, non c’è l’hanno fatta a ripulirsi, non ancora, non riescono a far scivolare via tutto. Harry dorme, è crollato nel suo letto, nella torre di Grifondoro, la buona Madama Chips gli ha rifilato una pozione “sonnosenzasogni” e per almeno otto ore l’amico è lontano dal dolore e dal rimpianto. La Grifona solleva il capo, i ricci scomposti e con pezzi di calcinacci incastrati, gli occhi infossati e rossi, le mani e il viso con piccoli tagli, ma non è mai stata così bella come ora.

Donna, non un automa sempre sui libri, non lei sempre pronta a ogni evenienza, non la ragazzina capace di sopportare le torture della pazza Lestrange, ma Hermione, fragile, brillante, splendida, giovane strega. Per la seconda volta in tanti anni, il giovane le prende il viso tra le mani e la bacia. E’ un bacio adorante, dolce e leggero come le ali di una farfalla, se lo leggono negli occhi, lei lo guarda, gli prende nuovamente la mano, c’è amore nei suoi occhi è dolce e sicura la voce della ragazza:

“Rialziamoci”

In quella parola c’è la consapevolezza del futuro, la forza e la voglia di andare avanti, la spinta a non soccombere nella tristezza e nella disperazione. Il ragazzo si aggrappa alla mano di lei e si alza, la segue come la seguirebbe in capo al mondo, sembra sapere dove andare Hermione nella devastazione dei corridoi, il bagno dei prefetti:

 “Laviamoci”.

La giovane si spoglia con sicurezza restando solo con un sobrio intimo, non c’è sensualità nei suoi gesti, vuole lavare via il sangue, la terra e la sofferenza dai loro corpi, Ron prova solo tranquillità alla vista del corpo scoperto di lei, ha un leggero brivido nel vederle sulla pelle candida i numerosi lividi e contusione oltre che i graffi, ma dopotutto non sono che la copia dei segni che ha addosso anche lui. Resta solo in boxer,  e segue la ragazza nella vasca piena di acqua calda e schiuma.

Fa male la spugna mentre a vicenda se la passano sulle schiene lacerate e sui visi segnati, brucia il sapone sulle pelle tagliata e le ferite esposte, bruciano i loro occhi persi ognuno in quelli dell’altro. Ron passa le mani tra i capelli di Hermione, li lava dal sangue secco e dall’intonaco, si asciugano in morbidi accappatoi bianchi che si tingono del rosso slavato dell’acqua del loro sangue che esce dai tagli aperti.

Hermione impugna la bacchetta e con meticolosa dedizione comincia a curare taglio per taglio, ferita per ferita ogni segno che ha il ragazzo, poi lui fa lo stesso con lei. Non c’è bisogno di spiegargli l’incantesimo, non importa se non è un mago brillantissimo, ci riesce e lo sa, come tante volte gli ha lasciato la sua vita in mano, ora Hermione si lascia medicare da lui.
Con la bacchetta le asciuga i capelli. La strega appella la sua borsetta, contenente tutti i loro averi e recupera i loro vestiti. Sanno di bucato, di pulito e di fresco, quando tutto intorno a loro c’è ancora il silenzio della morte e l’orrore del sangue. Si vestono in silenzio. Sono più ordinati ora. Lei si lega in una treccia i capelli che per via dell’umidità già stanno schizzando via dai nodi dell’acconciatura, ma gli occhi sono sempre tristi e infossati, però c’è una fiammella che nella loro profondità arde.

Raggiungono mano nella mano e in silenzio la sala dove sono stati messi i corpi dei difensori di Hogwarts, lontana, lontanissima, da dove giacciono i corpi di Voldemort, Bellatrix e i mangiamorte.

L’aria nella stanza sembra essere fredda come i corpi di coloro che amano lì deposti, ogni passo una stretta al cuore, ogni passo un conoscente: Il piccolo Colin Canon, un vero Grifondoro, non è stato molto fortunato povero ragazzo, nato da una famiglia babbana perde quasi tutto il suo primo anno per essere stato attaccato dal basilisco, poi subisce il regime dei Carrow e ora questo, Lupin e Tonks, mano nella mano anche nella morte, e avevano appena avuto un figlio, non dicono nulla, ma lo pensano entrambi, potevano essere loro, Piton, pallido in morte come lo era in vita, solo ora rivalutato ai loro occhi, e infine Fred, sorridente anche ora, protagonista indiscusso nella morte, non lui e il gemello, non lui uno dei tanti Weasley, ma lui Fred.

Nessuno sembra stupito di vederli tenersi per mano, la signora Weasley si alza dal petto di Fred e va ad abbracciare il suo figlio più piccolo e la sua nuova figlia, George alza appena lo sguardo, poi lo riposa subito sul corpo del fratello, Fleur singhiozza sulla spalla di Bill che piange in silenzio, Charlie è accanto al padre e stringe Ginny, entrambi pallidi e seri mentre le lacrime scorrono silenziose, Percy non si rassegna, in ginocchio accanto al fratello, soffre, si sente in colpa, proprio ora che si erano riavvicinati!

Anche Ron ed Hermione ricominciano a piangere ognuno nella braccia dell’altro con Fred che con quel sorriso sembra prenderli in giro.
Nel silenzio il canto di una fenice che va verso il sole nascente, è Fanny, la si rivede per la prima volta dalla morte di Silente, il sole dell’alba illumina il volto di Fred, e le lacrime dei presenti. E’ un nuovo giorno, i ragazzi si guardano negli occhi, sono cresciuti nel dolore. E’ un nuovo inizio, è il loro inizio.

   
 
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