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Autore: _jawaadmylove    12/03/2013    6 recensioni
Lei è Elizabeth. Ha 17 anni ed è italiana. Lui, Harry Styles, noto cantante della band ‘One Direction’ è un vecchio amico di famiglia. Elizabeth è costretta a stare con lui a Londra poiché i genitori sono morti in un incidente stradale ed Harry, da buon amico di famiglia, ha deciso di tenerla con se. Elizabeth è arrivata a casa di Harry da poco e il giorno stesso ha conosciuto il resto della band. Entrambi non sanno come comportarsi. Lei, timida e chiusa, ha difficoltà a relazionarsi con le persone e ritrovarsi come ‘tutore’ un cantante famoso non le facilita le cose; lui invece è alle prime armi in queste situazioni e quindi risponde con difficoltà alle poche domande che la ragazza gli rivolge. Le loro storie s’intrecceranno e pian piano inizieranno a conoscersi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Harry?’ dissi parandomi davanti ai suoi occhi mentre  era seduto sul divano con gli altri.
‘Dimmi’
‘Non è che avresti qualcosa da mangiare? Ho una certa fame’ chiesi con timidezza.
‘Emh non so. Stiamo sempre fuori casa e non faccio la spesa da un po’, prova a vedere nelle mensole in cucina’ mi rispose incerto.
‘Va bene, grazie.’ Dissi avviandomi verso la cucina.
‘Nel caso trovassi qualcosa, ricordati di vedere la data di scadenza!’ scherzarono gli altri.
 
Ricapitolando. Lei è Elizabeth. Ha 17 anni ed è italiana. Lui, Harry Styles, noto cantante della band ‘One Direction’ è un vecchio amico di famiglia. Elizabeth è costretta a stare con lui a Londra poiché i genitori sono morti in un incidente stradale ed Harry, da buon amico di famiglia, ha deciso di tenerla con sè. Elizabeth è arrivata a casa di Harry da poco e il giorno stesso ha conosciuto il resto della band. Entrambi non sanno come comportarsi. Lei, timida e chiusa, ha difficoltà a relazionarsi con le persone e ritrovarsi come ‘tutore’ un cantante famoso non le facilita le cose; lui invece è alle prime armi in queste situazioni e quindi risponde con difficoltà alle poche domande che la ragazza gli rivolge. Le loro storie s’intrecceranno e pian piano inizieranno a conoscersi.
 
Andai in cucina ed aprii tutti gli scompartimenti.
Nel primo, nulla.
Nel secondo, nulla.
Nel terzo, un ragno. Che schifo!
Li guardai tutti da cima a fondo, trovai qualcosa solo nell’ultimo scompartimento.
Una brioche. Meglio di nulla no?
Controllai la scadenza e dopo essermi assicurata che fosse buona iniziai a mangiarla.
Ritornai nel grande salone per poi dirigermi verso le scale.
‘Trovato qualcosa?’ mi chiese Harry in evidente difficoltà.
‘Una brioche, era l’unica cosa che non era avariata.’ Risposi accennando un sorriso.
‘Dovremmo andare a fare la spesa domani.’ Disse.
‘Dovremmo? Devi Harry, Devi! Non è possibile avere ospiti in casa e non avere nulla da mangiare.’ Lo scherzò un po’ Louis.
‘Ok Louis, domani io ed Elizabeth andremo a fare la spesa. Vero Beth?’ disse.
Per tutta risposta lo guardai sgranando gli occhi
‘C-certo.’ Sorrisi e corsi in camera.


 ***


Il giorno dopo io ed Harry uscimmo presto. Non parlammo per tutto il tragitto casa-supermercato.
La Range Rover nera era riempita dai nostri silenzi e dai nostri respiri. La musica faceva da sottofondo ed Harry ogni tanto canticchiava.
La permanenza nel supermercato non era da meno. Il silenzio regnava ed ogni tanto uno dei due faceva una domanda in base a ciò che dovevamo prendere.
Appena fuori il grande edificio parecchie fan si avvicinarono a noi per una foto con Harry, nel frattempo io andai a riporre le cose in macchina.
Aprii il cofano e vi poggiai le buste, lo richiusi e poi andai a sedermi sul sedile accanto al passeggero in attesa di Harry.
Non capivo veramente perché non riuscivo a spiaccicare parola con lui, eppure da piccoli giocavamo insieme. Bhè, erano passati 11 anni ma il concetto era lo stesso no?
Passarono diversi minuti prima che lui potesse tornare.
‘Allora, abbiamo preso tutto?’ disse sorridendomi.
‘Penso di si’
‘Perfetto, allora possiamo ritornare a casa’
Mise in moto la macchina e partì. Il tragitto durò parecchio a causa del traffico.
Passarono parecchi minuti prima che lui mi rivolgesse la parola chiedendomi di abbassare un po’ il finestrino perché faceva caldo. Poi ne passarono altrettanti prima che ritornassimo a casa e mi chiedesse cosa volessi per pranzo.
C’era parecchio silenzio tra noi e sinceramente non mi dispiaceva.
Non è che non volessi parlare con lui, ma sono sempre stata del pensiero che i silenzi sono molto più efficaci delle parole.
Le parole si fraintendono, si interpretano in modo sbagliato, feriscono.
I silenzi invece hanno senso unico. Significano solo una cosa e lo si capisce in base alle circostanze.
Il nostro era un silenzio di timidezza e di difficoltà in come comportarsi.
Infondo era così, nessuno dei due sapeva come comportarsi.
Harry era diverso nei suoi atteggiamenti, con i ragazzi era scherzoso e vivace, con me era forse troppo se mi dava il buongiorno e la buonanotte. Ma lo capisco, era lo stesso per me. Quella situazione era nuova e strana per entrambi. C’era bisogno di tempo, per conoscerci, per fidarsi l’uno dell’altro.
‘Ti piace?’ chiese una volta a tavola.
Aveva provato a cucinare un po’ di pasta con il sugo all’italiana.
E gli era uscita abbastanza bene, a cucinare era abbastanza bravo.
Annuii con la testa.
Poi di nuovo silenzio prima che portasse il secondo piatto.
‘Beth?’
‘Dimmi’ dissi gentile.
‘Non so come comportarmi, mi è nuova questa situazione.’ Ammise abbassando il capo.
‘Anche per me è così. Dovremmo solo conoscerci e poi sarà tutto più semplice.’
‘Dovremmo passare più tempo insieme.’
‘Lo passiamo già Harry, ti ricordo che stiamo ventiquattro ore su ventiquattro insieme.’
‘Intendo parlando. Dovremmo parlare di più. Magari potremmo andare al parco qualche volta o al Luna Park oppure a mangiare fuori. Fanno questo le persone per conoscersi no?’ chiese puntando i suoi occhi nei miei.
‘Non c’è bisogno di uscire sempre per conoscersi. Si può sempre rimanere in casa e guardare un film che ci piace e dopo commentarlo insieme, parlare dei nostri sport o hobby preferiti, magari potremmo averne qualcuno in comune e andarlo a praticare insieme un giorno. Potremmo anche restare seduti sul divano e parlare di qualsiasi cosa.. ce ne sono tanti di metodi. Potremmo anche uscire qualche volta, ma non deve essere una cosa obbligatoria.’ Risposi.
‘Si, hai ragione.’
Feci un sorriso soddisfatto.
 
Finito di mangiare lo aiutai a pulire le stoviglie per poi risalire in camera mia.
Credo che lui rimase sul divano a guardare un po’ di tv.
Io mi posizionai sul letto con le cuffie nelle orecchie, chiusi gli occhi e addio mondo.
La musica era il mio rifugio.
Con lei tutti i pensieri andavano via, era la mia migliore amica, la mia compagna di vita. Dopo la morte dei miei genitori mi rifugiavo sempre nel suo mondo e non ne uscivo fin quando non mi sentivo soddisfatta.
Mi accorsi della sua presenza nella stanza quando si sdraiò accanto a me sul letto, nella mia stessa posizione. Anche lui con un paio di cuffie nelle orecchie ed anche lui chiuse gli occhi.
Forse una delle cose che avevamo in comune era la musica.
Non riuscivo decisamente a concentrarmi sulla canzone che dalle mie cuffie passava nel mio condotto uditivo con lui accanto.
Tolsi le cuffie e le riporsi sul comodino. Lo guardai per un po’.
Era cresciuto tantissimo dall’ultima volta che lo avevo visto in Italia.
Non avrei mai pensato che il bambino dispettoso di 6 anni si sarebbe preso cura di me.
Non avrei mai pensato che con tutti i suoi impegni si ricordasse ancora di me.
‘Musica.’ Sussurò.
‘Come scusa?’
Tolse le cuffie  e le mise nella tasca dei suoi pantaloni di tuta.
‘Abbiamo in comune la musica e il modo di ascoltarla. Stesi e con gli occhi chiusi assaporando ogni singola parola del cantante.’
‘Esatto.’ Dissi sedendomi a gambe incrociate sul letto.
Lui mi imitò.
‘Cos’altro ti piace?’ chiese.
‘I film strappalacrime, i silenzi, il rumore della pioggia sull’ombrello, le cioccolate calde nei giorni freddi e le docce rinfrescanti in quelli caldi. Mi piacciono i frappè e tutto ciò che è composto da cioccolata. Adoro il Titanic  e le giornate con gli amici a parlare di stupidate varie.’
‘Cosa odi?’ chiese ancora.
‘I film horror, piangere anche se lo faccio spesso e le persone che si credono superiori. Odio il caldo atroce e odio non saper nuotare. Odio il fatto che mi hanno portato via i genitori, odio il fatto che non so come relazionarmi con te, odio i miei amici di scuola che mi hanno preso in giro fino ai sedici anni ed odio l’amore.’
‘Cosa ti ha fatto di male?’
‘Nulla. È questo il punto. Ho diciassette anni e non ho provato ad amare nessuno, forse odio più me stessa ed il mio modo di fare che l’amore.  Infondo sono io che mi sono portata a questa situazione. Come si può avere diciassette anni e non avere mai dato il primo bacio? Ridicolo infondo. L’amore è solo uno stronzo che si dice che un giorno arriverà e poi non arriva mai.’
‘Forse hai ragione, ma non potrai mai saperlo se non lo provi veramente.’
‘Ma dal momento che non lo proverò mai, rimango della mia opinione.’
Stava per riaprire bocca quando il campanello suonò.
Si precipitò giù ad aprire. Le voci dei ragazzi si diffusero in tutta la casa.
Penso che passassero la maggior parte del loro tempo qui ancor prima che io arrivassi.
Restai qualche minuto in camera poi mi avvicinai alla porta e la chiusi per poi andare verso le scale e scenderle.
Era la prima volta che forse io ed Harry avevamo una conversazione ‘seria’.
Figo.
‘Eeeelizabeth!’ trillò Niall venendomi ad abbracciare quando scesi le scale.
Non capivo da dove provenisse tutto quell’affetto.
‘Ciao Niall, ragazzi.’ Salutai con un cenno del capo.
‘Vieni con noi, allora Beth, com’è andata la mattinata?’ chiese Zayn facendomi sedere accanto a lui.
‘Emh bene. Siamo andati a fare la spesa, poi abbiamo pranzato..’
‘E poi?’ chiese Liam interrompendomi.
‘Poi ho aiutato con le stoviglie e sono andata in camera ad ascoltare un po’ di musica..’
‘E poooi?’ chiesero tutti insieme con aria curiosa.
‘Ragazzi ma le state facendo il terzo grado’ disse Harry difendendomi.
È inutile dirvi che se lo mangiarono con gli occhi.
Rivolsero di nuovo la testa verso me in attesa della mia risposta.
‘E poi è arrivato Harry ed abbiamo parlato un po’’
‘Lo sapevo!’ trillò Louis saltando in piedi.
‘Harry era troppo scocciato di vederci quando siamo arrivati, poteva significare solo una cosa: avevamo interrotto una conversazione e lui lo odia.’ Continuarono gli altri.
‘Voi siete pazzi.’ S’intromise Harry.
‘Oddio’ riuscì a dire io.
Erano pazzi, per davvero.
Mentre gli altri si congratularono fra di loro per le loro giuste deduzioni io m’incamminai per la mia stanza.
‘Dove vai?’ chiese Harry.
‘In camera mia.’ risposi per giunta.
 

***

 
‘Il cliente da lei chiamato è irraggiungibile.’ Ripeteva la voce metallica.
Ero una persona attaccata ai ricordi, che fa fatica ad ammettere le cose. E lo sono tuttora.
Ero con il mio cellulare a cliccare invano il tasto chiama. Sullo schermo composto il numero del cellulare di mia madre.
La frase era la stessa che sentì qualche giorno prima. Prima di andare a stare da Harry. Il giorno dell’incidente.
La provavo a chiamare perché volevo sapere dove fossero le mie scarpe grigie, lei era uscita con papà.
Provai più volte prima di rinunciarci e mettermi le scarpe nere che andavano comunque bene.
Dopo circa una mezz’ora la chiamata.
‘I suoi genitori hanno avuto un incidente e sono morti sul colpo’
Era questa la frase che mi dissero appena aperta la chiamata.
Così, a crudo, senza una frase di preparazione precedente, senza un ‘mi dispiace’ finale.
Mi dissero di chiamare qualcuno maggiorenne in modo che potessero parlare meglio dell’accaduto, ero piccola per loro, ero piccola per sapere.
‘Elizabeth, esci con me e i ragazzi stasera?’ mi chiese Harry facendomi tornare alla realtà.
‘No, andate pure.’ Risposi.
‘Come vuoi, allora noi andiamo’ disse.
‘Ciao’
Dopo qualche secondo sentì la porta chiudersi.
Erano andati via.




HOLAAAAAA!
Nuova storia.
Come vi sembra?
Depressa?
Bella?
Orribile?
Troppa timidezza?
Troppi dialoghi?
Sto impazzendo.
Non sono mai stata brava a scrivere e quindi a me sembra un'emerita cacata.
Ditemi voi se vi piace, se non piace a nessuno la cancello, giuro!
Potreste lasciare una recensione per capire le vostre opinioni? 
Ok, dopo avervi annoiato abbastanza, mi dileguo.
Ciaaaaoooooooooooo akhjkghjkdha

Su twitter sono @_jawaadmylove , seguitemi, ricambio gsklghsgh
Ho scritto questa storia anche su una pagina facebook, se volete passate https://www.facebook.com/photo.php?fbid=315823668520541&set=a.315823651853876.1073741825.241243542645221&type=1&theater

Ora mi dileguo seriamente.
Puff! Non ci sono più, lol.
Ok STOP. Ciaooo

 
  
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