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Autore: Miss Yuri    12/03/2013    6 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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 Capitolo 10. Non uno di meno
 

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Giorni. Giorni interi erano passati dall’ultimo attacco che aveva ordinato contro di loro e nessuno dei suoi servi era ancora riuscito a localizzare quei dannati ragazzini che osavano solo pensare di intralciarlo.
Fino ad ora gli aveva permesso di vagare liberi per Kanto, senza preoccupazione alcuna e avevano avuto tutto il tempo necessario per organizzare un minimo di mosse strategiche. Non doveva assolutamente abbassare la guardia. Ogni infimo sbaglio poteva portare alla fine del suo grande impero, che ancora si stava andando a consolidare.
Ogni secondo che passava, era un sacco di tempo che veniva inutilmente sprecato. Mai si era sentito così vulnerabile come in quel momento e, questo, gli dava un irritante senso di impotenza. Da un po’ di tempo a quella parte, aveva notato che i suoi poteri si affievolivano giorno per giorno, rendendolo sempre più debole.
Per ora, la situazione non gli era ancora sfuggita di mano, ma se ciò fosse accaduto? Cosa ne sarebbe stato di lui? Se perdeva anche la capacità di controllare la mente altrui, Arceus avrebbe potuto batterlo definitivamente.
Dopo o durante il suo risveglio, non aveva percepito questa improvvisa diminuzione del suo potenziale. Qualcosa non era andato come doveva, ne era certo e quei ragazzini centravano qualcosa. Se voleva venire a capo di quel dilemma, doveva assolutamente scovarli. Erano riusciti a nascondersi per dieci anni e ora, che erano usciti allo scoperto, non poteva lasciarseli scappare.
Fissava da parecchi minuti lo schermo del computer, dove il Professor Oak continuava a schiacciare una sequenza innumerevole di tasti, apparentemente, senza senso. Non ci aveva mai capito un granché di quelle assurde tecnologie utilizzate dagli umani, ma non poteva certo affermare che fossero inutili. Ma stava cominciando a perdere la pazienza e lo si poteva intuire chiaramente dallo sbattere della sua lunga coda sul pavimento. Ad ogni colpo secco, il povero scienziato si irrigidiva come un bastone di legno.
“ Allora… li hai trovati? ” gli chiese bruscamente, facendo sobbalzare il povero scienziato, ormai stremato dopo tutte quelle ora passate a setacciare l’intera regione di Kanto alla ricerca di Ash e i suoi amici.
“ N-no, Lord Zuriga. Purtroppo, le uniche telecamere installate a Kanto si trovano nelle città. Non ho possibilità di rintracciarli lungo i percorsi. ” Gli rispose il ricercatore, asciugandosi la fronte imperlata di sudore dopo lo spavento iniziale.
“ Rimettiti al lavoro. Ora. ” Gli ordinò con tono secco e intimidatorio, per spronarlo a fare di meglio.
Oak deglutì silenziosamente, girandosi e ricominciando a battere, freneticamente, le dita sulla tastiera e visualizzando le immagini di più telecamere, proiettate sullo schermo del computer.
La sua pazienza stava oltrepassando ogni limite di sopportazione. Non potevano essersi volatilizzati chissà dove! Eppure, neanche i suoi servitori riuscivano a localizzare quei sei mocciosi arroganti. Erano più scaltri di quanto si aspettasse.
“ Lord Zuriga, signore. Ecco, li ho rintracciati. ” Lo avvisò lo scienziato, con una leggera nota di soddisfazione nella voce “ Hanno appena varcato i confini della città di Aranciopoli. Ma non sono soli. ”
“ Chi c’è con loro? ” domandò il leggendario, inarcando lievemente un sopracciglio.
“ Due persone e un Pokémon. Credo che siano tre ex membri del Team Rocket. ” Gli rispose l’altro, tentando di aumentare la risoluzione della telecamera per identificare i tre sconosciuti.
“ Non sono una minaccia. Il Team Rocket non ha provato nemmeno ad opporsi quando Kanto e le regioni circostanti sono entrate in mio possesso… ” Disse lui, lasciando la frase in sospeso “ Questa volta, se ne occuperà Mewtwo. Darkrai ha fallito l’ultima volta e non deve accadere di nuovo.”
 
 
La stessa situazione di degrado era toccata anche alla vivace e allegra cittadina di Aranciopoli. I sei allenatori non si sorpresero più di tanto nel constatare, coi propri occhi, che era caduta così in basso. Come le precedenti città che avevano avuto l’occasione di visitare, non era stata risparmiata.
Il Team Rocket, invece, rimase più spiazzato di loro. Erano parecchi anni che non si spostavano da Zafferanopoli e, quindi, erano impossibilitati a sapere in che condizioni si trovasse l’intera regione di Kanto.
Aranciopoli doveva il suo appellativo ai numerosi edifici color delle arance e dei mandarini. Colori caldi, che ti facevano pensare subito all’estate, al divertimento, alla solarità e alla giovinezza. Non per niente, la città era dotata di un porto e anche di una spiaggia balneare, un buon luogo per trascorrere le vacanze. E non a caso, Lt. Surge, uomo molto esuberante e amante dei tipi Elettro, aveva stabilito la sede della sua palestra ad Aranciopoli.
Tutto questa felicità e spensieratezza era sparita molto tempo addietro. Le pareti degli edifici non erano più di un bel arancione pastello, poiché erano state rovinate dalla salsedine proveniente dal mare e risultavano scrostate in molti punti. I muri presentavano notevoli graffi, segno che molti Pokémon avevano lasciato una traccia del loro passaggio.
La sabbia delle spiagge non era più di quel caratteristico color dorato e farinosa, ma grigia e sporca, date le scarse cure a cui erano state sottoposte in tutti quegli anni, in cui la presenza dell’uomo si avvertiva di rado.
“ Continuo a pensare che, forse, avremmo fatto meglio a rimanere a Zafferanopoli. ” Borbottò Jessie, rimpiangendo il loro vecchio e sicuro rifugio nella metropoli.
“ Troppo tardi. Avete deciso di seguirci ed ora voi ci aiuterete. ” Le ricordò, sprezzante, Ash, sorridendo in modo sghembo.
“ Pika Pika pi. ” squittì Pikachu a bassa voce, poco entusiasta di dover viaggiare con quei tre.
“ Piplup piplup. ” sbuffò il pinguino, con una smorfia di disappunto.
“ Beh, guarda, non siete gli unici ad essere amareggiati! Vi rendete conto che sto rischiando la pelliccia solo per aiutarvi nei vostri scopi? ” urlò Meowth, assalito da un improvviso scatto d’ira.
“ Fai silenzio e chiudi il becco! I ripensamenti saranno per dopo. Piuttosto, cerchiamo di raggiungere il porto. ” Intervenì Misty, tappandogli la bocca con una mano.
“ Non credo che sarà molto facile. Ci sono Pokémon da tutte le parti e non credo che siano amichevoli.  ” La interruppe Drew, indicando il fondo della via principale.
Il gruppo fece dietro front e si nascosero in un vicolo, giusto in tempo per veder passare un branco di Lairon composto da una o due decine di esemplari. Bastava una semplice occhiata per capire che quei poveri Pokémon avevano qualcosa che non andava: la corazza d’acciaio sopra la loro schiena non era di un color grigio opaco ma completamente nera e la superficie presentava delle piccole crepature che testimoniavano le battaglie a cui quelle creature avevano preso parte. Gli occhi, invece che azzurri come l’acqua di un mare calmo e gentile, erano viola e fosforescenti.
Non appena si furono allontanati, i presenti tirarono un lungo sospiro di sollievo, sperando di non dover più fare incontri simili.
“ Possibile che non si può stare mai tranquilli?! ” esclamò Vera, maledicendo quei Pokèmon per averla fatta spaventare in quel modo, tanto che il suo cuore batteva ancora all’impazzata.
“ Pensate che Zuriga ci abbia individuati? ” domandò Drew, cercando di trovare un valido motivo per cui quei Lairon correvano in quel modo.
“ Ovviamente, sì. E so già chi gli ha riferito la nostra posizione… ” Gli rispose Paul, fissando con diffidenza i tre membri del Team Rocket.
“ Ehi! Non penserai che siamo stati noi, vero? ” dissero James e Jessie, agitando le mani come per dissuaderlo da quei pensieri.
“ No. Sono sicuro che loro non c’entrano. Guardate là, sopra le nostre teste. ” Li difese Ash che, dopo aver alzato lo sguardo, aveva notato una piccola telecamera ben nascosta nella rientranza di una casa.
“ Hai ragione. Quella deve essere una delle webcam che avevano installato anni fa. Non è difficile per un informatico esperto entrare nel sistema privato di queste telecamere e monitorarle. ” Spiegò Misty, osservandone i movimenti meccanici mentre spostava l’obiettivo da una parte all’altra della viuzza.
“ Ricordo che le avevano installate pure a Petalipoli, poche settimane prima di incontrarci. ” Disse Vera, raccontando gli avvenimenti accaduti nella sua città natale.
“ Modestamente, è tutta opera del nostro capo! ” Rivelò, con alterigia, Meowth. Nonostante Giovanni fosse scomparso tempo prima, lui e i suoi due compagni nutrivano ancora un profondo rispetto per il loro superiore.
“ Sì! Mi ricordo! Diceva che, in questo modo, avrebbe tenuto d’occhio la situazione nelle regioni circostanti. ” Aggiunse James, mentre la parole del leader del Team Rocket gli ritornavano alla mente.
“ Oh! Che grande uomo che era il nostro capo! ” sospirò, con occhi sognanti, Jessie, incrociando le dita delle mani in segno di ammirazione.
“ Infatti, così grande da scapparsene via e nascondersi. Non ho mai sopportato i codardi. ” Le ricordò Paul, sputando fuori quelle parole con disprezzo.
La donna non accettò di buon grado una simile offesa, infatti, era pronta a tempestarlo di insulti e a mettergli le mani addosso, cosa che non riuscì a fare visto che una decima voce si inserì, prepotentemente, nella loro conversazione.
Mi sorprendi, sai? Non fai una buona impressione se odi i codardi ma, poi, ti comporti come tale.
“ Chi ha parlato? ” mormorò Lucinda, intimorita, non avendo mai udito quella voce.
“ Pi piplup! ” tremò Piplup, afferrando la lana del cappello della sua allenatrice con entrambe le pinne e stringendola convulsivamente.
Qua sopra. “ Le rispose la voce, con fare risoluto.
I nove alzarono il capo, notando la presenza di un Pokémon bipede e dalle fattezze quasi umane. Egli era sospeso dolcemente per aria, squadrandoli dall’alto come un falco pronto a planare per catturare la sua preda.
Smise di levitare e atterrò elegantemente davanti a loro, mantenendo uno sguardo serio nei loro confronti.
Immagino che Ash, il suo Pikachu, Misty e il Team Rocket non ricordino chi sia. Questo, perché mi sono preso tutti i loro ricordi riguardanti il  nostro incontro. Credo sia giunto il momento di restituirveli. “ Spiegò placido il Pokémon, alzando un braccio verso di loro senza interrompere il contatto visivo. Qualche secondo dopo, lo abbassò lentamente, attendendo le loro reazioni.
“ Mewtwo? Sei davvero tu? Che bello rivederti! ” Spalancò gli occhi il corvino, salutandolo con un gesto affettuoso della mano.
“ Pika pika! ” fece lo stesso il topino elettrico.
“ Uff! Meno male che è un vostro amico! Mi sono spaventata a morte quando l’ho visto! ” disse Vera, asciugandosi la fronte sudata e sistemandosi la bandana.
“ Peccato che non abbiamo nessuna delle nostre armi. ” Bisbigliò Meowth ai suoi due compagni, abbattuto di non poter provare a catturarlo.
“ Meowth, hai ragione! Il capo sarebbe fiero di noi se gli portassimo Mewtwo. ” Concordò Jessie, pensando allo sguardo soddisfatto di Giovanni se fosse entrato in possesso di un simile portento.
“ Che sfortuna pazzesca che abbiamo! ” piagnucolò James, crollando in ginocchio.
“ Ehi! Guardate che vi abbiamo sentito!  ” li avvertì Lucinda, girandosi di scatto verso i tre con una espressione infastidita in volto. Non poteva assolutamente crederci che dopo dieci anni quei tre fossero rimasti così malvagi. Eppure, dovevano pur aver acquisito un po' di maturità!
“ Pi piplup piplup! “ gridò il pinguino, con tono accusatorio.
Intanto, l’allenatore di Biancavilla stava già correndo verso il clone di Mew, con le braccia spalancate per abbracciarlo cordialmente. Una strattonata improvvisa gli fece quasi perdere l’equilibrio, interrompendo la sua corsa e facendo quasi cadere Pikachu dalla sua spalla. Si girò e vide che Misty scuoteva la testa in segno di disapprovazione.
“ Fermati e non avvicinarti! Non è qui per salutarci… ” Gli ordinò la capopalestra di Celestopoli, afferrandogli saldamente il braccio destro, senza farsi sentire da Mewtwo “ Ti basterà incontrare il suo sguardo per intuirlo. ”
Il corvino annuì  e si voltò verso il Tipo Psico, osservandogli con morbosa attenzione gli occhi, come gli aveva suggerito la sua vecchia amica. Se la memoria non lo ingannava, l’ultima volta che avevano avuto l'occasione di incontrarlo le sue iridi erano viola come due luccicanti ametiste. Ora, invece, erano scure come due pozzi senza fondo e il suo sguardo era assente e vacuo, tanto da non far trasparire nessuna emozione vitale da parte sua.
“ Ehi! Finalmente ho capito! Tu non sei dalla nostra parte, vero? Ci hai imbrogliato! ” lo accusò Ash, mettendosi sulla difensiva e serrando i pugni. Pikachu saltò giù dalla sua spalla nello stesso, preciso momento, rizzando il pelo della schiena e urlando un rabbioso Pika! Pika!.
“ Ash! Potevi evitare di dirglielo in faccia! ” gli bisbigliò nell’orecchio Drew, facendogli notare l’errore che aveva commesso.
No, non sono dalla vostra parte. La tua amica è più sveglia di quanto mi aspettassi. Beh, a questo punto, è inutile continuare a fingere… ” Confessò il diretto interessato, ghignando malignamente e facendo rabbrividire gli otto ragazzi e i loro piccoli compagni di viaggio.
Un istante dopo, dagli angoli e dai cunicoli più bui, dai tombini e dalle stesse abitazioni di Aranciopoli cominciarono ad uscire una miriade di Pokémon, diversi per forma, sesso, specie e tipologia e tutti al servizio del perfido Mewtwo.
In breve tempo, il gruppo si ritrovò completamente accerchiato e senza possibilità di fuga in nessuna direzione. A niente sarebbe servito opporre resistenza contro così tanti avversari da sconfiggere. E poi, se per pura fortuna, fossero riusciti a sopraffarli, avrebbero dovuto vedersela con il clone di Mew, uno dei leggendari più potenti mai esistiti. In poche parole, erano spacciati e le loro speranze di salvezza si erano frantumate in semplici attimi. L’unica soluzione che gli era rimasta era la resa incondizionata.
 
 
Sotto i loro occhi, le città scorrevano veloci e, viste dall’alto, sembravano minuscole in confronto alla vastità del pianeta Terra, di cui già un quarto delle terre emerse era caduto in rovina in pochi anni.
Cresselia sopirò, inspirando l’aria fresca e pulita che si respirava da lassù, dove il potere di Zuriga non era ancora giunto ad intaccare le nuvole bianche e soffici come morbido zucchero filato. Se non si sbrigavano a trovare le anime pure di cui Arceus le aveva parlato, l’intero mondo sarebbe precipitato nel caos più assoluto.
Ad un certo punto, Celebi la chiamò con la sua vocina, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
Cresselia, le ho individuate. Ho avvertito la presenza di più anime ad Aranciopoli, non lontano da qui. Credo di distinguerne sei, anche se la sesta non è completamente pura.
È sufficiente. Raggiungiamole subito. La scorsa volta sono sparite prima che potessimo avvicinarci. ” Asserì lei, virando verso il basso, seguita dagli altri due leggendari.
Lì c’è anche Mewtwo. Dovremmo affrontare anche lui, lo sai? E, purtroppo, è sotto il controllo di Zuriga. “ Le ricordò Mew, avvicinandosi mentre planavano.
Dobbiamo correre questo rischio se vogliamo salvare il pianeta. ” Gli rispose, convinta e determinata a portare a termine la missione assegnatale da Arceus.
 

 
I sei allenatori e il Team Rocket erano stati messi alle strette e non si erano mai trovati in una situazione così critica come in quel momento. Anche se, con tutta la loro buona volontà, avessero optato per la resistenza, anche se minima, non ne sarebbero certamente usciti vittoriosi. E il guaio era che nessuno poteva aiutarli in alcun modo.
Allora, vi siete decisi ad arrendervi? ” gli domandò, superiore, il Pokémon psichico, incrociando le braccia e attendendo una loro risposta, affermativa o negativa che fosse.
Nessuno di loro parlò, ma si limitarono chi a digrignare i denti per la frustrazione e chi ad abbassare il capo, rassegnato al fatto che il loro obiettivo di salvare il mondo non sarebbe mai stato portato a termine.
Mewtwo lasciò cadere le braccia lungo il corpo, spazientito dal loro comportamento e pronto a dare il segnale per portarli via con sé. Si aspettava una più significativa ribellione da parte di quei ragazzi. Evidentemente, si era sbagliato su tutto.
Fece per voltarsi nella direzione opposta, ma venne colpito all’istante da due attacchi incrociati, riuscendo a malapena a pararli entrambi. Si voltò nella direzione da cui erano partite le due mosse e vide tre Pokémon levitare per aria, in posizione difensiva.
Non ti permetteremo di portarli via! Fatti sotto! ” lo provocò Mew, fissandolo in atteggiamento di sfida.
Prima dovrai batterci tutti e tre! ” lo avvertì Celebi, aspettando una qualunque reazione del loro avversario.
Dal basso, i nove guardavano, increduli, la scena che si presentava davanti ai loro occhi. Non riuscivano a credere di essere stati così tanto fortunati.
Era il momento giusto per fuggire, fintanto che Mewtwo era distratto e non poteva controllare i loro movimenti.
“ Muoviamoci! Tiriamo fuori i nostri Pokémon e scappiamo! ” gridò Drew, brandendo la Pokè Ball e liberando il suo Roserade.
I suoi compagni seguirono il suo esempio, lanciando per aria le loro Sfere Pokè e cominciarono a correre per le strade di Aranciopoli, inseguiti da tutti gli sgherri che il clone di Mew si era portato dietro, togliendoli di mezzo solo se era necessario.
In testa al gruppo c’erano Ash e il suo Pikachu, Misty con Togetic e Vera con il suo Blaziken. Subito dietro di loro, stavano Lucinda con Piplup, Paul, affiancato da Electivire e Drew con il suo Roserade. Per ultimi, c’erano il Team Rocket che, non possedendo Pokémon particolarmente forti, si limitava ad usare i sei allenatori come un efficace scudo.
In pochissimo tempo, avevano già percorso il breve tratto di strada che li separava dal porto di Aranciopoli, arrivando a scorgere le vele delle imbarcazioni più alte.
“ Ci siamo! Ecco il porto! ” urlò Ash, intravedendo le file di barche ancorate lungo i moli e la banchisa.
“ Pikaaaaa! ” squittì Pikachu, saltando di gioia sulla testa del suo allenatore.
Il gruppo aumentò l’andatura, distaccandosi di pochi metri da Jessie, James e Meowth che tentavano di mantenere il passo più che potevano.
Improvvisamente, la donna inciampò e cadde rovinosamente a terra, sbattendo il viso contro l’asfalto duro e nerastro e sibilando fra i denti maledizioni di ogni genere.
“ Jessie! ” la chiamarono i suoi due amici, fermandosi ad aiutarla, perdendo di vista i loro compagni.
I tre si voltarono, trovandosi di fronte l’intera armata di Pokémon che avevano alle calcagna fino a pochi attimi prima.
“ Siamo spacciati, vero? ” domandò, inutilmente, Meowth, abbozzando un sorriso ironico.
“ Sei sicuro di volere una risposta? ” gli chiese, sarcastico, James, con la stessa espressione dipinta sul volto.
“ Aaaahhhh! ”
 
 
Nello stesso momento, i sei allenatori erano prossimi a salire su una barca abbastanza grande e ancora funzionante da permettergli di raggiungere Biancavilla senza troppi imprevisti.
Fu solo allora che notarono l’assenza dei tre membri del Team Rocket.
“ Ehi! Ma dov’è il Team Rocket? ” chiese Lucinda, voltandosi e sperando di vederli presto arrivare.
“ Lascia perdere quei pagliacci! Sali! Muoviti! ” le ordinò, frenetico, Paul, prendendola per mano e caricandola a forza sull’imbarcazione.
La blu rimase un po’ stupita da quel gesto. Poteva prenderla per il braccio e, invece, le aveva preso la mano. Si convinse del fatto che era stata una semplice coincidenza e niente di più. Può capitare a tutti in una situazione del genere. Ma perchè lei aveva sentito un invitante calore percorrerle il corpo quando era avvenuto quel contatto? Non era la prima volta che le succedeva una cosa del genere.
Il lilla la issò a bordo, fissandola solo per qualche istante con fare quasi insistente. Forse, si aspettava anche un piccolo ringraziamento da parte sua. In questo caso, perse tempo, visto che Lucinda non aprì bocca e rimase ammutolita.
Nella piccola sala comandi, i rimanenti quattro stavano tentando di mettere in moto il mezzo, cercando di azzeccare il pulsante giusto.
“ Di solito i pulsanti rossi sono quelli per l’accensione. ” Ragionò Vera, cercando sul pannello.
“ Sì, come nei film! ” la canzonò Drew, con voce maliziosa.
“ Ho solo detto la mia! Allora, datti da fare anche tu per mettere in moto questa cosa! ” ribatté la castana, serrando i pugni verso i fianchi.
“ Intendevi questo, Vera? ” le domandò il corvino, premendo il pulsante che corrispondeva alla descrizione della coordinatrice.
Il mezzo si mise a tremare leggermente, segno evidente che stava per azionarsi. Finalmente, potevano lasciare la città senza più nessun intoppo.
“ Bravo Ash! È così che si fa! ” si complimentò Misty, battendo una pacca sulla spalla dell’amico.
La Principessa di Hoenn rivolse uno sguardo di superiorità al ragazzo dai capelli verdi, che poteva essere inteso come un Te lo avevo detto! molto compiaciuto. Drew, a quel punto, dovette ricredersi. Questa volta, avevo vinto lei il loro piccolo match.
Seguì un fragoroso rombo di motori, che si stavano rimettendo in funzione dopo anni di inattività. Le pale delle turbine cominciarono a girare vorticose, increspando la superficie dell’acqua del mare e facendo avanzare, fulminea, la barca. Essa uscì subito dal porto di Aranciopoli, lasciandosi alle spalle la cittadina color dell’arancio.
 
 


Ciao!!!
Come vedete, questo capitolo è stato abbastanza lungo per gli standard che di solito rispetto. Consideratelo come un segno di scuse per la mia assenza.
Spero che lo abbiate gradito, anche se ammetto di aver inserito poche descrizioni e ho dato più spazio ai dialoghi.
Per un pelo, i nostri impavidi eroi sono sfuggiti a Mewtwo ma, (s)fortunatamente, hanno perso il Team Rocket dopo una breve alleanza.
Per il prossimo capitolo non arriveranno ancora a Biancavilla, ma farò un breve stacco che sono sicura che tutti voi apprezzerete.
Ringrazio, come sempre, tutte le persone che mi seguono e i tre recensori che hanno commentato lo scorso cappy quali:
- Alesaphi24
- Soul Shining
- Pokelyoko_Pearlshipper
- CristalHika
- Kuroitsuki_
Detto questo, ci salutiamo e ci vediamo al prossimo capitolo.
Bacioni a tutti voi!!!!
 
Silver Star

  
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