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Autore: Tinkerbell92    12/03/2013    2 recensioni
Un nuovo misterioso presidente è stato eletto a Capitol City e, tramite vari accordi con i Distretti, è riuscito ad ottenere un'ultima edizione degli Hunger Games, la Settantasettesima, con la promessa di rendere i giochi meno violenti.
Rhyan Seabell è una ragazza proveniente da una ricca famiglia del Distretto Quattro, il cui carattere ribelle e spiritato è placato solamente dalla dolcezza della sua cameriera e amante, Rory.
Quando Rory viene estratta per partecipare agli ultimi Hunger Games, Rhyan, non sopportando l'idea di perderla, decide di seguirla per proteggerla, anche se questo significasse travestirsi da uomo e andare contro tutta la propria famiglia.
Ma ciò che nessuno sa, è che il misterioso presidente sta tramando un grosso, terribile complotto...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Sorpresa , Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Fui svegliata all’improvviso da un colpo di cannone.
Mi guardai attorno, cercando di individuare dei possibili pericoli, ma tutto pareva calmo.
Rory fece scorrere qua e là lo sguardo spaesata, la sua mano serrata attorno a un lembo della mia giacca: - Già un colpo di cannone?
Mi morsi un labbro, appoggiando il mento sulla sua testa: - La giornata inizia con un omicidio. Di sicuro non sarà la prima volta che succede… e non sarà neanche l’ultima. Mi domando chi possa essere la vittima…
Rory rabbrividì, stringendosi più forte a me: - Un’altra famiglia che piangerà la perdita di un figlio.
Annuii, cercando di non farmi prendere dall’angoscia, e slegai le corde che ci tenevano ancorate all’albero: - Direi che è ora di scendere, passerotto mio… prima che agli Strateghi venga una brillante idea per prendere a badilate la nostra quiete.
Scesi per prima, controllando che non ci fossero pericoli, poi, permisi a Rory di raggiungermi.
- Bene- mormorai – E adesso, dove andiamo?
Rory ci pensò su, poi, indicò un punto alla nostra destra: - Laggiù c’è un fiume, a circa un centinaio di metri da qui. Penso che dovremmo tenerci vicino ai corsi d’acqua per avere un certo vantaggio. Dubito che qualcuno sappia nuotare bene come noi…
- Giusto- sorrisi, circondandole le spalle con il braccio – Se vediamo le brutte, potremmo sempre tagliare la corda a nuoto.
Camminammo cautamente attraverso la vegetazione che diventava, man mano, sempre più fitta.
La mia balestra era carica e pronta a scattare.
Dopo un po’ di tempo, iniziammo a sentire il rumore familiare dell’acqua corrente, così accelerammo il passo, facendo attenzione a non scivolare sul terreno che si faceva sempre più fangoso.
- Hai capito, più o meno, com’è strutturata l’Arena?- domandai sovrappensiero a Rory – Cioè, pensi che sia una semplice foresta oppure c’è qualcosa sotto?
Rory si strinse nelle spalle: - Ancora non ne ho idea. Ma penso che ci sia qualcosa sotto. E’ strano che ci abbiano sistemati in una comunissima foresta, insomma, risulterebbe ripetitivo, no? Hanno già usato una foresta durante i Settantaquattresimi Hunger Games. Penso che avranno aggiunto qualcosa in più alla nostra Arena…
- Lo credo anch’io- sussurrai, non senza sentirmi orgogliosa della mia Rory: si era già abituata a pensare come un Tributo, non mi sembrava nemmeno più così fragile e insicura. Il suo sguardo sembrava più determinato che mai.
La vegetazione si interrompeva bruscamente, lasciando spazio ad una piccola spiaggia di sassi divisa in due da un fiume largo circa una decina di metri.
Non sembrava molto profondo, eppure, le acque limpide e scintillanti correvano ad una velocità abbastanza pericolosa per chiunque fosse stato tanto sprovveduto da avventurarvisi senza una adeguata preparazione.
Avanzai lentamente, tenendo la balestra ben puntata, attenta al minimo rumore.
Uscii allo scoperto senza smettere di guardarmi attorno. Non sembrava ci fosse anima viva, eppure, avevo come la sensazione di essere osservata. E non solo dalle telecamere di Capitol…
Udii un sibilo acuto proveniente da destra e feci appena in tempo a scansarmi che qualcosa di metallico e affilato mi sfrecciò sopra la testa.
- Rory, stà giù!- gridai, evitando per miracolo il secondo shuriken, che mi sfiorò la guancia destra.
Sentii un urlo selvaggio e, un istante dopo, qualcuno sbucò da dietro uno dei grandi massi che si trovavano sparsi per la spiaggetta.
Una ragazzina piuttosto minuta corse verso di me con il volto acceso da un furore bellico.
Mi lanciò contro un terzo shuriken, che deviai centrandolo con una freccia e, non appena la tipa selvaggia mi fu abbastanza vicina, aspettai che mi balzasse addosso, per poi afferrarla al volo per il collo e sbatterla a terra.
Quella emise un gemito, ma sembrava più un singulto furioso che un espressione di dolore.
La immobilizzai a terra, sfilandole dalla cintura uno dei suoi amati shuriken, e glielo puntai alla gola: - Presa, stronza!
Quella mi guardò con uno sguardo carico d’odio e solo allora la riconobbi: capelli lunghi e neri raccolti in una treccia, occhi scurissimi e iniettati di sangue, carnagione olivastra. Era la tipa del Distretto Sei.
Digrignò i denti in modo quasi animalesco, sfidandomi con voce carica di disprezzo: - Forza, finiscimi, Spilungona!
- Rhyan, no!
Rory mi posò una mano sulla spalla, fissandomi con aria supplicante: - Non vorrai davvero ucciderla?
Strinsi le labbra, mordendole: - Rory… lei avrebbe ucciso noi… e ci riproverà se la lascio andare…
- Infatti!- affermò con orgoglio la ragazzina – Finiscimi, è meglio!
Improvvisamente, qualcuno sbucò dagli alberi, urlando: - No, vi prego! Non fatelo! Non fatelo!
Alzai lo sguardo sconvolta, notando un ragazzino, pressoché identico alla selvaggia che tenevo immobilizzata a terra, che arrivava correndo verso di noi: - Vi supplico, non fate del male a mia sorella!
Rory indietreggiò di un passo, mentre la ragazzina rabbiosa sibilò rivolta al fratello: - Sparisci, idiota, non sono affari che ti riguardano!
Quello arrivò a pochi passi da me, con le mani alzate in segno di resa: - Vi propongo una tregua! Potrete usufruire del fiume come noi, ma vi scongiuro, lasciate andare mia sorella!
Rory lo guardò a lungo, poi si rivolse cautamente a me: - E se accettassimo la sua proposta?
Scossi la testa: - Chi ci assicura che non ci sta ingannando? Magari, se la lascio, dopo saranno in due ad attaccarci…
- Avete la mia parola, non sto mentendo!- giurò lui, inginocchiandosi a terra- Per favore, non le fate del male!
- Rhyan…
Gettai un rapido sguardo alla mia avversaria, poi a Rory che mi guardava titubante e, infine, al ragazzino che si stava praticamente prostrando sui sassi.
Forse non mentiva.
Sospirai e, dopo aver sfilato la cintura con gli shuriken alla ragazza, mi alzai cautamente, allentando gradualmente la presa.
La ragazzina ringhiò, alzandosi in piedi di scatto, assestando un bel ceffone al fratello che le si era appena avvicinato: - Idiota! Noi non supplichiamo né chiediamo pietà! Cosa ti è saltato in mente?
Lui abbassò lo sguardo, premendosi una mano sulla guancia: -Scusa, Meyer, ma non avrei potuto sopportare che ti uccidessero… non sarei riuscito a salvarti combattendo, erano in due e una è il doppio di me…
- Così adesso ci tocca allearci con queste due idiote e dividere il posto!
Mi intromisi leggermente incerta: - Scusate, ma non è necessario dividere il fiume. Possiamo disputarcelo in combattimento o, se non ci attaccherete, io e Rory possiamo trovare un’altra sistemazione…
La ragazza, che avevo capito chiamarsi Meyer, mi fulminò con lo sguardo: - Fosse per me, vi ucciderei all’istante, così non dovrei dividere il fiume con nessuno. Sfortunatamente, la mia famiglia è una delle più antiche del Distretto Sei e, per questo motivo, abbiamo una regola fondamentale che distingue la nostra famiglia dalle altre. Tu sei una Seabell, dovresti sapere queste cose, dato che anche voi avete un motto…
- Lealtà alla Famiglia- annuii, restando sempre in posizione di guardia davanti a Rory.
- Quello che è- sbuffò la tipa, spolverandosi la giacca con delle manate vigorose – La nostra famiglia è quella dei Wishart, abbiamo costruito la maggior parte delle ferrovie di Panem. Immagino avrai sentito parlare di noi e del nostro motto…
Ci pensai un attimo su, ma Rory mi precedette: - Onore ai patti?
- Già.
Meyer grugnì, con un’espressione di disgusto: - Per un’assurda ragione, chiunque non mantenga fede ad un patto è considerato fonte di disonore per la famiglia. Quindi, per colpa di questo idiota- diede uno scappellotto al fratello – sono costretta a tener fede al patto. Fino a quando non avrò modo di ricambiare il debito con voi, siamo obbligati ad esservi alleati.
Gettai un rapido sguardo a Rory, che sembrava parecchio perplessa, poi mi rivolsi cautamente a Meyer: - Dobbiamo proprio… allearci?
La ragazza sputò per terra in modo mooolto signorile: - Non necessariamente. Ma finché starete qui al fiume, non potrò uccidervi né intralciarvi. Ora che lo sai, posso riavere i miei shuriken?
Diedi una rapida occhiata alla cintura che tenevo in mano, poi, dopo aver ricevuto un cenno di assenso da parte di Rory, gliela riconsegnai.
Meyer se la legò di nuovo in vita e, dopo averci gettato uno sguardo di disprezzo, si allontanò verso il bosco: - Vado a cercare qualcosa da mangiare.
Il fratello annuì, poi, quando si fu allontanata, rivolse a me e Rory un bel sorriso: - Vi ringrazio davvero per averla risparmiata. Io sarei perso senza di lei.
Alzai un sopracciglio con aria dubbiosa: - A me non sembra che lei ricambi il sentimento di affetto fraterno…
- Lo so- rispose lui, stringendosi nelle spalle – Ma io le voglio bene lo stesso.
Si scompigliò i capelli scuri con aria timida, poi, si ricordò improvvisamente di non essersi presentato: - Oh, a proposito, io mi chiamo Mizar.
- Rhyan- risposi, stringendogli la mano – E lei è Rory.
- Piacere.
Nonostante la somiglianza fisica impressionante, Mizar aveva delle caratteristiche che lo differenziavano dalla sorella in maniera abbastanza influente: i suoi occhi, ad esempio, erano limpidi e color verde scuro, invece che neri e iniettati di sangue; non aveva i canini sporgenti, anzi, i suoi denti erano drittissimi e regolari e, tanto per concludere, lui dimostrava esattamente quattordici anni, mentre l’altra sembrava ben più grande.
Vorrei aggiungere dicendo che lui sembrava un essere umano mentre la sorella sembrava più una strana bestia rabbiosa, ma penso che quello fosse sottinteso.
Io e Rory poggiammo gli zaini vicino ad uno dei massi e, mentre lei si lavava il viso, io restai seduta a fare la guardia alle nostre cose.
Va bene, eravamo alleati, ma non fidarsi troppo era meglio.
Mizar mi chiese se poteva sistemare il suo equipaggiamento accanto al nostro ed io acconsentii, osservandolo con attenzione mentre andava a controllare l’esca che aveva sistemato in riva al fiume.
Non doveva essere andato molto vicino alla Cornucopia, dato che tutti i suoi beni consistevano in un unico zainetto contenente un panino, una corda e una torcia. La sua unica arma era un pugnale dalla lama lunga e sottile, che probabilmente gli aveva procurato la sorella durante il Bagno di Sangue.
- E’ tutto qui quello che avete?- domandai, facendolo sobbalzare per la sorpresa.
- Sì- balbettò, con un sorriso – Meyer ha preso solo le armi. Io le avevo detto di prendere anche una sacca dalla Cornucopia, ma lei non mi ha dato retta.
- Scusami ma mi sembra un pochino stupida, da questo punto di vista- azzardò Rory, legandosi la giacca in vita – Insomma, non discuto siano importanti le armi, però non si può mica mangiare gli shuriken…
Mizar alzò le spalle: - Ma no, non è stupida. E’ solo un tantino impulsiva. Le brucia un po’ il fatto di non essere una Favorita. Sai, avrebbe voluto tanto unirsi a loro, ma non l’hanno accettata perché ha quattordici anni e, secondo loro, è troppo magra. Ora che ci penso- mi squadrò rapidamente – Voi due venite dal Distretto Quattro, giusto? Siete delle Favorite anche voi! Perché non avete fatto gruppo insieme a quelli dell’Uno e del Due?
Rory trattenne una risatina ed io risposi accarezzando la punta di una delle mie frecce: - Semplicemente perché non siamo delle guerrafondaie senza cervello. Lo so che non tutti i tributi Favoriti sono così, ma gli elementi di quest’anno mi hanno fatto una pessima impressione. Insomma, lo Scimmione Inferocito, la Nana Malefica, il Lampione con le gambe e Occhi di Triglia non sono il mio tipo di compagni ideali.
Mizar non trattenne una risata e riposizionò l’esca vuota nel fiume: - In effetti, nemmeno a me piacevano molto…
Rory lo raggiunse, sistemando meglio il nodo: - Così dovrebbe funzionare meglio.
- Oh- sorrise lui – Grazie.
- Figurati.
Rory mi lanciò un sorriso, poi si rivolse al nuovo compagno: - Per caso sai chi è morto stamattina?
Mizar annuì: - Il ragazzo del Dodici. L’hanno ucciso i Favoriti dell’Uno.
- La Nane e lo Scimmione…- mormorai assorta.
Mizar annuì nuovamente, poi, diede un’occhiata alla fitta vegetazione alle nostre spalle: - Spero che mia sorella non stia via molto…
Con sommo sollievo del fratello, la Rabbiosa tornò pochi minuti dopo, pestando i piedi e sbuffando come una locomotiva.
Mizar si illuminò, accogliendola con un ampio sorriso: - Allora, sorellina? Come è andata la caccia?
Lei gli rispose con un grugnito, gettando un mazzo di foglie e radici commestibili dentro il loro zaino: - Erbe. Solo stupide e insignificanti erbe! Manco un maledetto animale! Spero che a quell’altra sia andata meglio…
- Quell’altra?- domandai stupita – Ce n’è un’altra nel gruppo?
Meyer emise un ringhio cupo e andò a lavarsi le mani nel torrente, mentre Mizar rispose tranquillamente: - Abbiamo trovato un’alleata ieri sera. Si chiama Prine e viene dal Distretto Tredici. Il suo compagno è stato ucciso dai Favoriti durante il Bagno di Sangue e lei ha accettato di unirsi a noi in cambio di spartire il suo bottino. Lei è bravissima a cacciare, in un solo pomeriggio si è procurata due fagiani e una lepre usando solo delle trappole ed una cerbottana. Pensati che è partita dalla Cornucopia con un pezzo di corda ed uno spago. E’ riuscita a rubare la cerbottana dal corpo della ragazza del Sette, morta a causa di un fungo velenoso, poco prima che l’hovercraft la portasse via.
- E quand’è che questa Prine tornerà da noi?- domandò Rory, spazzolandosi i pantaloncini con le mani. Mizar fece un rapido conto mentale: - Dovrebbe tornare più o meno nel pomeriggio. Lo spero, perché mi sta venendo davvero fame!
- L’ingrata si è portata dietro la selvaggina che aveva cacciato ieri sera- grugnì Meyer, asciugandosi la faccia con un gesto brusco – Pensava che saremmo scappati con la carne mentre era via… ridicola malfidente!
- Beh, io non la definirei ridicola – risposi con molta flemma – Dato il tuo modo di fare rassicurante, sarebbe già stato un miracolo se vi avesse lasciato qui un paio di scarpe…
Meyer si voltò di scatto verso di me, con un’espressione furente sul volto: - Bada a come parli, Spilungona! Ricordati che, anche se non posso ucciderti, ho pur sempre la possibilità di spaccarti quelle gambe da fenicottero!
Trattenni una risata, commentando svogliatamente: - Devi solo provarci…
- Mi stai sfidando?
Meyer fece un passo verso di me, ma venne bloccata prontamente dal fratello: - Mey, calmati!
Quella emise un grugnito rabbioso, poi, si voltò e si incamminò a testa alta verso il bosco: - Vado a fare un altro giro.
- Meglio.
Rory mi lanciò un’occhiataccia, ma le risposi con una linguaccia.
Una cosa era certa: Mizar sembrava un bravo ragazzo e la tipa che ci aveva nominato, Prine, pareva un’ottima alleata, anche se non l’avevamo ancora vista. Tuttavia, non riuscivo proprio a fidarmi di Meyer. Era troppo rabbiosa, isterica, impulsiva. Saltava su per un nonnulla. Di sicuro, un’alleata del genere poteva rivelarsi più uno svantaggio che altro.
- Vi va di aiutarmi a sistemare un mini-accampamento?- domandò Mizar, scuotendomi dai miei pensieri.
Rory annuì subito con un sorriso, mentre io mi limitai ad alzarmi dal masso e borbottare: - Mh, sì, va bene…
Pensai che sarebbe stato stupido usare subito la tenda da campeggio, anche perché non avremmo potuto restare a lungo in quel posto, gli Strateghi non ce l’avrebbero mai permesso.
Ci limitammo a creare un pavimento di foglie, al centro del quale sistemammo un mucchio di pietre nere dalla forma circolare. Non le avevo mai viste prima, ma Mizar spiegò che, con quelle pietre, Prine poteva arrostire la carne senza il bisogno di creare un fuoco.
- Basta lasciarle tutto il giorno alla luce del sole- disse sorridendo – E alla sera saranno così roventi che scalderanno meglio di qualunque focolare.
Annuii, restando piuttosto sorpresa quando lo vidi sedersi accanto al masso con un sospiro.
- Scusate, ragazze- mormorò, asciugandosi la fronte – E’ che non abbiamo tintura di iodio e quindi non possiamo bere l’acqua del fiume… chissà quali porcherie ci hanno infilato dentro gli Strateghi… datemi un secondo di pausa.
Diedi un’occhiata al sole che brillava sopra di noi. In effetti, iniziava a fare piuttosto caldo, tanto che mi ero tolta la giacca da un bel po’.
Rory corse subito agli zaini, tirando fuori una delle sue bottigliette e mettendola in mano a Mizar: - Potevi dirlo subito che non avevate da bere! Prendi questa.
- Oh, ma figurati- sorrise lui, scuotendo la testa – E’ la vostra acqua, non mi sembrerebbe giusto…
- Bevi- gli intimò dolcemente Rory – Qui di acqua e di tintura ne abbiamo a sufficienza. Io ho un’altra bottiglietta piena in zaino e Rhyan ha una borraccia enorme.
- Grazie Rory, ma…
- Te la regalo. Siamo alleati, è giusto così. Ora bevi.
Mizar le rivolse uno dei suoi bei sorrisi e mormorò: - Grazie.
Lei gli diede una leggera pacca sulla spalla e tornò a sistemare il mini-accampamento.
Mi lasciai sfuggire un sorriso. Rory non si smentiva mai.
La Rabbiosa si fece rivedere solo all’ora di pranzo, quando io e Rory stavamo dividendo il nostro cibo in modo da poterlo offrire anche ai nuovi alleati.
Ci lanciò uno sguardo di sufficienza, storcendo il naso non appena vide il mini-accampamento.
- Oh, Meyer!- sorrise Mizar, andandole incontro – Finalmente sei qui, stavamo per metterci a mangiare! Hai trovato qualcosa?
- Nulla!- sbottò lei, gettando uno shiriken a terra – Quei maledetti animali scappano subito non appena mi vedono arrivare! Si allontanano, così non posso colpirli con gli shuriken. Maledetti!
- Beh- mormorai tra me – Ci mancherebbe solo che gli animali ti corressero incontro gridando: “Uccidimi!”
Rory mi sentì e trattenne a stento una risata.
Meyer diede un’occhiataccia al nostro pranzo e sbuffò: - Gallette, carne essiccata e erbe? Oh, certo, l’ideale per sopravvivere!
- Per ora è tutto quello che abbiamo- tentò di calmarla Mizar – Vedrai che stasera mangeremo di più.
- Sempre che quella vipera ritorni!- sibilò lei, guardandoci per storto – Per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere già lontana.
- Prine tornerà di sicuro- affermò convinto Mizar, abbassando lo sguardo e arrossendo un po’ – Lo farà, ne sono certo…
- Lo spero per lei…
- Vuoi un po’ d’acqua, sorellina?
Meyer guardò con sospetto la bottiglietta che le stava porgendo il fratello: - Dove l’hai presa?
- Me l’ha data Rory.
Meyer ci fulminò con lo sguardo e, dalla sua espressione, sembrava che avrebbe gettato volentieri la bottiglietta nel fiume. Ma, a quanto pare, la sete ebbe il sopravvento.
In meno di cinque secondi, svuotò la bottiglietta, tirando un poderoso rutto non appena terminò.
La riconsegnò poi nelle mani del fratello, andando a sedersi su uno dei massi: - Sono stanca, ho girato per il bosco anche troppo, stamattina. Non mi disturbate per le prossime ore.
- Tranquilla, dolcezza- risposi con voce melliflua – Ce la caveremo benissimo anche da soli.
Lei mi fulminò con lo sguardo ma, per una qualche misteriosa ragione, preferì non replicare.
- E’ strano, però- commentò Mizar, senza farsi sentire – Di solito Meyer ha una buona mira… non capisco come sia possibile che non abbia preso neanche un animale.
- Forse è un po’ troppo rumorosa- suggerii, dando un morso a metà della mia mela – Insomma, cammina pestando i piedi e grugnisce ogni tre secondi…
Mizar sorrise, scuotendo la testa: - Ieri, quando è andata a caccia, ha preso senza problemi uno strano piccolo rettile nella foresta. Mi sembra strano che, tutt’un tratto, non riesca più a prendere nulla…
- Magari non è la giornata giusta- commentò Rory – Magari gli Strateghi hanno pensato ad un’altra diavoleria per impedirle di prendere qualcosa…
- Forse- rispose lui, ma era evidente che non pareva molto convinto. Si alzò, con aria quasi nervosa, ma cercò di mantenere il suo solito atteggiamento sorridente – Vado a controllare le mie trappole, chissà che non abbia finalmente preso qualcosa!
Annuii, quando un colpo di cannone ci fece sobbalzare.
Mizar si guardò intorno, visibilmente agitato. La sua faccia sembrava quasi la mia quando stavo in pensiero per Rory.
- Datti una calmata- gli intimò Meyer – Non mi sembra il caso di spaventarsi ogni volta che muore qualcuno.
Lui annuì, cercando di mostrarsi allegro, ma restò piuttosto silenzioso e rabbuiato fino al tardo pomeriggio.
 
Saranno state circa le cinque o le sei del pomeriggio, perché il sole iniziava a calare.
Rory stava spiegando pazientemente a Mizar come sistemare una trappola corretta, mentre Meyer era andata a farsi un altro giro nel bosco.
Stavo passeggiando su e giù lungo la riva del fiume, con la balestra carica ed uno strano senso di inquietudine.
Era tutto troppo tranquillo, tutto troppo facile. Non avevamo avuto alcun tipo di problema quel giorno, a parte il caldo, e la cosa mi allarmava non poco.
Improvvisamente, un flebile fruscio attirò la mia attenzione.
Mi voltai di scatto verso il bosco, tendendo la balestra e attendendo il minimo movimento.
Qualunque cosa avesse provocato quel rumore non aveva di certo nulla a che fare con la Rabbiosa.
Era troppo flebile e quasi impercettibile.
Qualcosa si mosse tra i cespugli e, mentre aspettavo a vedere cosa fosse per prendere la mira, uscì allo scoperto una ragazzina dall’aria familiare.
Ci guardammo stupite a lungo.
Aveva i capelli mossi color castano dorato, lasciati quasi tutti sciolti, fatta eccezione per una treccia che partiva da sopra l’orecchio sinistro, annodata verso la fine da un pezzo di stoffa rosso.
Dimostrava all’incirca dodici o tredici anni ed aveva un fisico simile a quello di Rory, anche se più atletico e con le curve più accentuate.
Aveva le labbra piene e gli occhi color verde chiaro, ed indossava una canottiera bianca che le lasciava scoperta la pancia piatta, un paio di pantaloncini color verde militare e degli stivaletti neri leggermente macchiati di fango. In vita aveva legato un cinturone di cuoio, a cui era appesa una cerbottana di legno ben lavorato e, appeso in spalla, portava un bel carico di selvaggina appena cacciata.
Prima che potessi aprire bocca, Mizar si illuminò, esibendosi in uno dei suoi migliori sorrisi: - Prine!
Lei gli sorrise leggermente, senza perdermi di vista: - Ciao, Miz.
- Oh, sono così felice che tu sia qui! Ero così preoccupato!
- Non ne avevi ragione- replicò calma lei, indicando me e Rory con un cenno – Loro chi sono?
Mizar si voltò, annunciando con aria quasi eccitata: - Loro sono le nostre nuove alleate, Rory e Rhyan!
- Sono quelle del Quattro, giusto?
La ragazzina mi tese la mano destra: - In questo caso, piacere, Prine Thorn, Distretto Tredici.
- Ehm, il piacere è mio- mormorai, mettendo la sicura alla balestra.
Prine si voltò di nuovo verso Mizar, parlandogli con voce vellutata: - Hai preparato le pietre per cuocere la carne?
- Oh, sì!- rispose lui zelante – Guarda, sono lì! E abbiamo anche costruito un mini-accampamento! Vuoi iniziare a cucinare qualcosa?
Lei si lasciò sfuggire un sorriso, guardandosi intorno: - Tua sorella?
- Oh, tornerà presto- rispose lui – Ma possiamo iniziare già adesso.
Lei annuì, gettando una smorfia di disgusto verso la foresta. Chissà perché, mi dava l’impressione di sopportare Meyer tanto quanto me…
Posò la selvaggina sul nostro tappeto di foglie e Rory spalancò gli occhi: - Caspita!
Anche io rimasi sorpresa: oltre agli animali del giorno prima, Prine aveva procurato una lepre, un altro paio di grossi uccelli ed uno strano roditore dai denti affilati.
La cena era quasi pronta quando la Rabbiosa tornò.
Era di nuovo a mani vuote, anche se si era procurata, chissà come, un bel livido sulla fronte.
- Mey, sei tornata! Stavamo giusto per metterci a mangiare!- annunciò Mizar allegramente.
Meyer lo degnò appena di uno sguardo e gettò un’occhiata di sufficienza a Prine: - E così non sei scappata…
- Non ne avevo motivo- replicò Prine tranquillamente.
Meyer diede un’alzata di spalle e, prendendo un pezzo di fagiano, si mise a mangiare seduta da una parte.
La cosa sembrò non dispiacere a nessuno, nemmeno a Mizar, che in quel momento era troppo impegnato a tenere per mano Prine.
Circondai le spalle di Rory con un braccio, alzando lo sguardo verso il cielo.
Un'altra giornata nell’Arena era passata, eravamo vive ed eravamo insieme.
Mi chiesi per quanto tempo sarebbe durato.
Furono due i volti dei tributi ad illuminare il cielo dell’Arena quella notte.
Il primo era quello della ragazza del Tre, svelando quindi colei per la quale era risuonato il colpo di cannone nel pomeriggio, il secondo fu quello del ragazzo del Dodici, ucciso la mattina dai Favoriti.
Restavamo in dodici. Nessun Favorito era ancora stato ucciso, ed erano ancora a piede libro il tipo strano del Sette e la ragazza del Cinque, insieme al suo compagno.
Già, Megan!
La giornata era passata così tranquillamente che mi ero completamente dimenticata di lei.
Mi domandai se, magari, si fosse unita ai Favoriti, ma scartai subito questa opzione. Non era possibile, lei non mi sembrava proprio il tipo da fare una cosa del genere e, di sicuro, in caso contrario sarebbe stata costretta a lasciare il suo giovane compagno. Sarebbe stata un po’ incoerente, dato il modo in cui l’aveva protetto alla Cornucopia.
Però non era impossibile che fosse stata proprio lei ad uccidere la ragazza del Tre.
Insomma, dopotutto, oltre ai Favoriti era lei quella più pericolosa. E, magari, gli stessi Favoriti avevano paura di lei.
Meyer, che non aveva fiatato per quasi tutta la sera, stabilì che fossero Mizar e Prine a montare il primo turno di guardia, e, dopo di loro, sarebbe toccato a me e Rory.
Mi sembrava stupido dormire all’aperto, ma non avevo voglia di protestare, anche perché Rory pareva veramente stanca.
Mi sistemai sul tappeto di foglie accanto a lei, volgendo le spalle al masso più vicino, ed iniziai a riflettere su quello che avremmo potuto fare il giorno seguente.
Mizar e Prine parlottavano tra loro a voce bassa. Lei sedeva con le ginocchia strette al petto, lui le stava di fianco, leggermente proteso verso di lei.
Sembravano abbastanza intimi.
Non avevo sonno, così fui praticamente costretta ad avere sotto gli occhi una sequenza di scenette romantiche leggermente sdolcinata.
Mizar sussurrava spesso qualcosa all’orecchio di Prine, che reagiva ridacchiando oppure rispondendogli qualcos’altro con dolcezza.
Dopo circa un’ora finalmente, il sonno ebbe il sopravvento su di me, dandomi però il tempo di assistere ad un’altra scena amorosa.
Prine si voltò a guardare il compagno, gli prese il viso tra le mani e, dopo essersi avvicinati con i rispettivi volti, si scambiarono un bacio sulle labbra.
Mi lasciai sfuggire un sorriso, domandandomi come fosse saltato in testa a due ragazzini di innamorarsi proprio durante gli ultimi Hunger Games.
Mi addormentai stringendo forte Rory, certa che sarebbero stati Mizar e Prine a svegliarci per darci il cambio per il turno di guardia.
Invece, fui svegliata da un frastuono piuttosto inquietante.
 
***
Angolo dell’Autrice: Finalmente riesco ad aggiornare!
Scusate davvero il ritardo, colpa degli esami universitari.
Comunque, sono entrati in scena degli altri personaggi e la situazione sembrava abbastanza tranquilla. Però, qualcosa, alla fine, ha turbato il sonno di Rhyan.
Cosa sarà?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, in caso contrario vi autorizzo ad imprecarmi contro.
Scusate ancora per il ritardo.
Un bacio
Tinkerbell92
  
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