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Autore: fatina14    12/03/2013    2 recensioni
19 Settembre.La morte si avvicina…
20 Settembre. In un incidente d’auto muoiono 3 persone: madre, padre e figlia. La Morte è contenta perché ha fatto si che la “profezia degli occhi degli angeli” non si avverasse.
Molto presto però scoprirà che il suo lavoro non è andato a buon fine, come sperato… per sua sfortuna
La profezia si è appena avverata.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1

Capitolo 1 

                                                  

 

( Pov Bella )

                                                                                                                                     19 Settembre 

 

-  Bella, è ora di alzarsi. -

Sentii mia madre chiamarmi dal piano di sotto, mi girai su un fianco e tirai le coperte fino a sopra la testa... Non avevo proprio voglia di alzarmi, avevo troppo sonno. Sentii la porta della mia cameretta aprirsi e sbattere contro il muro e, all'improvviso, qualcuno mi tolse tutte le coperte di dosso.

-  Sorellina, hai diciannove anni. Non puoi stare mica tutto il giorno su questo letto ad ammuffirti! -

Mi misi seduta sul letto e guardai furiosa mia sorella per avermi svegliato.

-  Althea cara, io avrò anche diciannove anni e dormirò troppo, ma almeno ho un lavoro da cui esco la sera tardi. Tu, invece, ne hai ventitré e non fai nulla tutto il giorno!  - le dissi.

Mi alzai dal letto mentre Althea si avvicinava alla finestra per aprire le tende.

-  Mi piace divertirmi e tu non sai ne anche cosa significhi... Sai solo lavorare e stare casa.  - mi rispose.

-  Se ne sei sicura... -

 -  Certo, dimostrami che sbaglio. - ribatté, mettendosi in ginocchio per alzare una mattonella.

-  Ma cosa stai facendo?  - le chiesi, sorpresa.

Sotto la mattonella, c'era una piccola scatola che, una volta aperta, notai conteneva una sigaretta.

Althea la prese a la sventolò, dicendo: -  Due anni fa, mamma mi ha sorpresa mentre ne fumavo una e mi a messa in punizione...  Da quel giorno nascondo tutto in camera tua perché so che non verrebbe mai a farti una perquisizione. -

-  Come ti sei permessa? Non dovevi farlo! Non voglio che tu metta più niente lì dentro!  - le urlai contro, infuriata.

-  Sì, come no. -

- Althea, non sto scherzando! E poi cos'è una sigaretta?

-  Come si vede che sei ancora una ragazzina...  - mi prese in giro.

Sempre dalla stessa scatola estrasse un accendino e accese la sigaretta; sotto il mio sguardo sbalordito, fece un tiro.

-  È uno spinello.  - annunciò.

-  Un che?  - le chiesi, avvicinandomi per veder meglio.

-  Una sigaretta con erba al posto del tabacco. Ti fa rilassare... Dopo ti sentirai in paradiso.  - disse, come se fosse qualcosa di ovvio.

-  Sei impazzita? Mamma è al piano di sotto e, se ci scopre, ci uccide! -  

-  Fifona. Mamma è di sotto a fare delle torte... Non finirà prima di un'ora. -

-  Io non la fumo.  - sentenziai, convinta, incrociando le braccia e dandole le spalle.

-  Vedi, ho ragione... Non sai divertirti.  - mi stuzzicò.

Nel sentire il suo tono di sfida, mi voltai immediatamente e fissai i suoi grandi occhi nocciola.

-  Vuoi scommettere?  - le chiesi.

-  Scommettiamo. -

Allungò la mano verso di me per porgermi lo spinello, lo presi e feci un tiro esattamente come aveva fatto lei poco prima. Sentii la gola andare in fiamme e iniziai a tossire, Althea si spostò dietro di me per massaggiarmi la schiena mentre delle lacrime rigavano il mio volto.

- Tu sei matta a fumarti queste cose.  - dissi, con voce rauca.

Non rispose ma tornò di fronte a me e, accarezzandosi i capelli neri, si riprese lo spinello.

- Tra tre minuti passerà tutto. - mi tranquillizzò.

Mi misi una mano sulla gola e la guardai dritta negli occhi.

- Spera che sia così o puoi dimenticarti di essere alta un metro e cinquanta nove... Ti faccio diventare neanche un metro. -

-  Che paura che mi fai. - disse, scoppiando a ridere. - Oggi e il tuo giorno libero, vero? -

-  Sì, perché? -

-  Scommettiamo! - propose. -  Io oggi resterò a casa a leggere un libro per tutta la serata e, già lo so, ne morirò... Tu andrai a una festa organizzata da Emily Scarret. -

-  Non ci tengo... E poi, tu che leggi un libro? Che bella battuta! -

-  Questo mi fa capire che tu hai paura e io ho ragione, come al solito. -

-  Non ti basta che abbia fumato quella porcata?  -

-  No, quella non conta.  -

-  Cosa? Tu non stai bene! - decretai, stupefatta.

Fece un altro tiro, poi buttò lo spinello dalla finestra e rimise la scatola e la mattonella ai propri posti. Mi passò accanto e, fermandosi vicino alla porta, si rivolse nuovamente a me.

- Sto benissimo, sorellina. Comunque la festa è alle nove; se a quell’ora sarai pronta per andare, capirò che io avevo torto e tu ragione... Ma sono abbastanza sicura che non andrà così. -

Fece per uscire dalla stanza ma, prima di chiudersi la porta alle spalle, si voltò un'ultima volta.

-  La colazione è pronta... Ti aspetto di sotto.  - m'informò, prima di mostrarmi il suo solito sorrisetto beffardo e chiudere energicamente la porta.

 

 

Continua…

Ciao tuttei eccomi di nuovo con una nuova FF che o scritto un po’ di tempo fa ,spero che vi piaccia =) se vi và fatemi sapere cosa ne pensate del primo capitolo =)

P.s ringrazio la beta che mi a corretto il capitolo =)

  
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