Era una giornata come tutte
le altre, soleggiato, secco e freddo. Era arrivato l’autunno
e le ragazze erano
rimaste con abiti estivi e -FUORI DAL MIO ALBERGO!! È
Più DI UN MESE CHE STATE
QUI!!! VIA!!!- -uff che modi!....- disse Michela –avanti non
fare
cosi….forza…andiamo ad esplorare ancora un po la
città….magari facciamo un
salto a qualche scuola….dopo tutto, è gia
Settembre e credo che siano gia
cominciate….- disse Stefania più tosto pensierosa
–si ma….se sono cominciate
noi cosa facciamo? ci giriamo i pollici?- domando Lucrezia
–bhe no….casomai
cerchiamo anche noi di andare a qualche scuola…- -cosa!?
Dobbiamo andare anche
qui a scuola!!!- -e si ci tocca!- -uff e io che credevo che stessimo in
vacanza….- disse Michela con il morale a terra –su
non fare quella faccia!
Vedrai che andrà bene- e cosi le tre amiche si incamminarono
alla ricerca di
qualche scuola per loro e infatti poco dopo ne trovarono una. Stefania
si
avvicinò alla targa per vedere come si chiamava e rimase stupita -...che hai
Stefy? Cosa ce
scritto?- chiese Michela curiosa
-….Seishun….Gakuen……-
-…….- sia Stefania che
Michela, rimasero pietrificate da quel nome ma Lucrezia invece era
confusa
-….che cos’e Seishun Gakuen?....- -è
una scuola…- disse
Michela-….dove ci studiano dei
strafighi- terminò la frase Stefania . Le due si guardarono
e dissero –pensi
anche tu a quello che penso io?- -certo che si Sorella!!- -e allora che
aspettiamo!- le due ragazze entrarono immediatamente nella scuola
lasciando
sola Lucrezia –ehi!! Aspettatemi!! Non lasciatemi qui!!-.
Rimasero per un ora
li dentro -uffa!! Possibile che anche se veniamo qui non li
vedrò mai!!! Senti
un po ma sei sicura che questo sia il Seishun Gakuen? Non è
che hai letto
male!!!- disse Michela più tosto arrabbiata –se
non ci credi esci e vallo a
leggere tu stessa!- -certo che questo è il Seishun
Gakuen…- disse una voce alle
loro spalle. Si girarono ed era un ragazzo con in braccio uno scatolone
con
degli addobbi all’interno. Stefania e Michela
lo guardarono dalla testa ai piedi e avevano un viso
sbalordito –visto!
Ce lo dice anche un ragazzo che ci studia!....ragazze?- disse Lucrezia
-non ci
credo…- -….nemmeno io…..- -?....siete
delle matricole?- domandò il ragazzo –bhe
ecco non è che stanno cosi le cose è
che…..- -IO MI VOGLIO ISCRIVERE IN QUESTA
SCUOLA!!!- disse Michela con un braccio alzato –oh! Mi fa
piacere!! Ah non mi
sono presentato, io sono Momoshiro Takeshi ma se vuoi puoi chiamarmi
Momo-
disse con un sorriso –o io
sono….ecco…..io sono….-
-………-
-hem….hem…..CHIAKI
YAMAGUCHYA- disse Michela –come?!- dissero a
l’unisono Stefania e Lucrezia
–mentre loro sono…..Sanako Shiotani…-
indicando Stefania -….e lei….Arisa
Ezakiya- indicando Lucrezia -….scusa un momento, devo
parlare con “CHIAKI”….-
disse Stefania prendendo l’amica e trascinandola lontana da
Momoshiro –come ti
è saltato in testa!.....io non mi chiamo Sanako!- -e io
allora? Mi sono data il
nome Chiaki e un cognome stralungo!!!-
-….Arisa….Ezakiya….MI PIACE!- disse
Lucrezia compiaciuta –e?...ma tu non ti chiami cosi!!- -e
allora? Se per questo
non dovrei nemmeno avere questo aspetto!- -brava Lucrezia!!! Vai
cosi!!!- incoraggiamento
da parte di Michela/Chiaki
-….si ho capito però….noi non dovremmo
nemmeno stare qui…potremo creare dei
problemi in questa storia!....- -e allora? Perché devi fare tanto la
problematica….e poi hai
detto che lo desideravi e allora?- disse Michela –si ma non
credevo che un mio
desiderio si sarebbe avverato!- -bhe spiacente ma ci potevi pensare
prima!
Ormai stiamo qui e ci dobbiamo divertire! E come hai detto tu qui ci
sono degli
strafighi e bene io voglio vederli!- disse Lucrezia
–accidenti non mi ti ci
facevo cosi decisa- disse Michela –grazie…-
-…..e va bene….e sia….ma… -
-…ma?...- -ci dobbiamo trovare un alloggio altrimenti dove
andiamo a dormire
sotto i portici?.....e poi quando siamo fuori in giro ci dobbiamo
chiamare per
i nostri nomi d’arte e no reali intesi?- disse Stefania
–ricevuto capitano!...-
-ok…allora….- le tre ragazze tornarono da
Momoshiro che le attendeva –dunque
dove eravamo rimaste?- -alle presentazioni…credo..- -a si
giusto…bhe dato che
io e la mia amica Sanako volevamo iscriverci qui…- -no no
frena frena…. Io non
ho detto di volermi iscrivere qui!- -o si che lo farai veeeeeeeero?-
disse
Michela con occhi dolci –spiacente ma con me quella tattica
non funziona….-
-accidenti….- -senti….non è meglio se
ognuna va per la propria
strada? Magari io trovo una scuola
che mi piace di più…senza offesa
Momoshiro…- -tranquilla….- rispose il ragazzo
con un sorriso -…..dopo, se te ed io ci troviamo in uno
stesso luogo
assieme….ci partono i cinque minuti capisci no?- -ma
io…credevo che volessi
stare con me!...- disse pianiungolando – si ho capito ma
forse è meglio se ci
separiamo…e poi tanto ci vedremo tutti i giorni no?
perciò ognuno per la sua
strada.- fini di parlare Stefania
-bhe
ora che vi siete chiarite, forse è meglio se la tua amica si
vada ad iscrivere
dato che oggi è l’ultimo giorno di iscrizione se
no si perde la festa di
benvenuto ai nuovi…e non credo che lei la voglia perdere-
disse Momoshiro –sul
serio!! Allora che aspettiamo!!- cosi, Momoshiro portò le
ragazze nella sala professori
–bene, ci dovrebbe essere qualcuno…- disse il
ragazzo –ok!!! Fra qualche
instante io sarò una studentessa del Seigaku!!!- disse
Michela entusiasmata
-….come conosci l’abbreviazione della scuola?-
disse Momoshiro confuso,
Stefania si portò una mano in fronte e disse a bassa voce
–che imbranata…-
-hem…ho tirato ad indovinare hehehe….ora vado!-
aprì la porta ed entrò. Trovo
un solo professore seduto leggendo qualche rivista, si direbbe che sia
una
donna con lunghi capelli raccolti su una coda da cavallo più
tosto anziana;
portava una tuta viola e dava le spalle alla ragazza.
–hem…mi scusi…io mi…-
-si?- la signora si girò verso di lei “toh, il
coach della squadra…bhe tanto
vale..” -….volevo iscrivermi in questa scuola.
È ancora possibile?-
-certo!....allora….- la professoressa prese dei fogli e una
penna -….dimmi il
tuo nome cara…- -mi chiamo Chiaki Yamaguchya….-
-ok….anni?...- “o no….mi ero
dimenticata che loro qui sono più piccoli di noi!...e se
invece non fosse
cosi?...beh tentar non nuoce…” pensò
Michela -….16…ma ne devo compiere 17 a novembre…-
-….ok….data di nascita?- “no non
ci credo!! Allora è una scuola superiore!!
Menomale!!” -…..2 novembre 1990…-
-ok…dove che abbiti?- “ok ora sono fregata!! E mo
che mi invento?” -….hem…ecco
vede…il fatto è che….ci siamo appena
trasferite io e le mie amiche e dobbiamo
ancora cercare una casa…- -ah….ok almeno mi
potresti dare il numero di telefono
de tuoi genitori?- “ma perché queste domande
complicate!!!” –hem…un..- -un
altro problema vero?- disse
la
professoressa –si…ecco io mi sono trasferita sola
con le mie amiche….i nostri
genitori vivono in….- -in?...- -…in
Italia….- -……..- la professoressa
rimase di
stucco e con aria curiosa disse –e che ci fanno tre ragazze
adolescenti a
Tokyo? E per di più sole senza una casa?- “me lo
chiedo anche io…” –il fatto è
che abbiamo avuto dei problemi con i nostri genitori e abbiamo deciso
di venire
a vivere qui….lontane da tutti…- -bhe questo non
si fa! Ma almeno lo sanno?-
“bho!” -…si…e ce lo hanno
concesso….- -ma che razza di genitori avete a che
fare!!!- -…….- -bhe va bene cosi….mi
basta solo sapere il tuo nome….per la via
di casa tua, fammelo sapere appena hai trovato casa assieme alle tue
amiche…ti
assegno alla seconda H….- -grazie mille…- Michela
fece un inchino e si avviò verso
la porta ma venne fermata –senti!- disse la professoressa
-….si?- “e ora che
altro?” -…a te piace lo sport?-
-…..si….?- -dimmi, quale sceglieresti tra
questi tre: basket, tennis o baseball?- -……..-
“bhe dopotutto a me piace di più
il basket ma….dato che mi trovo nel mondo di prince of
tennis…e lei è il coach
di loro….tanto vale non contraddirla”
-…..il tennis….- rispose Michela, la
professoressa fece un sorriso e poi disse –bene ora puoi
andare….- -grazie
ancora professoressa Ryuzaki.- fece nuovamente un inchino e
uscì dalla stanza
-…..un momento io non gli ho detto il mio nome....o forse
si?- disse la prof
dubbiosa. Attraversò la porta e trovò le sue
amiche e Momoshiro –fatto….-
Stefania la guardava con un aria un po’ strana, diciamo
arrabbiata –che…che
ce?...- -genitori….casa…..problemi….-
-ah…hai sentito e….hem….poi ti
spiegherò…- -credo proprio di si- disse Stefania
–bene! Ora che sei una
studentessa del Seishun Gakuen…che ne dici di aiutarci a
preparare la festa?-
-certo!!...- -bene allora dato che tu sarai occupata qui, noi andiamo
alla
ricerca di altre scuole…- disse Stefania –eh? E mi
lasciate qui da sola?- -o ma
non sei da sola, ce con te Momoshiro…- disse Lucrezia
–ok, ci vediamo più
tardi- cosi le due ragazze uscirono dalla scuola lasciando sola a
Michela.
Fuori dalla scuola –ah! Dimenticavo!- Stefania
tornò d’avanti all’insegna della
scuola e rilesse quello che c’era scritto sopra per
l’ennesima volta -….scuola
superiore Seishun Gakuen… perfetto!- -cosa è
perfetto?- domando Lucrezia –bhe,
dato che nel fumetto loro sono dei ragazzi delle medie qui sono
diventati delle
superiori… - spiegò l’amica
–e quindi?- -quindi tutti i ragazzi che andremo ad
incontrare hanno la nostra età!- -wow!! Meglio per noi
vero?- -sisi!! Presto
andiamo nelle altre scuole!!!- e cosi le due si dirigono verso una
fermata
dell’autobus.
Per strada -dici, abbiamo
fatto bene a lasciarla sola?- domandò Lucrezia
–fidati fidati….se la sa cavare
molto bene…e poi con lei ce Momoshiro, può anche
essere che incontra qualcun
altro….oh l’autobus! Avanti prendiamolo!- le due
ragazze salirono sull’auto e
presero posto. Lucrezia si mise accanto a un ragazzo che non si capiva
molto
bene in che posizione stava e Stefania dietro di lei, accanto ad una
signora.
Ad un tratto l’autobus frenò
all’improvviso e il ragazzo che era accanto a
Lucrezia andò a sbattere contro il finestrino, emettendo uno
strano verso.
Lucrezia lo fissò spaventata, poi allungò un
braccio verso l’amica –Stefy…- la
chiamò sottovoce –che c’è?-
-qu…questo qui…è strano, mi fa paura!-
disse
Lucrezia stringendogli il braccio. Approfittando del semaforo rosso,
Stefania
si alzò e si avvicinò al ragazzo, a causa della
strana posizione in cui stava
le era impossibile vederlo in viso, si accorse però che ai
suoi piedi c’era una
borsa da sport e su uno dei lati era scritto un nome. Stefania si
sporse per
leggerlo -Kiri…- la ragazza si copri la bocca con le mani,
fissando il ragazzo
stupita –hara…- completò la frase con
un filo di voce. IL ragazzo sentendosi
chiamato si girò verso di loro aprendo gli occhi
–chi mi ha chiamato?- chiese
fissandole con uno sguardo assonnato -siamo spiacenti, non volevamo
svegliarti-
disse Lucrezia, -non importa, anzi vi ringrazio di avermi svegliato se
no avrei
perso la fermata- disse lui sorridendo, a quel sorriso Lucrezia arrossi
e si
girò da un'altra parte -come fate a sapere il mio nome?-
domandò il ragazzo
-emh…l’ho letto sulla tua borsa- rispose Stefania
-beh…voi sapete il mio nome,
ma io non conosco voi- disse il ragazzo –io sono Sanako
Shiotani- rispose
Stefania -e io sono Lucr…- Stefania mise una mano davanti la
bocca dell’amica
prima che terminasse la frase -lei è Arisa Ezakiya- si
affrettò a dire -esatto
mi chiamo cosi- disse Lucrezia -a quale fermata dovete scendere?- le
ragazze si
fissarono per un attimo, senza sapere cosa dire, alla fine fu Stefania
a
rispondere -veramente non siamo a Tokyo da
molto, e ancora non conosciamo bene le vie, oggi
è il nostro ultimo
giorno per iscriverci a scuola, per ora ne abbiamo già
visitata una ma volevamo
vedere le altre- -allora permettetemi di consigliarvi il Rikkai Daikaku
Fuzoku…meglio conosciuto come il Rikkai Dai, che poi sarebbe
la scuola del
sottoscritto!- disse il ragazzo battendosi una mano sul petto
-d’accordo
terremo a mente il tuo consiglio, grazie- disse Stefania, mentre
Lucrezia si
limitò a sorridere. In quel momento l’autobus
stava passando in una via
particolarmente curata, con i marciapiedi larghi e gli alberi pieni di
foglie.
Senza sapere perché Stefania decise che quella sarebbe stata
la loro fermata -è
stato un piacere conoscerti Kirihara- disse alzandosi e prendendo per
un
braccio Lucrezia -eh? Ma che già scendiamo?-
domandò Lucrezia senza riuscire a
nascondere una nota di dispiacere, fosse stato per lei infatti avrebbe
continuato a stare su quell’autobus accanto a quel ragazzo
dal sorriso che
l’aveva conquistata. -si, questa è la nostra
fermata- -spero di rivedervi
presto, e ricordate il Rikkai Dai è la migliore scuola-
disse Kirihara, poi
tornò ad appoggiarsi contro il vetro e poco dopo si
riaddormentò. Le ragazze
aspettarono che l’autobus si fermasse e poi scesero. Lucrezia
segui con lo
sguardo il mezzo che si allontanava, gli occhi fissi sui capelli di
Kirihara
mossi dal vento che entrava dal finestrino, poi quando era diventato un
puntino
nero in lontananza si voltò verso Stefania - non
c’è dubbio, il Rikkai è la
scuola a cui mi iscriverò- disse con una sicurezza che
Stefania non le aveva
mai visto prima,-va bene, allora dopo ti ci accompagno, però
il Rikkai si trova
in un’altra città…- -non importa, per
me può pure trovarsi in Siberia, io ci
vado comunque- -come preferisci- -a proposito come mai siamo scese
qui?- -non
lo so…mi piaceva questa strada- disse Stefania alzando le
spalle -beh…non
rimaniamo ferme qui- -hai ragione, andiamo-. Le ragazze cominciarono a
camminare, Stefania si guardava intorno ammirata, non aveva mai visto
una via
cosi curata, in Italia se le sognavano. Ad un tratto Lucrezia si
fermò e
Stefania che era rimasta indietro le andò a sbattere contro
-ahi…perché ti sei
fermata?- -guarda…quella non ti sembra una scuola?- Stefania
guardò oltre la
spalla dell’amica, e vide una scuola…ma non una
qualunque, era la più bella
scuola che avesse mai visto. -Stefania…- Lucrezia
tentò di chiamare l’amica che
era rimasta imbambolata a fissare la scuola -terra chiama
Stefy…- Lucrezia la
scrollò per un braccio, dopo un po’ la ragazza
sembrò riprendersi da una specie
di trans -alleluja!, ben tornata fra noi!- disse Lucrezia, Stefania si
voltò a
guardarla con uno strano sorriso, -va tutto bene?- -Hyotei…-
-che?-
-Hyotei…Gakuen- -ok…e allora?- -l’ho
trovato!! MUHAHAHAHAHA!- Lucrezia fissò
l’amica terrorizzata -e ora…PRINCIPI
ASPETTATEMI!!- disse correndo verso la
scuola, o meglio saltellando come se fosse in un campo di fiori, mentre
intorno
erano sbucate da non si sa dove delle bolle dai mille colori. Un grosso
gocciolone comparve sulla testa di Lucrezia, che fissò a
bocca aperta l’amica
dirigersi saltellante verso la scuola. Quando si fu ripresa si
affrettò a
seguirla. Non appena entrarono nella scuola un forte profumo di fiori
le colpì
-mmh…che dolce fragranza- disse Stefania traendo un profondo
respiro. -certo
che questa scuola, è davvero bella!- disse Lucrezia -e lo
so…è il Hyotei
Gakuen!, dai andiamo!- disse tirando Lucrezia per la manica, seguirono
la scia
di profumo lasciata dai fiori e arrivarono alla palestra -credi che
possiamo
entrare?- domandò Lucrezia -io dico di si- disse Stefania
aprendo la porta.
L’intero pavimento della palestra era ricoperto da petali di
rosa. Ovunque
erano appesi festoni che riportavano la scritta “HYOTEI
GAKUEN”. In alto al
centro del soffitto c’era una specie di grande pallone
colorato. Stefania
avanzò verso il centro, all’improvviso una valanga
di petali piovuti dal
soffitto la sommerse. -aiuto! Non vedo nulla!- disse la ragazza
agitando le
braccia, all’improvviso senti qualcuno poggiarle una mano
sulla spalla -va
tutto bene?- Stefania alzò lo sguardo, davanti a lei
c’era una ragazzo dai
capelli neri e un neo sotto l’occhio –stai bene?-
ripete il ragazzo -s…si grazie…-
balbettò Stefania –su alzati- disse porgendole la
mano, dopo un momento di
esitazione Stefania posò la sua mano su quella del ragazzo.
-mi spiace, avrei
dovuto avvertire prima di aprire il pallone che conteneva i petali-
disse il
ragazzo -non importa…-, il ragazzo allungò una
mano verso il viso della
ragazza, che senza volerlo arrossi, ritraendosi un poco, -stai
tranquilla,
volevo solo toglierti questo…- disse passandole le dita tra
i capelli e
togliendole un petalo di rosa. –grazie…- disse
Stefania abbassando lo sguardo
–con permesso…ora devo tornare a occuparmi della
festa, disse facendo un
inchino e allontanandosi, poi però tornò a
fissare Stefania che era rimasta
immobile dove l’aveva lasciata -potrei sapere il tuo nome?-
-….Sanako
Shiotani…- rispose la ragazza –è stato
un piacere conoscerti Shiotani, io sono
Atobe Keigo- disse poi si allontanò, “non posso
crederci…ho conosciuto il
grande Atobe!”. Lucrezia apparve a fianco
dell’amica -ma dove eri finita?- le
chiese Stefania -ero davanti alla porta a gustarmi la
scena…dimmi è la nascita
di una nuova storia d’amore??- a Lucrezia brillavano gli
occhi - ma te stai in
fissa co sta cosa?!- -allora è lui il famoso Atobe di cui mi
avevi parlato
quando stavamo su msn…- -e già…- -e
immagino che tu voglia iscriverti in questa
scuola…- -ah ah….- -bene! Per tua fortuna so
già dove si trova l’aula
iscrizioni- Lucrezia prese Stefania per un braccio e la
trascinò fuori dalla
palestra. - eccoci arrivate, ora devi solo entrare- disse Lucrezia
fermandosi
davanti ad una porta, Stefania non se lo fece ripetere due volte. Una
volta
dentro vide un uomo che seduto su una sedia girevole le dava le spalle,
la
ragazza osservò il modo elegante in cui era vestito,
“non è possibile
è…”
l’uomo si voltò -buongiorno- “il coach
Sakaki!” -emh buongiorno…- -desideri
qualcosa signorina?- -emh si…vorrei iscrivermi a questa
scuola- -ottima scelta!
Mi dica il suo nome- -Sanako Shiotani-. Poco dopo la ragazza usci
reggendo in
mano una busta -allora, come è andata?- -sono a tutti gli
effetti una
studentessa del Hyotei Gakuen!- rispose con un sorriso radioso -in che
sezione
stai?- -mi pare 2°B- -ok….adesso andiamo!- -dove?-
-come dove?? Al Rikkai no?-
-ah è vero!, va bene andiamo-. Le due ragazze uscirono dalla
scuola, ma mentre
stavano attraversando il cortile Stefania senti il familiare rumore
provocato
dalla pallina che rimbalza sulla rete della racchetta. -aspetta un
momento ti
prego!- disse fermando l’amica -che
c’è?- -i ragazzi si stanno
allenando…voglio
vederli!- -e va bene! Ma sbrigati io ti aspetto qui-. Stefania corse
nella
direzione da cui proveniva il suono, che man mano che si avvicinava si
faceva
sempre più forte ed insistente. Quando arrivò
davanti al campetto, per lei fu
come se fosse giunta in paradiso, tutti i ragazzi del Hyotei si stavano
allenando, praticamente volando si avvicinò alla rete.
“sono bellissimi….”.
Fosse per lei sarebbe rimasta li a vita, ma Lucrezia la stava
aspettando, cosi
seppur controvoglia si costrinse ad allontanarsi dalla rete. Quello che
non
aveva notato era che i ragazzi si erano accorti di lei, e ora la
fissavano
mentre si allontanava -chi era quella?- chiese un ragazzo basso coi
capelli a
caschetto rossicci -boh! Però non aveva la divisa- gli
rispose un ragazzo con i
capelli corti e un cappello blu.
Stefania tornò
dall’amica
-eccoti! Dai andiamo!- Lucrezia la prese per mano e cominciò
a correre verso la
fermata. Salirono nuovamente sull’autobus. Venti minuti dopo
non erano ancora
arrivate -ma dove si trova sta scuola?- Stefania se ne stava con la
testa appoggiata
contro il vetro. -non ne ho idea, ma per me può trovarsi
pure in Alaska…- -non
era in Siberia?- -fa lo stesso!-. Mezzora
dopo…sull’autobus c’erano solo loro,
-tra un po’ scende pure l’autista!-
esclamò Stefania –oddio non è che
stiamo
andando veramente in Antartide?- -Antartide?, non era
l’Alaska?- -insomma
quello!-. –ultima fermata!- annunciò
l’autista, le ragazze si guardarono
-scendiamo!-. Una volta sul marciapiede si guardarono attorno
-strano…non mi
sembra Tokyo- disse Lucrezia –meglio! Il Rikkai non si trova
a Tokyo- -allora
siamo sulla buona strada-. Le ragazze sentirono il suono di una
campanella
-veniva da quella parte!- disse Lucrezia cominciando a correre -ehi
aspetta!-.
-ecco la vedo!- -Lucri……..sono le elementari-
-ah…va beh proseguiamo-. Altra
campanella -da quella parte! Ora sono sicura che è quella
giusta!...- -medie…-
-uffa….eh? l’ho sentito di nuovo veniva da quella
parte! Adesso non c’è dubbio,
deve essere quella giusta!- -ups…università!-
-non ci credo…- altro suono di
campanella -speriamo che sia la volta buona!-. Finalmente trovarono il
liceo
del Rikkai -alleluja!- Lucrezia era in ginocchio con le braccia rivolte
verso
il cielo mentre una luce dall’alto la illuminava e in
sottofondo un coro di
angeli. Stefania la guardò stupita -possiamo andare?- -si!-
Lucrezia si tirò su
si sistemò i capelli si diede una specchiata al finestrino
di un auto -bene!
Entriamo!-. Una volta dentro notarono
che non c’era nessuno, ne in cortile ne all’interno
della scuola -eh??? Ma dove
sono i ragazzi!, dov’è il principe azzurro sul
cavallo bianco!- -Lucrezia…ora
non esagerare!- -giusto…cerchiamo la sala iscrizioni-. Alla
fine la trovarono
in fondo ad un corridoio. Lucrezia entrò e poco dopo
riuscì tenendo anche lei
in mano una busta -ti hanno dato anche a te la divisa?- -e si!, e sono
stata
assegnata alla 3°A- -bene, e ora che facciamo?...-
domandò Stefania
-bhe….potremo fare un giro per la scuola, dopo tutto non ce
nessuno…- - hai
ragione, andiamo- cosi le due girovagarono dentro la scuola. Dopo 15
minuti
-bene, ora ke abbiamo visto l’interno…ora tocca
l’esterno!!!- - mi sembra
logico.- cosi uscirono da li e si diressero verso il cortile e
raggiunsero i
campi da tennis, qui trovarono un ragazzo che si stava allenando da
solo e due
suoi coetanei che assisteva al suo allenamento. Uno aveva la carnagione
scura e
non aveva i capelli, quello che gli stava accanto era più
basso, e aveva i
capelli corti rossicci e masticava una gomma, quello che si stava
allenando era
il ragazzo di prima sull’auto…Kirihara. -uffa, per
quando ancora dobbiamo
aspettare?- domando il pelato -….non lo
so….dipende da quanto ci mettono a
portare la roba…- rispose il rossiccio -….invece
di stare li senza far nulla,
perché non giocate una partita con me?- disse Kirihara
fermandosi - no grazie!-
dissero a l’unisono i due. - visto, ce il tuo
“principe azzurro” ma il cavallo
non ce…- disse Stefania con un po di sarcasmo - e chissene
del cavallo! Basta
che ci sia il principe!- -?....eh?....OI!!! CIAO!!!!- Kirihara si
avvicinò
contento verso le due ragazze –ciao…- salutarono
entrambe -allora, avete deciso
di scrivervi in questa scuola?- disse il ragazzo con gli occhi che gli
brillavano - bhe a dir il vero…solo lei si è
iscritta qui…- disse Stefania
riferendosi all’amica -a…e tu dove ti sei
iscritta?- disse curioso
–hem….al….Hyotei Gakuen ^^-
-……………..-
silenzio -ehi Kirihara, chi sono queste
ragazze?- disse il rossiccio avvicinandosi a lui seguito
dall’altro ragazzo
–o!....vi
presento….hem…com’è vi
chiamate? Mi sono dimenticato i vostri nomi- disse
imbarazzato –io sono Sanako Shiotani e lei
è…- -….Arisa Ezakiya
piacere….- -io
sono Marui Bunta…- disse il rossiccio –e io sono
Jackal Kuwabara….- disse
l’altro – e io sono…-
-…Kirihara Akaya si gia lo sappiamo…- disse
Stefania
-…hem scusate…- -ma voi che ci fate qui?-
domandò Marui – bhe ho accompagnato
Arisa qui cosi si sarebbe iscritta a questa scuola….-
-ah…..bhe avete fatto in
tempo.- -si si….- -oh! Ecco il capitano!!!- disse Jackal,
dietro di loro in
lontananza cerano cinque ragazzi che si stavano avvicinando a loro. Il
primo
che stava davanti a tutti ha la corporatura basta ma non tanto e
capelli
leggermente lunghi color blu scuri, accanto a lui, un ragazzo alto e
che
portava un cappello nero, dietro invece uno che portava gli occhiali e
accanto
a lui un tipo più tosto sicuro di se con i capelli bianchi,
poi un ragazzo con
in mano un squadernino che prendeva appunti. –ci aspettavate
da tanto?- domandò
il ragazzo dai capelli lunghi – no….sono solo
passati 10 minuti…- rispose
Marui.- ma loro chi sono?- domandò Lucrezia sotto voce
all’amica -loro sono il
resto della squadra….se attendi ora si
presenteranno…- rispose Stefania. Il
ragazzo con il capello fissò le due ragazze con uno sguardo
serio che metteva i
brividi, infatti questa sensazione la sentì Lucrezia, invece
Stefania riusciva
a tenergli testa. Si avvicinò a lei e domandò
-…chi siete voi?- -io sono Sanako
Shiotani e lei è Arisa Ezakiya….-
-……- -hem, avanti Sanada non fare cosi sono
mie amiche- disse Kirihara -tue amiche? E perché non ce le
presenti?- domandò
il ragazzo albino -certo certo….allora lei è
Sanako Shiotani e lei Arisa
Ezakiya- -io sono Yukimura Seiichi piacere di conoscevi…-
disse il ragazzo dai
capelli blu -……Sanada Genichirou…- -io
sono Yanagi Renji- disse il ragazzo con
in mano il squadernino -io sono Yagyuu Hyroshi- disse il ragazzo che
porta gli
occhiali -e io sono Niou Masaharu- disse il ragazzo albino -piacere di
conoscervi….- disse Stefania. Le due amiche rimasero per un
pò con i ragazzi,
poi non volendoli disturbare mentre si allenavano decisero di prendere
l'autobus e raggiungere Michela alla sua scuola. Una volta arrivate,
videro che
nel cortile c'era parecchio fermento, studenti che correvano da tutte
le parti
tenendo in braccio grossi scatoloni. -ragazze!- Michela corse loro
incontro
-che succede qui?- domandò Lucrezia -stiamo ultimando i
preparativi per la
festa di inizio anno- -anche il Hyoutei stava organizzando una festa!-
disse
Stefania -uffa...ma solo la mia scuola non fa niente!- -alla fine in
che scuola
ti sei iscritta?- le domandò Michela -al Rikkai...-
-è lontana!-
-abbastanza...-. In quel momento arrivò Momo, -ciao ragazze-
-ciao Momo-
-ragazze Momo è stato cosi gentile da ospitarci a casa sua-
disse Michela
-cosa? sul serio...non vorremo disturbare- -tranquille, però
posso ospitarvi
solo per tre giorni- -andrà benissimo grazie!-. Finalmente
le nostre tre amiche
avevano trovato una sistemazione, anche se per pochi giorni.
Purtroppo Momo aveva solo
due letti in più, cosi una di loro avrebbe dovuto dormire
per terra. -ce la
giochiamo a carte!- disse Michela -e va bene-. Si misero sedute sul
letto -mi
dispiace per voi, ma a carte non mi batte nessuno! ahahahahah!-
esclamò
Michela. Cinque minuti dopo, -non è possibbile! ho perso!-
-mi spiace Michi ma
tu dormi per terra- -la mia solita sfortuna...-. -Ragazze scusate, ma
passati
questi tre giorni...noi che facciamo?- chiese Lucrezia -non vi
preoccupate, ho
io la soluzione!- disse Michela -davvero?- -si si...ci faremo ospitare
da
Atobe!- -...........MA TU SEI SCEMA O COSA?!- urlò Stefania
-ma non capisci?,
Atobe è ricco, non avrà di certo problemi ad
ospitarci!- -ma non possiamo
andare da lui e dire "scusa Atobe ci potresti ospitare
perchè non abbiamo
un posto dove andare"!- -certo che no! per questo tu dovrai diventare
sua amica!-
-fosse facile...- -non mi interessa! devi riuscirci e basta-. Dopo
questa breve
discussione le ragazze si cambiarono e si infilarono sotto le coperte.
Stefania
e Lucrezia nel letto, Michela per terra, sopra un piccolo materasso
-sto
scomoda...- -non ti lamentare è stata tua l'idea di giocarci
il letto a carte-
le disse Lucrezia. Le ragazze parlarono per un pò, poi tutte
e tre caddero in
un sonno profondo.