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Autore: Lilian90    29/09/2007    0 recensioni
Cosa accadrebbe se tre ragazze, fan di Prince of Tennis, venissero misteriosamente catapultate nel loro anime preferito, scombussolando la vita dei ragazzi? per scoprirlo dovete leggere questa fanfiction ricca di risate e romanticismo!
Genere: Romantico, Comico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tutte le altre, soleggiato, secco e freddo. Era arrivato l’autunno e le ragazze erano rimaste con abiti estivi e -FUORI DAL MIO ALBERGO!! È Più DI UN MESE CHE STATE QUI!!! VIA!!!- -uff che modi!....- disse Michela –avanti non fare cosi….forza…andiamo ad esplorare ancora un po la città….magari facciamo un salto a qualche scuola….dopo tutto, è gia Settembre e credo che siano gia cominciate….- disse Stefania più tosto pensierosa –si ma….se sono cominciate noi cosa facciamo? ci giriamo i pollici?- domando Lucrezia –bhe no….casomai cerchiamo anche noi di andare a qualche scuola…- -cosa!? Dobbiamo andare anche qui a scuola!!!- -e si ci tocca!- -uff e io che credevo che stessimo in vacanza….- disse Michela con il morale a terra –su non fare quella faccia! Vedrai che andrà bene- e cosi le tre amiche si incamminarono alla ricerca di qualche scuola per loro e infatti poco dopo ne trovarono una. Stefania si avvicinò alla targa per vedere come si chiamava e  rimase stupita -...che hai Stefy? Cosa ce scritto?- chiese Michela curiosa -….Seishun….Gakuen……- -…….- sia Stefania che Michela, rimasero pietrificate da quel nome ma Lucrezia invece era confusa -….che cos’e Seishun Gakuen?....- -è una scuola…-  disse Michela-….dove ci studiano dei strafighi- terminò la frase Stefania . Le due si guardarono e dissero –pensi anche tu a quello che penso io?- -certo che si Sorella!!- -e allora che aspettiamo!- le due ragazze entrarono immediatamente nella scuola lasciando sola Lucrezia –ehi!! Aspettatemi!! Non lasciatemi qui!!-. Rimasero per un ora li dentro -uffa!! Possibile che anche se veniamo qui non li vedrò mai!!! Senti un po ma sei sicura che questo sia il Seishun Gakuen? Non è che hai letto male!!!- disse Michela più tosto arrabbiata –se non ci credi esci e vallo a leggere tu stessa!- -certo che questo è il Seishun Gakuen…- disse una voce alle loro spalle. Si girarono ed era un ragazzo con in braccio uno scatolone con degli addobbi all’interno. Stefania e Michela  lo guardarono dalla testa ai piedi e avevano un viso sbalordito –visto! Ce lo dice anche un ragazzo che ci studia!....ragazze?- disse Lucrezia -non ci credo…- -….nemmeno io…..- -?....siete delle matricole?- domandò il ragazzo –bhe ecco non è che stanno cosi le cose è che…..- -IO MI VOGLIO ISCRIVERE IN QUESTA SCUOLA!!!- disse Michela con un braccio alzato –oh! Mi fa piacere!! Ah non mi sono presentato, io sono Momoshiro Takeshi ma se vuoi puoi chiamarmi Momo- disse con un sorriso –o io sono….ecco…..io sono….- -………- -hem….hem…..CHIAKI YAMAGUCHYA- disse Michela –come?!- dissero a l’unisono Stefania e Lucrezia –mentre loro sono…..Sanako Shiotani…- indicando Stefania -….e lei….Arisa Ezakiya- indicando Lucrezia -….scusa un momento, devo parlare con “CHIAKI”….- disse Stefania prendendo l’amica e trascinandola lontana da Momoshiro –come ti è saltato in testa!.....io non mi chiamo Sanako!- -e io allora? Mi sono data il nome Chiaki e un cognome stralungo!!!- -….Arisa….Ezakiya….MI PIACE!- disse Lucrezia compiaciuta –e?...ma tu non ti chiami cosi!!- -e allora? Se per questo non dovrei nemmeno avere questo aspetto!- -brava Lucrezia!!! Vai cosi!!!-  incoraggiamento da parte di Michela/Chiaki -….si ho capito però….noi non dovremmo nemmeno stare qui…potremo creare dei problemi in questa storia!....- -e allora? Perché  devi fare tanto la problematica….e poi hai detto che lo desideravi e allora?- disse Michela –si ma non credevo che un mio desiderio si sarebbe avverato!- -bhe spiacente ma ci potevi pensare prima! Ormai stiamo qui e ci dobbiamo divertire! E come hai detto tu qui ci sono degli strafighi e bene io voglio vederli!- disse Lucrezia –accidenti non mi ti ci facevo cosi decisa- disse Michela –grazie…- -…..e va bene….e sia….ma… - -…ma?...- -ci dobbiamo trovare un alloggio altrimenti dove andiamo a dormire sotto i portici?.....e poi quando siamo fuori in giro ci dobbiamo chiamare per i nostri nomi d’arte e no reali intesi?- disse Stefania –ricevuto capitano!...- -ok…allora….- le tre ragazze tornarono da Momoshiro che le attendeva –dunque dove eravamo rimaste?- -alle presentazioni…credo..- -a si giusto…bhe dato che io e la mia amica Sanako volevamo iscriverci qui…- -no no frena frena…. Io non ho detto di volermi iscrivere qui!- -o si che lo farai veeeeeeeero?- disse Michela con occhi dolci –spiacente ma con me quella tattica non funziona….- -accidenti….- -senti….non è meglio se ognuna va per la  propria strada? Magari io trovo una scuola che mi piace di più…senza offesa Momoshiro…- -tranquilla….- rispose il ragazzo con un sorriso -…..dopo, se te ed io ci troviamo in uno stesso luogo assieme….ci partono i cinque minuti capisci no?- -ma io…credevo che volessi stare con me!...- disse pianiungolando – si ho capito ma forse è meglio se ci separiamo…e poi tanto ci vedremo tutti i giorni no? perciò ognuno per la sua strada.- fini di parlare Stefania  -bhe ora che vi siete chiarite, forse è meglio se la tua amica si vada ad iscrivere dato che oggi è l’ultimo giorno di iscrizione se no si perde la festa di benvenuto ai nuovi…e non credo che lei la voglia perdere- disse Momoshiro –sul serio!! Allora che aspettiamo!!- cosi, Momoshiro portò le ragazze nella sala professori –bene, ci dovrebbe essere qualcuno…- disse il ragazzo –ok!!! Fra qualche instante io sarò una studentessa del Seigaku!!!- disse Michela entusiasmata -….come conosci l’abbreviazione della scuola?- disse Momoshiro confuso, Stefania si portò una mano in fronte e disse a bassa voce –che imbranata…- -hem…ho tirato ad indovinare hehehe….ora vado!- aprì la porta ed entrò. Trovo un solo professore seduto leggendo qualche rivista, si direbbe che sia una donna con lunghi capelli raccolti su una coda da cavallo più tosto anziana; portava una tuta viola e dava le spalle alla ragazza. –hem…mi scusi…io mi…- -si?- la signora si girò verso di lei “toh, il coach della squadra…bhe tanto vale..” -….volevo iscrivermi in questa scuola. È ancora possibile?- -certo!....allora….- la professoressa prese dei fogli e una penna -….dimmi il tuo nome cara…- -mi chiamo Chiaki Yamaguchya….- -ok….anni?...- “o no….mi ero dimenticata che loro qui sono più piccoli di noi!...e se invece non fosse cosi?...beh tentar non nuoce…” pensò Michela -….16…ma ne devo compiere 17  a novembre…- -….ok….data di nascita?- “no non ci credo!! Allora è una scuola superiore!! Menomale!!” -…..2 novembre 1990…- -ok…dove che abbiti?- “ok ora sono fregata!! E mo che mi invento?” -….hem…ecco vede…il fatto è che….ci siamo appena trasferite io e le mie amiche e dobbiamo ancora cercare una casa…- -ah….ok almeno mi potresti dare il numero di telefono de tuoi genitori?- “ma perché queste domande complicate!!!” –hem…un..- -un altro problema vero?-  disse la professoressa –si…ecco io mi sono trasferita sola con le mie amiche….i nostri genitori vivono in….- -in?...- -…in Italia….- -……..- la professoressa rimase di stucco e con aria curiosa disse –e che ci fanno tre ragazze adolescenti a Tokyo? E per di più sole senza una casa?- “me lo chiedo anche io…” –il fatto è che abbiamo avuto dei problemi con i nostri genitori e abbiamo deciso di venire a vivere qui….lontane da tutti…- -bhe questo non si fa! Ma almeno lo sanno?- “bho!” -…si…e ce lo hanno concesso….- -ma che razza di genitori avete a che fare!!!- -…….- -bhe va bene cosi….mi basta solo sapere il tuo nome….per la via di casa tua, fammelo sapere appena hai trovato casa assieme alle tue amiche…ti assegno alla seconda H….- -grazie mille…- Michela fece un inchino e si avviò verso la porta ma venne fermata –senti!- disse la professoressa -….si?- “e ora che altro?” -…a te piace lo sport?- -…..si….?- -dimmi, quale sceglieresti tra questi tre: basket, tennis o baseball?- -……..- “bhe dopotutto a me piace di più il basket ma….dato che mi trovo nel mondo di prince of tennis…e lei è il coach di loro….tanto vale non contraddirla” -…..il tennis….- rispose Michela, la professoressa fece un sorriso e poi disse –bene ora puoi andare….- -grazie ancora professoressa Ryuzaki.- fece nuovamente un inchino e uscì dalla stanza -…..un momento io non gli ho detto il mio nome....o forse si?- disse la prof dubbiosa. Attraversò la porta e trovò le sue amiche e Momoshiro –fatto….- Stefania la guardava con un aria un po’ strana, diciamo arrabbiata –che…che ce?...- -genitori….casa…..problemi….- -ah…hai sentito e….hem….poi ti spiegherò…- -credo proprio di si- disse Stefania –bene! Ora che sei una studentessa del Seishun Gakuen…che ne dici di aiutarci a preparare la festa?- -certo!!...- -bene allora dato che tu sarai occupata qui, noi andiamo alla ricerca di altre scuole…- disse Stefania –eh? E mi lasciate qui da sola?- -o ma non sei da sola, ce con te Momoshiro…- disse Lucrezia –ok, ci vediamo più tardi- cosi le due ragazze uscirono dalla scuola lasciando sola a Michela. Fuori dalla scuola –ah! Dimenticavo!- Stefania tornò d’avanti all’insegna della scuola e rilesse quello che c’era scritto sopra per l’ennesima volta -….scuola superiore Seishun Gakuen… perfetto!- -cosa è perfetto?- domando Lucrezia –bhe, dato che nel fumetto loro sono dei ragazzi delle medie qui sono diventati delle superiori… - spiegò l’amica –e quindi?- -quindi tutti i ragazzi che andremo ad incontrare hanno la nostra età!- -wow!! Meglio per noi vero?- -sisi!! Presto andiamo nelle altre scuole!!!- e cosi le due si dirigono verso una fermata dell’autobus.

 

Per strada -dici, abbiamo fatto bene a lasciarla sola?- domandò Lucrezia –fidati fidati….se la sa cavare molto bene…e poi con lei ce Momoshiro, può anche essere che incontra qualcun altro….oh l’autobus! Avanti prendiamolo!- le due ragazze salirono sull’auto e presero posto. Lucrezia si mise accanto a un ragazzo che non si capiva molto bene in che posizione stava e Stefania dietro di lei, accanto ad una signora. Ad un tratto l’autobus frenò all’improvviso e il ragazzo che era accanto a Lucrezia andò a sbattere contro il finestrino, emettendo uno strano verso. Lucrezia lo fissò spaventata, poi allungò un braccio verso l’amica –Stefy…- la chiamò sottovoce –che c’è?- -qu…questo qui…è strano, mi fa paura!- disse Lucrezia stringendogli il braccio. Approfittando del semaforo rosso, Stefania si alzò e si avvicinò al ragazzo, a causa della strana posizione in cui stava le era impossibile vederlo in viso, si accorse però che ai suoi piedi c’era una borsa da sport e su uno dei lati era scritto un nome. Stefania si sporse per leggerlo -Kiri…- la ragazza si copri la bocca con le mani, fissando il ragazzo stupita –hara…- completò la frase con un filo di voce. IL ragazzo sentendosi chiamato si girò verso di loro aprendo gli occhi –chi mi ha chiamato?- chiese fissandole con uno sguardo assonnato -siamo spiacenti, non volevamo svegliarti- disse Lucrezia, -non importa, anzi vi ringrazio di avermi svegliato se no avrei perso la fermata- disse lui sorridendo, a quel sorriso Lucrezia arrossi e si girò da un'altra parte -come fate a sapere il mio nome?- domandò il ragazzo -emh…l’ho letto sulla tua borsa- rispose Stefania -beh…voi sapete il mio nome, ma io non conosco voi- disse il ragazzo –io sono Sanako Shiotani- rispose Stefania -e io sono Lucr…- Stefania mise una mano davanti la bocca dell’amica prima che terminasse la frase -lei è Arisa Ezakiya- si affrettò a dire -esatto mi chiamo cosi- disse Lucrezia -a quale fermata dovete scendere?- le ragazze si fissarono per un attimo, senza sapere cosa dire, alla fine fu Stefania a rispondere -veramente non siamo a Tokyo da  molto, e ancora non conosciamo bene le vie, oggi è il nostro ultimo giorno per iscriverci a scuola, per ora ne abbiamo già visitata una ma volevamo vedere le altre- -allora permettetemi di consigliarvi il Rikkai Daikaku Fuzoku…meglio conosciuto come il Rikkai Dai, che poi sarebbe la scuola del sottoscritto!- disse il ragazzo battendosi una mano sul petto -d’accordo terremo a mente il tuo consiglio, grazie- disse Stefania, mentre Lucrezia si limitò a sorridere. In quel momento l’autobus stava passando in una via particolarmente curata, con i marciapiedi larghi e gli alberi pieni di foglie. Senza sapere perché Stefania decise che quella sarebbe stata la loro fermata -è stato un piacere conoscerti Kirihara- disse alzandosi e prendendo per un braccio Lucrezia -eh? Ma che già scendiamo?- domandò Lucrezia senza riuscire a nascondere una nota di dispiacere, fosse stato per lei infatti avrebbe continuato a stare su quell’autobus accanto a quel ragazzo dal sorriso che l’aveva conquistata. -si, questa è la nostra fermata- -spero di rivedervi presto, e ricordate il Rikkai Dai è la migliore scuola- disse Kirihara, poi tornò ad appoggiarsi contro il vetro e poco dopo si riaddormentò. Le ragazze aspettarono che l’autobus si fermasse e poi scesero. Lucrezia segui con lo sguardo il mezzo che si allontanava, gli occhi fissi sui capelli di Kirihara mossi dal vento che entrava dal finestrino, poi quando era diventato un puntino nero in lontananza si voltò verso Stefania - non c’è dubbio, il Rikkai è la scuola a cui mi iscriverò- disse con una sicurezza che Stefania non le aveva mai visto prima,-va bene, allora dopo ti ci accompagno, però il Rikkai si trova in un’altra città…- -non importa, per me può pure trovarsi in Siberia, io ci vado comunque- -come preferisci- -a proposito come mai siamo scese qui?- -non lo so…mi piaceva questa strada- disse Stefania alzando le spalle -beh…non rimaniamo ferme qui- -hai ragione, andiamo-. Le ragazze cominciarono a camminare, Stefania si guardava intorno ammirata, non aveva mai visto una via cosi curata, in Italia se le sognavano. Ad un tratto Lucrezia si fermò e Stefania che era rimasta indietro le andò a sbattere contro -ahi…perché ti sei fermata?- -guarda…quella non ti sembra una scuola?- Stefania guardò oltre la spalla dell’amica, e vide una scuola…ma non una qualunque, era la più bella scuola che avesse mai visto. -Stefania…- Lucrezia tentò di chiamare l’amica che era rimasta imbambolata a fissare la scuola -terra chiama Stefy…- Lucrezia la scrollò per un braccio, dopo un po’ la ragazza sembrò riprendersi da una specie di trans -alleluja!, ben tornata fra noi!- disse Lucrezia, Stefania si voltò a guardarla con uno strano sorriso, -va tutto bene?- -Hyotei…- -che?- -Hyotei…Gakuen- -ok…e allora?- -l’ho trovato!! MUHAHAHAHAHA!- Lucrezia fissò l’amica terrorizzata -e ora…PRINCIPI ASPETTATEMI!!- disse correndo verso la scuola, o meglio saltellando come se fosse in un campo di fiori, mentre intorno erano sbucate da non si sa dove delle bolle dai mille colori. Un grosso gocciolone comparve sulla testa di Lucrezia, che fissò a bocca aperta l’amica dirigersi saltellante verso la scuola. Quando si fu ripresa si affrettò a seguirla. Non appena entrarono nella scuola un forte profumo di fiori le colpì -mmh…che dolce fragranza- disse Stefania traendo un profondo respiro. -certo che questa scuola, è davvero bella!- disse Lucrezia -e lo so…è il Hyotei Gakuen!, dai andiamo!- disse tirando Lucrezia per la manica, seguirono la scia di profumo lasciata dai fiori e arrivarono alla palestra -credi che possiamo entrare?- domandò Lucrezia -io dico di si- disse Stefania aprendo la porta. L’intero pavimento della palestra era ricoperto da petali di rosa. Ovunque erano appesi festoni che riportavano la scritta “HYOTEI GAKUEN”. In alto al centro del soffitto c’era una specie di grande pallone colorato. Stefania avanzò verso il centro, all’improvviso una valanga di petali piovuti dal soffitto la sommerse. -aiuto! Non vedo nulla!- disse la ragazza agitando le braccia, all’improvviso senti qualcuno poggiarle una mano sulla spalla -va tutto bene?- Stefania alzò lo sguardo, davanti a lei c’era una ragazzo dai capelli neri e un neo sotto l’occhio –stai bene?- ripete il ragazzo -s…si grazie…- balbettò Stefania –su alzati- disse porgendole la mano, dopo un momento di esitazione Stefania posò la sua mano su quella del ragazzo. -mi spiace, avrei dovuto avvertire prima di aprire il pallone che conteneva i petali- disse il ragazzo -non importa…-, il ragazzo allungò una mano verso il viso della ragazza, che senza volerlo arrossi, ritraendosi un poco, -stai tranquilla, volevo solo toglierti questo…- disse passandole le dita tra i capelli e togliendole un petalo di rosa. –grazie…- disse Stefania abbassando lo sguardo –con permesso…ora devo tornare a occuparmi della festa, disse facendo un inchino e allontanandosi, poi però tornò a fissare Stefania che era rimasta immobile dove l’aveva lasciata -potrei sapere il tuo nome?- -….Sanako Shiotani…- rispose la ragazza –è stato un piacere conoscerti Shiotani, io sono Atobe Keigo- disse poi si allontanò, “non posso crederci…ho conosciuto il grande Atobe!”. Lucrezia apparve a fianco dell’amica -ma dove eri finita?- le chiese Stefania -ero davanti alla porta a gustarmi la scena…dimmi è la nascita di una nuova storia d’amore??- a Lucrezia brillavano gli occhi - ma te stai in fissa co sta cosa?!- -allora è lui il famoso Atobe di cui mi avevi parlato quando stavamo su msn…- -e già…- -e immagino che tu voglia iscriverti in questa scuola…- -ah ah….- -bene! Per tua fortuna so già dove si trova l’aula iscrizioni- Lucrezia prese Stefania per un braccio e la trascinò fuori dalla palestra. - eccoci arrivate, ora devi solo entrare- disse Lucrezia fermandosi davanti ad una porta, Stefania non se lo fece ripetere due volte. Una volta dentro vide un uomo che seduto su una sedia girevole le dava le spalle, la ragazza osservò il modo elegante in cui era vestito, “non è possibile è…” l’uomo si voltò -buongiorno- “il coach Sakaki!” -emh buongiorno…- -desideri qualcosa signorina?- -emh si…vorrei iscrivermi a questa scuola- -ottima scelta! Mi dica il suo nome- -Sanako Shiotani-. Poco dopo la ragazza usci reggendo in mano una busta -allora, come è andata?- -sono a tutti gli effetti una studentessa del Hyotei Gakuen!- rispose con un sorriso radioso -in che sezione stai?- -mi pare 2°B- -ok….adesso andiamo!- -dove?- -come dove?? Al Rikkai no?- -ah è vero!, va bene andiamo-. Le due ragazze uscirono dalla scuola, ma mentre stavano attraversando il cortile Stefania senti il familiare rumore provocato dalla pallina che rimbalza sulla rete della racchetta. -aspetta un momento ti prego!- disse fermando l’amica -che c’è?- -i ragazzi si stanno allenando…voglio vederli!- -e va bene! Ma sbrigati io ti aspetto qui-. Stefania corse nella direzione da cui proveniva il suono, che man mano che si avvicinava si faceva sempre più forte ed insistente. Quando arrivò davanti al campetto, per lei fu come se fosse giunta in paradiso, tutti i ragazzi del Hyotei si stavano allenando, praticamente volando si avvicinò alla rete. “sono bellissimi….”. Fosse per lei sarebbe rimasta li a vita, ma Lucrezia la stava aspettando, cosi seppur controvoglia si costrinse ad allontanarsi dalla rete. Quello che non aveva notato era che i ragazzi si erano accorti di lei, e ora la fissavano mentre si allontanava -chi era quella?- chiese un ragazzo basso coi capelli a caschetto rossicci -boh! Però non aveva la divisa- gli rispose un ragazzo con i capelli corti e un cappello blu.

Stefania tornò dall’amica -eccoti! Dai andiamo!- Lucrezia la prese per mano e cominciò a correre verso la fermata. Salirono nuovamente sull’autobus. Venti minuti dopo non erano ancora arrivate -ma dove si trova sta scuola?- Stefania se ne stava con la testa appoggiata contro il vetro. -non ne ho idea, ma per me può trovarsi pure in Alaska…- -non era in Siberia?- -fa lo stesso!-. Mezzora dopo…sull’autobus c’erano solo loro, -tra un po’ scende pure l’autista!- esclamò Stefania –oddio non è che stiamo andando veramente in Antartide?- -Antartide?, non era l’Alaska?- -insomma quello!-. –ultima fermata!- annunciò l’autista, le ragazze si guardarono -scendiamo!-. Una volta sul marciapiede si guardarono attorno -strano…non mi sembra Tokyo- disse Lucrezia –meglio! Il Rikkai non si trova a Tokyo- -allora siamo sulla buona strada-. Le ragazze sentirono il suono di una campanella -veniva da quella parte!- disse Lucrezia cominciando a correre -ehi aspetta!-. -ecco la vedo!- -Lucri……..sono le elementari- -ah…va beh proseguiamo-. Altra campanella -da quella parte! Ora sono sicura che è quella giusta!...- -medie…- -uffa….eh? l’ho sentito di nuovo veniva da quella parte! Adesso non c’è dubbio, deve essere quella giusta!- -ups…università!- -non ci credo…- altro suono di campanella -speriamo che sia la volta buona!-. Finalmente trovarono il liceo del Rikkai -alleluja!- Lucrezia era in ginocchio con le braccia rivolte verso il cielo mentre una luce dall’alto la illuminava e in sottofondo un coro di angeli. Stefania la guardò stupita -possiamo andare?- -si!- Lucrezia si tirò su si sistemò i capelli si diede una specchiata al finestrino di un auto  -bene! Entriamo!-. Una volta dentro notarono che non c’era nessuno, ne in cortile ne all’interno della scuola -eh??? Ma dove sono i ragazzi!, dov’è il principe azzurro sul cavallo bianco!- -Lucrezia…ora non esagerare!- -giusto…cerchiamo la sala iscrizioni-. Alla fine la trovarono in fondo ad un corridoio. Lucrezia entrò e poco dopo riuscì tenendo anche lei in mano una busta -ti hanno dato anche a te la divisa?- -e si!, e sono stata assegnata alla 3°A- -bene, e ora che facciamo?...- domandò Stefania -bhe….potremo fare un giro per la scuola, dopo tutto non ce nessuno…- - hai ragione, andiamo- cosi le due girovagarono dentro la scuola. Dopo 15 minuti -bene, ora ke abbiamo visto l’interno…ora tocca l’esterno!!!- - mi sembra logico.- cosi uscirono da li e si diressero verso il cortile e raggiunsero i campi da tennis, qui trovarono un ragazzo che si stava allenando da solo e due suoi coetanei che assisteva al suo allenamento. Uno aveva la carnagione scura e non aveva i capelli, quello che gli stava accanto era più basso, e aveva i capelli corti rossicci e masticava una gomma, quello che si stava allenando era il ragazzo di prima sull’auto…Kirihara. -uffa, per quando ancora dobbiamo aspettare?- domando il pelato -….non lo so….dipende da quanto ci mettono a portare la roba…- rispose il rossiccio -….invece di stare li senza far nulla, perché non giocate una partita con me?- disse Kirihara fermandosi - no grazie!- dissero a l’unisono i due. - visto, ce il tuo “principe azzurro” ma il cavallo non ce…- disse Stefania con un po di sarcasmo - e chissene del cavallo! Basta che ci sia il principe!- -?....eh?....OI!!! CIAO!!!!- Kirihara si avvicinò contento verso le due ragazze –ciao…- salutarono entrambe -allora, avete deciso di scrivervi in questa scuola?- disse il ragazzo con gli occhi che gli brillavano - bhe a dir il vero…solo lei si è iscritta qui…- disse Stefania riferendosi all’amica -a…e tu dove ti sei iscritta?- disse curioso –hem….al….Hyotei Gakuen ^^- -……………..- silenzio -ehi Kirihara, chi sono queste ragazze?- disse il rossiccio avvicinandosi a lui seguito dall’altro ragazzo –o!....vi presento….hem…com’è vi chiamate? Mi sono dimenticato i vostri nomi- disse imbarazzato –io sono Sanako Shiotani e lei è…- -….Arisa Ezakiya piacere….- -io sono Marui Bunta…- disse il rossiccio –e io sono Jackal Kuwabara….- disse l’altro – e io sono…- -…Kirihara Akaya si gia lo sappiamo…- disse Stefania -…hem scusate…- -ma voi che ci fate qui?- domandò Marui – bhe ho accompagnato Arisa qui cosi si sarebbe iscritta a questa scuola….- -ah…..bhe avete fatto in tempo.- -si si….- -oh! Ecco il capitano!!!- disse Jackal, dietro di loro in lontananza cerano cinque ragazzi che si stavano avvicinando a loro. Il primo che stava davanti a tutti ha la corporatura basta ma non tanto e capelli leggermente lunghi color blu scuri, accanto a lui, un ragazzo alto e che portava un cappello nero, dietro invece uno che portava gli occhiali e accanto a lui un tipo più tosto sicuro di se con i capelli bianchi, poi un ragazzo con in mano un squadernino che prendeva appunti. –ci aspettavate da tanto?- domandò il ragazzo dai capelli lunghi – no….sono solo passati 10 minuti…- rispose Marui.- ma loro chi sono?- domandò Lucrezia sotto voce all’amica -loro sono il resto della squadra….se attendi ora si presenteranno…- rispose Stefania. Il ragazzo con il capello fissò le due ragazze con uno sguardo serio che metteva i brividi, infatti questa sensazione la sentì Lucrezia, invece Stefania riusciva a tenergli testa. Si avvicinò a lei e domandò -…chi siete voi?- -io sono Sanako Shiotani e lei è Arisa Ezakiya….- -……- -hem, avanti Sanada non fare cosi sono mie amiche- disse Kirihara -tue amiche? E perché non ce le presenti?- domandò il ragazzo albino -certo certo….allora lei è Sanako Shiotani e lei Arisa Ezakiya- -io sono Yukimura Seiichi piacere di conoscevi…- disse il ragazzo dai capelli blu -……Sanada Genichirou…- -io sono Yanagi Renji- disse il ragazzo con in mano il squadernino -io sono Yagyuu Hyroshi- disse il ragazzo che porta gli occhiali -e io sono Niou Masaharu- disse il ragazzo albino -piacere di conoscervi….- disse Stefania. Le due amiche rimasero per un pò con i ragazzi, poi non volendoli disturbare mentre si allenavano decisero di prendere l'autobus e raggiungere Michela alla sua scuola. Una volta arrivate, videro che nel cortile c'era parecchio fermento, studenti che correvano da tutte le parti tenendo in braccio grossi scatoloni. -ragazze!- Michela corse loro incontro -che succede qui?- domandò Lucrezia -stiamo ultimando i preparativi per la festa di inizio anno- -anche il Hyoutei stava organizzando una festa!- disse Stefania -uffa...ma solo la mia scuola non fa niente!- -alla fine in che scuola ti sei iscritta?- le domandò Michela -al Rikkai...- -è lontana!- -abbastanza...-. In quel momento arrivò Momo, -ciao ragazze- -ciao Momo- -ragazze Momo è stato cosi gentile da ospitarci a casa sua- disse Michela -cosa? sul serio...non vorremo disturbare- -tranquille, però posso ospitarvi solo per tre giorni- -andrà benissimo grazie!-. Finalmente le nostre tre amiche avevano trovato una sistemazione, anche se per pochi giorni.

Purtroppo Momo aveva solo due letti in più, cosi una di loro avrebbe dovuto dormire per terra. -ce la giochiamo a carte!- disse Michela -e va bene-. Si misero sedute sul letto -mi dispiace per voi, ma a carte non mi batte nessuno! ahahahahah!- esclamò Michela. Cinque minuti dopo, -non è possibbile! ho perso!- -mi spiace Michi ma tu dormi per terra- -la mia solita sfortuna...-. -Ragazze scusate, ma passati questi tre giorni...noi che facciamo?- chiese Lucrezia -non vi preoccupate, ho io la soluzione!- disse Michela -davvero?- -si si...ci faremo ospitare da Atobe!- -...........MA TU SEI SCEMA O COSA?!- urlò Stefania -ma non capisci?, Atobe è ricco, non avrà di certo problemi ad ospitarci!- -ma non possiamo andare da lui e dire "scusa Atobe ci potresti ospitare perchè non abbiamo un posto dove andare"!- -certo che no! per questo tu dovrai diventare sua amica!- -fosse facile...- -non mi interessa! devi riuscirci e basta-. Dopo questa breve discussione le ragazze si cambiarono e si infilarono sotto le coperte. Stefania e Lucrezia nel letto, Michela per terra, sopra un piccolo materasso -sto scomoda...- -non ti lamentare è stata tua l'idea di giocarci il letto a carte- le disse Lucrezia. Le ragazze parlarono per un pò, poi tutte e tre caddero in un sonno profondo.

  
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