Anime & Manga > Prince of Tennis
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Autore: Lilian90    07/09/2007    1 recensioni
Cosa accadrebbe se tre ragazze, fan di Prince of Tennis, venissero misteriosamente catapultate nel loro anime preferito, scombussolando la vita dei ragazzi? per scoprirlo dovete leggere questa fanfiction ricca di risate e romanticismo!
Genere: Romantico, Comico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Genius 2: tre ragazze a Tokyo

 

Quando Lucrezia riaprì gli occhi, aveva la strana sensazione di non essere più la stessa, -ragazze...ci siete?- domandò dato che non riusciva a vedere nulla perchè intorno era tutto buio -ma cosa è successo?- la voce di Stefania arrivo da un angolo alla sua destra -non lo so, tu stai bene?- -si...ma Michela dov'è?- -sono qui...- disse una vocetta -non è che potreste aituarmi a scendere? sono in una posizione piuttosto scomoda!- disse Michela. Lucrezia si alzò e cominciò a tastare la parete, nel tentativo di trovare l'interruttore, alla fine senti un pulsante e lo schiacciò. Subito si accese la luce, rivelando che si trovavano ancora nel bagno, Stefania era seduta con la schiena contro il muro e dall'espressione doveva essere piuttosto confusa, Michela invece era in una posizione davvero buffa, Non si sa come era finita dentro il lavandino, con le gambe contro lo specchio, le due amiche a vederla cosi scoppiarono a ridere -smettetela di ridere! aiutatemi a scendere piuttosto che mi gira la testa a forza di vedere tutto sottosopra!- esclamò agitata. Alla fine Stefania e Lucrezia riuscirono a liberare l'amica da quella scomoda posizione -finalmente!- disse Michela quando fu di nuovo in posizione eretta. Ad un tratto la porta del bagno si apri ed entrò una ragazza, che osservò per un attimo le tre amiche poi entrò in uno dei bagni. Non appena vide la porta aprirsi Lucrezia si fiondò fuori seguita da Stefania e Michela. Non si accorsero che qualcosa era cambiato finche non uscirono fuori dall'areoporto. -questo non è Fiumicino...- disse Lucrezia guardandosi intorno -no direi di no...- affermò Stefania. -infatti questo è l'areoporto di Tokyo!- disse Michela indicando una grossa insegna proprio dietro di loro scritta con gli ideogrammi -che cosa hai detto?- domandò Stefania esterrefatta -ho detto che questo è l'areoporto di Tokyo!- -dove lo hai letto?- -li guarda!-. Stefania alzò lo sguardo e vide che effettivamente c'era scritto proprio "areoporto di Tokyo" -allora?- chiese Michela avvicinandosi a lei -...COME ABBIAMO FATTO A FINIRE A TOKYO?!?!?- urlò Stefania all'improvviso -e io che ne so scusa!-. Lucrezia che fino a quel momento era rimasta in silenzio, anche perchè non sapeva che dire dato che quello che era accaduto andava oltre i limiti dell'impossibile si avvicinò alle due amiche che stavano discutendo -ragazze...- le ragazze però non le risposero -deve essere successo qualcosa in quel bagno ne sono sicura!- esclamò Stefania -ma davvero? io è da quando ci sono entrata che ho capito che c'era qualcosa di strano!- disse sarcastica Michela -ragazze...- provò a richiamare la loro attenzione ma nulla -se tu non fossi andata in quel bagno a quest'ora io stavo sull'aereo per l'Argentina!- -quindi sarebbe colpa mia!- -beh non sono io quella che doveva andare in bagno all'ultimo momento...- -RAGAZZE!!!!- all'urlo di Lucrezia, Michela e Stefania si voltarono verso di lei terrorizzate -c...che...c'è...?- chiesero tremando -SONO TRE ORE CHE VI CHIAMO!! VOLETE PRESTARMI UN Pò DI ATTENZIONE!- Lucrezia odiava essere ignorata quando aveva qualcosa da dire. -vi prego...ditemi che quello che ho appena sentito è uno scherzo- disse Lucrezia -di cosa parli?- Michela non capiva a cosa si riferisse l'amica -noi non possiamo essere a Tokyo...- disse con la voce che le tremava -mi dispiace Lucrezia ma a me sembra piuttosto chiaro...siamo davanti all'areoporto di Tokyo- disse Stefania -ma non ha senso!- esclamò la ragazza esasperata rifiutandosi di credere a quella verità assurda -c'è un altra cosa che non riesco a spiegarmi...- disse Michela, Stefania e Lucrezia si voltarono verso di lei -la scritta "areoporto di Tokyo" è scritta con gli ideogrammi giapponesi...eppure io sono stata in grado di leggerla alla perfezione...- -si è vero, anche io l'ho letta- disse Stefania. Lucrezia allora alzò lo sguardo e lesse ad alta voce -areoporto di Tokyo...- -anche tu sai leggere gli ideogrammi!- esclamo Michela -ma se non so nemmeno cosa sono!-. All'improvviso un ragazzo con un cappellino bianco calato sugli occhi che non guardava dove andava si scontrò con Michela facendola quasi cadere, poi si allontanò senza dire nulla -DISGRAZIATO!! TORNA QUI CHE SE TI PRENDO TI FACCIO SPUTARE  LA COLONNA VERTEBRALE E CI GIOCO A CORDA!!- urlò Michela agitando le braccia. Stefania nell'attimo che il ragazzo si era scontrato con Michela lo aveva visto in faccia ed era rimasta a bocca aperta. Lucrezia che si era accorta dell'espressione dell' amica e le si era avvicinata -che hai Stefania?- le domandò Lucrezia -quel ragazzo...io lo conosco?- disse indicando il ragazzo che si stava allontanando -ma com'è possibile Stefania? siamo a Tokyo!- disse Lucrezia -lo so!, ma io quello lo conosco! e so anche come si chiama!- disse Stefania sicura -davvero?- domando Lucrezia -si! quello è Ryoma Echizen!- a quelle parole Michela si voltò di scatto -NO!- urlò furiosa -sperò tu stia scherzando Stefania!- ma la ragazza scosse la testa -non è possibile! siamo a Tokyo e la prima persona che vediamo è quel "principe del tennis" da quattro soldi!- mentre parlava Michela aveva gli occhi fiammeggianti -scusate...vi dispiacerebbe spiegare anche a me?- domandò Lucrezia -forse ti riuscirà difficile crederlo, ma quel ragazzo che è appena passato è un campione del tennis...- -ha solo fortuna- -fammi finire Michela!...dicevo...è un genio del tennis, e si chiama Ryoma Echizen....però c'è una cosa che non riesco a capire...- -e quale?- chiesero in coro Michela e Lucrezia -Michela tu dovresti saperlo...Ryoma è un personaggio inventato! non esiste, eppure poco fa era proprio davanti a noi! come te lo spieghi?- -umm...- Michela si picchiettò il dito sul mento -mi viene da pensare solo una cosa...anche se perfino io stento a crederci...ragazze...siamo dentro Prince of Tennis!- esclamò Michela -siamo dentro un cartone? qualcosa frutto della fantasia di un essere umano...- Stefania era sconvolta, ma dentro di se si sentiva felice, Lucrezia invece se ne stava immobile a bocca aperta -avanti Lucrezia! non fare quella faccia! ormai ci siamo dentro!- disse Michela dandole una pacca sulla spalla -come credete che sia successo?- domando Lucrezia, quando finalmente riuscì di nuovo a parlare, Michela alzò le spalle -il mio desiderio!- esclamò Stefania -eh?- -si! ieri alla festa ho desiderato che succedesse qualcosa per il quale non potevo più partire per l'Argentina!- -e come mai?- -perchè ad essere sincera l'idea di andare da sola fino in Argentina non mi entusiasmava affatto...- -ed è per questo che hai desiderato di finire dentro Prince of Tennis?- -non è che avevo desiderato proprio questo...volevo solo che accadesse qualcosa di particolare...di irreale forse...- -a me questo sembra abbastanza irreale- disse Lucrezia -sentite ormai siamo qui, e non sappiamo per quanto tempo ci resteremo, tanto vale darci alla pazza gioia!- esclamò Michela ritrovando la sua solita allegria -voi che suggerite di fare?- domandò Lucrezia -seguiamo Ryoma, ho visto che è salito appena adesso su un taxi- disse Stefania -ma perchè dobbiamo seguire per forza quel tappo?- -Michela non fare storie...e poi probabilmente seguendo il "tappo" arriveremo anche agli altri...tipo Kaidoh...- -TAXI!- non appena aveva sentito pronunciare quel nome a Michela le si erano illuminati gli occhi. Un taxi si fermò davanti a loro -per favore segua quel taxi laggiù!- disse Stefania entrando dietro insieme a Lucrezia mentre Michela prese posto davanti accanto all'autista -cerchi di fare in fretta!- disse mentre chiudeva la portiera. Il taxi dove si trovava Ryoma non era molto distante dal loro, cosi riuscirono a raggiungerlo quasi subito. Poi videro il ragazzo scendere proprio davanti alla stazione. -si fermi qui, grazie- disse Michela -dovete pagarmi- disse l'autista -già...emh i soldi ragazze- disse Michela -ti sei accorta che non abbiamo nulla con noi?- domandò Lucrezia mostrando il palmo della mani, -e ora come paghiamo?- chiese Michela, l'autista intanto aspettava paziente. -aspettate...- Stefania si infilò una mano in tasca e tirò fuori un portafoglio, Lucrezia e Michela la fissarono stupite -non fate quelle facce, nemmeno io so che ci fa questo nella mia tasca- disse Stefania aprendolo e tirando fuori uno yen di carta, lo porse al tassista -prenda, e si tenga il resto- disse poi prese per un braccio le due amiche e le trascinò dentro la stazione. Il ragazzo salì su uno dei vagoni e prima che si chiudessero le porte, anche le tre amiche salirono e si sedettero dei posti lontani da lui. – non capisco perché dobbiamo seguire quel nano- borbottò Michela –shhh!!! Che non riesco a sentire quello che dicono!!- sgrido Stefania all’amica –AH AH AH AH!!! NON DITEMI CHE NON SAPETE NEANCHE IL NOME DELL’IMPUGNATURA CHE USATE!!! SE VOLETE TIRARE UN TOP SPIN, ALLORA CI VUOLE L’IMPUGNATURA WESTERN!- urlò un ragazzo in piedi cn addosso la divisa scolastica, portava capelli leggermente lunghi e nella mano destra impugnava una racchetta da tennis. Assieme a lui c’erano dei suoi compagni e al centro c’era, ma sembrava non averla notata, una ragazza con i capelli lunghi raccolti in due trecce. “oddio come faccio adesso….spero di scendere dal treno sana e salva” penso la ragazzi con aria preoccupata e spaventata –si afferra il manico della racchetta da sotto e si impugna così, quasi come se si volesse battere le mani…- continuo il ragazzo –tks….quante arie che si da quel ragazzo- borbottò a bassa voce Michela –si hai ragione….- disse Lucrezia –shhhhh…- le azzittì nuovamente Stefania –STUPIDO, QUESTE COSE SONO ALLA BASE DEL TENNIS!!- disse un suo compagno –WOW! SASABE! SEI PROPRIO GRANDE!- disse la ragazza che era assieme a loro. Il ragazzo da allora cominciò a fare delle mosse con la racchetta rischiando di colpire  il viso di quella povera ragazza con le trecce, poi si sentì una voce provenire dalle loro spalle -ehi…state facendo un po’ troppo rumore.- disse un ragazzo dalla bassa statura che si teneva la testa fra le mani - mhp…sbruffone…- disse nuovamente Michela. Il ragazzo, Sasabe, a sentire quelle parole gli cadde per sbaglio la racchetta e si chinò per riprenderla e mentre lo faceva disse –BHAHAHAHA! NON POSSO CREDERCI….UN RAGAZZINO DELLE ELEMENTARI CHE MI FA LA PREDICA!.- disse e mentre la stava per impugnare la racchetta –pin pooooon….stringere la racchetta come se si dovesse raccoglierla da terra….questo è il modo giusto per l’impugnatura western….a proposito….quel “come battere le mani” di cui parlavi prima riguarda l’impugnatura eastern. Un sacco di persone le impara al contrario…- disse risistemandosi il capellino che portava. stazione di seiharudai! Seiharudai!- Sasabe e i suoi compagni scesero dal treno e specialmente lui più tosto imbarazzato e umiliato –CHE FIGURACCIA, SASABE!!!!- disse un suo amico –chiudi quella bocca, siamo arrivati!.- e cosi scesero tutti, anche la piccola ragazza e il ragazzo dal cappello –forza, scendiamo anche noi…dobbiamo seguirlo…- disse Stefania rivolta alle amiche, lucrezia la segui a ruota ma Michela non si voleva alzare dal sedile –e ora che ti prende?..- disse Stefania scocciata –non voglio seguire quel nano….- risposte con voce stufata -….senti non lo seguiamo non potremo ai capire dove diavolo ci troviamo e poi….non potremo vedere i principi….quindi sta a te decidere se rimanere a vita dentro questo vagone o venire con…- non fece in tempo di finire la frase che Michela prese per un braccio e partì a raffica all’inseguimento del ragazzo con il capello –PRINCIPI STO ARRIVANDO!!!!- si trovavano all’entrata della stazione, cera molta gente e il ragazzo non si fece più vedere –dove sei, dove sei, dove sei!!!!- bisbigliava Michela guardandosi attorno, anche le due amiche si guardavano attorno e Stefania individuò la ragazza con le trecce appoggiata ad una colonna. “forse…” –venite!- disse trascinando le due ragazze verso la piccola ragazza, si nascosero e la spiarono, a quel punto apparve il ragazzo-capellino che sembrava essersi perso tanto quanto le tre amiche. Si avvicinò alla ragazza e gli domandò –ehi…da che parte è il tennis garden kakinoki?.- -a….anch’io sto per andare proprio li. Partecipi al torneo? Io…e la prima volta che assisto a un torneo di tennis e….- -….e allora da che parte sta?.- disse scocciato, intanto, le tre ragazze –ooooooh sta per nascere una storia d’amore!!- disse Lucrezia con gli occhi che gli brillavano –si aspetta e spera…- dissero Stefania e Michela –eh? Perché sono una coppia perfetta!!!- -si si…..- disse Michela -…ah…scusami tanto….all’uscita sud e poi continua sempre dritto, non ti puoi sbagliare.- poco dopo il ragazzo con il cappellino se ne andò e le tre uscirono allo scoperto –andiamo..- disse Stefania andando alla direzione opposta indicata da quella ragazza –ma….lui va di la….- disse Lucrezia, - lo so….ma dato che io conosco quella ragazza, ha dato le indicazioni opposte…- -ah….ok- cosi le tre amiche uscirono dalla stazione e in poco tempo arrivarono ai campi –PRINCIPI!!! DOVE SIETE!!!- -hem non credo che qui ci siano loro….- disse Stefania rivolta a Michela –uffa…ma io gli voglio vedere….- -ho capito ma non siamo nella loro scuola….- -guardate, ma quello non è lo sbruffone del treno?- disse Lucrezia indicando un ragazzo che stava giocando con capelli lunghi, e si era proprio Sasabe – GAME, SET, MACH. VINCE SASABE 6-0. –disse l’arbitro –wow Sasabe sei forte!!!- disse un suo amico –era un gioco da ragazzi..- disse asciugandosi il sudore –gia, ma chissà cosa faresti se come avversario avessi avuto quel ragazzino del treno.- -mhp….logico…..lo stracerei come un moscerino HAHAHAHA!!- -sbruffone….- disse Stefania dall’altra parte della recensione –dai andiamo avanti…- disse Lucrezia. Le tre ragazze girovagarono ancora per un po in questo campo, si fermavano a vedere i ragazzi che giocava e poi proseguirono -…..ma quello….hey Stefania quello sdraiato sul prato non è quel ragazzo che stavamo seguendo?..- domando Lucrezia -?...si è lui….oh…- a quel punto apparve anche la ragazza di prima dai lunghi capelli castani, si avvicinò al ragazzo e cominciò a scusarsi del fatto di averle dato delle indicazioni sbagliate. Dopo di che i due si misero seduti accanto ad un distributore a bere qualcosa, Stefania e company erano nascoste dietro le aiuole – ma perché ci stiamo nascondendo di nuovo?- disse Michela –zitta….vediamo…- intanto –scusami…non mi ero accorta di non avere abbastanza soldi…hai dovuto pagare tutto tu….- disse la ragazza dispiaciuta –ehi….non è quel ragazzino del treno?.- disse un ragazzo –ah! Sasabe!!!- disse Lucrezia “oddio! Ma sono quelli di stamattina sul treno!!” penso la ragazza. Sasabe con un ghigno si avvicinò al ragazzo e con una mossa per poco non gli dava la racchetta in faccia ma si fermò e il ragazzo sembrava che non avesse paura –per un pelo….- disse Lucrezia –vai Sasabe!! Ammazzalo! Squartalo! Staccagli la testa!!- -MICHELA!!!- -che c’è?...- -la vuoi far finita? Abbiamo capito che lo odi!!!- - ok ok….- Sasabe se ne stava andando ma per sbaglio si scontrò cn la ragazza che gli rovescio addosso la bibita –EHI! MI HAI VERSATO QUELLA ROBA SCHIFOSA SULLA MAGLIETTA! ADESSO SONO TUTTO APPICCICOSO PER COLPA TUA! COSA PENSI DI FARE BRUTTA SCEMA? AL CONTRARIO DI QUEL RAGAZZINO, HO ANCORA DEI MATCH DA SOSTENERE PRIMA DELLA FINALE!.- disse –mi, mi dispiace…- cercò di scusarsi la ragazza ma il “ragazzo-cappello” gli buttò totalmente la bibita e disse –se ti sei ricordato l’impugnatura…perché ora nn mi insegni un po’ di tennis?-. le tre amiche assistevano alla scena, nascoste dietro i cespugli. Dopo un po’ Stefania si alzò –dai ragazze andiamo, tanto qui so già chi vincerà- -e chi?- domandò Lucrezia –il ragazzo con il cappello…- -e te pareva!- esclamò Michela scattando in piedi. Cosi le amiche si allontanarono dai campi.

 

Passarono la giornata per le vie di Tokyo a guardare le vetrine. –non posso crederci! Sono a Tokyo…questa è la prova che i sogni si avverano!- esclamò Michela con gli occhi che brillavano –hai perfettamente ragione!- disse Stefania –emh…ragazze, non vorrei rovinare questo momento di gioia…ma non abbiamo pensato a dove dormire…- disse Lucrezia, -è vero…prese dalla foga di essere a Tokyo non abbiamo ancora cercato un posto dove alloggiare- -che facciamo?- -potremo cercare un albergo a basso costo…- propose Michela –e con quale soldi?- -ma i tuoi Stefy!- -a ecco…-.

Le ragazze si misero alla ricerca di un albergo economico, camminarono per ore ma non trovarono nulla. –uffa!! Ma dove sono finiti tutti gli alberghi!- Michela cominciava a perdere la pazienza. Lucrezia notò che non molto lontano da loro c’era un chiosco di giornali –prendiamo una cartina, potrebbe esserci utile- -si, aspettate qui che vado a comprarla- disse Stefania. Poco dopo tornò con la cartina. Trovarono una panchina e si sedettero, Stefania apri la cartina e si misero ad osservarla. –ma che è sta roba! Non si capisce nulla!- disse Michela. Dopo circa un ora che controllavano la cartina, arrivarono alla conclusione che nella zona dove si trovavano non c’erano alberghi e quindi dovevano spostarsi più a nord. Vagarono per Tokyo, per altre due ore, il sole ormai era tramontato –che facciamo? ormai è quasi buio!- -continuiamo a cercare!-. Finalmente davanti a loro apparve come per miracolo un albergo, e anche economico!. –non ci credo…- -dai andiamo!!- si fiondarono dentro….

 

Dopo aver fatto l’accettazione, a nome di Stefania perché era l’unica a possedere la carta di identità poterono finalmente salire nella loro camera. Non era molto grande, aveva tre letti un piccolo tavolino con cinque cuscini intorno, un armadio e un piccolo bagno. –ma è minuscola!- disse Lucrezia –e cosa ti aspettavi? È un albergo a due stelle!- -non lamentiamoci poteva andarci peggio!-. Lucrezia andò in bagno, poco dopo lanciò un urlo e Michela e Stefania si precipitarono da lei –Lucry! Stai bene?- -s…si…ma guardate lo specchio!-. Le due ragazze entrarono nel bagno e guardarono lo specchio, rimanendo a bocca aperta…ancora una volta invece del loro riflesso c’era quello delle  tre ragazze, che avevano visto nel bagno dell’aeroporto. –ancora loro!- esclamò Michela facendo un salto indietro, la ragazza con i capelli più corti fece lo stesso. Michela iniziò  a fare delle smorfie e ogni volta la ragazze la copiava alla perfezione. –Michela falla finita! Quella sei tu!- disse Stefania –se quella è Michela…io chi sono?- Lucrezia alzò un braccio e la ragazza con i capelli di media lunghezza fece lo stesso –trovata…-. A quel punto rimaneva solo la ragazza coi capelli lunghissimi –e questa dovrei essere io…-.

Tornarono in camera e si sedettero intorno al tavolo –quindi non solo capiamo, e parliamo il giapponese…ma abbiamo anche cambiato aspetto!- -e allora perché io a voi vi vedo con il vostro vero aspetto?- chiese Lucrezia –quindi noi ci vediamo con il nostro aspetto reale…mentre gli altri ci vedono con un altro aspetto- -ma allo specchio ci siamo viste con il nuovo aspetto!- -forse stiamo subendo una specie di trasformazione…presto ci vedremo anche noi con il nostro nuovo aspetto-. Rimasero a pensare per un po’, alla fine però la stanchezza iniziò a farsi sentire e andarono a dormire.

  
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