Immortal Love - Capitolo 2 - The end of life



Che brutta notte che ho passato, forse la più brutta della mia vita, ho fatto un sogno che difficilmente dimenticherò: i miei genitori erano ancora vivi, eravamo seduti sopra dei comodi divani, davanti al fuoco, mia madre stava narrando di come ha conosciuto mio padre. Raccontava di averlo incontrato tramite amici di zia Cher, anch'essi alchimisti. Non so il nome dei miei genitori, quindi per ora li chiamerò semplicemente Mamma e Papà. Secondo il suo racconto, Mamma stava osservando un dipinto rappresentante una salamandra prendere fuoco, ma nonostante ciò quella povera cretura non sembrava soffrire. Papà le spiegò tutto riguardo questo argomento: secondo una vecchia leggenda dell'alchimia la salamandra è considerata un'essere immortale. Povero animale, chissà quanti alchimisti avranno provato a gettarla tra le fiamme per verificare se questo mito fosse realmente concreto.
Papà le mise un bigliettino in tasca con scritto l'indirizzo di quest'ultimo e un'incontro dopo l'altro è germogliato l'amore. Ad un tratto un'oscura luce avvolge tutto che mi circonda, compresi i miei genitori. Sento come se la m mano di un ciclope mi stesse facendo arretrare piano piano dai miei ricordi. La scena cambia, quella sensazione di quiete che provavo fino a un attimo prima è ormai dissolta nelle tenebre: ora non solo mi trovo da solo in mezzo al bosco prossimo al mio casolare, ma è tutto buio, non c'è più niente di visibile alle mie pupille. Sento una voce, una voce mi sta chiamando, una voce stridula e inquietante, la mia schiena rabbrividisce. Vedo una mano venire verso di me, sembra quasi composta da vecchie radici d'albero ormai fossilizzate.

Finalmente apro gli occhi, ma ancora non riesco a capacitarmi che è stato tutto un sogno.
Ho un brutto presagio, sento che da quì a poco accadrà qualcosa di orribile.
Mi alzo dal letto con difficoltà, infilo le pantofole e apro quell'enorme porta Settecentesca, che divide la mia camera dal corridoio conducente a tutte le altre stanze della casa. Apro la porta della cucina aspettandomi di trovare mia zia, ma non c'è nessuno. Sono da solo. In seguito al sogno che ho fatto sono terrorizzato. Prendo il cappotto e, preso dal panico, vado a cercare zia Cher. Forse è soltanto andata a prendere la legna per alimentare il fuoco. O forse no. Seguo accuratamente le impronte lasciate da Cher che mi conducono a uno spettacolo spettrale, uno scenario da film dell'orrore. Mi pietrifico all'istante, ansimando come un cane gioioso. No. Non è possibile. Anche lei. No...
La povera zia Cher cela a terra avvolta da una luce abbagliante, avvolta da strane sagome le quali il volto non è molto chiaro, anzi, non è chiaro per niente. Gli spiriti, anch'essi emananti bagliore, non sembrano essersi accorti della mia presenza. Troppo tardi. Ecco che l'entità apparentemente più malvagia mi guarda come se avessi appena fatto a pezzi qualcuno. Viene verso di me... Oh mio Dio, il mio sogno...
Come previsto, tende la mano verso di me. Sono immobilizzato dalla paura. Vorrei urlare, ma dalla mia bocca non esce niente, neanche una sola sillaba. All'improvviso sento un corpo estraneo dentro di me. Tutta la mia figura è letteralmente congelata: le braccia sono congelate, le gambe sono congelate, il cervel...
Cado sul terreno fangoso, gli alberi sembrano avvicinarsi sempre di più...