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Autore: annejane    12/03/2013    3 recensioni
Dal capitolo 2
La strega furente si liberò dalla presa grazie ad un forte aneurisma che fece piegare l originario.
- Sei disgustoso! E.NON.CHIAMARMI.AMORE. sottolineando ogni parola con un aneurisma consecutivo che lasciò spiazzato e sofferente il bel vampiro.
Detto questo Bonnie si avviò verso la casa a passo sostenuto,non voleva che la raggiungesse, ma non voleva che il vampiro fraintendesse la corsa come un sintomo di paura.
Vedendola allontanarsi il vampiro non poté fare a meno di ridere fragorosamente. Quella ragazza aveva fegato, e che caratterino.
- CI RIVEDIAMO AMORE, AMO LE SFIDE! L’originario tornò sui suoi passi, magari quel capriolo era ancora in giro, non potè fare a meno di pensare, scompigliandosi i capelli, che aveva avuto ragione fin dal primo momento.
- Deliziosa!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Klaus, Kol Mikaelson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoli lì,i fratelli salvatore,il fratello che amava troppo e quello che non amava abbastanza; erano davvero cambiati,non erano più gli stessi giovani uomini del 1864 e neanche di alcuni anni addietro. Quanti anni a cercarsi senza mai trovarsi davvero,ora erano l’ uno di fronte all’ altro si guardavano ma era come se avessero davanti due completi estranei.

"Dovremmo smetterla di farci la guerra e di fare i bambini e provare ad andare avanti,non credi fratellino?" disse Damon con fare scherzoso. Stefan era sempre stato scettico quando lui parlava,da umani il minore dei fratelli pendeva dalle labbra di Damon,oh come lo ammirava,era un amore incondizionato e caloroso quello che provava per lui,sarebbe morto solo per non permettergli di prendersi un semplice raffreddore,avrebbe voluto averlo accanto a se tutta la sua vita e di lì la scelta di vampirizzarlo con lui avrebbe passato l'eternità con il suo fratellone,ma si sa non c'è amore senza un po’ di egoismo e forse l'aveva fatto anche per quello,non voleva restare solo al mondo o forse l'aveva fatto solo per stare con lui fatto sta che da quel momento la coppia solida dei famosi fratelli Salvatore iniziò a sgretolarsi. Stefan era diventato uno squartatore,Damon non riusciva a capacitarsi di aver contribuito al nuovo stile di vita del fratello e così le loro strade si divisero,Stefan conobbe Lexi che sarebbe diventata la sua futura migliore amica e Damon,beh lui conobbe il mondo. Ed ora Damon era il compagno di quello che Stefan pensava potesse essere l'amore della sua vita,lo credeva davvero ma ormai tutto era finito,il suo amore per lei,l'amore di Elena per lui e forse anche l'amore per se stesso. 
"Si dovremmo smetterla" disse Stefan per interrompere i suoi pensieri che circolavano implacabilmente nella sua testa “Ognuno è felice,tu sei felice,io sono felice, lo sarò " 
Damon non riuscì a decifrare la frase,non capiva se era davvero ciò che pensava o quel suo modo complicato di fare ironia;
"Certo,facciamo pace fratellino" Damon scelse la prima opzione. Si strinsero in un abbraccio di quelli che erano soliti darsi quando nessun essere sovrannaturale era ancora entrato nelle loro piccole e ordinarie,ma felici vite,era un abbraccio caldo,affettuoso,un abbraccio umano.
"Ce n'è voluto di tempo prima che ci riuscissimo ad abbracciare!Ricordo che l’ultima volta risaliva circa a vent’anni fa" Stefan si sforzò di sorridere.
"ne sono davvero felice.”

“Stai mentendo, lo capisco!”

“Non è questo. Damon..Damon io ho bisogno di aiuto, del tuo aiuto nel gestire questa..questa cosa”

Ci fu un secondo di silenzio, nel quale Damon sciolse il suo viso in un sorriso e tirò una pacca sulla spalla di Stefan, una sola occhiata per capirsi, si sarebbero stati sempre accanto, il loro legame era più fporte di quello fra Damon ed Elena.
L'aria nella stanza era serena,niente frecciatine,nessun sguardo d'odio. Solo due fratelli.
"allora,che ne dici di festeggiare come i vecchi tempi?" disse Stefan sciogliendo l'abbraccio Damon lo guardava incuriosito,ma non appena lo vide estrarre dal baule un pallone ovale,il pallone ovale con cui giocavano nel giardino nelle giornate estive per tutto il giorno Damon sorrise di cuore 
"Vediamo se sei ancora bravo" disse prendendo la palla dalle mani del fratello.
Damon non fece in tempo a placcarlo che una voce altezzosa echeggiò nella stanza.

“Oddio tutto questo è patetico” Rebekah interruppe il momento entrando in casa con gli occhi alzati al cielo sotto i quali celava solamente gelosia e turbamento, si portava dietro come un cagnolino un uomo biondo, con la barba ispida e le spalle grosse, uno sguardo misto all’odio e qualche altra emozione celata portarono a pensare con immaturità a Damon  chi avrebbe vinto a braccio di ferro, Stefan studiava i due come se non riuscisse a trovare nessun nesso logico in quella scena, prima che il fratello spezzò la tensione.

“Ma non ce l’hai una casa dove portarti i tuoi giocattolini sessuali barbie?” Lei aprì la bocca scocciata.

“Le piacerebbe” L’uomo aveva aperto il viso in un sorriso sardonico che fece girare la bionda e guardarlo omicida.

“Preferirei bere acido, ti ringrazio” Gli si fece vicino dominante come per far capire chi spettava il comando, ma lui sorresse il suo sguardo in modo impenetrabile.

“Attenta tesoro potrei accontentarti.” Lei gli prese i capelli come una madre fa con un bambino maleducato e si girò annoiata verso i due Salvatore mentre lui grugniva scocciato.

“Action man qui presente sa qualcosa della cura e di..Silas”

I fratelli si fecero più attenti e studiarono il viso del giovane che portandosi al centro del salotto guardò fisso Damon negli occhi, che lo guardava minaccioso.

“Cosa sai?”

“Silas è in dormiveglia, il mio compito è di ucciderlo, ma non potrete avere la cura devo renderlo mortale.” Gli sputò in faccia la risposta come se fosse veleno. Stefan sbuffò guardando fisso Rebekah.

“Ma è una leggenda, tu hai detto che lo era! Chi è questo qui? E perché gli hai creduto?” Lei si sentì tirata in causa e non potè non sentirsi un po’colpevole. Prima che potesse rispondere argutamente il cacciatore la precedette.

“Il mio nome è Galen Vaughn e sono uno dei cinque. L’ originaria ha agito per il meglio, una grande responsabilità grava sulle mie spalle e ho percepito un altro cacciatore da queste parti, portatemi da lui, ed insieme uccideremo Silas eliminando la sua minaccia una volta per tutte.”

“Quale minaccia?!”

 

 

Bonnie camminava mano per la mano con Kol lungo un viale buio, erano arrivati da un giorno a New Orleans e la prima cosa che Kol aveva fatto quando avevano preso due stanze separate all’hotel più prestigioso della città, era stato fare chiamate su chiamate, ad un cero punto aveva urlato talmente forte che Bonnie impaurita aveva avuto la tentazione di lanciarli un’ aneurisma solo per farlo tacere. Era sparito per le successive due ore impedendogli di seguirlo ed era rimasta in panciolle per tutto il giorno con la smania di fare qualcosa. Poi era tornato l’aveva presa per mano e l’aveva semplicemente condotta per dove erano adesso.

“Kol rallenta dove siamo?” Lui si fermò di scatto e si voltò verso di lei.

“Siamo arrivati, ascolta attentamente, mi sono intrattenuto con queste..signore durante il ventesimo secolo e non c’è da fidarsi, devi sapere che le streghe si proteggono a vicenda, pochi sono a conoscenza di questo posto, solo il sangue di una strega può aprirlo e solo una strega può accedervi, non devi avere paura, di che sei sotto la mia protezione e che se proveranno a toccarti le ucciderò tutte come ho fatto con i loro figli l’ultima volta”
“Non capisco perché dovrebbero farmi del mal..” Lui le strinse violentemente il braccio per baciarla con impulso e passione, lei ne fu spaventata sembrava cosi possessivo cosi ..diverso, ma non potè che essere felice. Quando lui pose fine al bacio lei notò che le vene attorno ai suoi occhi erano marcate e pulsanti, lui portò il suo palmo sotto le sue labbra e guardandola aspettò un cenno di consenso, la morse piano senza assaporare il sapore del sangue, una volta che lei fu ferita le prese la mano e gliela fece strofinare sul muro. Ad un certo punto lei lo vide, un campo di forza violetto copriva i mattoni grossi rossicci e vecchi, che erano solo una coperture, si sentì come attirata, voleva entrare.

“Cosa succederà?” Lei lo guardava titubante, non voleva dividersi.

“Ascolta attentamente, è un rifugio per streghe, braccate o alla ricerca d un riparo, esistono molti tipi di magia e assieme a loro c’è Mikaela, non è una strega, è una sorta di oracolo, non conosce il futuro ma ne vede degli scorci, è come se potesse vedere qualcosa dentro di te mi segui? Chiedi di lei”

Bonnie assimilava le informazioni attentamente, perché sua nonna non ne aveva parlato con lei?

“ E Bonnie, sarai attratta da questo posto come un magnete, non ti biasimerò se vorrai restare”

“Il mio posto è con te” Lui la guardava come non aveva mai fatto, Bonnie non riusciva a capire.

“Sanno chi sei,con chi sei e che sei qua fuori, verranno a prenderti devi solo aspettare, il sangue è stata come una sorta di carta d’identità, serve per evitare che qualcuno che venga a conoscenza del posto non utilizzi una fiala di sangue di qualche strega per far uscire qualcuna delle consorelle.”

“Come fai a sapere tutto questo?” Kol non fece tempo a rispondere che poco a poco il varco si aprì, facendone uscire..

“Lucy?!”

“Bonnie!!” Le due cugine si abbracciarono felici.

“Quando ti ho percepita non volevo crederci,sono cosi felice che tu sia venuta fin qua per unirti a noi”

“Veramente son venuta qui per ehm per parlare con Mikaela” Lei sembrò dispiaciuta,avvolta in un peplo leggero di colore beardeux ma fece un cenno d’assenso, poi il suo sguardo si posò su Kol ed i suoi occhi si illuminarono.

“Sai che non ci si può presentare mai più di due volte a Mikaela e tu le hai già sprecate”

“Non sono qui per lei donna!” Kol sembrava come invaso da..qualcun’altro. Bonnie decise di non fare domande, le avrebbe rimandate a dopo, Mikaela era più importante.

La cugina la prese per mano e assieme varcarono la barriera, appena lo fecero Bonnie li sentì, i suoi poteri, come se non fossero mai scomparsi, come quando si sentiva quando era vicina a Kol. Lucy sembrò intercettare i suoi pensieri perché gli rispose.

“Sappiamo già tutto, i tuoi poteri non sono mai andati via, solo che non sei in grado di utilizzarli ancora.”

“Cosa intendi utilizzarli? Li ho sempre usati” Lucy la guardò enigmatica, come se non spettasse a lei darle la risposta. Alcune donne, camminavano a braccetto e appena la videro iniziarono a parlarsi nell’orecchio e a guardarla male, Bonnie non poté che sentirsi a disagio.

“Non preoccuparti di loro, molte di noi non hanno apprezzato la tua magia nera per incantare Klaus.”

“Mikaela” Aggiunse a mò di spiegazione prima che l’altra strega Bennett potesse fare domande.

Il posto era coperto di grandi tappeti persiani e lunghe tende rosse dello stesso colore dei vestiti che portavano le streghe, scendevano dal soffitto, la luce era completamente assente se non per poche candele poste sopra ad appositi candelabri che permettevano a Bonnie di adeguarsi, ma non lo trovò tetro o buio, al contrario le comunicava grande pace per i sensi, di cui avrebbe voluto godere da li all’eternità. Si fermarono davanti ad una porta di legno intagliata raffigurante un grande drago ed un fiore come se le due immagini corrispondessero, la dolcezza ed il potere. Lucy si fermò.

“Devi entrare tu ora”. Bonnie la guardò decisa e varcò la soglia

 

Se l’atrio era apparso a Bonnie di conforto quella stanza le incuteva timore, non  sapeva dove andare era completamente buia e tutto le sembrava come infinito. Lentamente iniziò ad abituarsi all’oscurità fino a che non riuscì perfettamente a percepire tutti i dettagli della stanza.

“Sapevo saresti arrivata, Bonnie Bennett” Una sua coetanea stava di fronte a lei e prendendone la mano la stanza si illuminò rivelando solo quattro pareti bianche, era tutto molto inquietante. Indossava una semplice canotta ed il taglio sbarazzino ed il trucco fece pensare a Bonnie che erano molto simili, gli orecchini di lei erano beardex e emanava un aurea molto potente, tanto che a Bonnie sembrò la donna più bella del mondo.

“Mikaela?”

“Non importa chi io sia, importa il perché tu ci sia” I suoi occhi la fissarono e lentamente Mikaela sfiorò il taglio sulla mano di Bonnie. I suoi occhi rotearono e si fecero nuovamente su di lei.

“Tu sei la mia discendente.”

“Non penso di capire.” Fu come se la ragazzina andasse in trans.

 

“Silas amava Mikaela, Mikaela amava lui. Ayana venne partorita che ella non aveva che 15 anni. Ma la licantropia arrivò ed  i popoli ne furono invasi. L’ amato dunque sedusse Quetsyah ,la strega, per creare un incantesimo che gli avrebbe resi immortali. Una volta scoperto l’inganno, lei li separò con la morte, un velo creò in modo che i due mai più insieme sarebbero potuti stare, dividendo gli spiriti sovrannaturali da quelli umani.

La cura per l’immortalità fu creata inseguito invertendo gli effetti dell’incantesimo che posto sull’acqua del pozzo che tanto amavano, giace con lui nella speranza che muoia soffrendo. Ah il mio povero cuore non può sopportare.

Quetsyah si dimenticò di Ayana che trovò rifugio presso la casa di Esther in cambio dello stesso incantesimo di cui era maledetto il suo padre, ma ahimè non era abbastanza potente, ci volle un sacrificio, ed Henrik morì. Tre figli riuscì a vampirizzare il quarto spettò ad Ayana che concesse il suo sangue per completare la trasformazione, Kol Mikealson. Ayana ebbe una sola figlia e fu cosi per generazioni che erano dunque collegate al vampiro, che nel corso dei secoli lo cercavano per attingere poteri indebolendolo. I poteri delle streghe in sua presenza sembravano moltiplicarsi e quello di lui diminuirsi. Silas devi trovare e condurlo al sonno eterno, il velo non potrà squarciare o per la natura sarà la fine.”

 

Klaus sfrecciava a tutta velocità nella sua nuova macchina rosso fiammante mentre la radio a tutto volume dava “highway to hell”,Klaus rise del titolo della canzone e di quanto fosse appropriata in quel momento. Inferno era la parola adatta,erano state un inferno quelle settimane passate prima il litigio con Rebekah,poi Elijah,il suo non rapporto con Kol e poi c’era lei quell’angelo biondo che si era pian piano insediata nella sua testa e non voleva saperne di uscire fuori.

Era stato così stupido a lasciarsela scappare,nelle mani di quel Tyler poi,un ibrido di quarta categoria che non poteva offrirle nulla se non una vita piatta e monotona,ma d’altronde era stata lei a sceglierlo,lei lo amava e contro di questo non poteva combattere,aveva vinto tante battaglie ma quella,l’amore era una guerra contro cui era destinato a perdere ogni volta che l’avrebbe fronteggiata.

 Si sentì così stupido a pensare quelle cose,lui era Niklaus Mikealson,lui era un antico e per di più ibrido,come poteva fare quelle congetture così umane e insignificanti? Rise di se stesso e del fatto che la sua mente fosse divisa in due fazioni,l’ibrido contro Klaus;nel corso degli anni aveva scelto di seguire cosa l’ibrido di dicesse di fare mettendo a tacere la sua parte più umana,ma da quando Caroline era apparsa nella sua vita, la parte Klaus era come se avesse preso di nuovo vita dopo secoli di mummificazione e questa sensazione lo spaventata e lo eccitava contemporaneamente,non voleva apparire debole ma neanche lasciarsi scappare l’opportunità di provare quelle sensazioni che erano di nuovo riaffiorate dentro si sé.

Nei giorni passati aveva pensato di ritornare a Mystic Falls,di farsi perdonare dai suoi fratelli,di prendere Caroline e possederla,di farla innamorare di se come lui già aveva iniziato a fare “non è vero” scosse la testa dicendo ad alta voce “non sono innamorato di lei,è solo una bella donna con dei bei capelli nulla di più!” Cercava di auto convincersi e nel frattempo cercava di capire quando esattamente la scintilla era scattata nel suo cuore,forse quando lei gli aveva preso la mano o forse quando si erano baciati o forse più semplicemente questa sensazione era cresciuta pian piano prima nella sua mente e poi nel suo cuore freddo e duro come il ghiaccio,cuore che però era stato riscaldato da quegli occhi blu cielo e da quelle labbra rosse e carnose.

 Il tachimetro segnalava 200 km/h,pensare a Caroline lo elettrizzava e l’adrenalina gli inebriava la mente ma era deciso a dimenticarla anche perché era stato lui a lasciarla andare;era diretto a New Orleans,voleva visitare tutte le città che gli facevano pensare i suoi fratelli,era una cosa sin troppo sdolcinata per lui, ma era un modo per tenerli vicini a se anche se non voleva ammetterlo ad alta voce; si fermò non appena vide nel centro della città una ragazza passeggiare,aveva fame e voleva mangiare lei,fermò la macchina all’improvviso mentre le macchine dietro di lui lo maledicevano del brusco movimento,scese dalla macchina e si avvicinò alla ragazza,la quale rise del suo gesto si sentiva lusingata che un uomo così affascinante l’avesse notata,lui di rimando la prese per una mano portandola nel vicino vicolo; sentì i suoi canini scendere velocemente e li affondò nel collo della povera ragazza che mugolò di piacere e di dolore Klaus alzò la testa,gli piaceva vedere la faccia delle sue prede prima di prosciugarle del tutto,ma ciò che vide lo lasciò senza parole non era più la ragazza che stava mangiando ma era Caroline,il suo viso ovale e latteo le sue labbra morbide e carnose lo chiamavano a se come le sirene chiamavano i pirati per attirarli,istintivamente la baciò. Un bacio possessivo e pieno di rabbia che si tramutò in un bacio dolce e appassionato se non fosse stato il fatto che non appena cercò di approfondirlo capì che non era il suo dolce vampiro che stava baciando ma una mera ragazza,si allontanò improvvisamente,la soggiogò dicendole di dimenticare tutto ciò che era successo e inizio a camminare velocemente per le strade della città scuotendo la testa e con gli occhi fuori dalle orbite,ma una sagoma familiare lo destò da tutti i suoi pensieri, era Kol dall’altra parte della strada intento a fumare una sigaretta e con fare nervoso camminava su e giù per il marciapiede i loro sguardi si intercettarono per un millesimo di secondo prima che Klaus scomparisse nel nulla.

 

Kol aspettava impaziente, lei non doveva scoprirlo, non doveva scoprire così di lui. Il segreto che portava, la ragione per cui era tornato a Mystic Falls, si chiese se sarebbe mai stato in grado di ucciderla.

Aprì il pacchetto di Marlboro e accese la quarta sigaretta nell’attesa snervante, consapevole che non avrebbe mai potuto farlo. Era tutta colpa sua, non avrebbe mai dovuto innamorarsene, il suo compito era un altro, lo era sempre stato.

Alzò lo sguardo davanti alla strada passavano macchine e camion, per un attimo sembrò di scorgerlo..Klaus, sparì nell’ istante in cui realizzò che doveva trattarsi di una visione. I passi sopra l’asfalto lo fecero girare, Bonnie stava arrivando,alzò lo sguardo e la vide, sapeva che avrebbe resistito al fascino di quel luogo, il suo viso però era corrugato, e se avesse scoperto perché lui fosse andato a consultare Mikaela? I suoi dubbi furono presto sciolti.
“Penso di aver appena incontrato una mia ava” Si diressero verso l’albergo e quando Bonnie si fu ripresa iniziò a raccontare a manetta ciò che aveva appreso.
“ Mikaela e Silas vivevano nel tuo villaggio, probabilmente non puoi ricordarli eri appena un ragazzo, i due cercarono disperatamente un rimedio per la licantropia e l’unica cosa che avrebbe potuto salvarli era l’ incantesimo dell’ immortalità. Silas era un potente stregone, ma il suo potere non bastava, così sedusse Quetsyah nella speranza che lo aiutasse.”
“Aspetta,aspetta,aspetta, ti prego parlami di come tu possa essere una sua discendente”
“Mikaela ebbe una figlia prima di morire, Ayana” Kol sbarrò gli occhi.
“Era la mia nutrice..lei,lei era la mia nutrice,la migliore amica di mia madre, la conoscevo” I suoi occhi erano un misto di stupore e terrore, Bonnie non riusciva a decifrarli,le stava mentendo, ma su cosa? E perché?
“Non era solo la tua nutrice..penso che tu debba conoscere la verità.
Vostra madre temeva per la vostra incolumità e con l’aiuto di Ayana applicò su di voi lo stesso incantesimo che aveva permesso a Silas di divenire immortale, ma Esther era troppo debole e si occupò solamente dei tuoi fratelli, così Ayana si occupò di te, e ti diede il suo sangue. E’ per questo,io credo, che tu sia così affascinato e legato alla magia, sei stato trasformato dalla figlia del più potente stregone al mondo. Ed è sempre per questo che i miei poteri si amplificano quando sono con te,non so se te ne sei accorto, ma se siamo vicini e io faccio una grande magia tu ti indebolisci ed io acquisisco potere.” Kol si alzò dal letto sul quale erano seduti, andò sul grande balcone della stanza, e ritornò indietro, aveva assimilato troppe cose, per questo lei non gli aveva detto che Henrik era stato solo un sacrificio da cui la stessa madre aveva attinto potere.
“E per i tuoi poteri?” gli chiese lui, come per cambiare argomento e chiarire altri punti, in fondo erano andati là proprio per questo.
“E’ complicato, li ho sempre avuti, ma non so come usarli, sono..come posso spiegarti..in carica. Opera delle streghe.” Abbassò lo sguardo, non voleva dirgli il motivo, ma lui aveva vissuto con le streghe per circa un secolo, sapeva certamente più di lei sulla magia.
“L’ ho già visto fare, le streghe fanno accumulare i poteri ad un’ altro loro membro affinché sia abbastanza potente per completare una missione, qual è la tua?.. DIMMELO!”
Lei saltò dallo spavento, odiava quel lato di lui così aggressivo,pericoloso..così da vampiro. Si alzò per tenergli testa e rispose fiera e decisa.
“Ho il sangue di Silas che scorre fra le mie vene, sono l’alleata naturale dei cinque, penso sia per questo che provo ancora questo potente legame verso Jeremy, ed il mio compito è quello di svegliarlo e fargli ingoiare la cura, se verrà mai svegliato,aprirà il varco fra il nostro mondo e quello dei morti sovrannaturali, sarà l’inferno in terra.” Lui la prese per il collo.
“Nessuno.sveglierà.Silas.” un forte aneurisma lo fece piegare dal dolore e questo lo portò ad uscire dalla stanza sbattendo la porta.
Bonnie si accucciò in un angolino,ed iniziò a singhiozzare.
Non passarono neanche trenta secondi che Kol ritornò in camera sua per abbracciarla.
“Mi dispiace, mi dispiace, sono un mostro, mi dispiace. Non piangere Darling, ti prego non per me, non ne valgo la pena.” Lei sollevò il viso e si fece alzare lentamente.
“Sei un idiota!” Lui abbassò il capo come un cane bastonato
“Lo so.”
“Sono innamorata di un idiota!” Lui alzò il viso e le prese il mento fra le mani. Tutte quelle responsabilità nei confronti di una sola persona, tutti quei sentimenti.
“Lo so” disse sorridente e sincero.


La baciò lievemente. I baci iniziarono ad approfondirsi, come le carezze di lui, che imperioso sembrava reclamare quello che era suo di diritto : lei. Lui iniziò a baciarla con passione, incontrollabile e in un abile mossa la prese in braccio e la buttò a forza sul letto,come se il bisogno di sentirla vicina e stare a contatto con la sua pelle fosse questione di vita o di morte,si ritrovò sopra di lei.

Con il gomito a fatica si reggeva sul materasso per non schiacciarla con il suo peso,mentre tutto ciò che voleva era farle sentire in tutti modi che lui era presente e lo sarebbe sempre stato, la sua mano destra percorreva le curve del suo corpo e appena passò sulla pancia scoperta Bonnie si ritrovò involontariamente a gemere più forte,l’area sotto il bacino non era mai stata più calda e vogliosa, lo voleva da impazzire e perdendo ogni controllo iniziò ad esplorare il corpo di lui.

Gli accarezzò il petto,lentamente arrivò all'addome facendolo impazzire, e poi si aggrappò quasi con violenza alla schiena e alle spalle possenti quando la mano di lui violò la sua biancheria intima. I loro cuori accelerati battevano all'unisono. Lei si sentiva disgustosa e per nulla pudica, non era mai stata così sfacciata da gemere e urlare in faccia ad un ragazzo per quanto provasse piacere e lui sembrava divertirsene, aumentando la velocità delle sue abili dita quando lei appena sospirava.

Lei si trovava persa in sua balia ed inarcò la schiena come per far smettere quella tortura come se volesse tutto subito, voleva fare l’amore con lui, in quel posto e subito. Lui si beffeggiava delle sue tacite richieste e nonostante sentiva le vene scoppiare ed i canini venir fuori tanto velocemente da far male, si divertiva a vederla in quello stato e con la mano sinistra le accarezzò la coscia fino ad afferrarle dolcemente il polpaccio e portarle la gamba a cingergli il bacino. Lei sentiva i suoi muscoli delle spalle guizzare ad ogni movimento, lo strinse di più a sé. Quando lui ormai impaziente tolse la mano per svestirla lei imprudente la afferrò come per non fargliela muovere, ne voleva ancora, appena si rese conto del suo gesto si imporporò e si nascose fra i suoi capelli mori.
“Signorina Bennett -disse lui mentre sensualmente rinfilava la mano dove era il suo posto e baciandole sensualmente il collo bruciante- come siamo ingorde”
Lei stava per rispondere stizzita ma lui infilò un terzo dito nella sua cavità e la sua risposta fu coperta da un urlo sommesso di puro piacere. Ridendo lui si rivolse ancora a lei in tono divertito.
“Come faccio a svestirti ora?”

 “Non lo so, ti prego non, n-n-non smetter ahh” Ridacchiando lui afferrò la maglietta con i denti e la strappò via. Ad un certo punto lui si fermò,lei si fermò,il mondo si fermò. Si guardarono. Un'elettricità li teneva uniti, come fossero calamite. Bonnie carezzò lentamente la guancia di lui e gli tolse la maglietta. Lui la fissava come ipnotizzato. “Tu mi ami?” Forse non voleva nemmeno una risposta, ne aveva paura.

Non le diede tempo di rispondere, che afferrò nuovamente il mio capo, tirandola insistentemente verso di sé. Bonnie passò una mano fra quei capelli morbidi e profumati, beandosi della sensazione che la stava inondando. Il pensiero e la razionalità erano andati a farsi benedire senza ritegno. Bonnie ansimò, presa fra i brividi. Kol passò una mano sulle sue labbra prima di baciarla nuovamente, lei chiuse gli occhi, assaporando le sue labbra un'altra volta sulle sue. Bonnie lo tirò verso di se, smaniosa di ottenerne di più. In quel momento abbandonò completamente le sue gambe al suo tocco che, con facilità, andarono a liberarle dalle calze nere e da tutto il resto. Sospirò dentro di sé, sentendosi felice di aver provato quel maledetto e odioso sinkepile che Caroline le aveva obbligato ad utilizzare da quando aveva scoperto della tresca dei due.

In quel momento la strega realizzò che ci fosse un solo, infimo e sottile tessuto a dividerli: quello delle sue mutande. Con un audacia che non possedeva, piano piano si fece sopra di lui e gli tolse a forza lo scomodo impaccio, sorprendendolo. Lei sentì i polpastrelli delle sue dita carezzarle avidamente la schiena con una mano ed il suo cuore perse un battito quando, con estrema decisione e poca delicatezza, Kol palpò il suo sedere.  Inarcò il bacino, aggrappandosi al suo e fu un attimo. Lui la ribaltò di posizione con i denti bene in vista ed entrò in lei in modo decisamente poco cortese, iniziò a spingere ansimando, sembrava che le vene attorno ai suoi occhi stessero per scoppiare e questo eccitò Bonnie ancora di più, voleva morderla e non lo faceva, sentì di averlo in suo potere. Ricordava bene il loro discorso sui morsi, che avevano avuto nella sua cucina giorni prima e se da una parte non voleva che la mordesse, l’altra desiderava ardentemente che lui fosse talmente assuefatto da lei da farlo. Quando l’orgasmo la colpì in pieno lo abbracciò aggrappandosi a lui come se fosse un ancora lasciandogli in bella vista la spalla ed il collo, quando si fece giù per godere meglio delle sue spinte lo sussurrò appena.

 “Puoi mordermi se vuoi” Kol rallentò il ritmo e la baciò delicatamente, poteva andare avanti per giorni, la resistenza dei vampiri era oltremodo riconosciuta e non solo lui era a stecchetto da almeno un secolo, ma da Quando aveva conosciuto Bonnie,il non fare l’amore con lei era diventata una tortura. Voleva solo stare dentro di lei per soddisfarla in ogni modo che conosceva e in mille anni, ne aveva imparati molti. Le baciò il collo e quando l’autocontrollo gli venne meno e si sentì venire, la morse.

Solo il mattino dopo, quando si svegliarono e riprendendo ciò che avevano lasciato in sospeso Bonnie gli rispose decisa . “Si ti amo, ti amo da morire.”

 

 

Angolino autrice : Si lo so, ho messo tantissime informazioni in un solo capitolo. Se non vi è chiaro Mikaela ( che io immagino come Jessica Parker Kennedy, è nella foto del capitolo) è la donna di Silas che Quetsyah ha ucciso ed è la madre di Ayana, l’abbiamo vista nella puntata del flash back degli originals. Bonnie è una loro discendente. Altro appunto, Lucy è la cugina di secondo grado di Bonnie che abbiamo visto nella seconda stagione. Ho dato delle risposte che rispondono solo a metà, ma alla fine della storia non ci saranno più dubbi. Spero che la scena di sesso non vi abbia disgustato, è la prima che ho scritto di questo genere spero non faccia schifo ^^ Come ultima cosa, la storia consigliata, questa volta è del fandom di Harry Potter è una Dramione (chi come me shippa questa coppia?) davvero particolare, la narrazione è bellissima e la trama è spettacolare dateci un occhiata : La costellazione del Cigno. di MaryMalfoy96 

Alla prossima settimana! (Avete notato come ho postato in anticipo? Si lo so vi vizio troppo)

  
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