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Autore: Ivan_    12/03/2013    1 recensioni
Mi fa abbastanza senso ammettere che sia la storia di un vampiro perchè mi sembra di venir etichettato assieme a tutte le ragazzine che venerano quella specie di Swarovski tagliato male..
In realtà io cerco di raggiungere il mio ideale di Nosferatu, quello tormentato, cinico e spietato.
Ci provo, a voi il giudizio, potete essere cattivi
"una volta io e te eravamo amici. [...] ora non ho più nessuna fiducia in te, sappilo."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tormento, No Gods for me.

 

Tornai in quella chiesa la notte seguente, senza fare rumore, senza che nessuno se ne accorgesse.

La luce della luna piena filtrava dai vetri colorati illuminando fiocamente l'ambiente mentre io me ne stavo seduto sull'ultima panchina, braccia incrociate al petto e gambe sfacciatamente distese sullo schienale davanti.

Alzai lo sguardo sul crocefisso dopo averlo fatto vagare per tutto lo spazio, di dipinto in dipinto, passando sulle vetrate cangianti.

una volta io e te eravamo amici”

stirai le labbra in un sorriso ironico, con quella sfumatura tipica delle mie serate storte, quella traccia sinistra.

ora guardati. I tuoi fedeli sono automi che hai addestrato a cacciarci. Non è bello, no, nemmeno gentile..”

mi osservai le unghie un paio di volte con espressione pensosa, nell'aria aleggiava ancora l'odore della gente uscita da poco di lì, scappata al caldo dopo la messa.

non ho più nessuna fiducia in te, sappilo.”

Mi alzai per camminare lungo la navata centrale con le mani sprofondate nelle tasche del cappotto scuro, arrivai sotto al crocefisso e naturalmente la sua vista non mi era insopportabile come descrivono i libri moderni.

Sospirai e mi voltai verso l'enorme spazio così vuoto da risucchiare anche il silenzio, silenzio che fui io a spezzare con voce misurata, da dichiarazione vitale “poveri stupidi che credete in un'invenzione creata per potere e denaro, poveri sciocchi.”

Chinandomi arrivai a sedermi sui pochi gradini che conducevano all'altare di marmo imbellito da un'imbarazzante e sfarzosa tovaglia rossa orlata d'oro.

voi che riuscite ancora ad avere fede in qualcosa..”

Sfilate le mani dalle tasche, i gomiti sulle ginocchia piegate, affondai il viso contro i palmi, stringendo gli occhi e i denti per intrappolare un ringhio basso sfuggito alla gola.

Stupidi umani ciechi di fronte alla verità. Così ciechi eppure così sereni.

la mia vista ormai è troppo acuta.”

Così una nuvola coprì nuovamente la luna.

  
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