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Autore: Little Fanny    13/03/2013    1 recensioni
Le varie compagne del Dottore, le loro disavventure e i loro pensieri.
[Dal capitolo 23]
Durante il corso dei secoli molte persone si era susseguite al fianco del Dottore: amici e nemici, conoscenti e parenti. Lei li aveva accolti tutti indifferentemente, approntando per ognuno di essi uno spazio a loro consono. Li aveva fatti sentire a casa tra le sue mura in continua evoluzione, li aveva ascoltati ridere e piangere, li aveva portati a zonzo fra mille e più pianeti, e ogni volta aveva dovuto combattere l’impulso di chiudere le porte dietro di loro per tenere il Dottore tutto per sé.
Lui era il suo uomo e lei la donna che silenziosamente lo amava, prendendosi sempre cura di lui e portandolo ovunque lui avesse bisogno di andare.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Donna Noble, Martha Jones, River Song, Rose Tyler
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Personaggi: Donna Noble, Tenth Doctor
Rating: G
Genere: comico, generale
Prompt: Veni, vidi, vici
Avvertimenti: ambientata nella puntata 4x02 “The Fires of Pompei”




Veni, vidi, vici – New Discovers



“L’Antica Roma!” esclamò il Dottore scostando le tende e girandosi per gustarsi la faccia stupita della sua compagna. 
“Non ci credo.” Commentò Donna, guardandosi attorno sbalordita e spaesata. Il Dottore le fece un occhiolino e le porse una mano, portandola a zonzo per le vie brulicanti di persone. 
“Siamo nell’Antica Roma. La Roma antica. E loro sono tutti morti.” Esclamò Donna ancora incredula. 
Il Dottore le lanciò uno sguardo di rimprovero. 
“Non è il caso di farglielo sapere. Al momento sono ancora vivi.” La ammonì, indicando con un cenno del capo la piazza del mercato dove persone, del tutto vive e vegete, erano indaffarate nelle proprie faccende. Donna annuì con un distratto cenno del capo, squadrando con aria critica il proprio abbigliamento. Il Dottore capì al volo la sua preoccupazione, ma la liquidò con un banal romani e riprese a camminare tra le varie bancarelle. 
Donna lo seguiva a pochi passi di distanza, respirando a pieni polmoni l’aria di quell’antica civiltà. Lanciò un’occhiata alle varie bancarelle colme di frutta e verdura e si bloccò sul posto, interdetta. 
“Dottore!” lo richiamò indietro, con cipiglio combattivo. 
Il Signore del Tempo si voltò a guardarla sorpreso, mentre la compagna gli indicava con un cenno del capo la bancarella di frutta. 
“Se siamo nell’Antica Roma, perché la scritta è in inglese?” 
Il Dottore sorrise e le si avvicinò per sussurrarle la risposta nell’orecchio. 
“È il TARDIS che traduce automaticamente, si connette al tuo cervello e ti fa parlare nella lingua del posto.” Spiegò conciso. 
Donna lo guardò sbalordita: non solo il TARDIS viaggiava nel tempo e nello spazio, ma fungeva anche da traduttore. Per un attimo la sua mente si chiese se fosse anche funzionante come vera cabina della polizia, ma liquidò la faccenda per una curiosità maggiore. 
“Quindi sto parlando in latino?” 
Il Dottore confermò con un cenno del capo. 
“E se dico qualcosa in vero latino, cosa succede?”
Il Signore del Tempo la guardò stupito: in tutti quei viaggi non si era mai posto il problema. Osservò Donna avvicinarsi al venditore e, con le mani dietro la schiena, esclamare un orgoglioso veni, vidi, vici che rimase inascoltato. Il mercante balbettò una strana combinazione di latino e celtico, spiegando la sua frase con ampi movimenti delle braccia. 
“Celtico?”
“Gallese. Il tuo accento è gallese.” Spiegò il Dottore, soddisfatto della nuova scoperta. 
Donna trotterellò al suo fianco, con un sorriso di complicità sul volto. Gli prese con sicurezza la mano, portandolo a girovagare tra le varie bancarelle del mercato. Si fermò a parlare con i vari mercanti, assaggiò la frutta dell’epoca, accarezzò la morbidezza dei tessuti dell’antica Roma, del tutto affascinata e stupita da quel mondo nuovo eppure così simile al proprio. 
Viaggiare con il Dottore era a dir poco fantastico – attacco alieno o viaggio nel tempo, che fosse – e si sentiva una privilegiata per avere l’onore di poter stare con lui. Aveva finalmente l’occasione di vivere una vita vera e provare nuove esperienze. Non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. 

   
 
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