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Autore: fabi300108    13/03/2013    4 recensioni
La triste storia di un piccolo Grifondoro
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Colin Canon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Non sei stato molto fortunato povero ragazzo, sembrava che la tua stella brillava più luminosa delle altre quando ti è arrivata quella lettera. La tua prima lettera proprio per te col tuo nome sopra! Ti sei sentito così importante e avevi undici anni. Poi quell’uomo alto e con la lunga barba ha parlato coi tuoi genitori, e hai scoperto di essere speciale davvero, non  era una follia quando dicevi che riuscivi a spostare le cose guardandole e quando andando a far vedere alla tua mamma un ginocchio sbucciato lei ti rimproverava dicendo di non scherzare, dato che era perfettamente sano.

Ti volevano bene i tuoi genitori piccolino, erano fieri di te, il loro maghetto, loro semplici operai vedevano in te una rivalsa ed  erano pieni d’orgoglio. E senza problemi tuo padre si sottrasse una grossa fetta di stipendio per comprarti quella macchina fotografia in modo poi che tu potevi  far vedere a loro : babbani, tutte le avventure e tutti i luoghi di quel mondo magico a loro precluso.

Con gli occhi brillanti della gioia di vivere che ti contraddistingueva ti sei rivolto educatamente a quel mago dal sorriso gentile e dagli occhi buoni, e gli hai chiesto dei libri che ti potessero far arrivare a questa nuova vita più preparato. L’uomo ti carezzò i capelli, orgoglioso di questo nuovo acquisto, e fece apparire dal nulla davanti ai tuoi occhi grandi per lo stupore e la tua bocca aperta due tomi: “Storia di Hogwarts” e  “Storia  nei secoli del mondo magico”. Leggesti tutto gioia cara, ogni capitolo più e più volte, conoscevi Harry Potter da quel testo e desideravi conoscerlo una volta a scuola, sapevi quali erano le materie, le case, conoscevi i fondatori della scuoleae le regole del ministero della magia, eri pronto insomma quando per la prima volta con i tuoi genitori emozionati come te andasti a Diagon Alley.

Le vetrine variopinte, i bubbolii dei gufi, le scope da corsa e gli ingredienti per pozioni, ogni cosa attraeva la tua attenzione e accresceva la tua gioia. Poi sei rimasto estasiato dal signor Olivender, secondo la tua mente pura e infantile quel anziano signore era capace di fare la magia più potente di tutte, quella di trovare per ognuno lo strumento che più gli si addice, scrutando quasi nell’anima delle persone. Sai, ti avrei visto come un costruttore di bacchette. Metti entusiasmo in ogni cosa che fai. La bacchetta che ti scelse stranì il signor Olivander, la teneva in negozio tanto per averne qualcuna un po’ più stravagante, la tua bacchetta è in legno di mimosa, come cuore ha il crine di un unicorno nato da poco, la bacchetta dei puri di cuore.

Avevi gli occhi sgranati per non perderti niente quando insieme agli altri primini venivi portato in barca dall’uomo più grande che avessi mai visto.
 
Il cappello parlante lesse bene il tuo cuore: un Grifondoro! Un figlio di Godric! Come sono stati contenti i tuoi genitori nel sapere che sei finito nella casa considerata la migliore di tutti, quella del preside, della vicepreside e del bambino sopravvissuto.  E a proposito del bambino sopravvissuto, ne eri ammaliato, lo seguivi ovunque trotterellandogli dietro  volendo essergli utile e amico. Lui che nonostante tra voi ci fosse solo un anno di differenza ti trattava un po’ con superiorità, tu eri un bambino mentre lui aveva già affrontato terribili demoni, poi il fatto che tu fossi così bassino per la tua età certo non contribuiva.

Ma anche tu bimbo vedesti gli occhi del demonio, per fortuna solo tramite la macchina fotografica e così avesti salva la vita per un paio d’anni. Gran parte del tuo primo anno a Hogwarts la passasti pietrificato e anche se la tua natura gioiosa ti portava a dire che era una cosa: “Forte” un po’ rimpiangevi il tempo perso, quell’anno niente esami e tornasti a casa a riabbracciare i tuoi.

Non furono anni facili a Hogwarts, quelli che frequentasti, al tuo secondo anno ti ritrovasti nel treno quelle creature terribili, che ti facevano sentire freddo dentro, sembrava che non potevi essere più felice, vedevi i tuoi genitori delusi e tristi, Silente che ti spezzava la bacchetta dicendoti che non potevi essere un mago, il tuo fratellino che piangeva solo in una stanza per i tuoi errori. Nel corso dell’anno vedi il tuo eroe sempre più triste, e soffri con Hagrid divenuto tuo grande amico per il destino di Fierobecco, sei il primo a essere felice quando sai che è scappato.

 Con tua Grande gioia arriva anche al tuo fratellino la lettera! Due maghi in una famiglia di babbani non è facile che avvenga! Un altro grifondoro, tu lo tiene sotto la tua ala in questo suo primo anni, gli mostri tutto, gli presenti Harry, lo guidi in questo anno reso dal Torneo Tremaghi più magico degli altri. Siete i primi tifosi  a urlare sugli spalti per il ragazzo che è sopravvissuto,  e tu  ti prendi pure la tua prima punizione per aver attaccato un serpeverde del tuo anno che prendeva in giro Harry. Come tutti ti commuovi per la morte di Cedric, sei proprio buono tu…

Durante il tuo quarto anni la Umbridge fa capolino nella tua sfera rosa, tu credi in Harry forse insieme a tuo fratello e a Hermione siete gli unici anche tra i suoi compagni di casa la cui fiducia in lui non è mai vacillata. Anche tu vieni torturato, il : “Non devo dire bugie”  impresso sul tuo polso, ma se non ne hai mai detta una da quando sei nato!  E’ stato un periodo meraviglioso per te quello dell’esercito di Silente, imparavi tanti incantesimi, eri circondato da amici e vicinissimo al tuo idolo. Quando al ministero si scoprì la verità delle parole di Harry il tuo cuore ruggì, per  un’altra volta il tuo eroe esce immacolato dal fango che gli avevano gettato addosso!

Nonostante la tua età, nonostante non sei più un bambino, anche i tuoi occhi sono pieni di lacrime alla fine del tuo quinto anno per la morte di Silente, l’uomo che ti aprì gli occhi, quando ti disse quello che veramente sei: un mago, il tuo mentore, un esempio e una guida per te.

Anche tu  eri attivissimo nella battaglia contro i Carrow, ormai ragazzo di sedici anni, anche tu ti prendi i tuoi Cruciatus e le tue fatture pungenti, e nonostante non sei maggiorenne, la notte della battaglia fai fuggire tuo fratello in fretta e furia e rimani al castello nascondendoti dalla McGranitt.

Chi ti ha ucciso Colin? Con che coraggio ti hanno scagliato la maledizione finale? Giaci sul freddo e bianco marmo sereno, sembri dormire, non vedo un giovane sedicenne quando ti guardo, ma un bimbetto di undici anni, con la voglia di vivere e di imparare negli occhi e la bacchetta stretta nel pugno.

   
 
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