“Non
è semplice iniziare una nuova
vita, seguire dei nuovi segnali…soprattutto quando quelli
vecchi continuano a
starti tra i piedi.
I segnali arrivano
in ogni momento e
da ogni parte. Ma quando ne arriva uno, non hai altra scelta che
seguirlo,
anche se ti porta dritto
al pericolo.”
L’essere
umano,
uomo o donna che sia, conserva gelosamente, come preziose reliquie,
solo pochi
istanti della propria vita.
Il primo bacio, il
primo amore, un grande dolore…momenti insomma che
inesorabilmente segnano la
sua esistenza.
Ricordi che
vegliano sulla sua crescita interiore o che fanno luce nei giorni bui
che
incontra lungo il cammino.
Poi ci sono
momenti, che non si possono riportare a dei veri e propri ricordi.
No, sono ancor meno
che istanti. Semplici scintille che cambiano per sempre la nostra vita.
Piccole esplosioni,
che dilagano in un impetuoso incendio, pronto a devastare con ferocia
ogni
cosa.
Quella notte di
metà maggio, la luna tonda e regale si stagliava nel cielo
adornata di un
nefasto diadema tempestato di preziosi e terribili rubini.
Un filo di sangue
splendente che naufragava nell’oro più puro,
rigenerato e assorbito da quelle
iridi fulgenti che da ore ormai lo osservavano ossequiosi.
I miasmi acri del
sangue si sprigioneranno
in questa notte di tenebra e oblio, sospinti dalle mani del traditore,
che
affonderanno nell’anima di chi ha osato opporsi
all’Oscuro Signore.
-Che vuoi?
La voce di Hermione
Jane Granger non rivelò alcun tono particolare, alcuna
emozione.
Neppure si
voltò
verso il suo interlocutore che era appena apparso alla porta della
torre Ovest.
C’era
silenzio.
Troppo.
La quiete prima
della tempesta.
-Più
riverente
Mezzosangue…- cantilenò il ragazzo poggiandosi
allo stipite dell’ingresso.
Draco Lucius Malfoy
la sovrastava in tutta la sua altezza .
Bello come il dio
del sole sul suo carro incantato, ma senza l’ombra di un
sorriso su quei
lineamenti.
Il principe di
Serpeverde sapeva solo ghignare come un demonio, anche quando amava col
corpo e
con l’anima.
Nessuno gli aveva
mai insegnato semplicemente a sorridere.
Le labbra, sottili
e fredde come lame d’acciaio erano state ammaestrate solo a
piegarsi
superbamente agli angoli, a
rilasciare
veleno letale come l’arsenico.
Un serpente
antropomorfo, istruito a ferire, uccidere.
A strisciare ai
piedi della vittima, per poi colpirla di soppiatto.
Quando meno se
l’aspetta.
Stringendola nelle
sue spire incantate e stare lì, con avidi occhi socchiusi a
guardarla morire.
Scrutandone
bramosamente
i segni di un’agonia che giunge presto nella sua morsa.
Godendone come in
preda ad un orgasmo, nel vortice di un’ebbrezza sempre
più avvolgente.
Una spirale di
dolore, strazio e oblio che senza pace vortica intriso di veleno.
Ma non Hermione
Granger, Malfoy.
La guardi adesso
sotto questa luna attorniata di quel sangue che ti mette i brividi
addosso e ti
fa tremare.
Sì
Malfoy, tu sei
un codardo.
Tremi davanti a
quella fila di rubini che cerchia la luna e tremi dinnanzi a quelle
iridi
dorate che non si nascondono oltre le lunghe ciglia nell’
incrociare il tuo di argento
fuso.
Lo hai fatto Draco,
ci sei riuscito.
Ti sei portato a
letto
Hai vinto la
scommessa fatta con Blaise.
Serpeverde ha
gioito
e ghignato alle sue spalle.
Ma allora
perché
adesso incrociando il suo sguardo un dubbio bastardo si insinua sotto
la tua
pelle, ghiacciato e viscido come l’acqua del lago nero a
novembre.
Perché
hai la
dannata impressione di essere tu il trofeo, tu quello che ha perso?
-Se devi stare qui,
tanto vale che ti impegni un minimo a baciarmi, ti riesce molto meglio
che
parlare…-lo gelò
-Mi spiace
mezzosangue il tuo attimo di gloria è finito…ho
altro in cui impegnarmi.
Hermione lo
fissò
per un attimo, socchiudendo appena le palpebre.
-O
forse…odi gli
addii Malfoy- scandì senza mai smettere per un attimo di
sostenere il suo
sguardo.
-Perché,
hanno
finalmente emesso il decreto per cacciare da questa scuola gli insulti
alla
magia, quali i sanguesporco?
Hermione emise un
leggero suono di disapprovazione.
-Bella luna, vero?-
chiese in tono provocatorio facendosi sempre più
pericolosamente vicina.
-Non sono un
romantico…-sibilò tra i denti.
La voce ti trema
vero
bastardo?
I traditori non si
smentiscono mai.
Almeno quelli della
tua risma. La peggiore, se mi è concesso dirlo.
Quella dei
traditori codardi, che non riescono nemmeno a convincere se stessi
dell’equità
o almeno la sensatezza delle proprie azioni.
Quelli la cui voce
al momento della resa dei conti trema come un corda di violino troppo a
lungo
tesa dal musicista inesperto.
E tu sei proprio
come quel violinista scapestrato Malfoy.
No, tu non ne sei
capace.
Lo so io, lo sai
tu.
Lo sanno tutti.
Ma è
difficile
rendersi conto che il percorso predestinatoci non è fatto
per noi.
Tu come quel
violinista vai troppo di fretta, vuoi concludere precocemente quella
scala di
note ancore immature.
E lasci tracce
evidenti, come lui disarmoniosi suoni lungo tutta la melodia.
Stridenti si
infrangono contro noi spettatori, del tuo, del vostro, spettacolo.
Questo tuo
disgustoso tradimento riesce come un’orrenda canzone
fischiettata sbadatamente
da un mendicante di strada per pochi spiccioli.
Ecco la tua
elemosina Malfoy, ma non avrai di più.
-Sai come la
chiamano?- sussurrò suadente
-Perché
non me lo
dici tu Granger? So che non brami altro…-mormorò
tra i denti
Guardi da
un’altra
parte, vero serpe?
Fai bene, non
guardarmi negli occhi.
Non ne sei degno.
-Diadema di
Persephone…lo chiamavano gli antichi greci, sai
perché?- continuò sempre più
suadente
-Illuminami…
-Secondo la
leggenda era la corona che Ade donò alla sua sposa subito
dopo le nozze a cui
la portò con l’inganno, e lei non potendosi
sottrarre a quella sorte, decise di
portargli l’unico sfregio che poteva…uccise tutta
la servitù dello sposo e ne
intinse con il loro sangue il gioiello per poi gettarlo sprezzante ai
piedi di
Ade…lui per purificarlo ordinò che venisse
portato in cielo, vicino l’astro
notturno più splendente, affinché con la sua luce
venisse lavato da quello
scempio…
-Mmmh la trovo un
po’ troppo femminista per i miei gusti, era solo una
moglie…doveva stare al
posto che gli spettava…
-Oh
Malfoy…ancora
deve venire la parte che, sono sicura, troverai più
interessante!- gli occhi le
brillarono a quelle parole- Secondo la leggenda, quando il sangue
scorre sotto
l’inganno per mani dei mortali sulla terra, il diadema si
impregna nuovamente
del suo colore originario…interessante vero?
-non
saprei…
-sei di poche
parole Malfoy- sussurrò
-Ti sbagli-
replicò
attirandola verso di sé.
Premi le labbra
contro le mie e credi che questo basti a farti dimenticare tutto.
Come sei ingenuo
Malfoy…
Sei convinto che
gli altri siano sempre e comunque al tuo servizio.
Che io sia nata per
farti dimenticare l’aspetto della tua vita, che non hai mai
voluto, ma che
testardo si fa strada.
Sei un ingenuo
Malfoy. L’ho già detto non ne sei degno.
Non adesso almeno.
Non sono come te.
E non solo
perché
sono una stramaledetta Grifondoro.
Ma
perché io non mi
accontento serpe.
Non mi interessano
le briciole, io voglio tutto quello che mi spetta dalla vita.
Se non posso averlo
adesso o da te, bene, forse non lo avrò mai.
Ma almeno un giorno
non mi portò rimproverare di essermi accontentata di
illusori frammenti di
felicità.
Preferisco pensare
con rammarico che mi sia stata negata.
Ma non mi
sarò
accontentata Malfoy. Mai.
Lo giuro
sull’onore
di Godric Grifondoro.
La tua bocca preme
vorace, cerca contatto.
La lingua si apre
prepotente un varco tra le mie labbra appena serrate.
Sei come un bimbo
che cerca il perdono donando ingenuamente una caramella.
Non è
così che
funziona cocco.
E’
questione di
fiducia e sinceramente io di te mi fido poco.
Forse è
contraddittorio, ma non metterei la mano sul fuoco per te, sebbene mi
getterei
senza esitare tra le fiamme per salvarti la vita.
Ma solo se stessi
per morire.
Non adesso. Non
quando ancora puoi scegliere.
Ma lo ripeto e non
me ne stancherò mai.
Tu sei un codardo
Malfoy.
Per questo stasera
siederai al tavolo di Voldemort.
Ti ci vedo
già.
Anche lì
intirizzito come un pulcino incapace di muoversi tra quella gente.
Perché
tu sei
Mangiamorte di nascita, di sangue e di diritto, forse.
Ma non di cuore.
Non sei un
assassino Draco Lucius Malfoy, sebbene nato da due di loro.
Non lo sarai mai.
Credo che alla fine
il tarlo della coscienza sia venuto a visitare anche te, dopo anni di
beata
vacanza.
E’ per
questo che
ti sei avvicinato a me negli ultimi mesi.
E’ per
questo che
io ti ho concesso il beneficio del dubbio.
Sapevo della
scommessa, sapevo tutto.
Ma alla fine ho
vinto io, almeno in parte.
In parte
perchè tu
stasera siederai appunto al tavolo dei Mangiamorte.
Forse ti
uccideranno proprio su quel tavolo.
Perché
di una cosa
sono sicura, tu non ucciderai Silente stanotte.
Ironica la sorte
mio caro purosangue.
Un traditore ucciso
come traditore, da quelli per conto dei quali ha tramato e ingannato.
Ti meriti un
applauso, hai avuto la vicenda originale che da sempre ti glori di
avere.
Non ti sei neanche
dovuto sprecare a riscrivere il finale, te lo sei fatto andare bene
così
com’era.
Le tue mani si
spostano sulla gonna della divisa.
Premendo sulle tue
spalle lo spinse via, per poi poggiare un dito sulle sue labbra morbide.
Imperiosa come un
regina che sa quel che vuole e lo impone senza chiedere.
-Adesso il gioco
è
finito…-sussurrò seria guardandolo negli occhi.
I segnali arrivano
Malfoy.
Io i miei li ho
colti.
L’ho
fatto quando
per la prima volta ti sei presentato con sguardo diverso davanti alla
torre di
Grifondoro, luogo che forse vedevi per la prima volta in sei anni.
L’ho
colto, nonostante
pulsasse pericolo ad ogni istante.
Ora tocca a te.
Il gioco
è finito,
in ogni senso.
Sta a te capirlo.
Le tue iridi sono
due oceani di argento liquido che tentano per l’ultima volta
di imprigionarmi.
Che fai Malfoy?
Rubi
un’immagine da
portare con te nell’inferno in cui ti stai inoltrando.
Fa pure. Regalati
quest’ultima illusione. Non vivi d’altro.
Finzioni e
illusioni.
Spettri di gioia
che svaniscono come fumo tra le tue mani.
Ma non avrai che
elemosina da me, come quel violinista trasandato che continua a
fischiettare
quella orrenda canzonetta per le strade.
Ecco il tuo ultimo
bacio. Poi nulla.
Segui pure la tua
strada Malfoy.
Adesso lo posso
davvero dire. Hai scelto.
Sei troppo sordo e
intontito dalle favole che ti hanno somministrato fin da piccolo per
capire i
segnali.
Troppo codardo per
scegliere una strada diversa da quella piastrellata in marmo di lusso.
Ma ricordalo
Malfoy, è lucidata col sangue di altri uomini quella via, e
tu non sei in grado
di sporcartene.
Anche il tuo presto
ne ricoprirà una parte, magari sarà il tuo stesso
padre a riversarlo lungo
il cammino in onore de suo Oscuro
signore.
Ho amato un
traditore della peggior specie, un codardo, ma almeno non ho amato un
assassino, questo mi consola.
-Già
mezzosangue il
gioco è finito…
Non so a che
discorso siamo approdati. Non so se a quelle parole hai dato il mio
stesso
significato, probabilmente non lo saprò mai.
Ti guardo mentre
esci dalla Torre senza voltarti.
Sì forse
hai
capito, forse…
“ A volte
è facile farsi sfuggire i
segnali , ma se hai la fortuna di coglierli, in genere ti indicano la
direzione
giusta. E d’altro canto se ti sfuggono…ti si
possono ritorcere contro.
A volte
è buffo dove ti portano i
segnali, raramente dove pensavi di finire, ma sempre verso il mondo a
cui
appartieni. Per quanto irta di pericoli sia la corsa, i segnali spesso
ti
portano dritta al punto da cui eri partita.
Cambiata, diversa,
ma… a casa!”
Charmed