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Autore: wilsbud    13/03/2013    3 recensioni
Guardavo le persone, tanto per vedere chi era innamorato, e chi era solo lì per perdere tempo. Poi ho visto Ed, era ancora sul palco, e lui mi ha guardata negli occhi, con uno di quegli sguardi che non si dimenticano facilmente, poi ha rivolto la sua attenzione ad Harry.
Sapeva. Niente di specifico, in realtà, ma sapeva. E credo che ad un amico non si possa chiedere di più.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chapter one

 

Non avrei mai pensato che un ragazzo come Harry potesse essere interessato a me. Insomma, io sono una cameriera, e ieri sera ero vestita in modo tutt’altro che sexy. Avevo i capelli completamente in disordine e persino il grembiule sporco.
Mi sembrava un tipo simpatico, fino a quando non mi ha quasi fatto licenziare. Però è grazie a lui che ho incontrato Ed. Quindi, dopo tutto, non sono così dispiaciuta di averlo incontrato.


Fui strappata al sonno da un suono acuto. Cercai a tastoni la sveglia, finché non mi resi conto che era il mio iPhone. Erano le otto in punto.
Scostai le mie coperte a scacchi al lato del letto e mi misi seduta sul bordo. Infilai i calzini e mi alzai.
Riuscii a percepire il freddo del pavimento nonostante avessi i piedi coperti, un brivido mi percosse tutta la schiena.
Qualcuno bussò alla porta. ‘Avanti’ Dissi infilandomi una maglia. Sentii la porta della mia camera aprirsi. ‘Permesso.’ Pensavo fosse mia madre, ogni mattina entrava e mi dava il buongiorno, per poi posarmi un bacio sulla fronte. Ma ovviamente, quella volta non poteva essere lei.


Quando una voce roca mi giunse alle orecchie, spalancai gli occhi. Conoscevo quella voce, ma in quel momento non riuscii a pensare di chi sarebbe potuta essere.
Nella mia mente comparì un pensiero, che fortunatamente scacciai subito. Non poteva essere mio padre, lui ci aveva abbandonate, ci aveva lasciato nella merda. Aveva prelevato tutti i soldi sul nostro conto e se n’era andato, sparito, così da un momento all’altro.
Forse era stata anche per colpa sua che la mia fiducia nei confronti degli uomini era quasi inesistente.
Scossi la testa e mi voltai. Una figura alta e possente era intenta a guardai i libri impilati sullo scaffale appoggiato di fianco alla porta.
‘Ti piace leggere..’ Disse prendendo un libro e voltandosi. ‘Questo l’ho letto anche io. Poche cose per il tuo viaggio, amo questo libro.’
I suoi occhi verdi si posarono sui miei, mi avvicinai a lui e gli strappai il libro dalle mani, per poi riposarlo al suo posto. ‘Cosa ci fai qui?’
‘Beh, passavo di qui quando..’
Feci una smorfia, Harry passò il suo sguardo su di me e sorrise. ‘Stai bene con questi pantaloncini.’
‘Harry!’
‘In realtà ho chiesto a Rupert dove avrei potuto trovarti..’
Spalancai la bocca e scossi la testa. Perché Rupert gli aveva detto dove abitavo? Quel ragazzo sarebbe potuto essere un maniaco, magari un assassino e lui gli aveva detto dove abitavo. ‘È ridicolo!’ Sbottai. ‘Non ti conosco nemmeno e tu sei qui in camera mia.'

Harry alzò le spalle e si sedette sul mio letto ancora disfatto. ‘Voglio conoscerti e poi ieri non mi hai nemmeno dato il tuo numero.’


Alla fine cedetti e diedi il mio numero ad Harry, così forse avrei evitato di ritrovarmelo di nuovo in casa quando sono appena sveglia. Il riccio se ne andò ed io andai subito in cucina in cerca di mia madre.
‘Ehi piccola, dov’è la mamma?’ Mia sorella era inginocchiata davanti al tavolino della sala, quando sentì la mia voce si girò ed abbandonò sulla superficie di vetro i suoi pennarelli con i quali stava colorando. ‘In bagno.’ Corsi in bagno e spalancai la porta, facendo spaventare mia madre che si stava truccando. Si voltò verso di me, aveva una riga nera sotto l’occhio. ‘Vivien! Mi hai fatto sbagliare!’ Gridò.
‘Hai fatto entrare tu quel ragazzo?’
‘Sì, è davvero carino. Ha dei capelli bellissimi.’ Solo in quel momento notai quanto fossero belli i capelli di Harry, questa volta lasciati scoperti, siccome non aveva indosso il suo cappellino. ‘Mi ha detto che era un tuo amico, così l’ho fatto entrare. È stato molto gentile.’
‘Mamma!’
Sbottai. ‘Sarebbe potuto essere un maniaco, o magari un assassino e tu l’hai fatto entrare in casa nostra!’
‘Vivien i maniaci non sono così gentili.’ Mia madre parlava con il viso quasi attaccato allo specchio. ‘E poi non hanno gli occhi verde smeraldo.’
Sbuffai e sbattei la porta del bagno. Andai in sala con mia sorelle e la guardai colorare i suoi disegni. ‘Cos’hai, Boo?’
Io e mia sorella ci chiamavamo Boo, so che era una cosa stupida, ma a noi piaceva, così non davamo molto peso a quello che gli altri avrebbero potuto pensare quando ci sentivano chiamarci così.
‘Come ti è sembrato quel ragazzo che è appena entrato?’
‘Gentile.. Anche dolce. Mi ha fatto una carezza ed ha detto che i miei disegni sono bellissimi.’
‘Beh, ma ha ragione’
Dissi sorridendo. ‘Sono bellissimi.’
‘Comunque mi piace Harry. È gentile..’
Ripeté la bambina.


Non diedi molta importanza ai consigli di mia sorella, d’altronde aveva solo sette anni e di come sono fatte le persone ne sapeva ben poco. Decisi di mettersi un paio di jeans ed un maglioncino tinta unita. Presi le mie cose ed uscii di casa.
Camminavo svelta sul marciapiede che portava al Monkey’s, evitai una bottiglia rotta sull’asfalto e mi fermai davanti al locale. Quella giorno avevo la serata libera, rimasi sorpresa quando Rupert accettò di lasciarmi un giorno libero. Sospirai ed entrai al Monkey's. Le luci erano basse, un piccolo palco era posto nell’angolo della grande stanza. Vidi Ed già seduto sullo sgabello, doveva essere appena arrivato perché aveva ancora la chitarra sulle spalle. Non appena lo vidi, sorrisi e mi sedetti ad un tavolo.
Sentii delle mani poggiarsi sulle mie spalle, strizzai gli occhi. ‘Harry..’ Sussurrai. Vidi il riccio prendere una sedia e mettersi di fronte a me, iniziò a parlare, ma io non gli diedi peso, ero troppo impegnata ad ascoltare Ed cantare. ‘Stai zitto un attimo?’ Sbottai.
Harry sorrise e fece cenno di si col capo. Ed si accorse di me e sorrise. Io arrossii ed abbassai lo sguardo sulle mie mani. ‘Ti piace?’
‘Oh sì, è una bella canzone.’

‘Non la canzone, il cantante.’ Socchiusi leggermente la bocce e portai le mani sul tavolo.
‘Non.. non lo so.’ Mentii. ‘Non lo conosco ancora..’
‘Dovresti conoscerlo.’
Lo sguardo di Harry diventò malinconico. ‘A lui piaci. Penso che tu ti meritesti più un ragazzo d’oro come lui, non come me.’



salve donzelle,
eccomi qui con il secondo capitolo. sono cattiva vero?
mi sono fermata proprio sulla parte più bella. mi sento come i produttori di beautiful
che fanno sempre finire le puntate sul punto più emozionante.
comunque, torniamo a noi. allora, che ne pensate? 
alla fine harry è stato così gentile da lasciare stare vivien per il suo amicone ed.
me la lasciate una recensioncina di sole dieci paroline?
suvvia, non siate pigre. voglio sapere come vi sembra il capitolo.
aggiorno presto. un bacio,
wilsbud. (se avete bisogno ci sono anche su twitter con lo stesso nick)

 
  
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