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Autore: RoxyDowney    13/03/2013    2 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sì mise a sedere un attimo sul divano perchè si sentiva girare la testa a causa di quelle parole che continuavano a riproporsi nella sua mente. Il led del telefono lampeggiava, durante quel trambusto non si era nemmeno accorta che qualcuno aveva scritto o chiamato. Era un messaggio, pensò a Robert ma appena lo aprì vide che era di Kelly buttò il telefono sul divano affianco a se, non sapeva che fare, doveva chiamare Robert e raccontagli l’accaduto? era davvero solo un giocattolo? una distrazione? Quei pensieri uniti alla frase “ho un aereo per Miami da prendere” le rimbombavano nel cervello, non voleva permettere a quella situazione assurda di metterla in difficoltà, voleva solo parlare con Robert, forse, parlandone con lui avrebbe chiarito le cose. Se tra loro era stato tutto un gioco, una distrazione a questo punto voleva fosse lui a dirle quella verità... almeno quello glie lo doveva.
Prese il telefono e fece partire la chiamata, suonò un sacco di volte, a Miami erano le 4 del pomeriggio, era ancora al lavoro? quante ore si lavorava nel suo “settore”? Chiuse la chiamata e gli mandò un messaggio per paura di perdere la chiamata mise la suoneria al telefono, come avrebbe dovuto affrontare quella chiamata? Quali parole usare? -Sai è stata qui tua moglie e mi ha detto che sono solo il tuo nuovo giocattolo?- Non suonava molto bene... però se era quella la verità avrebbe certo preferito non girarci troppo attorno. Non era mai stata una persona molto diplomatica. Non riusciva a concentrarsi, era tutto così assurdo! quella visita, quel monologo... ma cosa stava succedendo alla sua vita?
Il telefono trillò, non c’era il numero visibile, fù tentata di non rispondere temendo qualche altra novità poco piacevole... poi, vista l’insistenza della chiamata rispose
-Sì...
-Ti sei già pentita di avermi dato le chiavi di casa e la rivuoi indietro?
-Robert?
-Scusa ma a quanti hai dato le chiavi di casa???
-Non c’è il numero...
-Oh sì ti sto chiamando dal set perchè il cellulare è scarico e ho lasciato il caricabatterie in hotel... sono riuscito solo a vedere il tuo messaggio poi si è spento..che succede?
-Ho bisogno di parlare con te... ma, ora puoi parlare? se stai lavorando possiamo sentirci dopo... io non voglio disturbarti...
-Kyra fermati un secondo... che succede? se ti ho chiamata è perchè abbiamo finito e sono in attesa dell’auto che mi porti in hotel e posso parlare liberamente. Non mi disturbi. Dimmi tutto.
Kyra fece un grande respiro, ora sì non sapeva cosa e come dirgli.. cercò di mantenere la calma nonostante si sentisse il cuore in gola batterle così forte da farle mancare il respiro...
-Robert, ami tua moglie?
Robert si sarebbe aspettato quasi qualsiasi domanda, ma non quella... era convinto che, il suo comportamento nei giorni passati con lei e le parole dette potevano farle capire che non l’amava, ma evidentemente non era così... e poi perchè quella domanda?
-Kyra, perchè mi fai questa domanda?
-Non si risponde a una domanda con un altra domanda, e ci stai mettendo troppo tempo per rispondere, significa che ci devi pensare e che hai dei grossi dubbi in proposito... che poi è anche normale, hai passato con tua moglie 10 anni della tua vita...
-Fermati un secondo, non ci sto mettendo tanto a rispondere alla tua domanda perchè ho dei dubbi, ma perchè... non mi aspettavo questo genere di domande da te... Abbiamo fatto l’amore... come puoi chiedermi se amo mia moglie?
-Perchè... potresti amarla nonostante tutto... io, bhè potrei non essere una persona importante nella tua vita...
-Kyra per favore... mi dici che è successo da quando ci siamo sentiti prima ad ora? cosa è cambiato?
-Robert io...non è cambiato niente e lo sai non voglio crearti alcun tipo di problema...
-Allora perchè non riesco a capire quello che vuoi dirmi?
Kyra si rese conto che stava peggiorando la situazione perchè non stava affrontando la cosa nel modo giusto... se voleva delle risposte avrebbe dovuto affrontare quella cosa a muso duro come era abituata a fare.
-Tua moglie... Susan è stata qui. Mi ha detto che sono il tuo passatempo del momento e che la vostra crisi passeggera passerà presto e che io sparirò... che avevi bisogno di attenzioni e ti sei trovato un gioco nuovo in attesa di lei...che tra l’altro ora sta venendo li a Miami...Io non so... se così fosse sarebbe la prima volta che non mi riesce inquadrare una persona...
-Kyra... io...non ho mai...
-No Robert, lasciami finire... Io vorrei solamente che tu fossi sincero con me, e se ti senti ancora legato a tua moglie, se la ami, se... bhè se è così ti chiedo solo di essere un uomo degno di quel nome e dirmi chiaramente come stanno le cose. Saremo sempre amici, ma non mi metterei mai tra te e lei se quello fosse ciò che desideri. Ti rispetto troppo per farti una cosa del genere...Ora sei la, lei ti sta raggiungendo e vorrà chiarire con te... Provaci, fai chiarezza dentro di te e quando sei sicuro di ciò che vuoi sai dove trovarmi... Non chiamarmi mentre lei è li. Ora devo andare, devo prepararmi per il lavoro e anche tu dovrai andare...
-Kyra mi dispiace tantissimo che tu sia stata vittima di questa situazione ma ti giuro io non ho mai pensato a te come un passatempo o un gioco... sei importante... e non voglio perderti, ma sicuramente ho sbagliato non raccontandoti di me e di lei, ma ti assicuro che non sto giocando. Ora torno in hotel e sistemo questa cosa. Sta tranquilla. Ok?
-Ci vediamo quando torni...ciao
Si fermò forse più per le lacrime che le rigavano il viso che per l’effettiva voglia di chiudere quella telefonata, ma non avrebbe mai voluto che lui la sentisse piangere...o peggio ancora sentisse il “ti amo” che le sue labbra pronunciarono inaspettatamente mentre le sue dita mettevano fine a quella telefonata. Era ovvio, si stava innamorando di lui, le aveva dato tanto in quei giorni, e se non era amore allora cos’era? Si alzò e guardò quella foto in copertina, sentì il nodo in gola ingrossarsi e far riempire i suoi occhi di lacrime, e se tutto fosse finito così come era iniziato? Mandò un messaggio a TJ per dirgli che sarebbe arrivata presto al pub e che avrebbe visto li Susan, buttò il telefono sul divano e decise di andare a farsi una doccia e si preparò per il lavoro, tacco alto gonna nera sopra il ginocchio e camicia bianca scollata ma non troppo, si truccò e fu fiera del suo lavoro quando vide che non sembrava che avesse pianto... si infilò l’impermeabile ed uscì, aveva bisogno del suo lavoro, di avere intorno tanta gente, musica, casino... qualsiasi cosa che l’avrebbe aiutata a non pensare, soprattutto all’incontro che da li a poco si sarebbe tenuto tra Robert e sua moglie. Il pub era vuoto, solo un ragazzo stava portando all’interno degli strumenti musicali mentre parlava al cellulare tramite un auricolare, la guardò ma Kyra andò oltre, Jess in cucina preparava i soliti tramezzini che chiedevano più spesso, andò nel retro e lasciò il suo impermeabile e raggiunse la sua postazione dietro al bancone principale, smistò la posta dalle fatture da pagare, accese il pc e controllò gli incassi delle serate in cui era mancata. Mandò un paio di email con degli ordini che erano rimasti in sospeso e quando alzò gli occhi e vide quel ragazzo seduto al bancone guardarla sorridendo rimase sorpresa, era così concentrata che non l’aveva visto sedersi.
-Tu sei Kyra vero?
Lei sorrise gentilmente cercando di capire dove l’aveva già visto, aveva un viso familiare... poi vide il pletro con cui giocherellava e si ricordò il ragazzo della band ingaggiata per le serate
-Sì. Sono io. Hai bisogno di qualcosa?
-Sei davvero molto carina.... aveva ragione! Posso?
Prese il cellulare che aveva posato sul bancone e le scattò una foto, Kyra iniziò ad infastidirsi, ma cercò di mascherarlo, probabilmente aveva familiarizzato con i ragazzi del locale e avevano parlato di lei...
-Scusa perchè mi hai fatto una foto?
-Perdonami me l’hanno chiesto e quando ti ho vista entrare ho capito il perchè... Non ci siamo nemmeno presentati... Mi chiamo Indio e la foto era per...
Il telefono iniziò a suonare e il ragazzo interruppe la conversazione per rispondere sorridendo facendole segno di attendere un secondo mentre rispondeva, Kyra restò lì in attesa... Non era solita ascoltare le conversazioni altrui ma il “ti è arrivata?” la mise in ansia. Anche quel ragazzo vendeva fotografie ai giornali? Certo non poteva mantenersi con quell’ingaggio... Decise che avrebbe atteso che finisse la chiamata e gli avrebbe chiesto gentilmente di cancellare quella fotografia. Si avvicinò al bancone sedendosi ancora, ridendo al telefono, infine le passò il telefono sorridendo
-Ti vuole salutare...
Accettò di sentire chi ci fosse dall’altro capo del telefono solo per intimare quella persona che avrebbe sporto denuncia per violazione della privacy sul luogo di lavoro se solo avesse visto quella fotografia pubblicata da qualche rivista. Accostò l’orecchio al telefono mentre chiedeva al ragazzo
-Chi è?
Ma lui non le rispose le fece cenno di ascoltare e così fece.
-Quella camicia è decisamente troppo scollata... non ti ho forse detto che sono geloso? e scommetto che la gonna non è da meno... non starai cercando di rimpiazzarmi... sono pur sempre il tuo supereroe...
-Robert! ma... come...
-Pare, che abbiate assunto mio figlio e il suo complesso qualche settimana fa...
Kyra guardò il ragazzo ed ora, riconobbe delle somiglianze, mentre Robert parlava
-Ero al telefono con lui prima mentre sei entrata nel pub, mi stava raccontando del lavoro e in quale locale suonava, quando ha detto che era appena entrata una donna molto bella e sexy... gli ho chiesto se eri tu... perdonami la foto è stata un idea mia, non sua...
Kyra sorrise...Il ragazzo si alzò e andò al palco a collegare i cavi agli strumenti lasciandole il telefono
-Non sapevo fosse tuo figlio...
-Non importa, lui non ama farsi pubblicità, l’avete assunto per quel che fa e non per chi è... è perfetto così...
Ci fu un piccolo silenzio che Kyra cercò di accorciare prendendo la parola. Odiava i silenzi imbarazzati al telefono.
-Finito il lavoro per oggi?
-Sì qui è sera... ora mi faccio una doccia, e esco a cena con gli altri...
Kyra pensò a Susan ma non disse nulla...
-Kyra... più tardi arriverà Susan.
-Lo sapevo...
-Mi ha mandato un messaggio...vuole parlare...
-Sapevo anche questo...
-Già... ti chiedo scusa da parte sua. è sbagliato quello che ha fatto...sono così arrabbiato...
-Non importa...
-Ma non è di questo che volevo parlare con te...
-E cosa volevi dirmi Downey?
-Tante cose, ma la più importante è che mi manchi e non vedo l’ora di tornare a casa e abbracciarti...
Kyra abbassò gli occhi e un piccolo sorriso si affacciò sulle sue labbra fù come se Robert l’avesse percepito
-Non ho intenzione di sparire quindi non contarci troppo...
-Non starai dimenticando qualcuno che sta attraversando il paese per venire a parlare con te?
Non gli diede il tempo di rispondere, Indio si era avvicinato al bancone e Kyra preferì troncare il discorso che a suo avviso in quel momento non avrebbe portato a nulla
-Hey ti passo tuo figlio ci sentiamo più tardi, o domani... buona serata
Indio sorrise mentre si portava il telefono all’orecchio Kyra non voleva ascoltare la loro conversazione così prese i menù ed andò tra i tavoli a disporli per poi raggiungere Jess che in cucina parlava con alcuni degli altri ragazzi che la salutarono entusiasti appena la videro. Si appoggiò al piano della cucina e prese un piatto per mangiare qualcosa li con loro, per quella sera avevano già quasi tutti i tavoli prenotati, sarebbe stata sicuramente una serata movimentata, proprio quelle che preferiva. Indio raggiunse i ragazzi in cucina e non si formalizzò si servì una porzione e prese posto tra i ragazzi iniziando a mangiare e chiacchierando con loro, ogni tanto la guardava e le sorrideva in modo speciale, Kyra mangiava in silenzio e fissava il suo piatto assorta nei suoi pensieri, quando finì ripose il piatto nella grande vasca del lavabo per poi tornare in sala, sentì che qualcuno dietro di lei stava tornando in sala era Indio che l’aveva raggiunta e la stava superando, Kyra gli sorrise e lui posandole la mano sul braccio si avvicinanò lievemente con la testa
-Ho dovuto promettere che quando chiudiamo ti accompagno a casa...
-Ma non è necessario... davvero...dovevi dirgli di no...
-Toglimi una curiosità, tu sei mai riuscita a dirgli di no?
E si allontanò sorridendo senza attendere la risposta come se la conoscesse già... quando si voltò verso di lei mentre accendeva l’impianto che diffondeva la musica in tutto il locale, sentendo una canzone remixata da Indio che iniziava con un pezzo di Conor Maynard “Hey Houston, penso che abbiamo un problema...ragazze, ragazze non posso dire di no... Houston abbiamo un problema” non potè fare altro che sorridergli...e raggiungere la sua postazione mentre i primi clienti varcavano la soglia pronti a gustarsi una serata con cena e musica. Kyra li accolse e la serata iniziò.

   
 
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