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Autore: phabrays    13/03/2013    1 recensioni
‹ you are the unicorn. › she said to me and made me believe it was real. after realizing it couldn't be real i started a little laugh and she smiled at me while took my hand and made me sit next to her and in that moment i realized maybe she could love me back.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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La fine della mia fanfiction è giunta. So che non è molto lunga, ma personalmente credo che sia meglio così. Mi dispiace davvero tanto finirla, ma quest'idea mi è venuta ieri mentre scrivevo l'altro capitolo, e per non rischiare di scriverlo male o di dimenticarmela ho deciso di scriverla oggi. Spero che vi piaccia il finale e che tutta la fanfiction sia stata di vostro gradimento. Detto questo, godetevi quest'ultimo capitolo e se vi fa piacere, lasciate qualche commento (:. Grazie a tutti quelli che hanno letto, love you.

* * *

Il lunedì seguente arrivò, e Quinn si alzò per prepararsi ed andare a scuola. Dopo essersi lavata il viso e pettinata i capelli, si diresse verso l'armadio e l'aprì per decidere cosa mettersi. Tirò fuori un paio di jeans chiari e una camicetta bianca con qualche ricamo e pizzo qua e là. Si sfilò la camicia da notte di raso e la appoggiò suletto, poi si vestì e decise di mettersi le converse bianche a dispetto di una vescica che le si era formata sabato grazie alle ballerine. Andò allo specchio e ci si sedette davanti, prendendo poi il phard, il mascara e la matita si truccò. Si fece una treccia laterale per non stare tutto il tempo a giocare con i capelli, poi prese la cartella, pronta dalla sera prima, e scese le scale per mangiare. Con sua sorpresa, la madre era già uscita ma le aveva lasciato la colazione già pronta. Una volta finito, tornò su lasciando lo zaino al piano di sotto, si lavò i denti e prese il cellulare per poi scendere giù ed uscire di casa afferrando le chiavi della macchina. Si diresse verso la sua auto e la aprì per poi salirci e metterla in moto per andare a scuola. In quel quarto d'ora di tragitto, Quinn era visibilmente emozionata, non vedeva l'ora di incontrare Britt e di passare ancora del tempo con lei non appena le si sarebbe presentata l'occasione. Parcheggiò nel primo posto libero che trovò e si spicciò a scendere dalla macchina, prendere lo zaino e dirigersi verso l'entrata. Con lo sguardo si guardava intorno a cercare quei capelli dorati raccolti in una coda di cavallo che lei amava tanto accarezzare e lasciarsi scivolare tra le dita. Non li trovò, ma comunque si diresse verso il suo armadietto, e, non appena lo aprì, le cadde un bigliettino davanti alle scarpe. Posò lo zaino e si inchinò a raccoglierlo. Era piegato più volte e sulla parte frontale c'era scritto Per Quinn. La ragazza incuriosita lo aprì e riconobbe subito che la calligrafia non era quella di Brittany, ma quella di un ragazzo, e si stava già immaginando chi potesse essere. Ad ogni modo, nel biglietto c'era la richiesta di andare in auditorium non appena lei avesse trovato il biglietto, quindi sarebbe stato un invito implicito a saltare la prima ora. Quinn non se la sentiva di dare buca al ragazzo, ma non voleva neanche saltare ore di lezioni anche se alla fine fu quello che scelse di fare. Chiuse l'armadietto ed accartocciò malamente il bigliettino mettendoselo in tasca, poi si voltò e con estrema indifferenza si diresse verso il luogo dell'appuntamento. Aprì la porta e se la richiuse alle spalle non appena entrò, per non far vedere a troppi occhi indiscreti dove era appena andata. Aveva aperto una di quelle porte che danno sulla scalinata più alta, ma riusciva comunque a vedere chi c'era sul palco grazie ai riflettori accesi. Era Finn, seduto con le gambe penzoloni dal palco, che la stava aspettando. Probabilmente non aveva sentito la ragazza entrare, perché aveva ancora lo sguardo basso sulle sue mani incrociate, Quinn incrociò le sue dietro la schiena e scese delicatamente le scale avvicinandosi sempre di più al palco. Non gli passò davanti, anzi, salì le scalette laterali e si mise seduta vicina a lui guardandolo. ‹ Ciao Finn. › disse per rompere il silenzio tra di loro. Lui già la stava guardando quando si era accorto che stava camminando sul palco, fece un leggero sorriso e rispose ‹ Buongiorno bellissima. › quasi in un sussurro. Lei già aveva intuito che quel complimento era mirato al corteggiamento, così si morse il labbro e si voltò in avanti chiedendogli ‹ Come mai mi hai chiesto di venire qui? › mise poi le mani sotto le gambe aspettando una risposta. Finn continuava a guardarla ed appoggiò una mano dietro la sua schiena, sul palco, così che potesse avere una scusa per farsi un po' più vicino a lei ‹ E' da quando ti ho riaccompagnata a casa che non ci siamo più sentiti, se non qualche buongiorno e buonasera a scuola. Mi sei mancata tanto in questo fine settimana. › e dicendo queste ultime parole, le prese il viso da sotto il mento e la fece girare nella sua direzione. Quinn lo guardò negli occhi per qualche istante, aveva uno sguardo sognante, i suoi occhi quasi verdi erano incorniciati da un leggero strato di lentiggini che davano al ragazzo un'aria da innocente innamorato. Prese un respiro profondo silenziosamente e gli disse ‹ Finn, io sto bene con te, e questo non posso negarlo. Ma c'è una persona nella mia vita che.. Mi fa sentire felice. Non voglio che tu ti illuda, per questo sono venuta qui: per dirti che questa persona non sei tu e, per quanto mi piaccia stare in tua compagnia e ricevere le tue attenzioni, non credo che tra di noi potrà esserci qualcosa più di un'amicizia. Almeno per ora no, perché io voglio stare con questa persona e mi pento di essermene accorta troppo tardi. › Finito di dire quelle parole, saltò giù dal palco e si fermò davanti a lui, che nel mentre aveva cambiato espressione. Ci era rimasto un po' male, ma il modo in cui lei era stata sincera con lui non aveva fatto sembrare la cosa più tremenda di quanto non fosse, così si avvicinò di nuovo a lei con il viso poggiando i gomiti sulle ginocchia e disse ‹ Questa persona ti rende davvero felice? › Quinn fece un lieve sorriso nel sentire il tono che aveva usato, ed annuì lentamente, poi lui accennò un sorriso quasi malinconico dicendo ‹ Allora che ci fai ancora qui? Va da lei. › Finn aveva capito. Aveva capito chi era quella persona, e Quinn se ne era accorta, così appoggiò le mani sulle sue e gli baciò dolcemente la guancia sussurrandogli un grazie all'orecchio, poi si voltò e fece una piccola corsettina verso l'uscita più vicina seguita dallo sguardo del ragazzo.

* * *Durante la proiezione del film, entrambe le ragazze non si mostrarono troppo interessate alla trama, così cominciarono a fare qualche battuta durante le scene che ritenevano più scontate, o magari meno realistiche. Non si curarono troppo però del film e del cattivo acquisto che fecero, perché dopo tutto erano loro due, le uniche ragazze sedute nel giro delle ultime cinque file del cinema. In questo modo avrebbero potuto dire e fare tutto ciò che sarebbe piaciuto loro. Verso metà film ci fu la pausa ed entrambe ne approfittarono per comprare un pacco di pop corn non troppo grande da dividere in due e da mangiare durante la seconda parte della proiezione. In questo secondo tempo si mostrarono più interessate e cominciarono a guardare eseguire realmente le scene, forse perché erano stanche, o forse perché la storia stava diventando più travolgente: il protagonista forte e valoroso, ma troppo ingenuo per rendersene conto, aveva trovato una ragazza, bella, dai capelli lunghi e lucenti che aveva esattamente le caratteristiche che mancavano a lui come l'ingegno e la sensualità che veniva usata per distrarre il nemico considerato tra i più spietati in circolazione. Entrambe non erano il tipo da smancerie, anche se Quinn non disprezzava un po' di romanticismo, ma comunque continuarono a seguire il film, fino a quando le loro mani non si scontrarono nel pacchetto di pop corn. Britt abbassò immediatamente lo sguardo ed osservò le loro mani immobili, po lentamente rivolse la sua verso quella dell'amica e riuscì dolcemente a far incrociare le dita. Poi alzò lo sguardo e vide che l'altra lo teneva ancora basso sulle loro mani, non sorrideva ma aveva le labbra leggermente schiuse, così si morse il labbro in attesa che quel tanto coraggio che aveva sempre avuto, venisse fuori. Quando si decise allora allungò l'altra mano verso il viso di Quinn e glielo alzò tenendole la guancia. Si guardarono negli occhi e in quel'istante entrambe avevano capito cosa sarebbe successo, così la cheerleader, per rassicurare l'altra, le accarezzò la guancia con il pollice, mentre discretamente si avvicinava socchiudendo gli occhi. Quinn era rimasta immobile, stava facendo tutto l'altra. Giorni prima un ragazzo stava facendo più o meno le stesse cose, e, quando era arrivato alla vicinanza che aveva raggiunto Brittany in quell'istante, aveva distolto lo sguardo, ma stavolta era diverso. Avevano gli occhi quasi chiusi e le loro labbra erano talmente vicine che potevano sentire l'una il respiro dell'altra. Poi la biondina chiuse gli occhi ed appoggiò le sue labbra su quelle dell'amica, facendoci una leggera pressione. Quinn chiuse lentamente gli occhi e schiuse le labbra che baciare dolcemente quelle della cheerio. In quel momento, sentì un brivido lungo la schiena, ma stavolta fu in grado di reagire e portò così la sua mano libera sul fianco di Brittany, che nel frattempo le stava accarezzando i capelli e la stava baciando dolcemente.

  
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