Arriva quel momento della tua vita in cui i perchè sono talmente troppi, che l'unica cosa che ti rimane è ascoltare quella testa che pulsa e ti richiama verso quel baratro enorme che è la tua vita.

E poi non puoi fare altro che vederti scorrere davanti agli occhi quelle odiose goccioline calate che viaggiano lungo il tuo viso sfregiato, mentre tu non sai nemmeno più perchè continuino a scendere.

Ed Harry Styles sa che se Louis Tomlinson non fosse venuto, quel sudiciume di salsedine gli sarebbe rimasto appiccicoso sulla pelle.

Perchè quel carissimo riccio era proprio uno di quelli che di farsi sciogliere i problemi di dosso, proprio non ne poteva più.

E non ne era nemmeno capace.

Un vita, la sua, di mali di ghiaccio che ora si trovavano ad essere immersi in qualcosa di liquido.

Harry Styles odiava il mare proprio per quella consistenza per nulla solida.

Harry Styles odiava il mare un po' perchè gli assomigliava in fondo, o meglio, somigliava a qualcosa che lui non sarebbe mai riuscito ad essere.

Il mare era libero, mentre lui si trovava ad esser rinchiuso nelle catene della sua stessa mente ed era terribile.

Era terribile perchè quella maledetta distesa gli stava facendo compagnia, bagnandogli i ricci impressi nella sabbia.

E lui lo guardava come, imperioso e superbo, gli mostrava tutta quella libertà che lui non aveva e non avrebbe mai avuto senza il suo Louis.

Lui che si era accontentato sempre e soltanto di un duro ghiaccio, non capiva che bastava scaldarsi un po' per diventare mare.

Già, scaldarsi, ma Harry non aveva la sua fonte di calore vicina, non aveva il suo Louis, i suoi lunghi piedi a cingergli la testa, non le sue dita a carezzargli i capelli, né il suo sorriso, quel sorriso che avrebbe riconosciuto anche tra mille, o quegli occhi che eguagliavano se non superavano di gran lunga l'intensità della libertà.

Perchè Harry non aveva la necessità di andare al mare per sentirsi libero.

Gli bastava guardare il suo Louis negli occhi e non aveva bisogno di altro.

Ma ora, ora era il mare a passargli sul viso e non le dita carezzevoli del suo ragazzo.

Ora era quell'odioso profumo di salsedine ad increspargli i capelli e non la bocca curiosa del suo Tomlinson che 

"brucava" sulla sua testa come se fosse una capra, no.

C'era solo quell'insopportabile fonte di libertà in cui piano piano scivolava senza rendersene conto.

E vi scivolava sempre piú dentro e a fondo e...una testa, un miraggio, non avrebbe saputo dirlo, lo trascinò verso quell'insopportabile spiaggia: Louis.

Louis e le sue mani sulle ferite che bruciano del suo Harry.

Louis ed il suo profondo amore,

Louis e non quell'odioso profumo di salsedine,

Louis, il suo unico amato mare, la sua unica libertà,

semplicemente Louis William Tomlinson.