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Autore: Damon_Soul93    13/03/2013    1 recensioni
Questo è il primo capitolo della mia prima fanfiction, spero che vi piaccia che commenterete. Mi farebbe piacere se mi deste dei consigli così da poter migliorare.
Sono mesi che penso a questa storia e finalmente ho deciso di pubblicarla. Beh che dire cito una canzone "allora sia buon viaggio" Buon Big Bang a tutti :3
Genere: Angst, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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 - E' davvero un piacere immenso conoscervi, sono una vostra grandissima fan.

Taeyang sorrise e giuro che non avevo mai visto un sorriso più bello in tutta la mia vita.


- Beh allora quando avremo finito di parlare con il presidente se resterà un po' di tempo potremmo chiacchierare - Disse facendomi l'occhiolino.

 

John li accompagnò all'ultimo piano, il 40°. Il piano del Boss. A me non era permesso entrare, ero una semplice assistente manager, avrei saputo solo ciò che John avrebbe voluto dirmi e avrei fatto solo quello che lui mi avrebbe chiesto. Questa era la politica della nostra agenzia.

 

Dopo quasi un'ora uscirono, John aveva la faccia di chi aveva appena concluso un ottimo affare.

I ragazzi in compenso sembravano molto stanchi, ma dai loro visi si capiva che erano soddisfatti.

Ormai senza accorgercene erano quasi le 12,30, così chiesi ai ragazzi se avevano voglia di pranzare. Conoscevo un trattoria vicina che preparava piatti leggeri, ma gustosi. Feci la mia proposta e loro sembrarono entusiasti. Non vedevano l'ora di gustare il vero cibo italiano.

Al ristorante mi sentivo più a mio agio, era la mia seconda casa, mangiavo lì praticamente tutti i giorni e i padroni erano amici di famiglia.

 - Buongiorno Victoria!- Disse Maria la padrona della trattoria -Cosa posso servirti oggi?-

 - Maria oggi abbiamo degli ospiti importanti. – I suoi occhi li illuminarono, niente stimolava di più la sua mente di cuoca che avere degli ospiti importanti alla sua tavola.
 

Ci fece accomodare e ci consegnò i menù, i ragazzi sembravano indecisi e mi chiesero spiegazioni sui vari piatti e i vari ingredienti. Mentre spiegavo a Daesung cosa fosse il ragù alzai gli occhi e fu così che li incrociai con quelli di Taeyang, mi guardava fisso negli occhi e per un istante restammo così immobili finché John non chiese la parola.

 - Bene ragazzi, so che probabilmente siete esausti e stressati, ma ci sono questioni importanti di cui parlare. - Parlò lentamente in coreano e lo ringraziai mentalmente, in questo modo sarei riuscita a comprendere qualche parola(stavo frequentando un corso di coreano velocizzato). -

 - La nostra agenzia si è impegnata affinché voi riceviate un successo maggiore in Europa e per questo motivo si è deciso che trascorrerete per lo meno un anno sotto la nostra guida. -

Continuò prendendo dalla giacca la sua famosa agendina blu cobalto, lì scriveva quelli che secondo lui erano i punti di forza e di debolezza delle varie star. Sapevo che alcuni di loro avrebbero fatto follie per metterci le mani sopra.

 - Ho potuto, in queste poche ore, delineare un vostro primo profilo. Ciò che sto per dire ovviamente non è l'idea complessiva che ho di voi, ma semplicemente quello che ho potuto appurare da una prima “occhiata”. -

A sentire ciò i cinque ragazzi assunsero un'espressione accigliata, dopotutto loro erano delle star di fama mondiale. John si accorse di tutto ciò, ma finse di non accorgersene, per lui loro erano esattamente uguali a tanti altri.

 - Cominciamo da Daesung e Seungri, ho ascoltato tutte le vostre canzoni e visto tutti i vostri live e ho notato che voi due siete sempre relegati a spazi minori, tutto ciò deve cambiare.

 - Io farò in modo che ciò accada. - A questo punto fece una piccola pausa.


Inoltre il vostro inglese è molto precario, quindi credo che per il bene della band dobbiate frequentare un corso, ma a ciò provvederemo. -

Detto questo spostò i suoi occhi verdi su Top, GD e Tayang.

 - Per quanto riguarda voi ragazzi, anche voi dovrete affrontare un corso intensivo d'inglese, la dovrete conoscere bene tanto quanto il coreano. Per il resto ne parleremo in seguito- Detto questo chiuse di scatto l'agenda, proprio mentre le nostre portate venivano servite a tavola.

 - Preparatevi perché da domani inizierà il periodo di ritiro che durerà un mese.

Il clima si fece molto teso e cercai in tutti i modi di ristabilire un certo equilibrio. Avevano iniziato già con il piede sbagliato. Seungri non potendo sopportare la tensione si alzò di scatto da tavola e si recò con grandi falcate verso l'esterno. Mi alzai quasi subito e lo raggiunsi velocemente.


 - Seungri, Seungri aspetta!- Lui fermo di botto e finii per finirgli addosso.

 - Non capisco, perché deve trattarci in questo modo? - Forse perché era il più piccolo o forse era semplicemente lo stress accumulato, ma aveva gli occhi lucidi per la rabbia.

Senza volerlo gli cinsi le spalle con un braccio.

 - Seungri, non so se Taeyang ha avuto l'occasione di dirtelo, ma io sono una vostra grandissima fan. Penso che voi siate perfetti, ma d'altra parte il Sig. Cooper ha ragione, lui non voleva offendervi o screditarvi, lui sta semplicemente compiendo il suo lavoro. - Dissi sospirando.

- Vedi lui è estremamente duro con i suoi “protetti”, potrebbe presentarsi Madonna in persona e la tratterebbe esattamente come ha trattato voi.-


Sembrava che si stesse calmando.


 - Credimi se voi seguirete i suoi consigli, credimi, lui vi porterà in vetta al successo, potrà essere privò di tatto, ma eccelle nel suo lavoro. -


Detto questo mi girai e lo guardai negli occhi, lui annui convinto e accorgendosi della situazione si imbarazzò non poco, ma alla fine mi ringraziò e ritornò dentro. Io preferii aspettare un altro po' per entrare, per calmare i nervi. Al diavolo!


 - Sei stata bravissima sai?- Mi girai e lui era là e mi stava guardando intensamente. -Scusalo, sta attraversando un brutto periodo ed conosciuto per il suo carattere suscettibile. -

 - Figurati, in fondo è il mio lavoro – dissi imbarazzata, un po' per il suo complimento, un po' per la situazione.

 - Sappi che io e gli altri abbiamo capito. Credo anche che il Sig, Cooper sappia il fatto suo, ma mi sembra che anche a te non stia molto simpatico. -

 - La simpatia non c'entra, lo stimo come mio superiore e come manager. -

 - Quindi è così? Meglio. - disse bisbigliando, mi voltai a guardarlo. Avevo veramente sentito quelle parole? O me le ero immaginate?

In quel momento Maria usci e mi invitò a rientrare. Senza dire una parola rientrammo, mentre il mio stomaco era in subbuglio.

   
 
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