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Autore: Christina Writes    13/03/2013    0 recensioni
Manifesto culturale per muovere la sensibilità del lettore. Ecco come si può definire questa one-shot.
Spero di non essere caduta nel banale, spero di non aver detto delle cretinate insormontabile. Spero vivamente che possiate comprendere il messaggio che voglio mandare e spero che mi appoggerete.
So che è passato un pò di tempo dalla data reale, però tra impegni vari solo oggi sono riuscita a scriverla.
Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona festa della donna a chi?

8 Marzo 2013, millesima festa della donna che si festeggia nel mondo. Millesima scusa per far litigare varie coppie sul fatto che non abbiano portato i fiori; millesima scusa per far arricchire i fiori e, millesima scusa per far arricchire i ristoranti.
Abbiamo perso un po' di vista il perchè sia nota questa giornata, comunemente chiamata festa delle donne. Abbiamo perso di vista tutte quelle guerre che ci furono che dovrebbero essere ricordate in questo giorno. Abbiamo perso di vista tutti quei valori che abbiamo conquistato, ma che, aimhé, stiamo calpestando giorno dopo giorno.
A questo punto è normale chiederselo: buona festa della donna a chi?
A tutte e a nessuna. Sì, a tutte e a nessuna.
Non bisogna pensare che solo perchè voi uomini ci facciate gli auguri, esclusivamente in questo giorno, possiate essere esuli da tutto quello che fate in tutto l'anno. Non dovete assolutamente pensare che solo in questo giorno possiamo essere libere, possiamo essere, per una volta, non sottomesse alle volontà di colui che si definisce il sesso forte. No, non bisogna credere tutto ciò, non farmi quelli inutili auguri allora, non serve a nulla tutto questo. Non serve a nulla fare tante moine giusto in questo giorno e poi trascurare colei che ti sta a fianco tutti i giorni, che raccoglie il tuo sudore, che ti consola, che potrebbe diventare, magari, madre dei tuoi figli, colei che ti sopporta, sì, che ti sopporta sia nel bene che nel male.
Ricordiamoci, quindi, un po' tutti, che questo è un giorno da ricordare come testimonianza di ciò che accadde, testimonianza di tutto ciò che abbiamo passato e di quello che passiamo ogni giorno.
Ogni giorno, ognuna di noi continua a combattere con unghie e denti per essere rispettata in questa società. Anche se la donna ha ottenuto, nel nostro paese, la sua indipendenza, possiamo dire che non l'abbiamo ottenuta del tutto. "Non è importanti essere trattate come 'donne con le palle': abbiamo già le tette, noi vogliamo solo essere rispettate. [. . .] Ogni due-tre giorni un uomo uccide una donna o la violenta: la considera una sua proprietà."  
Insieme dobbiamo ribbellarci, dobbiamo dire, anzi, dobbiamo urlare un grande basta a tutte queste ingiustizie, alzarci, reagire e continuare a vivere. "Noi non siamo come i gatti che hanno sette vite, noi ne abbiamo solo una: non sprechiamola."
Mondo Femminile riuniamoci da questo giorno in poi a sostenere questa battaglia solidare, riuniamoci e sosteniamo insieme tutte quelle donne colpite da una violenza: verbale, sessuale, qualunque essa sia. E' pur sempre una violenza.
Ci sia dunque da monito che alla sudetta domanda possiamo rispondere francamente che questa giornata vada in memoria di tutte quelle donne che si spaccano in due dalla mattina alla sera cercando di portare qualcosa a casa per sfamare una famiglia: di quelle donne che vengono picchiate dalla mattina alla sera e non hanno il coraggio di reagire; di tutte quelle donne che vengono violentate e/o uccise r adesso sono solo un'altra testimonianza di ciò che non dovrebbe accadere più.
"La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata"
William Shakespeare.



Nota bene: i tratti del brano messi tra le virgolette, in nero, sono delle frasi prese dal monologo di Luciana Litizzetto, letto durante SANREMO 2013.



  
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