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Autore: _firefly    13/03/2013    6 recensioni
"Io non sto scappando." ricordo di averti risposto. "Non ho più niente per cui lottare, non ho più niente in cui credere. Non ho più niente per cui valga la pena vivere."
"Potresti lottare per i tuoi sogni, credere in te stesso e vivere non sapendo che cosa potrà riservarti il futuro. E' bello, sai?" fu lì che capii quanto eri speciale.
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It's NIAM, babes
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The man who never loved

 

 

Alla mia amica Bea, che è l'unica che fangirleggia

con me sulla Niam. AHAH

Ti voglio bene <3

 

 

 

"Ciao."

La mia vita prima di te non aveva senso.

"Se sei un poliziotto o qualcosa del genere ti consiglio di lasciarmi stare, ormai ho preso la mia decisione."

Tutto era buio, ogni cosa non aveva un inizio nè una fine.

"Non sono un poliziotto, penso solo che un bel ragazzo come te non dovrebbe nemmeno pensarci di fare una cosa del genere.."

Poi sei arrivato tu, e come un angelo hai distrutto le barriere del mio cuore, e mi hai reso vulnerabile. Molto vulnerabile.

"Tu non mi conosci."

E da allora, da quella notte su quel ponte, la mia vita è cambiata totalmente.

"No, hai ragione. Però so che stai scappando."

Perchè ho finalmente capito che cos'è il vero amore.

"Io non sto scappando." ricordo di averti risposto. "Non ho più niente per cui lottare, non ho più niente in cui credere. Non ho più niente per cui valga la pena vivere."

"Potresti lottare per i tuoi sogni, credere in te stesso e vivere non sapendo che cosa potrà riservarti il futuro. E' bello, sai?" fu lì che capii quanto eri speciale.

Mi girai per la prima volta verso di te in assoluto. Te ne stavi lì fissando le stelle assorto, con quei capelli biondi e quegli occhi che avevano rubato un angolo di cielo per quanto erano meravigliosi. Eri un angelo, non c'era altra spiegazione vagamente accettabile: non mi sarei stupito se avessi spiccato il volo con le tue ali bianche e mi avessi lasciato lì, su quel ponte in piena notte, con la mia voglia di morire.

"Cosa è bello?" ti chiesi quasi paralizzato, stringendo la ringhiera del parapetto.

"Vivere senza sapere cosa farai domani." ed ecco che poggiasti il tuo sguardo su di me, trasmettendomi tutto quello che eri, tutta la tua meravigliosa essenza.

Strinsi ancora di più il parapetto per non cadere, avevo voglia di stare ancora un po' con te. "Che vuol dire?"

"Ieri a quest'ora ero in Italia, a Firenze, e cenavo con due ragazzi italiani che ho conosciuto il giorno stesso." mi rispose, incatenando i nostri sguardi assieme. "E non so l'italiano." accennasti un sorriso, dolce ma duro al tempo stesso. "Mentre ora sono su un ponte, a Londra, cercando di convincere un ragazzo che potrebbe avere tutto dalla vita a non suicidarsi. Strano vero?"

Ti credetti immediatamente, capii che quello che avevi detto era semplicemente la verità. "Io non ho nessuno." sussurrai come se fosse una giustificazione, puntando i miei occhi sull'acqua sotto di me.

Rachel, la mia ex, mi aveva tradito con Andy, il mio migliore amico. Mia mamma era morta, uccisa da un uomo che non la amava. Mio papà era in galera per chissà quale crimine da chissà quanto tempo. Beatrice, la mia migliore amica, si era improvvisamente trasferita a Berlino a causa del lavoro dei suoi.

Ma tu.. Tu eri lì.

Una risata cristallina irruppe dalle tue labbra sottili. "Nemmeno io." mi rispondesti tranquillamente, come se fosse una cosa ovvia. E fu allora che lo facesti: mi venisti più vicino, poi con nessuno sforzo apparente scavalcasti la ringhiera, posizionandoti accanto a me. "Uuh, è alto qui eh." commentasti guardando giù.

Mi spaventai tantissimo, un angelo non poteva morire. "Che stai facendo, tu..?"

"Adesso sono due le possibilità: o ci buttiamo entrambi e moriamo allegramente.." mi interrompesti. "Oppure stiamo da soli, senza nessuno. Ma insieme. Non sapendo quello che faremo domani." fu allora che ti girasti verso di me, sorridendo con quella bocca perfetta, con quegli occhi che avevano rubato la luce alle stelle.

Ti guardai. "Tu sei matto."

"Non sei il primo che me lo dice, ma pensi che questo mi abbia mai fermato?"

No. Nessuno avrebbe mai potuto fermarti, tu eri speciale, eri uno su un milione.

E fu così che mi salvasti la vita con quelle meravigliose parole, con quella tacita promessa che da quel momento in poi saremo rimasti insieme per sempre.

"Mi chiamo Liam." ti dissi dopo esserci messi in salvo.

"Sono Niall." da quando sentii il tuo nome angelico pronunciato dalle tue labbra angeliche, capii che incontrarti era stata la cosa migliore che avrebbe mai potuto accadermi.

E quel giorno giurai solennemente che ti avrei seguito ovunque.

 

 

 

Il cielo di Nuova Delhi era di un blu cristallino, quel giorno.

C'era tanta gente, troppa gente, che cercava cure che solo noi potevamo dare, cure per malattie idiote come la dissenteria o l'influenza, ma che per loro, in quelle condizioni, risultavano letali.

"No piccolo, devi stare fermo, è solo un pizzico poi passa tutto okay?" la tua innata dolcezza avrebbe potuto smuovere le montagne, figuriamoci convincere un bambino a fare una puntura che avrebbe potuto salvargli la vita. "Bravo tesoro, sei davvero un guerriero coraggioso!" giurai di aver visto delle lacrime nei tuoi occhi, quel giorno.

Mi avvicinai a te lentamente, abbandonando la siringa in mano ad un'infermiera volontaria, come noi. Tu ti alzasti, girandoti verso di me. "Quanti ne hai fatti oggi?" mi chiedesti, riferendoti ai vaccini.

"Quasi trecento, più o meno.." risposi io, avvicinandomi ancora di più e prendendoti una mano non senza un velo di titubanza.

Annuisti, poi mi sorridesti dolcemente. "E' bello, non è vero?"

Annuii convinto, per poi sorriderti a mia volta. "E io che pensavo di non avere niente, ora mi rendo conto che c'è gente che sta peggio di me." sussurrai.

Tu mi stringesti dolcemente la mano, per poi tossire.

Tossire.

"Niall, che hai?" ti chiesi osservandoti meglio. Avevi gli occhi rossi e gonfi e sudavi freddo.

"Niente Liam, non ti preoccupare."

La febbre. Avevi la febbre o anche qualcosa di peggio. "Tu adesso vieni con me." e ti trascinai via di lì, tenendoti per mano, informando le infermiere che non stavi bene.

 

Rimanesti a letto per tre giorni, con la febbre a quaranta. Fu la prima volta che temetti di averti perso, neanche un mese dopo che ti avevo trovato. Ogni notte avevi le convulsioni, non dormivi e avevi le allucinazioni. Io ti stetti vicino sempre, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo di quelle giornate senza fine: stavo male senza di te, non avrei mai potuto sopravvivere sapendo di avere avuto la persona più meravigliosa del mondo a fianco e non aver fatto niente per salvarla, come tu avevi fatto con me.

Ma poi, dopo tre giorni di inferno, come se niente fosse ti alzasti dal letto, dicendo che era ora di partire e che non ti piaceva rimanere in un posto per così tanto tempo.

Ritornai felice in un battito di ciglia, il mio angelo era di nuovo lì, con me.

 

 

 

Parigi, Tour Eiffel.

La città dell'amore, del Moulin Rouge, della baguette.

"Non ti senti assurdamente piccolo?" eccole, le tue domande appena sussurrate in una notte di dicembre, nel piano più alto della Torre di Parigi.

Piccolo? "In confronto a te sì." ti risposi in tutta sincerità.

Ti girasti e mi sorridesti come solo tu sapevi fare. "Ma che dici.." sussurrasti, per poi girarti ancora verso il panorama meraviglioso che ci si stagliava davanti. Avevi gli occhi blu fissi e meravigliati da tanta bellezza, il viso illuminato dalle mille luci che la notte ci donava.

"Dico solo che mi hai cambiato la vita, Niall Horan, e tutto nel giro di un mese. Sei grande, immenso in confronto a me e alla maggior parte delle persone in questo mondo." sapevo che con te tutto ciò che ci voleva era la sincerità, la trasparenza.

"Naah." mi dicesti alzando di un tono la voce. Poi ti girasti verso di me, guadandomi negli occhi. "Sei tu che hai cambiato la mia, di vita."

Ti sorrisi, mentre sentivo le tue dita intrecciarsi con le mie in un incastro perfetto. Fu lì che ti avvicinasti pericolosamente a me. "Eppure avevo fatto una promessa." mi sussurrasti sulle labbra. Tutto ciò che avrei voluto fare era baciarti, ma sapevo che non era il momento, non ancora.

"Cosa avevi promesso?"

Sorridesti, avvicinandoti ancora. "Avevo promesso a me stesso di non innamorarmi mai più di nessuno."

Ecco il mio cuore perdere un battito per poi prendere a battere a cento all'ora. L'avevi davvero detto?! T.. Tu mi amavi?

Presi un respiro profondo per non crollare lì. "E invece?"

"E invece sei arrivato tu, maledetto inglese." dicesti solo, per poi lasciarmi un bacio a fior di labbra, facendo scoppiare in me la voglia di baciarti sul serio.

Fu lì che capii di essere innamorato perdutamente di te, anche se in realtà lo sapevo da sempre.

 

 

 

Barcellona, febbraio inoltrato.

"Mia mamma è morta."

"Mio papà quando ero piccolo mi picchiava."

"Il mio è in galera."

"Mia sorella quando ha scoperto che ero gay m'ha cacciato di casa."

Ma cos'era quella, una gara?!

Ricordi?, eravamo seduti sotto una quercia, in un parco enorme, senza nessuno che ci disturbasse. Era la prima volta che parlavamo del nostro passato, di tutto ciò che era stato, prima di NOI.

La cosa straordinaria era che quando ti guardavo vedevo ME. Vedevo il mio passato, vedevo le lacrime, il dolore, la sofferenza non solo psicologica. Vedevo una persona nuova. Vedevo il mio presente e il mio futuro.

"Che cosa sei?" non so perchè te lo chiesi, ma lo feci ugualmente. Non aveva senso, ma beh, che cosa aveva senso nella nostra nuova vita.

Mi guardasti quasi tranquillo, come se quella domanda avesse un senso, per lui. "Oh, sono stato talmente tante cose in passato che per ora non voglio essere proprio niente." era anche per questo che ti amavo. Eri diretto, semplice e mi capivi al volo.

"Niente?" ti chiesi. "Io direi piuttosto tutto."

Quella fu la seconda volta che le nostre labbra si incontrarono, in uno sfioramento che voleva dire tutto. O niente, dipende dai punti di vista.

 

 

 

Roma, fine giugno. Fontana di Trevi.

"Cosa hai desiderato?" mi chiedesti dopo che ebbi buttato una moneta nell'acqua.

"Non posso dirtelo, poi non si avvera! Vuoi davvero rovinare il sogno di un innoquo turista inglese?" ti risposi sorridendo.

"No, voglio solo rovinare il tuo! Avanti, dimmelo!" insistetti tu come un bambino, davanti a tutta la gente che popolava la piazza quel giorno.

Sospirai, poi però sorrisi. "Prova ad indovinare, piccolo irlandese."

"Mah, io ho desiderato una pizza gigante, tu non so. La pace nel mondo?!" mi chiesi ridendo, per poi prendermi la mano dolcemente, come se fossino una vera coppia in vacanza. Oh, non era proprio così.

"Naaah, troppo scontato! Non sono la Fata Turchina."

"Che c'entra adesso Pinocchio? Dimmelo daaaai!" continuasti a mugolare, anche mentre lasciavamo la piazza e ritornavamo nell'hotel sottocosto che avevamo trovato per rifare le valigie, ancora.

Sbuffai ironicamente, ridendo. "Lo vuoi davvero sapere?"

"Noooo, ti sto pregando da mezz'ora perchè rompere le palle alla gente è il mio hobby preferito!" rispondesti tu ironico.

"Niall, rompere le palle alla gente E' il tuo hobby preferito!" ti dissi, poi scoppiai a ridere.

Tu mi guardasti rudemente, poi lasciasti la mia mano per fare qualche passo avanti, facendo finta di essere offeso.

"Oh, avanti Niall!" ti pregai alzando gli occhi al cielo.

Tu mugugnasti sommessamente, poi mi avvicinai ancora a te, riafferrando la tua mano. "Ho desiderato tutto quello che posso chiedere alla vita." mi fermai trascinandoti in un vicoletto secondario. "Io, te. Per sempre."

Poi posai le labbra sulle tue, ma stavolta tutto fu diverso, ogni cosa era mutata in meglio. Tu chiedesti accesso alle mie labbra, cosa che ti concessi immediatamente. E mentre le nostre lingue si esploravano per la prima volta, capii che tutto quello che avessi potuto desiderare era lì, accanto a me, e che aveva dei capelli biondi morbidissimi e delle labbra da far paura.

Era tutto ciò che amavo.

Semplicemente te.

 

 

 

Berlino, luglio inoltrato.

"Hai trovato quello che cercavi, alla fine?"

Ma di che stavi parlando? Aggrottai le sopracciglia nella tua direzione, cercando di capire che volevi dire.

"Non eri tu quello che voleva qualcosa per cui lottare, in cui credere, per cui vivere?" beh, sì. Ero io quel ragazzo diverso da ora, che non amava, che era stato ferito troppe volte, che non voleva più vivere.

Ed ora? Ora eravamo lì, su quel letto morbido dell'hotel più pulcioso del mondo, ma che grazie a noi, alla nostra sola presenza, era diventato il posto più bello del mondo.

"Penso di averlo trovato, sai?" risposi alla domanda, girandomi verso di te, così bello e puro. Ti sorrisi, cosa che facesti anche tu, prima di baciarmi a lungo.

"Lotto per te, credo in noi due e vivo per starti accanto. La mia risposta sei solo ed unicamente tu, Niall." era la verità, pura e semplice. E te la sussurrai appena ci staccammo, ansanti.

"Ti amo Liam." me lo dicesti con una tale semplicità che quasi nemmeno me ne accorsi.

"Ti amo anche io, Niall."

Fu quella la notte in cui facemmo l'amore per la prima volta, donandoci completamente l'uno all'altro, amandoci fino a stare male. Fu quella la notte più meravigliosa della mia vita e quando raggiunsi il culmine, dentro di te, acquisii la piena consapevolezza che non avevo mai capito che cosa fosse l'amore prima di allora, prima di te.

Te, che mi hai cambiato la vita e mi hai reso quello che sono ora, quello che siamo ora, io e te. Un'unica anima inseparabile.

Dopo tanti anni siamo ancora qui, Niall, a cambiare città, a cambiare casa ogni volta che vogliamo.

Non sapendo mai cosa ci riservi il domani.

Con solo il nostro amore a tenerci compagnia.

 

 

 

 

Angolo autrice

Ciaaaaaao (:

Bene, non so che cosa sia questa cosa, questa piccola Niam. So solo che oggi sono depressa e che quando sono depressa SCRIVO! E voi vi dovete sorbire le mie cretinate. AHAH *__* perdonatemi.

Facciamo un patto: se io vi ho emozionati almeno metà di quanto mi sono emozionata io scrivendola, lasciatemi una recensione per farmi capire cosa va e cosa non va okay? (: GIURIN GIURELLO?! Bene. <3

Adesso vado a dormire, fatemi sapere cosa ne pensate. (:

With love. M. <3  

  
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