Correva. Era appena arrivata in quella città ed era presa da uno strano sentimento d’angoscia.
Londra: così vicina ma così irraggiungibile, così bella e così piena di ricordi dolorosi.
Ma in quel momento lei pensava solo a sfuggire dal suo inseguitore.
Era un caldo sabato pomeriggio di giugno. Gli esami erano appena finiti e il Professor Layton era soddisfatto dei suoi alunni, anzi, ex alunni.
-Professore, abbiamo tre mesi di vacanza. Cosa fremo per tutto questo tempo?-  chiese l’apprendista al suo mentore.
-Non  lo so Luke, ed è questo il bello della vita: non sai mai cosa può accaderti-.
E il Professore aveva ragione. Quel pomeriggio sarebbe stato l’inizio di un’estate intensa.
Il passo del Professore e del suo assistente era calmo e rilassato. La strada era un po’ troppo affollata rispetto al solito, ma qualcosa, anzi qualcuno, stava compromettendo la quiete dei passanti.
La ragazza ormai era sfinita. I suoi lunghi capelli neri e folti erano raccolti da un fermaglio azzurro intenso come la sua extension e la sua lunga T-shirt che le faceva da vestito. Trascinava una piccola valigia-trolley di pelle che solo a guardarla già sembrava pesante, e lo era.
Luke e Layton si erano distanziati di qualche metro dal resto della folla e ad un certo punto sentirono forti rumori di passi pesanti,  qualche esclamazione di stupore e indignazione della gente.
Si voltarono e videro per un attimo un’ombra, si rivoltarono e si ritrovarono dietro di loro una giovane ragazza impaurita che cercava di nascondersi dietro le spalle del Professore, senza nemmeno sapere chi fossero i due.
-Ma tu chi sei?!- chiese Luke.
-Aiutatemi, mi sta inseguendo!!- rispose in fretta lei.
-Ma chi??!-
-Non lo so!!-
-Luke, non essere scortese. Un vero gentiluomo tratta sempre con rispetto ogni signorina, anche se sconosciuta e sbucata fuori dal nulla. Come ti chiami, cara?-.