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Autore: toad_love    14/03/2013    1 recensioni
Molte persone pensano che l'amicizia vera si trovi solo nel mondo reale. Questa storia, la mia prima storia, dimostrerà che l'amore nei confronti di una persona va ben oltre le distanze, e che anche l'avvenimento più banale può scaturire l'inizio di un'amicizia che ancora non si è conclusa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giugno 2011, ultimo giorno di scuola

"10..."
"Ragazzi vi prego, state calmi..."
"9...8...7...6..."
"Intanto preparate le cartelle."
"5...4...3.."
"SEDUTI!"
"2..."
"Ragazzi, se vi alzate vi metto la nota!"
"1..."
DRIIIIN

"Ragazzi, ricordatevi di fare i compiti e buone vacanze!"
"Grazie prof, anche a lei! Ah, e sia buona agli scrutinii"
"Ahah Debora, ma tu non devi neanche avere paura! Buone vacanze, cara!"
"Grazie ancora prof, ci rivediamo a Settembre!"

Uscii dalla classe. Guardai per l'ultima volta il viso sorridente della prof di religione, un altro piccolo sguardo alla porta della mia classe. '2A''      
Sorrisi di nuovo alla prof e mi aggrappai al braccio della mia migliore amica, Elena. Elena era una ragazza alta, magra, con un bel fisico. Occhi marroni e lunghi boccoli castani che si appoggiavano delicatamente sulle spalle. Aveva una pelle morbida che adoravo "modellare" nei momenti di noia e insieme ci divertivamo molto. Era un topo di biblioteca, era capace di divorarsi un libro di 300 pagine in un giorno, ammiravo il suo modo di scrivere i temi e ci divertivamo molto a fantasticare durante le noiose ricreazioni. Scesi le scale con lei, cercando di evitare le grandi masse di studenti che non vedevano l'ora di uscire dalla prigione che li aveva tenuti sotto chiave per più di 8 mesi.
"Allora Elena.. Dove sono i tuoi?"
"Non lo so, se questi... Ahi... S-se questi qui non mi spingessero, forse li vedrei! Tu vedi qualcuno?"
"Mi prendi in giro?! Sono più bassa di te, figurati se vedo qualcosa!"
"Aspetta Dè... Vedo una testa pelata!" Elena fece un cenno con la mano. "E' tuo padre, seguimi"
Mio padre aveva un largo sorriso puntato verso di noi, lo abbracciai, lui mi accarezzò la testolina.
"Ciao Debby! Ehi Elena.. i tuoi li hai visti?"
"Ciao! Ehm.. in realtà non lo so, comunque sto qua con Nashita, non ti preoccupare."
"Sicura? Possiamo darti un passaggio."
"Sicurissima. Grazie. Ciao Dè... Buone vacanze, al limite ci sentiamo sul cellulare."
"Si..." presi fuori il cellulare dalla mia tasca "Con questo Nokia di 3 anni fà? Speriamo solo che tenga fino a Luglio."
"Ahaahah dai, scommetto che prima o poi ne prenderai un altro! Ciao bella."
Un abbraccio enorme e un ultimo saluto, mi avviai verso la macchina tutta contenta. Finalmente, finalmente il tanto atteso vacanzone d'estate. Non mi sarei più svegliata alle 7 per essere insultata dalla mia classe e per rimanere sempre e solo con Elena e Nashita. Potevo divertirmi con la mia vicina di casa, Chiara, potevo uscire, giocare e non pensare a quell'inferno. Mi ripetevo "Ancora un anno e sei libera" e finalmente, ero libera.
"Adesso manca solo la Terza Media, stupidi esami..." Ma non mi importava, avevo tre mesi di fancazzismo puro.

Rientrai a casa tutta contenta, salutai mia sorella maggiore che stava ancora dormendo e mi guardai allo specchio
"Papà, potevi dirmelo che ero così sudata!"
Io, semplicemente io. Bassina, devo dire... Occhi grandi, tra il marrone e il verde, capelli castani, lunghi e lisci, nasino a patata e corporatura fin troppo esile. Odiavo il mio corpo, ma mi accontentavo in qualche modo. 

Pranzai come al solito e accesi il mio portatile
"Ohh finalmente, il mio sito di giochi online-spastici preferito."
Adoravo perdere il mio tempo dietro a giochetti spastici, così li chiamavo: parcheggia l'auto, cucina i biscotti, crea il tuo negozio. Il mio account era pieno di stemmini e di premi che avevo vinto e per me erano come una sorta di "reputazione", mi sentivo così importante. Ma comprendetemi, avevo solo 11 anni. 
Quel giorno, quel pomeriggio, scoprii il "giochetto spastico" che mi cambiò la vita.

Si, mi cambiò la vita.
  
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