Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: youweretrouble    14/03/2013    1 recensioni
"-Hai avuto un incidente due giorni fa, hai sbattuto la testa e..- sospirò - temo che questo brutto episodio ti abbia causato un'amnesia transitoria.-
Rabbrividii al suono di quelle parole.
-Quanto durerà tutto questo?- tirai su con il naso e premetti con forza le labbra l'una contro l'altra, tanto che diventarono una linea.
-Purtroppo questo non so dirtelo dolcezza, ma posso assicurarti che starai molto meglio quando il tutto finirà.-"
Lui la farà ricordare, Lei lo farà innamorare.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardai allo specchio un'ultima volta e sospirai.
L'immagine che vedevo riflessa in esso non era una delle mie preferite.
Il vestito che indossavo era un vestito blu senza spalline, che fasciava il mio seno per poi cadere morbido sul resto del corpo.
Le mie spalle scoperte evidenziavano la clavicola. Il tessuto che stringeva il seno, lo accentuava. Le mie gambe magre erano in parte coperte dal vestito che arrivava fino al ginocchio.
Realizzai che purtroppo continuare a squadrarmi, non avrebbe trasformato il mio corpo minuto in un corpo formoso.

-Grace hai finito?- la voce squillante di mia madre mi fece rassegnare all'idea.

Uscii dal bagno e mi precipitai nella stanza dove i miei genitori mi stavano aspettando.
Mi fermai a pochi metri distante da loro e girai su me stessa lentamente.
I miei stavano seduti sul mio letto, mio padre a braccia conserte e mia madre a gambe incrociate.
Mi guardavano, mi studiavano nei minimi dettagli.
-Sei dimagrita un sacco..- commentò mio padre.
Mia madre gli diede una gomitata sul braccio, quasi per rimproverarlo. Intervenne subito dopo.
-Ma sei sempre bellissima.- un vasto sorriso si formò sulle sue labbra.
-Papà ha ragione.- sbuffai.
A quel punto lui si alzò e mi tese la mano. 
-Li recupererai la prossima settimana tesoro, insieme ai tuoi ricordi, ne sono sicuro.-
Il sorriso che poco prima segnò il viso di mia madre, presto fece spazio anche sul mio volto.
A quel punto gliela strinsi, scaraventandomi su di lui.
Il suo grande corpo mi faceva sentire al sicuro, mi faceva sentire a casa, mi faceva dimenticare tutto ciò per cui mi stavo preoccupando quale istante prima.


Mangiai l'ultimo pezzo di pollo che era rimasto sul piatto un po' forzata, non avevo molta fame ma volevo riacquistare tutti i kg che avevo perso.

-Ho finito Mrs Cooper.- mi portai le mani allo stomaco quasi per timore che potesse esplodere.
-Sei stata brava.- commentò lei -Tanto brava che ti concederò la visita di qualcuno.-
Inarcai un sopracciglio guardandola perplessa quando una figura maschile oltrepassò la porta.
Sorrisi quando realizzai chi fosse.
-Grazie Allie, ci penso io qui.- Justin fece di sfuggita l'occhiolino all'infermiera e si sedette di fianco a me, sull letto, aspettando che se ne andasse.
-A domani Mrs Cooper- le feci cenno con la mano prima che la porta alle sue spalle si chiudesse.

I nostri sguardi si incrociarono ed entrambi sorridemmo alla vista dell'altro.
-Come stai?- mi chiese mordendosi il labbro inferiore.
-Abbastanza bene.- estesi il mio sorriso quando realizzai che si stava interessando al mio stato d'animo, di nuovo, nonostante io non avessi la minima idea di chi lui poteva essere per me.
-Mi piace vederti così sorridente nonostante tutto..- sospirò -ti ammiro per il tuo coraggio.-
I suoi occhi smisero di guardare i miei, si concentrarono su qualcos'altro.
Guardai nella direzione che stava fissando, e notai che i suoi occhi erano intenti a studiare il mio disegno deposto sul tavolino pochi giorni prima.
Allungò un braccio e lo prese. Posò il pollice sul bordo della parte avanti e lo premette con l'indice dall'altra parte del foglio.
Sorrisi a me stessa, ricordando quel sogno che mi aveva spinto a disegnarlo.
-E' incompleto.- commentò Justin indicando il foglio. 
-Lo so, se avessi ispirazione, lo completerei.-  continuai io.
-Cosa manca?-
-Il ragazzo.- mi inumidii le labbra.
-Vedi, qui è disegnata una ragazza immersa nella disperazione.. -spiegai -E' disperata perché il suo ragazzo l'ha lasciata.- Justin guardò attentamente ogni tratto che gli indicai.
-E perché l'ha lasciata?- i suoi occhi tornarono sui miei, sembravano delusi dalla mia risposta, forse si aspettavano un disegno più allegro.
-Non l'ha fatto di proposito, è stata la solita stronza a rovinare tutto.- sospirai.
Justin annuii, sembrava immedesimarsi del disegno.

-La troi.. volevo dire la poco di buono..- le mie guance arrossirono e mi rimproverai silenziosamente per averlo detto -in questo caso è una metafora. La vera ragione per cui si sono lasciati è la distanza.-

Non rispose.

Strofinò semplicemente il suo mento con il pollice e l'indice mentre continuava a fissare il disegno.
-E perché non hai ancora disegnato il ragazzo?- sbottò qualche secondo dopo, interropendo quindi il silenzio.
-Perché non so che volto attribuirgli.- spiegai.
-Beh, sarei onorato se quel ragazzo fossi io.-

Quello che sembrava fosse un ghigno si trasformò in un sorriso.
Aspettò una mia risposta, ma tutto ciò che feci fu arrossire.
Una forma di imbarazzo prevaleva in me.
In fondo sapevo poco e niente di lui, perché l'idea di doverlo raffigurare in un disegno mi imbarazzava così tanto?
Avrei potuto comportarmi come un'artista di strada che, per raccimolare un po' di soldi, si mette a fare i ritratti di chiunque incontri.
Eppure quando guardi il ritratto di una persona, sembra quasi racconti di lei interiormente, nonostante chi è stato a disegnarla il più delle volte non la conosca.

Io sapevo quanto fosse dolce il ragazzo del sogno, sapevo quanto fosse bello dentro, ma avrei dovuto attribuirgli un volto. Ed era questo ad imbarazzarmi, attribuirgli il volto di Justin.
Forse perché ero consapevole del fatto che la ragazza che avevo disegnato in precedenza, proprio accanto al ragazzo, fossi io.

Improvvisamente lui si mosse davanti a me e ripose il disegno dove l'aveva trovato.
-Magari domani, ora c'è poca luce ed è abbastanza tar..- 
- A te cosa piace fare nel tempo libero?- sbottai senza neanche lasciarlo finire la frase -Insomma tu mi hai vista.. sai che leggo molto, disegno e probabilmente se mi conosci sai cosa cos'altro mi piace.. ma io non so ancora nulla di te.- 
Mi sentivo in diritto di chiedergli quante più cose volessi sapere, dal momento che non ricordavo nulla di lui.
-Uhm..- si portò una mano sulla sua chioma bionda avvolgendo alcuni ciuffi tra le sue dita.
-Andiamo, me l'hai promesso!- lo supplicai quasi.
-Non posso dirtelo.- la mia bocca si spalancò al suono di quelle parole.
-Ma posso mostrartelo.- continuò prima che potessi fraintenderle.
Si allontanò per un istante, varcando la soglia della porta.
Aspettai qualche secondo picchiettando la mano sulla mia gamba, quando lo vidi rientrare con una chitarra in mano.
Feci per parlare ma il suono delle corde mi interruppe.
La strimpellò per un po' per poi posizionarsela meglio sulla gamba sinistra. Tirò fuori un plettro dalla sua tasca prima di riattaccare a suonare.
Il suo piede ticchettava sul pavimento a ritmo della canzone, I suoi occhi erano socchiusi e completamente immersi nel suono che la chitarra emetteva.
Rimasi ad ascoltare quella dolce sinfonia ad occhi chiusi.
Dopo qualche istant il suono della sua chitarra venne accompagnato da una voce angelica.
Una voce che continuava a ripetere quello che sembrava essere il titolo della canzone.

“As long as you love me


 


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