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Autore: _Boo    14/03/2013    6 recensioni
Sentì qualcuno sfiorarle nuovamente la spalla, rabbrividì al tocco di quelle dita fredde contro la pelle scoperta e si voltò piano.
Due occhi ossidiana la fissavano con scarso interesse, capelli neri come la notte che ricadevano ribelli su un volto diafano dalla pelle di porcellana.
Lo vide muovere le labbra, ma non senti la sua voce, portava ancora le cuffiette.
Immaginò che volesse mettersi seduto quindi annuì e tolse lo zaino dall'altro sedile poggiandolo sulle proprie gambe.
[SASUSAKU♥] -MOMENTANEAMENTE SOSPESA-
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Prologo



Sakura appoggiò la testa contro la superficie fredda del vetro, l’ I pod stretto nelle mani come un tesoro prezioso e la musica che rimbombava nelle orecchie.

Le piaceva prendere il pullman, fin da quando era bambina.

Immaginava che fossero gli alberi a muoversi mentre il mezzo restava fermo e osservava le loro chiome verdi correre velocemente tenendo i piccoli palmi premuti contro il finestrino, il fiato che creava un leggero alone.

Adesso che aveva diciassette anni non credeva più che fossero gli alberi a spostarsi, ma prendere il pullman le piaceva lo stesso.

Poteva osservare gli altri senza essere notata, ogni giorno vedeva mamme correre dietro a bambini che sorridevano, persone alla fermata che si guardavano in giro con aria indifferente, anziani che leggevano il giornale seduti su qualche vecchia sedia di un bar al ciglio della strada.

Spesso immaginava come dovessero essere le loro  vite, cosa facevano quando tornavano a casa, quale fosse il loro mestiere, se i loro sorrisi erano reali o solo stupide maschere di cera incollate malamente ad un volto segnato dal dolore.

Alzò di più il volume della musica, estraniandosi sempre maggiormente dal mondo che la circondava, dalle ragazze che chiacchieravano sedute sui due posti affianco al suo e dal uomo col giornale, che aveva preso posto vicino all’autista e commentava con lui i fatti del giorno.

A Sakura non piacevano le chiacchere, non amava socializzare, non sapeva nemmeno bene il perché, non sapeva se fosse dovuto al fatto che amava la solitudine o se semplicemente non riusciva ad attaccare bottone.

Preferiva passare inosservata, anche se risultava difficile visto i suoi bizzarri capelli rosa.

Ma le persone che si voltavano nella sua direzione non guardavano veramente lei, guardavano la strana ragazza dalla chioma colorata, nessuno le guardava mai dentro, nessuno la conosceva davvero.

Ricordò una lezione del suo professore di letteratura a proposito delle maschere di Pirandello.

Ecco, era così che lei vedeva il mondo.

Perché nessuno mostrava mai quello che aveva dentro, tutti succubi di una società che non ti permette di esprimerti per quello che sei ma ti obbliga a coprire i tuoi veri sentimenti, a seppellirli sotto mucchi di battutine idiote e sorrisi ebeti.

Se sei diverso gli altri non ti accettano, allora tanto vale  indossare una maschera falsamente felice e vivere un esistenza di menzogne.

Era il principale motivo per cui osservava la gente, per capire se fossero sinceri o se la loro fosse solo una recita di burattini, tenuti in piedi da fili invisibili fatti di vergogna e di paure ma con stupidi sorrisi che servivano a mascherare il loro dolore.

Senti qualcuno che la scuoteva leggermente per una spalla, si volto trovandosi di fronte un uomo sulla cinquantina, barba incolta e capelli brizzolati.

Aveva un cartellino con il nome e lei intuì che dovesse essere il controllore, estrasse il biglietto dalla tasca e glielo mostro senza degnarsi di spegnere la musica.

L’uomo annui leggermente allontanandosi.

Era il primo giorno di scuola e si poteva notare benissimo dalle facce afflitte dei ragazzi che salivano ad ogni fermata, l’abbronzatura ancora ben visibile e gli occhi nostalgici per quelle vacanze passate troppo in fretta.

Probabilmente era l’unica ad essere felice dell’inizio delle lezioni, ma la sua situazione era diversa, preferiva passare cinque ore a farsi interrogare pur di stare lontano da quella casa, almeno per un po di tempo.

Scosse leggermente la testa per scacciare i brutti pensieri e torno a concentrarsi sulla musica e sul mondo che scorreva fuori da quel finestrino un po’ appannato.

Sentì qualcuno sfiorarle nuovamente la spalla, rabbrividì al tocco di quelle dita fredde contro la pelle scoperta e si volto piano.

Due occhi ossidiana la fissavano con scarso interesse, capelli neri come la notte che ricadevano ribelli su un volto diafano dalla pelle di porcellana.

Lo vide muovere le labbra, ma non senti la sua voce, portava ancora le cuffiette.

Immaginò che volesse mettersi seduto quindi annui e tolse lo zaino dall’altro sedile poggiandolo sulle proprie gambe.

Lo fissò mentre si sedeva elegantemente al suo fianco.

Le era dispiaciuto non sentirlo parlare, voleva sapere come fosse la sua voce, se fosse roca, squillante o melodiosa come lei la immaginava.

Si tolse le cuffiette sperando che dicesse qualcosa durante il tragitto, non necessariamente a lei.

Il ragazzo fissava il sedile di fronte al suo con occhi vuoti, la rosa rimase incantata ad osservare il suo profilo perfetto, desiderò ardentemente allungare la mano per sfiorargli una guancia, in modo da sentire se quella pelle fosse davvero liscia come sembrava, ma si vergognò subito dei suoi stessi pensieri.

La voce di lui, melodiosa proprio come la immaginava, la riscosse- Smettila di fissarmi-

Sakura arrossì violentemente abbassando gli occhi – S..scusami-

Il moro non disse niente, rimase fermo nella sua posizione mentre Sakura riaccendeva l’Ipod e si portava le cuffiette alle orecchie, per evitare altre figuracce.

Scelse una canzone a caso e si girò nuovamente verso il finestrino, ma non riusciva a concentrarsi sulla musica, non con la sua gamba che sfiorava leggermente quella del ragazzo, non con l’odore della sua pelle tanto intenso da invaderle le narici e annebbiarle la mente.

Si accorse che lo sguardo di lui era andato a posarsi sul suo braccio, dove un grosso livido violaceo svettava sulla pelle pallida, tirò giù la manica infastidita, non le piaceva che la guardassero.

Per quanto amasse osservare gli altri era felice che loro non facessero lo stesso con lei, era felice che non cercavano di scovare in profondità.

Non voleva che gli altri notassero i strati di dolore che portava sotto la pelle, dentro l’anima.

Il ragazzo distolse lo sguardo, notando che non voleva essere guardata.

Il viaggio proseguì per altri venti minuti, in un silenzio rotto solo dal ciarlare allegro delle ragazze che si raccontavano reciprocamente le vacanze estive.

Il pullman si fermò di fronte alla sua scuola, il ragazzo moro si alzò in piedi, inizialmente Sakura credette che lo facesse solo per farla passare ma poi lo vide seguirla all’uscita del mezzo.

Sì incamminò verso il grosso edificio ricoperto di graffiti e dall’intonaco sbiadito, sul quale echeggiava una grossa insegna dedicata ad un qualche scienziato che sicuramente nessuno degli studenti conosceva.

Con la coda dell’occhio vide il ragazzo moro dirigersi verso l’entrata insieme a lei, probabilmente era nuovo.

La scuola era piena di ragazzini, che fissavano i “grandi” con occhi spaventati, nell’attesa che qualcuno dicesse loro cosa fare.

Salì al secondo piano, e si diresse verso la sua classe, erano quasi tutti arrivati, non fece in tempo a salutare che un caloroso abbraccio la investì.

-Sakuraaa!- Esultò Naruto mentre continuava a stringerla.

-Anche io sono felice di vederti Naruto, ma cosi non respiro..- Sussurrò contro la spalla di lui.

Il biondo annuì staccandosi da lei.

-Sono felice di vederti.-

Sakura sorrise-Anche io-

Naruto era il suo migliore amico fin dall’asilo, gli voleva un bene dell’anima.

Per un certo periodo lui era stato innamorato di lei, si era anche dichiarato.

Ma Sakura non lo ricambiava, le dispiaceva  farlo soffrire, ma non poteva fare altrimenti, non credeva di poter amare nessuno, L’amore voleva dire donare e lei non aveva niente da dare a nessuno.

Si avvicino al banco sul quale Hinata e Ino chiacchieravano allegramente, non aveva legato molto con i suoi compagni di classe ma loro due insieme a Naruto erano i suoi migliori amici, la facevano stare bene, quando era con loro si sentiva più leggera, libera.

Abbracciò entrambe e sorrise dell’rossore sulle guance di Hinata quando Naruto si avvicinò a loro, lo amava da sempre e Sakura sperava ardentemente che un giorno all’altro lui se ne accorgesse.

-Come ti sono andate le vacanze- Domandò Ino con un grosso sorriso, la pelle ambrata che faceva intuire dove lei avesse passato le sue di vacanze.
Senza dubbio al mare.

-Così..- Sussurrò Sakura vaga.

La bionda non fece in tempo a parlare che il professore entrò in aula, Sakura corse al suo posto, Ten Ten la sua compagna di banco non era ancora arrivata.

-Buongiorno ragazzi!- Esordì il prof con un sorriso a trentadue denti che tradiva due occhi assonnati circondati da occhiaie scure.- Quest’ anno ci farà compagnia un nuovo alunno-

Sakura guardò la maniglia della porta abbassarsi lentamente.

Il suo cuore perse un battito, di fronte a lei c’era il ragazzo del pullman.

-Lui è Sasuke Uchiha-  Continuò il professore- avanti, mettiti lì vicino ad Haruno.

Sakura spalancò leggermente gli occhi a sentir pronunciare il suo nome, non voleva che si sedesse vicino lei, non le piaceva come la guardava, sembrava che con quegli volesse scavarle dentro fino a raggiungere ogni più suo intimo segreto, ogni sua più intima paura e lei non voleva che qualcuno vedesse cosa aveva dentro.

Sasuke si sedette accanto a lei e a Sakura sembrò tanto di rivivere la stessa scena di quella mattina, solo che questa volta evitò di fissarlo, concentrandosi sulla voce del prof che prendeva a fare l’appello.


***

Ciao a tutti :D
Eccomi qui con la mia seconda long, anche se non so come riusciro a mandarne avanti due considerando i miei ritardi immensi :3
Ma l'idea mi è venuta oggi e ho provato a buttare giù qualcosa!
Spero che vi piaccia <3 <3 
  
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