Questa fic č stata presentata al concorso di FanFiction del forum delle L&L. Doveva essere una What If che aveva come centro "Draco mezzosangue Grifondoro ed Hermione purosangue Serpeverde". Sono uscite delle fic stupende *quelle di anfimissi e claheaven sono dei capolavori* e a me č uscito questo piccolo sgorbio. E' solo una storiellina senza pretese che ho scritto mentre ero in america *ma era impossibile non rispondere al richiamo del contest* Spero che vi piaccia. Un bacio Ale
La Prima Volta
La prima volta che la vidi pensai
che forse dopotutto gli angeli esistevano sul serio, poi mi rivolse la parola,
altezzosa, arrogante, insopportabile, la odiai.
-Non toccarmi sporco
mezzosangue-
Fredda scostante si era ritratta come se a toccarla fosse stato
qualcosa di viscido, eppure l'avevo solo urtata passando per il
corrdoio.
-Stai zitta Granger-
dopo sei anni di insulti e odio
reciproco mi sono oramai abituato a quel suo modo di fare quanto meno
detestabile.
-Lascia perdere quella spocchiosa Slytherin-
e' Harry Potter, il ragazzo
sopravvissuto, il mio migliore amico che ha parlato.
-Harry, Draco muovetevi
che sta arrivando Piton, ci manca solo che quell'antipatico ci tolga punti
perche' siamo in piedi nel corridoio-
Ron non sopporta queste cose, o forse
e' piu' corretto dire che odia Piton e la Granger. Come quasi tutti coloro che
appartengono a Gryffindor d'altronde, non che abbiano torto, la Granger e' la
ragazza piu dispotica e arrogante che abbia mai conosciuto; e' sempre seguita da
quei due energumeni di Tyger e Goyle, le sue guardie del corpo, e dalla
Parkinson. Tutti gli Slytherin la vedono come una dea scesa in terra, tutto
questo solo per la posizione influente della sua famiglia tra i servitori di
Voldemort. Ci dirigiamo verso la casa comune di Gryffindor e li ci
separiamo.
Devo andare a fare la ronda, sono
di turno tutta la sera. I miei passi risuaonano sul pavimento con aria sinistra,
il castello e' immerso nel buoi e tutto sembra dormire, non ho paura del buoi ne
dei fantasmi, sarebbe ridicolo, solo che a volte questi corridoi assumono
un'aria sinistra, come fossero maledetti, le ombre vengono ingigantite dalla
luna e tutto appare effimero, quasi irreale. Sono cosi assorto che vado a
sbattere contro qualcuno, o forse e qual qualcuno che viene a sbattere contro di
me.
-Malfoy perche' non guardi dove vai?!-
-Veramente sei tu che dovresti
farlo Granger!-
Rimaniamo a guardarci negli occhi per qualche istante. Il suo
sguardo e' pieno di disprezzo eppure non posso fare a meno di ammirarne il
colore castano dorato rischiando di perdermi nella loro profondita. Solo dopo mi
accorgo che sta sanguinando, la divisa e' strappata su un braccio e e il sangue
scivola sulla pelle candida lasciando dietro di se una scia rossastra. Le prendo
rudemente il braccio tra le mani.
-Che diavolo hai fatto? Hai litigato con
Missis Purr? Oppure qualcuno ha finalmente capito come dovresti
finire?-
Sguardo d'odio, forse avrei dovuto evitare, in fondo per quanto
odiosa e' pur sempre una donna e non e' bello ferire una
donna.
All'improvviso una voce.
-E' andata di qua muovetevi!-
La mia
mente smette di funzionare, non sono piu' il saputello Draco Malfoy di
Gryffindor e lei non e' piu l'arrogante Hermione Granger di Slytherin, siamo
solo due ragazzi che corrono alla ricerca di un rifugio. Una stanza vuota e
tutti gli incantesimi che conosco per sigillare la porta. La Granger ha i
capelli scomposti davanti al viso arrossato per la corsa e il fiato corto, mi
guarda con astio.
-Non sperare che ti ringrazi mezzosangue!-
-Stai
zitta!-
Cerco di medicarle la ferita, prendo il mio fazzoletto e lo avvolgo
delicatamente attorno al taglio, cercando di non farle male. distoglie lo
sguardo per posarlo poi sulla porta con evidente preoccupazione.
-Perche'
l'hai fatto Malfoy? Devo ricordarti che noi ci odiamo?- acida, ma forse un po'
meno del solito.
-Ti ho gia' detto di stare zitta Granger! E si puo sapere
cosa volevanbo da te?-
-Questi non sono affari tuoi e sarei stata capace di
cavamela da sola!-
Di nuovo le voci sono nel corridoio.
-Controlliamo qui
dentro!-
Nella stanza? Dove siamo noi? Sul volto della Granger compare
un'espressione di puro terrore, non l'ho mai vista in quello stato. Mi tolgo la
casacca di Gryffindor e gliela faccio infilare.
-Che diamine fai e' di
Gryffindor!!-
-Appunto!! Fidati o preferisci essere catturata?-
Si lascia
convincere anche se controvoglia. Nascondo la sua cravatta e le metto la mia
quindi le sciolgo i capelli. La tiro contro di me appena in tempo, la porte si
apre e un uomo ci guarda, le sto baciando i capelli, non pensavo che i capelli
di una strega potessero essere cosi morbidi e profumati. Quello che l'energumeno
dalla faccia cattiva vede sono solo due ragazzi di Gryffindor che si scambiano
effusioni in un'aula chiusa, se ne va, arrabbiato. Ritorniamo a respirare, sento
i muscoli del viso della straga rilassarsi sul mio petto, la lascio andare e
controllo che la porta sia ben chiusa.
- Grazie-
La sua voce mi giunge
come un flebile sussurro. E' la prima volta che sento questa parola uscire dalle
sue labbra.
-Chi erano?-
La Granger scuote la testa, poi con la sua solita
freddezza mi risponde:
-Mi sembra di averti gia' detto che non sono fatti
tuoi mezzosangue!-
-Si infatti prima non lo erano, ma ora che ti ho aiutato
lo sono diventati-
si morde il labbro nervosamente, non riesco a capire se
per la seccatura o per l'indecisione.
-Sono mangiamorte...-
-A chi vuoi
darla a bere! Tutti sanno dei rapporti che la tua famiglia ha con Voldemort e
tutti conosciamo anche la tua posizione in merito-
Si gira improvvisamente
verso di me, il fuoco arde nei suoi occhi, e' fuoriosa, piu di quanto l'abbia
mai vista.
-E quale sarebbe questa mia posizione??!!-
-Non eri forse tu
quella ansiosa di diventare una mangiamorte come il tuo adorato
papino?-
Stringe i pugni, comincia a tremare.
-Avete gia' deciso tutti
quello che devo diventare? siete tutti cosi certi che io voglia essere una
mangiamorte? Ma se non volessi? Nessuno si e' mai posto il problema?-
La
osservo perplesso, stupito dall'ovvieta' di quelle parole e da tutto il dolore
che vi vedo celato.
-Allora perche'?-
-Perche'? Perche' tutti vogliono
cosi! Perche' mio padre e' un mangiamorte e mia madre anche! Per la mia
posizione sociale, perche sono una purosangue! tutti si aspettano che diventi
una mangiamorte, il braccio destro del signore oscuro! Ma e' mai passato per la
mente a qualcuno che io non voglia?!-
Ha incominciato a battermi i pugni sul
petto.
-Non voglio, voglio essere libera! Perche' nessuno mi ascolta? Perche'
nessuno mi aiuta?!-
Cade in ginocchio ai miei piedi, le lacrime scorrono
copiose lungo le sue guance e io, che sono pur semre un uomo, non posso esimermi
dall'abbracciare quella figura di donna cosi sottile e fragile.
-Mi sono
opposta all'apposizione del marchio; ho avuto paura, paura di venire rinchiusa
in una gabbia e non poterne piu uscire... ti prego... ti prego aiutami... non so
a chi chiederlo,non ho un san Potter o un Lenticchia, al mio fianco non c'e
nessuno..-
Le lacrime non si fermano, non possono non vogliono smettere di
scendere, mentre Hermione, si Hermio Granger l'arrogante e orgogliosa purosangue
Slytherin piange disperatamente aggrappata alla mia camicia. Per la prima volta
la vedo sotto una luce diversa, e' piu' umana, spaventata, fragile, sul punto di
rompersi. e mi ritorna in mente la prima volta che la vidi, prima che
iniziassero le eterne lotte e i continui dissapori, quando sublime nella sua
tunica verde e argento mi era comparsa davanti come un angelo.
-ti aiutero
Hermione Jane Granger anche se sono solo uno sporco mezzosangue di
Gryffindor-
Mi guarda stupita e per la prima volta nella mia vita vedo sul
suo viso un vero sorriso, non di scherno o di circostanza, ma il sorriso di chi
dopo tanti anni in una cella buia torna a vedere la luce del sole in tutto il
suo splendore.
-Grazie Draco Lucius Malfoy-
E' l'inizio di qualcosa, una
nuova amicizia, un nuovo rapporto. Una porta si e' chiusa alle nostre spalle e
un'altra si sta aprendo di fronte a noi. Il futuro e' incerto e non sappiamo
cosa troveremo una volta varcata soglia, ma non abbiamo paura. Siamo insieme
adesso.
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