Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: EmmaClove    14/03/2013    2 recensioni
E se gli innamorati sventurati non fossero stati quelli del Distretto 12?
Se Katniss e Peeta fossero morti?
Se un'altra coppia di Innamorati Sventurati avesse vinto i 74° Hunger Games... o forse no?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3.


Cato  si era alzato in fretta e furia dal letto, vedendo che mancavano pochi minuti all’assemblea corse subito giù per le scale e si catapultò  - letteralmente – nella palestra.
Era la prima volta che la vedeva, ed era enorme. Sulla sinistra c’erano le postazioni di tiro con l’arco, lancio di coltelli e lotta corpo a corpo; mentre sulla destra c’erano le postazioni di lancia,spada e vari percorsi a ostacoli.


Quando vide le spade gli si illuminarono gli occhi; erano semplicemente stupende, di tutti i tipi,lunghezze,larghezze, forme e spessore. Non vedeva l’ora di prenderne una in mano e di trafiggere qualche manichino. Sarebbero rimasti tutti a bocca aperta, di questo ne era certo.


Quando tutti i ragazzi si furono radunati Brutus ed Enobaria iniziarono a parlare dell’ Accademia, delle regole, degli orari e tutte altre cose che Cato oramai sapeva a memoria dopo tutto quello che gli avevano detto i suoi genitori.  Era estremamente noioso, quindi si mise ad esaminare gli altri ragazzi. Alcuni erano proprio messi male… forse li avevano obbligati ad andarci, erano pelle e ossa e evidentemente privi di allenamento.
Dopo aver vagato con lo sguardo in giro per la palestra Cato vide la ragazza dei coltelli, e qui si che gli si illuminarono gli occhi. Voleva conoscerla a tutti i costi, gli sembrava una persona interessante, e come si era ripetuto milioni e milioni di volte chi sapeva maneggiare un’arma a quel modo sarebbe stata sicuramente una persona interessante da conoscere. Fattostà che Cato si avvicinò piano piano nella sua direzione e quando gli fu alle spalle le sussurrò in un orecchio:
 - Ciao ragazza dei coltelli.- lei sussultò dallo spavento, ma a quanto pare era tosta, -proprio come lui si era creata un muro di ghiaccio attorno al cuore, che la proteggeva dalle emozioni e dai sentimenti-  quindi si girò leggermente di lato e sussurrò a sua volta:
- Ciao ragazzo delle spade.-


Allora lo sapeva! Lo aveva visto allenarsi! Ma dove? Beh effettivamente non era difficile notare Cato, quasi sempre ovunque si allenasse accorreva sempre qualche persona che lo osservava. Lui era il migliore del Distretto 2 con le spade. Nonostante i suoi 11 anni era già un guerriero, pronto alla lotta, dalla quale non si tirava mai indietro.  Quindi forse la ragazza lo aveva notato in una delle sue sessioni di allenamento con suo padre nelle campagne del Distretto, o nel suo giardino nel villaggio dei vincitori. Ma questo era solo un dettaglio.


Cato ritornò nel mondo reale, e si mise accanto alla ragazza. Era la prima volta che la vedeva davvero. Non era particolarmente alta, ma aveva un viso furbo e con delle piccole lentiggini sul naso, i suoi capelli erano scuri, e i suoi occhi color nocciola.  Carina era carina, ma a Cato questo non importava più di tanto; almeno per ora.
I due si guardarono e sorrisero. Cato le porse la mano dicendo: - Piacere, Cato.- lei fece altrettanto porgendole la sua: - Piacere, Clove.- si lasciarono le mani e si sorrisero di nuovo.  Poi fu lei stavolta a rompere il silenzio: - Allora… interessante quello che sta dicendo no? Vedo che anche tu sei molto interessato.- Cato rise, e disse: - Ooh si, interessantissimo! Peccato che lo abbia già sentito un mucchio di volte, potrei recitartelo!-  Clove rise nuovamente e disse: - Ti ho visto con le spade qualche giorno fa, mentre ti allenavi nel bosco dopo il villaggio dei vincitori, sei bravo.-
-Bravo io? Ma dico mi hai visto? Sono il migliore del Distretto! – Disse Cato con una punta di sarcasmo nella voce, anche se infondo quelle parole erano vere, ma non voleva apparire spocchioso agli occhi della sua nuova … alleata, potremo definirla così.
- Comunque anche io ti ho vista allenarti nel tuo giardino, sei brava.-
- Brava io? Ma dico mi hai vista? Sono la migliore del Distretto!- disse lei imitando Cato.
- Spii sempre le persone nei loro giardini? E sei sempre così modesto?- ammiccò lei.
- No veramente no, passavo di li e ho sentito delle voci, nella tua siepe c’è un buco e ho guardato. E comunque non è modestia. E’ essere consapevoli delle proprie capacità, io lo sono al cento per cento, e dovresti esserlo anche te. –
- Sai che hai ragione? Io sono la migliore del Distretto con i coltelli. Comunque adesso Brutus ha finito di parlare, quindi sarà meglio che torni al tuo posto. Allora… amici? –
Questa richiesta (se così si poteva definire) lasciò Cato piacevolmente sorpreso, quindi si tesero di nuovo la mano, e lui disse – Amici.-


Ma che gli era preso? Che effetto gli faceva quella ragazza? Da quando era così simpatico con le altre persone? Perché era tutto così strano?
Cato non lo sapeva, non trovava risposta a nessuna di quelle domande, avrebbe solo voluto che Brutus ciarlasse all’infinito per poter parlare ancora con Clove.
Stava provando un sentimento che non aveva mai provato prima, più forte dell’amore. Questo era, se lo sentiva dentro, il principio di una lunga e duratura amicizia, che stava nascendo proprio in quel momento. Che aveva sciolto il muro di ghiaccio intorno al suo cuore. Clove era l’unica persona che c’era riuscita.
Chissà se era lo stesso anche per lei?
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: EmmaClove