Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    15/03/2013    4 recensioni
Emily Wandervitt è un esperta di autenticazione di opere d'arte ed altri oggetti antichi. chiamata a Parigi per una consulenza dall'Opéra, per caso trova un inquietante libro di pelle nera con i bordi delle pagine rosso sangue siglato FO. Incuriosita lo porta nella sua camera d'albergo, ignara di cosa le accadrà d lì a poche ore.
Nel 1875 Erik è alla disperata ricerca di un mezzo per riunirsi alla sua Christine. Disposto a tutto utilizza un incantesimo per tornare indietro nel tempo ma non otterrà il risultato sperato ...
-- ispirata al film del 2004 ed alla versione per il 25esimo anniversario del musical, con qualche accenno del romanzo. spero vi possa piacere e che la recensiate!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  Nella stanza era calato il silenzio: Emily aveva intuito che la risposta del suo interlocutore riguardava lo strano sogno di poco prima, ma una vocina dentro di lei le diceva che era meglio non chiedere niente. Considerando il suo tono triste e che si trattava del Fantasma dell’Opera la ragione poteva essere solo Christine.
Erik si era avvicinato alla finestra e stava osservando il panorama pensieroso. La stanza aveva una splendida veduta panoramica di Parigi, riconobbe le sagome di alcuni palazzi, di una chiesa e di un ponte, ma la sua attenzione fu attirata da uno strano edificio a punta completamente illuminato. Doveva essere di metallo, perché sapeva che una cosa del genere in pietra non sarebbe mai potuta stare in piedi.
È  la Tour Eifel. Fu costruita per l’esposizione universale del 1889 dall’omonimo ingegnere. Doveva essere provvisoria ma è diventata il simbolo della città.” Spiegò l’americana che aveva capito benissimo cosa guardava l’uomo.
La Tour non era certo l’unica cosa diversa: ai suoi tempi Parigi era una grande capitale europea ma, fuori dai quartieri eleganti, era una cloaca sporca e puzzolente; come molte altre città dell’epoca. Invece quella che giaceva davanti ai suoi occhi era una città piena di luci; il Lungo Senna (una volta era regno di mendicanti e gente poco raccomandabile) ora era occupato da ampi spazzi dedicati al passeggio. Le pesanti nuvole che sovrastavano la capitale e riflettevano le luci dei lampioni creavano un’atmosfera da libro di favole. Era così bella! Era talmente bella che si chiese se ci fosse ancora posto per un mostro come lui in quel luogo.
 “Monsieur cos’avete intenzione di fare adesso?” lui si voltò stupito: come diamine aveva fatto quella ragazza a leggergli nel pensiero? Prima che riuscisse a pensare ad una delle sue risposte allusive la fanciulla proseguì: “io … io vorrei aiutarvi monsieur … se me lo permetterete …” aveva esitato nel pronunciare quelle parole mentre aveva poggiato il bicchiere sul tavolino ed aveva iniziato ad alzarsi.
Non vi ho dato il permesso di alzarvi mademoiselle!” la interruppe con tono autoritario allungando una mano con un gesto elegante. Era nuovamente voltato a fissare la metropoli, volendo aumentare le distanze tra loro. Come lo avrebbe mai potuto aiutare? Lei sembrava solo una ragazza come molte? Forse era anche folle! Come poteva aiutarlo in un mondo senza Christine e senza musica? Anche se erano passati più di cento anni non era praticamente cambiato nulla! Nulla e nessuno avrebbero potuto aiutarlo! E quella sciocca ragazzina lo diceva con l’aria più maturale del mondo? Come osava!!! Sebbene gli ribollisse il sangue per l’ingenuità di quelle parole, decise di mantenere la calma: solo il tremore irregolare alle dita di una mano lasciava trapelare il suo reale stato d’animo. “Non credo che voi abbiate un’idea lucida della situazione cara mademoiselle!
Qualcosa nel modo in cui furono pronunciate quelle parole fece venire i brividi ad Emily: non che fossero state dette con astio o rabbia, ma c’era qualcosa in quel modo elegante ed armonioso che non andava! Rispose parlando più a sé stessa che a lui: “Forse c’è l’ho più di quanto immaginiate … Tutti a questo mondo capiscono la vostra situazione! Pensate di potervi rintanare in un sotterraneo come una volta? Non ci riuscireste! Questo non è il 1875! Molte cose sono cambiate: guardate ad esempio Parigi! L’avreste mai immaginata così? Le persone vanno sulla Luna e voi pensate di poter giocare a fare il Fantasma dell’Opera! Centoquarant’anni fa avrebbe sicuramente funzionato ma oggi vi stanerebbero subito e vi prenderebbero per un mitomane! …
Erik la interruppe all’improvviso: “Cosa volete dire con mi prenderebbero per un mitomane? Vi ricordo che i fantasmi per definizione non muoiono.
Lei sospirò per darsi coraggio: doveva dire ad un uomo che aveva passato tutta la sua vita a nascondersi dal resto del genere umano che ora l’intero genere umano sapeva della sua vita, e non aveva assolutamente idea della sua reazione. “Ascoltate” iniziò piano “tutti oggi conoscono la vostra storia. Voi avete ispirato libri, musical, film ed opere teatrali …
Cosa? Chi ha osato?” Erik era furioso; i suoi occhi sembravano i crateri di un vulcano in piena eruzione: non sapeva chi era stato a commettere una  follia del genere, ma lo voleva morto, e non in modo veloce.
“Gaston Leroux ha pubblicato un libro intitolato il Fantasma dell’Opera nel 1910 a cui poi si sono ispirati tutti gli altri.” Spiegò Emily in tono calmo percependo perfettamente la furia omicida sotto la maschera.
Per la prima volta dopo molti anni era talmente sconvolto da essere senza parole o trucchi da usare come diversivo.
Emily continuò a spiegare la situazione cercando di mantenere il sangue freddo: “Capisco che vi sembri incredibile ma sapevo di voi, di Christine, del Don Giovanni, del lampadario e di tutto il resto anche prima di leggere il manoscritto.” Capì di aver detto una parola di troppo solo quando lui le si avvicinò rapido e silenzioso come un felino.
Tutto?” le disse ad un orecchio senza toccarla. Nessun interprete di cinema o teatro, o pagina scritta da mano mortale sarebbe mai stata capace di rendere le infinite modulazioni della voce di quell’uomo! Un'unica, singola parola l’aveva sconvolta più di cento minacce! La ragazza si vedeva già penzolare da un laccio rosso! Facendo appello a tutta sé stessa, cercò di non perdere definitivamente il controllo ed annuì mentre affondava le dita nei cuscini del divano, cercandovi un appiglio.
E vorreste aiutarmi ugualmente? Perché?” le soffiò sul collo sempre con la stessa voce.
Era davvero difficile mantenere il controllo, o almeno dare l’impressione di non perderlo! Sebbene il Fantasma l’avesse sfiorata solo con il fiato Emily aveva il respiro corto, i battiti accelerati e continuava ad avvinghiarsi ai cuscini come fossero un’ancora di salvezza. Deglutì e poi rispose: “Perché credo che tutti meritiamo l’opportunità di essere felici. Anche voi. Anche se vi ritenete un mostro. Anche se avete commesso azioni orrende. Ma ne hanno commesse altrettante verso di voi. E poi credo che se siate giunto fin qui ci sia un perché … e poi … potrebbe anche piacervi il ventunesimo secolo!
Non pensiate che questo posto mi interessi più di quello dal quale provengo!” disse con voce fredda. Vivere senza musica e senza Christine era una prospettiva che non gli interessava minimamente in nessun luogo o tempo!
Siamo in sette miliardi sul pianeta, come fate a credere che da qualche parte non ci sia anche Christine!” le parole uscirono tutte d’un fiato mentre si voltava di scatto e fissava il Fantasma negli occhi.
Che la sua Christine potesse trovarsi in quell’epoca era una possibilità a cui non aveva pensato? Quindi non era tutto perduto? C’era ancora speranza? Oppure era solo un trucco di quella donna per avere salva la vita? Per quello che ne sapeva poteva anche trattarsi dell’illusione di una povera pazza. Tuttavia la possibilità di riavere la sua Christine era troppo allettante per lasciarsela sfuggire! E forse, dopotutto, quella donna gli poteva anche essere utile! La guardò dubbioso per ancora qualche secondo e poi chiese rendendo la sua voce ancora più glaciale: “E cosa vorreste in cambio mademoiselle?” Chiunque gli avesse offerto il suo aiuto lo aveva fatto in vista di un tornaconto personale, e quella piccola ragazza non avrebbe certo fatto eccezione!
La pronta risposta di quella strana fanciulla lo lasciò senza parole:
Non avete incontrato molte persone altruiste vero? Non voglio niente in cambio. Desidero solo aiutarvi!
Di norma avrebbe riso a quelle parole, nel modo più cinico che gli sarebbe riuscito, ma qualcosa gli impedì di deriderla: aveva osservato attentamente il collo e gli occhi della ragazza alla ricerca di un segno che stesse mentendo, ma non ne trovò. In oltre la risposta era stata troppo veloce per essere una bugia.
Voi siete un ingenua mademoiselle.
Lei sorrise tra sé e sé: “È probabile! Forse Alex ha ragione ed ho visto troppi film Disney!” disse quasi pensando ad alta voce prima di tornare seria e proseguire “Questo non cambia che voglia davvero aiutarvi! Tuttavia vi dovrete fidare di me perché le cose oggi sono più … complicate rispetto ad una volta!
Il Fantasma non sapeva cosa rispondere: da un lato aveva bisogno di un tramite con il mondo, specie se voleva ritrovare Christine; dall’altro non era affatto sicuro di potersi fidare di Mademoiselle Wandervitt. Non solo non sembrava mostrare un particolare terrore (anzi era relativamente calma nonostante le circostanze!), ma sembrava anche aver accettato tutti i suoi crimini, quelli dell’Operà e quelli ben più gravi della Persia senza battere ciglio. Nessuno si era mai comportato in quel modo con lui ed il suo istinto gli suggeriva di non fidarsi troppo! D’altro canto quella fanciulla gli poteva offrire una buona possibilità per trovare almeno un posto sicuro dove stare. Alla fine acconsentì con un cenno del capo, ma avrebbe tenuto alta la guardia e se Mademoiselle Emily Wandervitt avesse tentato qualche brutto tiro l’avrebbe punita come meritava!
   
 
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